Categoria: Sport

  • Italia-Germania, la storia di una sfida infinita

    Antonio Conte

    GENOVA 2 LUG. Italia-Germania 4 a 3 è quasi una filastrocca impressa nella memoria collettiva di tutti gli italiani, appassionati e non dello sport più popolare al Mondo. Quel 17 Giugno del 1970 allo Stadio Azteca di Città del Messico fu giocato “el Partido del Siglo” e la reputazione di tale evento è unanime. La partita della staffetta tra Rivera e Mazzola, dei 5 gol nei tempi supplementari, dello stoicismo di Beckenbauer, il match che vide oltre 100.000 spettatori restare col fiato sospeso per 120 minuti e spiccioli scolpiti indelebilmente nella storia del Calcio. Per la portata emotiva di quell’epica semifinale quasi ci si è dimenticati che poi i nostri sogni si infransero contro il Brasile del “pentagono magico”.

    Passato a pieni voti l’esame di spagnolo, estromettendo dalla competizione i bi-Campioni in carica, gli Azzurri avranno infatti un altro scoglio da superare, un ostacolo forse ancor più probante rappresentato dagli iridati in carica della Germania. Una squadra che non ha ancora subito reti in questo Europeo, che vanta soluzioni in ogni reparto ma, come sempre, si parte 0-0 e la storia in questo senso ci regala un retaggio confortante.

    Le due superpotenze europee del football si sono incrociate svariate volte nei loro rispettivi percorsi. La prima vittoria azzurra risale al Capodanno del 1923, raccontata da uno dei padri fondatori della cronaca sportiva, Vittorio Pozzo, lo stesso condottiero che condusse come CT la nostra Nazionale al “repeat” Mondiale degli anni ’30.

    Un salto temporale, che comprende la più infausta delle sconfitte contro i teutonici (datata 1939 e giocata a Berlino, dove una formazione azzurra rimaneggiata venne abbattuta dai padroni di casa per 5-2), ci porta ad una delle pagine più fulgide del libro Azzurro. Italia-Germania fu infatti anche una finale Mondiale, quella del 1982, quando l’urlo di Tardelli ed il giubilo di Pertini nella tribuna autorità del Bernabeu, fecero da emblema per la nostra terza volta da iridati.

    Nel 1996 la Terra d’Albione fu invece avara di soddisfazioni per l’Italia di Sacchi, che arrivava all’Europeo da vice Campione del Mondo ma in un periodo di forte rinnovamento. Lo 0-0 contro la Germania, poi vincitrice del torneo (per la terza volta, prima ex aequo con la Spagna), decretò la nostra prematura eliminazione al girone.

    Esattamente 10 anni dopo però si è concretizzata una delle imprese più significative di questa sentitissima rivalità, sportivamente parlando. Gli Azzurri, ancora una volta ai supplementari ed ancora una volta in una semifinale mondiale, eliminano una Germania che stava gettando le basi tecniche della corazzata che siede sul trono mondiale da Brasile 2014 e per la quarta volta, la stessa inoltre capace di infliggere ai verdeoro la sconfitta più sonante della loro splendente storia calcistica, quella del “Mineiraço”.

    Nel 2006 sulla panchina tedesca c’era già Joachim Löw, al tempo per molti nulla più che l’eminenza grigia di Klinsmann. L’attuale Commissario Tecnico si è invece rivelato l’autore di questa autentica rivoluzione culturale del calcio tedesco, ora piacevole, estroso e veloce, forse come nessun altro al Mondo. Sospinta dal tifo di una Nazione intera che organizzava il Mondiale e sostenuta dal “muro” del Westfalenstadion di Dortmund, la Germania fu eliminata dall’Italia di Lippi. Grosso e Del Piero ci portarono a Berlino e sappiamo tutti poi come è andata a finire.

    Dal punto di vista statistico sono 33 i precedenti tra le due rappresentative, col bilancio a favore degli Azzurri: 15 vittorie, l’ultima delle quali ad Euro 2012, guarda un po’ ancora in semifinale. L’ultimo successo degli 8 inanellati dai Panzer è un ricordo decisamente recente, datato 29 marzo 2016, nella partita amichevole dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera dove i tedeschi sono stati capaci di imporsi per 4-1. Dieci i pareggi.

    Un dato deve essere però la cartina tornasole dell’attitudine competitiva della Nazionale italiana, storicamente capace di rendere al massimo quanto conta davvero: in 8 confronti tra Mondiali ed Europei la Germania non è mai stata in grado di sconfiggere gli Azzurri (4 vittorie e 4 pareggi).

    Stasera si scriverà un altro capitolo della più affascinante rivalità sportiva della storia del football e siamo certi che Conte e i suoi 23 saranno pronti a tutto pur di dargli un lieto fine.

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  • Euro ’16: Belgio-Galles 1-3, i Dragoni volano in semifinale

    Euro 2016

    GENOVA 2 LUG.  A Lille succede quello che non ti aspetti: il Galles sbatte fuori il favorito Belgio e raggiunge una storica semifinale al campionato europeo in corso di svolgimento in Francia.
    A sbloccare, come previsto da copione, è proprio la squadra di Marc Wilmots che segna con un gran gol di Naingolan che insacca con un potente tiro all’incrocio dei pali.
    Ma già alla mezz’ora il Galles mostra la sua scorza dura e trova il pari grazie ad capitano William che insacca e riporta la partita sull’1-1. La ripresa si apre con un Belgio arrembante, ma è soltanto un fuoco di paglia.
    Dopo dieci minuti però i gallesi salgono in cattedra: è Robson Kanu che, con una magia, si libera di tre uomini in mezzo all’area e batte Courtois. Il Belgio si riversa in attacco ma la serata magica dei rossi britannici non è finita: Vokes appena entrato insacca su assist di Gunter e manda in paradiso i propri tifosi

    Oggi in programma

    ore 21 Italia-Germania

    fc

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  • Italia-Germania, De Sciglio “Che orgoglio giocare questa partita”

    De Sciglio

    GENOVA 2 LUG.  Primo minuto di Italia-Spagna: Mattia De Sciglio ruba un pallone e si invola sulla fascia sinistra. E’ il segnale che gli Azzurri non si limiteranno a difendere e a lanciare il simbolico guanto della sfida alla nazionale di Del Bosque è un ragazzo classe ’92, con la faccia pulita e i modi sempre pacati. Unico milanista presente in Francia, cresciuto nel mito di Paolo Maldini, De Sciglio è la dimostrazione vivente che la personalità non è figlia dell’arroganza e che a volte possono bastare novanta minuti per far ricredere chi ti ha già già bollato come una promessa non mantenuta.

    L’ottima prestazione con la Spagna gli è valsa l’inserimento nella squadra ideale dell’Equipe in compagnia di Gigi Buffon e Graziano Pellé, un giusto riconoscimento per uno dei giovani più interessanti nel panorama calcistico italiano: “Ho fatto una buona prestazione – conferma in conferenza stampa a ‘Casa Azzurri’  – come del resto tutta la squadra, è stata una delle nostre partite migliori. La Spagna sulla carta era più forte di noi, ma abbiamo dimostrato che è il campo a parlare. Io sto bene, mi sto godendo un bel momento, ma vivo tutto con equilibrio”.

    Per preparare la sfida con i tedeschi bisogna allenare le gambe, ma anche la testa: “Stiamo facendo molte sedute video per vedere come andarli a pressare o come aspettarli a seconda delle situazioni di gioco e per studiare cosa fare in fase di possesso. Loro attaccano con molti giocatori, dovremo tenere altissima la concentrazione quando fraseggiano e dopo aver recuperato palla dovremo essere bravi ad aprirci subito e ripartire”.

    Quella con la Germania sarà anche una sfida tra due reparti difensivi di assoluto valore: nessun gol incassato dalla squadra di Löw, mentre gli Azzurri ne hanno subito uno solo contro l’Irlanda, in una partita peraltro ininfluente ai fini della classifica del girone: “Hanno giocatori di grande esperienza a livello internazionale – sottolinea De Sciglio – ma noi abbiamo i tre della Juve che dimostrano in ogni gara il loro affiatamento. Ci danno indicazioni durante la partita per muoverci al meglio e il fatto di aver sempre vinto in Italia negli ultimi cinque anni ha dato loro grande forza”.

    Nel 2006 Mattia aveva 14 anni e come ogni quattordicenne seguiva il Mondiale con gli amici davanti alla televisione: “Ricordo una finale molto tirata e dura, sbloccata dal gol di Grosso. Abbiamo quasi distrutto casa dall’esultanza. Sarà una grandissima emozione e motivo d’orgoglio giocare con la Germania, ci aspetta una gara difficile, anche fisicamente stanno meglio della Spagna, ma siamo consapevoli del nostro valore e con la forza del gruppo possiamo metterli in difficoltà, lavorando bene sui loro punti deboli. Abbiamo assenze importanti a centrocampo, ma abbiamo altrettanti giocatori bravi che andranno a rimpiazzare chi non riuscirà a recuperare”.

    La cicatrice sulla guancia sinistra è il segno indelebile di una fase delicata della sua carriera: “E’ come un tatuaggio, mi ricorderà sempre un periodo difficile che ho superato. Anche Conte mi ha aiutato tanto – confessa il difensore rossonero – mi ha fatto sentire la sua fiducia convocandomi anche in mesi in cui non riuscivo a rendere al meglio, facendomi sentire importante per questa squadra e per lui”.

    Se dovesse stimolare i compagni negli spogliatoi dello ‘Stade de Bordeaux’ queste sarebbero le sue parole: “Crediamo in noi stessi e mettiamo in campo tutto quello che abbiamo perché giocando con sacrificio e determinazione possiamo dar fastidio alla Germania”.

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  • Tennis, il ligure Fognini perde la testa e match a Wimbledon

    Fognini

    GENOVA 2 LUG.  Il matrimonio con Flavia Pennetta non ha calmato i suoi bollenti spiriti: Fabio Fognini perde ancora la testa su un campo di tennis e stavolta è accaduto a Wimbledon.
    Il ligure Fabio stava affrontanfo Lopez ed era avanti di due set ma subisce la rimonta dello spagnolo che lo sbatte fuori dalla gara londinese e qui Fognini perde la brocca.
    La partita infatti finisce ad insulti con l’atleta ligure che si è rifiutato di stringere la mano all’avversario, con male parole che hanno coinvolto anche l’allenatore di Fognini.
    Un’ennesima pagina da dimenticare nella carriera dell’atleta azzurro.

    fc

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  • Euro ’16: Portogallo batte Polonia ai rigori e vola in semifinale

    Euro 2016

    GENOVA 1 LUG.  Ieri sera al Velodrome di Marsiglia si è disputato il primo quarto di finale di Euro ’16 tra il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Polonia di Lewandowsky.
    Ci sono voluti addirittura i calci di rigore per decretare la vincente dopo una partita tirata con alcune occasioni da parte di entrambe le parti e con un Portogallo che alla distanza aveva più presenza fisica in campo.
    Pronti e via ed è subito Polonia che sblocca proprio con Lewandowsky che dopo appena tre minuti si avventa come un falco sul cross di Grocisky ed insacca. Ma i lusitani non stanno a guardare e trovano il pareggio al ’33 con Renato sanches su assist di Nani.
    Il secondo tempo e i supplementari vanno via senza che il risultato si sblocchi: dagli undici metri l’unico errore dal dischetto è del polacco Blaszczykowski ipnotizzato da Rui Patricio. Ora il Portogallo sogna Saint Denis.

    In programma oggi

    Galles-Belgio

    fc

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  • Euro ’16: l’Inghilterra sconfitta dall’Islanda, i vikinghi volano ai quarti

    Euro 2016

    GENOVA 28 GIU.  Il quadro degli ottavi si è completato in serata a Nizza con un risultato ancor più clamoroso. L’Islanda, la Cenerentola delle Cenerentole, il paese di 300.000 anime ha fatto fuori l’Inghilterra più talentuosa degli ultimi 20 anni. Come? Reagendo all’iniziale vantaggio di Rooney con determinazione, fisicità e corsa tanto da pareggiare immediatamente il match sugli sviluppi di un calcio da fermo e poi portandosi in vantaggio con una bellissima combinazione offensiva messa in rete da Sightorsson. Poi tanto ordine e alcune occasioni anche per allungare fino alla stoica ma mai scomposta difesa finale contro l’assalto all’arma bianca di Hodgson (dimessosi in diretta a fine partita) che mette dentro tutti, da Vardy a Rashford, per il disperato tentativo di evitare il baratro. Passa l’Islanda contro il più scontato dei pronostici ed il rito collettivo dell’esultanza del popolo islandese sugli spalti guidata dal capitano Gunnarsson consegna agli archivi una delle immagini più belle dell’Europeo

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  • Euro ’16: Italia-Spagna, Conte “I miei ragazzi sono stati straordinari”

    Antonio Conte

    GENOVA 28 GIU. Aveva chiesto ai suoi ragazzi una prova straordinaria ed è stato accontentato. L’Italia ha appena eliminato i campioni d’Europa in carica e Antonio Conte viene abbracciato in campo dai suoi giocatori, che ormai da tempo hanno sposato quella che è la filosofia del Ct, formando in campo e fuori un gruppo unito non solo a parole. La Nazionale ha vinto e convinto, smentendo quanti immaginavano una partita difensiva contro una squadra che può contare su un potenziale offensivo straordinario e sul talento di giocatori del calibro di Iniesta, Silva, Fabregas e Morata: “Lo sapevo che sarebbe finita così – commenta a caldo il Ct – questi ragazzi sono straordinari, hanno dentro qualcosa di speciale, fuori dall’ordinario. Abbiamo dimostrato che Italia non è catenaccio e che  l’idea può battere il talento”.

    Gli Azzurri hanno dimostrato di sapere perfettamente cosa fare anche nella metà campo avversaria, collezionando diverse occasioni per chiudere il match già prima del 2-0 firmato al novantesimo da Pellè: “Il più bel complimento ce l’ha fatto Xavi quando ha detto che l’Italia gli ricorda per metà l’Atletico Madrid e per metà il Barcellona. Adesso godiamoci questa vittoria e recuperiamo le forze perché contro la Germania è una partita tosta, più difficile di questa con la Spagna. Servirà un’impresa titanica e per fare le imprese il primo a crederci deve essere l’allenatore perché i ragazzi ti pesano subito. E io ci credevo. Sono contento soprattutto per loro e per il calcio italiano. Ora mi auguro che i tifosi siano orgogliosi di noi”.

    Con la Germania Conte dovrà fare a meno di Thiago Motta, che sarà squalificato dopo l’ammonizione rimediata oggi e spera di avere a disposizione De Rossi, uscito dal campo a inizio ripresa dopo aver subito un colpo: “Vediamo se riuscirà a recuperare, ma comunque troveremo una soluzione come abbiamo fatto oggi sostituendo Candreva”.

    Quattro anni fa a Kiev Giorgio Chiellini era stato costretto a lasciare il campo per un infortunio dopo venti minuti, assistendo impotente al naufragio di un’Italia arrivata troppo stanca all’appuntamento più importante. Oggi ha contribuito a riscrivere la storia realizzando il suo settimo gol in Nazionale e annullando un certo Alvaro Morata: “Avremmo meritato di chiuderla prima, abbiamo sofferto l’ultimo quarto d’ ora, ma stavamo bene, avevamo buone sensazioni e voglia di prenderci la nostra rivincita dopo tanti anni di dominio loro”. Il 2 luglio  a Bordeaux servirà un’altra impresa: “Siamo all’inizio, manca ancora tanto e adesso arriva il bello. La Germania ha i favori del pronostico, ci hanno dato una mazzolata a marzo e dovremo fare qualcosa di straordinario. Non basterà quanto visto stasera”.

    Anche oggi Emanuele Giaccherini è stato tra i migliori in campo e solo un intervento prodigioso di De Gea gli ha negato la gioia del secondo gol in questo Europeo: “Avevamo preparato la partita nel minimo dettaglio – spiega il centrocampista azzurro – il Ct ci ha dato le indicazioni giuste, ma per vincere oggi bisognava mettere tanto cuore. Lo abbiamo fatto e si è visto. La nostra vittoria è stata legittima, abbiamo avuto tante occasioni e potevamo chiudere la partita anche prima”.

    Dopo qualche errore nell’ultimo match con l’Irlanda, Leonardo Bonucci è tornato a dimostrare tutto il suo valore e non a caso è stato premiato come miglior giocatore del match: “C’era la convinzione che giocando come sappiamo e facendo le cose con personalità potevamo metterli in difficoltà: abbiamo preparato la gara in maniera perfetta, abbiamo creato tanto e faccio fatica a ricordarmi la Spagna così in difficoltà. Il segreto di questa nazionale è che non è una selezione, ma una squadra. Adesso l’obiettivo è ricaricare le pile perché ci aspetta un’altra battaglia”.

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  • Euro ’16: Italia-Spagna 2-0, goduria azzurra a Saint Denis

    Euro 2016

    GENOVA 27 GIU. L’Italia vince soffrendo contro un temutissimo avversario, ovvero la Spagna.

    Gli Azzurri partono col piglio giusto, attaccando gli spazi avversari, pressano una Spagna spaesata e stanca dal punto di vista fisico. Al 32′ la partita si sblocca: punizione dai 22 metri di Eder il quale fa partire un bolide che De gea non riesce a trettenere : ne approfitta Chiellini mandando al tappeto il portiere spagnolo. Si va al riposo sul momentaneo vantaggio italiano. Nel secondo tempo la Spagna piano piano cresce rendendosi pericolosa in diverse occasioni. Si fa sentire la stanchezza tra gli Azzurri lasciando più libertà alla Spagna. Nel finale chiude la pratica un inesauribile Pellè che timbra il pass per Bordeaux dove incontreremo la Germania campione del mondo in carica.

    Cambi: Thiago Motta per De Rossi; Insigne per Eder; Darmian per Florenzi.

    Simone Mora

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  • Euro ’16: Italia-Spagna, i numeri della grande sfida

    Buffon

    GENOVA 27 GIU.  E’ il momento della verità per l’Italia che ha di fronte i bi-Campioni europei in carica della Spagna già agli ottavi .

    Alle 18 a Saint-Denis in Parigi, nella vibrante cornice dello Stade de France, scatterà il semaforo verde sulla gara più affascinante in programma agli ottavi: Italia-Spagna. Parliamo di un appuntamento divenuto un classico nell’ultima decade dato che, comprendendo la partita di oggi, saranno 4 i match disputati tra le due rappresentative negli ultimi tre europei. Dalla mai troppo rimpianta sconfitta ai rigori del quarto di finale di Euro 2008 all’ottavo di oggi, passando per il pareggio del round a gironi e, soprattutto, per la bruciante sconfitta nella finalissima di Kiev di quattro anni fa.

    Quella di oggi sarà addirittura la sesta sfida (comprendendo due amichevoli e il pareggio a reti bianche nella Confederation Cup del 2013) che vedrà opposti Azzurri a Furie Rosse negli ultimi 4 anni. Il bilancio globale è in perfetto equilibrio dato che, sui 34 incontri disputati, si contano 10 vittorie per parte e 14 pareggi.

    La parola d’ordine dovrà essere una soltanto: revancha. Manca infatti dal lontano 1994 un successo in partita ufficiale contro gli iberici, allora sconfitti nel quarto di finale del mondiale americano dalle reti di Roberto e Dino Baggio. Negli europei invece questo perfetto equilibrio è stato scompensato dagli ultimi risultati che fissano il consuntivo a 2 vittorie spagnole e tre pareggi. In generale il successo azzurro manca dal 2012, quando l’Italia sconfisse la Spagna in amichevole per 2-1 a Bari.

    L’ironia della sorte ha fatto in modo che la Spagna fosse anche uno degli avversari di prestigio scelti da Conte nelle ultime amichevoli in vista di Euro 2016: è infatti datato 24 marzo scorso l’ultimo incrocio, terminato in pareggio per 1-1.

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  • Euro ’16: Italia-Spagna, Conte “Dovremo superare ogni pronostico”

    Antonio Conte

    GENOVA 27 GIU.  E’ carico Antonio Conte, consapevole che la Spagna parta oggi con i favori del pronostico, ma convinto anche che l’Italia abbia tutte le carte in regola per poter mettere in difficoltà i campioni d’Europa in carica: “Non siamo la vittima sacrificale – avverte nella sala stampa dello ‘Stade de France’ di Saint-Denis – la Spagna dovrà dimostrare sul campo di essere più forte. Dovremo andare oltre la ragione e tirare fuori quello che abbiamo dentro, dovremo cercare di fare qualcosa di straordinario perché l’ordinario non basta. Il sale della vita e del calcio è sovvertire il pronostico in una lotta impari e sono convinto che questi ragazzi siano capaci di farlo”.

    E’ riduttivo guardare a quella di domani come ad una sfida tra l’attacco spagnolo e la difesa azzurra: “Dovremo cercare di fare in modo che anche la Spagna stia attenta a quello che facciamo noi. In fase di possesso possiamo fare male a chiunque – sottolinea il Ct – e nella fase offensiva abbiamo un impianto di organizzazione come in fase difensiva. Abbiamo grandissimo rispetto nei confronti della Spagna, una delle squadre più forti al mondo e una delle favorite alla vittoria finale. Detto questo, abbiamo lavorato, ci siamo preparati, sappiamo che è una partita senza domani per una delle due squadre e per questo motivo sarà importante il responso del campo. Non dovremo avere recriminazioni di sorta, dovremo aver dato tutto. Se l’avversario in campo si dimostrerà più forte, allora saremo i primi ad applaudire. Altrimenti dovremo vincere noi”.

    Per la quarta volta in conferenza con Antonio Conte c’è Gigi Buffon, capitano di una nazionale che vuole riscattare le ultime due eliminazioni all’Europeo del 2008 e nella finale di Kiev di quattro anni fa: “L’unica sconfitta netta – ricorda il portierone azzurro – è quella dell’Europeo del 2012, anche perché arrivammo strapazzati fisicamente ed emotivamente a quella gara e la Spagna vinse surclassandoci. Nelle altre tre sfide ci sono stati due pari fino al 120′ e un pari al 90′, questo significa che siamo riusciti a creare qualche grattacapo alla squadra più forte del mondo. In questi anni la Spagna ha vinto tutto e probabilmente l’unica a farla soffrire è stata l’Italia”.

    Di fronte domani troverà Alvaro Morata, suo compagno di club fino a pochi giorni fa: “Non sa nemmeno lui quando sia forte, ha una grande dote che nei grandi eventi è sempre protagonista e fa gol. In questo Europeo lo sta confermando. Ma la Spagna non è solo Morata”. A chi gli chiede se abbia intenzione di continuare ad indossare la maglia azzurra sino al prossimo Mondiale, Buffon risponde così: “Quando giochi a questi livelli non sei più tu che decidi se continuare o no, ma le tue prestazioni sul campo e le scelte che fanno e che faranno i Ct. Nella mia testa ho l’idea di proseguire la mia carriera per altri due anni e vorrei proseguirla ai massimi livelli come sto facendo adesso e se questi massimi livelli piaceranno anche al nuovo Ct sarò contento di poter fare parte della nazionale italiana”.

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