Categoria: Spettacolo Italia

  • La Zakarova ci fa sognare nel mondo di Ratmansky

    La Zakarova alla Scala

    Teatro alla Scala

    MILANO. 7 OTT. Si è detto tanto riguardo questa versione de La Bella Addormentata nel bosco, firmata dalla triade Petipa, Cajkovskij & Alexei Ratmansky, ma senza dubbio non si può negare che sia una produzione di prestigio. Un grande sforzo corale, in collaborazione con l’American Ballet Theatre di New York, da parte del controverso coreografo di San Pietroburgo che lo porta alla spasmodica ricerca del dettaglio, atta ad avvalorare una ricostruzione storica del balletto più amato da Cajkovskij.Uno tra i balletti più complessi da rappresentare in quanto mette a dura prova il numeroso gruppo di danzatori che si esigono in scena, La bella Addormentata è il simbolo del balletto romantico, e per questo vuole una ricchezza di bellezza, fatta di buon gusto e raffinatezza, qualità che in questo lavoro di Ratmansky non mancano di certo.

    E se non si può negare qualche pecca nel corpo di ballo, lode, ancora una volta, all’interpretazione di Aurora sostenuta dall’étoile Svetlana Zakharova, per la cui tecnica impeccabile è riuscita ad adattarsi a movimenti e gestualità non consone al suo modo di ballare ed invece richieste da questa versione filologica desiderata da Ratmansky. In qualche punto è sembrato di vederla danzare il primo atto di Giselle per i passi molto similari e la freschezza con cui venivano eseguiti.

    Poco incisivo il ruolo della Strega Carabosse sostenuto da Massimo Murru, da cui senza dubbio ci si aspettava di più conoscendo le capacità dell’etoile scaligera. Così come il Principe Désiré, rivestito dal giovanissimo Jacopo Tissi, a cui non mancano certo grazia ed eleganza di portamento, è apparso ancora incerto e titubante in un ruolo che lo metteva a confronto con un mostro sacro come la Zakharova .

    Eccellente la presenza degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta dal maestro Fréderic Olivieri che dimostra ancora una volta che il valore di una delle Accademie di danza più prestigiose del mondo resta alto e indiscusso.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • La stagione danza del Teatro di Ferrara

    Al Teatro di Ferrara Inizia il 7 ottobre e durerà fino al 14 aprile, la stagione di Danza 2015/2016

    FERRARA. 29 SET. Inizia il 7 ottobre e durerà fino al 14 aprile, la stagione di Danza 2015/2016 che propone 14 appuntamenti con i migliori coreografi e le più importanti compagnie della danza internazionale.

    La prima parte, in forma di Festival, è dedicata alla danza contemporanea. L’autunno proporrà un ‘viaggio’ nel Québec con la compagnia di Marie Chouinard, che presenta Prelude à l’après-midi d’un faune e Le sacre du printemps, e gli ensemble Cas Public e Daniel Léveillé Danse, impegnati nelle coreografie Symphonie Dramatique e Solitudes Duo, entrambe al debutto in Italia.

    In apertura il Festival presenterà, per la prima volta a Ferrara e in apertura della tournée italiana, la compagnia brasiliana Grupo Corpo, che lavora attorno all’idea di ‘brasilianità’ confrontandosi con i linguaggi della musica e delle arti visive. Ospiterà poi giovani compagnie italiane: le danzatrici di Dancehaus Company metteranno in scena Pupilla, spettacolo firmato da Valeria Magli nel 1983 e ora da lei stessa ricostruito, mentre Collettivo Cinetico proporrà 10 miniballetti e Amleto. Per il progetto realizzato con la rete Anticorpi sarà presentata la piattaforma Fuoristrada, che vede protagonisti giovani artisti emersi nei festival e nelle vetrine che promuovono la danza d’autore. La conclusione del Festival sarà affidata alla Carmen presentata dalla compagnia di Dada Masilo.

    La seconda parte si aprirà con il Ballet du Grand Théâtre de Genève, impegnato nella prima italiana della coreografia di Joëlle Bouvier ispirata all’opera Tristano e Isotta di Wagner. A febbraio Aterballetto si cimenterà con le composizioni di due coreografi italiani come Cristina Rizzo e Michele Di Stefano; seguirà la prima assoluta di I am beautiful della Compagnia  Zappalà Danza, e in conclusione sarà proposto un omaggio ai maestri del periodo d’oro del flamenco con La edad de oro: in scena Israel Galván, creatore e interprete di un flamenco innovatore.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Di seguito gli orari della biglietteria: dal lunedì al venerdì ore 15.30 – 19, sabato 10 – 12.30 / 15.30 – 19 – tel. 0532 202675 –www.teatrocomunaleferrara.it

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  • Mehta inaugura la Stagione Sinfonica del San Carlo

    Zubin Mehta inaugura la stagione sinfonica del Teatro San Carlo di Napoli

    NAPOLI. 12 SET. Questa sera, sabato 12 settembre alle ore 20.30 a Napoli, si inaugura la stagione sinfonica del Teatro San Carlo. The Golden Stage 20XV/XVI, questo il titolo dell’ intensa stagione che si avvia all’inizio con un concerto che ha realizzato il tutto esaurito.  Sul podio dell’Orchestra del Teatro, Zubin Mehta, impegnato in un programma che attinge al grande repertorio romantico russo, e propone la Sinfonia n.4 in fa minore, op.36 e la Sinfonia n.6 in si minore, op.74, “Patetica” di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893).

    Il programma segna l’inizio di un ciclo interamente dedicato a Čajkovskij, che proseguirà poi con Pinchas Steinberg e Michele Campanella i prossimi 17 e 18 ottobre, Pinchas Zukerman e Amanda Forsyth, il 26 e 27 novembre, George Pehlivanian e Gil Shaham il 10 e 11 giugno 2016, Gabriele Ferro il 17 settembre 2016.

    Zubin Mehta, ritorna al Teatro di San Carlo a distanza di pochi mesi, dopo il plauso della critica e del pubblico partenopeo, nella stagione 2014/2015, con il Tristan und Isolde di Richard Wagner e della Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler, consolidando con rinnovato entusiasmo il rapporto con l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

    Il grande Maestro per questa occasione ha deciso di rinunciare al proprio cachet per creare un fondo che sarà destinato all’acquisto di nuovi strumenti musicali per l’Orchestra. Con questo gesto il Maestro Mehta desidera porre un primo tassello, cui – il Teatro auspica – si andranno ad aggiungere numerose donazioni, da parte di altri artisti, che in futuro desidereranno donare al Teatro il compenso di una recita, e di tutti coloro che vorranno forgiare, con la loro partecipazione, un nuovo impatto sonoro.

    Siamo orgogliosi – afferma la sovrintendente Rosanna Purchia di essere diventati in questi anni, punto di riferimento per i più affermati direttori d’orchestra, così come dimostra il nostro recente passato. È per questo che voglio ringraziare il maestro Mehta per aver voluto ancora una volta dimostrarci il suo affetto e la sua vicinanza, e per aver scelto di essere con noi per l’apertura della stagione lirica e di quella sinfonica, due appuntamenti significativi della vita del nostro teatro”

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Muti torna alla Scala?

    Riccardo Muti tornerà alla Scala?

    MILANO. 17 AGO. Sono passati 10 anni da quando il maestro Riccardo Muti disse addio alla Scala. Infatti, dopo il disastroso licenziamento del sovrintendente Carlo Fontana, il caos del Teatro diventò inesorabilmente.

    Ricordiamo l’incidente capitato durante le prove del dittico («Sancta Susanna» di Hindemith e «Il dissoluto assolto» di Corghi», in cartellone il 10 marzo 2005 sotto la direzione di Muti) quando al posto di Muti si è presentato, con abbondante ritardo, il maestro Mauro Meli, l’uomo scelto per la successione di Fontana. L’intera orchestra si è alzata e ha abbandonato la prova. Il «no grazie» dei professori a Meli sarebbe stata per Muti la classica goccia che fa traboccare il vaso. Di più. Alla prova del pomeriggio il podio è rimasto vuoto, nè Meli nè Muti si sono fatti vivi. Al loro posto è arrivato un comunicato della Scala annunciante la «sospensione della produzione del dittico». Opera cancellata per ritorsione agli «scioperi delle prime» (dittico compreso) già proclamati dai lavoratori scaligeri che fu una premessa all’addio di Muti.

    Ma la Scala senza Muti non è la stessa cosa, questo è il pensiero di Alexander Pereira il sovrintendente del teatro milanese: “Penso che Riccardo Muti dovrebbe tornare a dirigere alla Scala e spero che questo possa accadere”: così ha detto all’ANSA Pereira “Sono andato a trovarlo e so – ha aggiunto il manager austriaco – che anche i professori d’orchestra gli hanno scritto una lettera”. Il sovrintendente della Scala era andato a incontrare il maestro a luglio durante le prove di “Falstaff” a Ravenna, scatenato le voci su un ritorno di Muti alla Scala.

    “Pereira è venuto con una lettera firmata da molti musicisti dell’Orchestra – ha confermato Muti – però non ho preso nessuna decisione per ora”. Riccardo Muti al momento è in splendida forma top e al top della carriera, quindi nella fortunata condizione di non dover dimostrare più niente. Questo gli dà un naturale distacco per nulla forzato. L’addio, dopo 19 anni di direzione dell’orchestra scaligera, fu particolarmente doloroso per lui nonché pieno di polemiche, ma sono passati dieci anni, ed il tempo, si sa, è buon medico. Attendiamo le decisioni del maestro.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • STASERA AL REVELLO FESTIVAL “L’HISTOIRE DU SOLDAT” DI LUIGI MAIO

    SALERNO. 29 LUG. Questa sera, mercoledì 29 luglio il genovese musicattore Luigi Maio, insieme a un ensemble d’eccellenza composto dai solisti dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, porterà nel magico scenario del Ravello Festival (Villa Rufolo – ore 21.45) la sua personalissima versione dell’opera “L’Histoire du Soldat, i cui testi originali sono firmati da Charles-Ferdinand Ramuz e le cui musiche da camera sono opera di Igor Stravinskij.

    Riconosciuto come innovatore del Teatro da Camera, l’attore, compositore, cantante, regista e scenografo Maio, grazie alla sua poliedricità, interpreterà da solo tutti i personaggi dell’opera cambiandosi repentinamente d’abito, modulando con molteplici sfumature la sua voce e interagendo, fino a coinvolgerli in scena, con i solisti del Teatro alla Scala.

    Con “L’Histoire du Soldat” il musicattore® ha vinto il Premio dei Critici di Teatro 2004/2005, divenendo testimonial UNICEF per aver avvicinato anche i giovanissimi al teatro e alla musica “colta”. Con trasformismo senza pari, Maio interpreta tutti i 4 personaggi della storia del soldato: il narratore, il diavolo, il soldato e la vecchina, mentre la principessa si riduce ad una bambola di gomma, con cui il soldato balla il suo tango in maniera esemplare e struggente. Il duplice costume usato dal Musicattore traduce il doppio lato della natura umana. Una storia personalizzata, con trionfo finale del “diavolo”, adatta ad un pubblico di tutte le età. Luigi Maio realizza come sempre un avvincente gioco trasformativo che coinvolge scenicamente anche i “musici” sul palco, regalando così con la sua “L’Histoire du Soldat” forti emozioni e sicuro divertimento per grandi e piccini.

    Lo spettacolo ha raccolto le lodi di Marie Stravinskij, Presidente della Fondazione Igor Stravinskij di Ginevra e discendente del grande compositore russo, che ha coinvolto il Maio in un grande progetto per celebrare il centenario del «Soldat».

    con Luigi Maio sul palco saranno: Francesco De Angelis (violino), Giuseppe Ettorre (contrabbasso), Fabrizio Meloni (clarinetto), Gabriele Screpis (fagotto), Francesco Tamiati (cornetta), Daniele Morandini (trombone) e Gianni Massimo Arfacchia (percussioni).

    FRANCESCA CAMPONERO

    Prezzo biglietto: posto unico 25 euro.

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  • ROBERTO BOLLE AND FRIENDS A CAGLIARI

    CAGLIARI. 15 LUG. Due serate straordinarie fuori abbonamento quelle di Sabato 18 luglio alle 21 e domenica 19 luglio sempre alle 21, per la Stagione lirica e di balletto 2015 del Teatro Lirico di Cagliari, che vedono dopo 8 anni di assenza, il ritorno del Gala “Roberto Bolle and Friends”. Un gala che l’etoile ha voluto intitolare“Viaggio nella Bellezza”.

    «Ho deciso di chiamare il tour di quest’anno, “Viaggio nella Bellezza” – dice Roberto Bolle – perché Il mio desiderio è quello di ricordare sempre quanto unico sia il nostro Paese e di quale ricchezza immensa possa disporre nell’ambito della cultura, dell’arte e della natura. E per questo far partire questo tour da Cagliari, non è stata certo una scelta casuale. Questa città rappresenta a tutti gli effetti l’incredibile eccellenza italiana, dove natura e clima si uniscono alla storia e all’arte e creano un luogo incantevole.»

    Come sempre, anche per queste serate speciali Roberto Bolle ha raccolto intorno a sé artisti di grande talento e fama, provenienti da alcune delle compagnie di balletto più importanti del mondo: dal celeberrimo Royal Ballet di Londra all’Hamburg Ballet fino alla Compagnia del Teatro alla Scala di Milano, con le due giovani promesse Nicoletta Manni e Claudio Coviello. Il programma, ancora una volta scelto direttamente da Roberto Bolle che di questi Gala è il direttore artistico, va dai classici Don Chisciotte ed Excelsior, grande ballo italiano scelto quest’anno per celebrare Expo Milano 2015, a gioielli della coreografia del Novecento, creati da grandi nomi come Ashton, MacMillan, Neumeier, fino ad arrivare alle stelle della coreografia contemporanea, quali Wheeldon e McGregor. Accostamenti inediti, che permettono di godere, in un’unica serata, di quanto di meglio si muove nel panorama del balletto internazionale, dal ‘900 ad oggi.

    Il Gala “Roberto Bolle and Friends” nel 2008 inizia ad uscire dai luoghi tradizionalmente tributati alla danza, alla ricerca di spazi più ampi e inusuali, per questo nascono spettacoli unici, alla presenza di migliaia di persone. Fuori dalle mura dei teatri il gala di Bolle riesce ad avvicinare alla danza classica un pubblico diverso e sempre più folto. Ricordiamo il Gala realizzato sul sagrato del Duomo di Milano, quelli in piazza Plebiscito a Napoli, in piazza San Marco a Venezia, nella Valle dei Templi di Agrigento ed al Giardino di Boboli a Firenze. Ma anche serate in luoghi inaspettati, mai finora contemplati dalla danza, come il Colosseo di Roma, la Certosa di Capri e il castello di Fènis ad Aosta. Negli ultimi anni questa formula di grande successo oltrepassa i confini nazionali per essere esportata all’estero: dal Pallas Theatre di Atene, al Cemil Topuzlu Open Air Theatre di Instanbul, fino all’ultimo a New York al prestigioso New York City Center.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, fax 0704082223, [email protected],www.teatroliricodicagliari.it

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  • SYLVIE GUILLEM INNAMORA GENOVA

    GENOVA. 6 LUG. Avvenimento importante per la nostra città quello di ieri sera al Carlo Felice che ha portato sul palco per l’ultima volta (forse…) Sylivie Guillem, l’etoile francese che ha deciso di chiudere la sua carriera a 50 anni (compiuti lo scorso 25 febbraio).

    50 anni portati benissimo, abbiamo pensato tutti, vedendola entrare in scena e soprattutto guardandola ballare. Una Guillem in perfetta forma fisica, ma soprattutto una Guillem cambiata interiormente. Chi l’ha sempre pensata altera, fredda e distaccata, certo ieri non ha potuto mantenere la stessa opinione.

    La maturità ha fornito a Sylvie quella dolcezza ed “umanità” che probabilmente sono sempre state in lei, ma che teneva dentro forse a proteggere un personaggio. Nessun personaggio per questo tour d’addio che la vede invece spogliata di qualunque divismo e aperta al suo pubblico con cui vuole assolutamente condividere quello che è veramente: una donna libera, rimasta vagamente bambina che ama la vita, la natura e le persone che la circondano.

    Lo spettacolo intitolato non a caso “Life in progress”, che ha debuttato lo scorso marzo al Teatro Comunale di Modena, ha portato a Genova mezza Italia e per fortuna si è rivisto il Carlo Felice pieno. Le performance a programma erano quattro e tranne la seconda comprendevano tutte la presenza dell’etoile francese.

    Il primo brano, Techne, è una prima mondiale del coreografo Akram Khan e propone una Guillem animalesca molto simile ad un ragno. La danzatrice zampa dopo zampa si solleva per dialogare con un microfono che le obbedisce solo in parte. Ogni dettagli di ogni sua postura e traiettoria è perfetto.

    Il secondo brano, Duo, firmato Forsythe è un duetto maschile, assolutamente ironico, offre un meccanismo perfetto di corrispondenza a due, di dinamiche che si alternano e controbattono come in un dialogo verbale. Ad interpretarlo due danzatori della Forsythe Company : Brigel Gjoka e Riley Watts.

    Per la terza esecuzione la Guillen ha scelto di accompagnarsi ad una danzatrice italiana, la scaligera Emanuela Montanari, con la quale hanno eseguito Here & After, una creazione di Russell Maliphant. Il brano vagamente orientaleggiante racchiude tutto il catalogo poetico e stilistico di Maliphant, le peculiari dinamiche propulsive push and pull del coreografo inglese fatte di equilibri/disequilibri in cui le due danzatrici si incontrano e scontrano per finire in un caloroso abbraccio finale. Adeguata la Montanari in questa prestazione anche se spesso si dimentica di posare gli occhi su di lei per la presenza schiacciante della Guillem.

    A chiudere il pezzo più affascinante della serata, Bye di Mats Ek su musica di Beethoven, in cui la Guillem dà veramente il massimo facendo scoprire anche le suo spiccate doti attoriali. Un vero e proprio autoritratto di donna e di ballerina, quello di un’eterna ragazza inquieta alle prese con le sue emozioni, i suoi fantasmi, la sua vita reale e immaginaria. Qui Sylvie mostra a pieno quella freschezza che i 50 anni non hanno cancellato e non possono cancellare, quella bellezza clamorosa che c’è e che sarà sempre, quella di un’artista tout court. Dentro quel gonnellino color senape, quella camicetta e golfino vintage c’è una donna qualunque con il passo incerto di chi è alla ricerca di qualcosa. In scena con lei uno schermo interattivo in cui si specchia e che si popola di altri essere viventi con cui alla fine sceglie di andare uscendo di scena per sempre. Un brano metaforico che inevitabilmente ha coinvolto e commosso il pubblico che alla fine ha applaudire per dieci minuti interi in staning ovation. Ma coinvolta e commossa è sembrata anche lei, la algida Sylvie che, ricevendo direttamente dalle mani del sovrintendente Roi un mazzo di fiori, ha regalato baci e sorrisi a tutti.

    Ad applaudire Sylvie personaggi noti della danza internazionale: l’etoile scaligero Massimo Murru, l’etolie Renata Calderini, l’ex direttrice dell’Accademia di Danza del Teatro alla Scala Anna Maria Prina, il direttore del Balletto di Milano Carlo Pesta e consorte. Questo a dimostrazione che quando l’evento c’è Genova risponde.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • GENOVA IN GRANDE ATTESA PER L’ARRIVO DI SYLVIE GUILLEM

    GENOVA. 26 GIU. “Dopo 39 anni di attività, ho deciso di fare il mio ultimo inchino. Il prossimo anno, il 2015, sarà l’anno del mio ultimo tour, con un nuovo progetto darò l’addio con gratitudine e con un bel carico di emozioni. Danzerò due nuove creazioni di Akram Khan e Russell Maliphant, e brani di repertorio di Mats Ek e William Forsythe. Ho amato ogni momento di questi 39 anni, e oggi è ancora così. Quindi, perché fermarsi? Molto semplicemente perché voglio chiudere la mia carriera mentre sono ancora felice di fare ciò che faccio con orgoglio e passione”.

    Queste le parole di Sylvie Guillem, una delle più grandi ballerine dei nostri tempi che domenica 5 luglio (ore 20,30) il Teatro Carlo Felice di Genova avrà il piacere ed onore di ospitare con il suo spettacolo LIFE IN PROGRESS. Uno spettacolo con cui la Guillem intraprende il tour di addio alle scene e che è un nuovo progetto prodotto dal Sadler’s Wells di cui è Artista associato dal 2006.

    Per chi sapesse poco di Sylvie Guillem, ricordiamo che la danzatrice di nazionalità francese è nata a Parigi dove ha iniziato la sua formazione presso la Scuola di Balletto dell’Opéra e nel 1981 è entrata a far parte del corpo di ballo. Viene nominata “étoile” da Rudolf Nureyev all’età di 19 anni. Da allora ha interpretato i ruoli principali del repertorio di danza classica con le maggiori compagnie di danza internazionali, tra queste: Royal Ballet, Balletto dell’Opéra di Parigi, Balletto Mariinskij di San Pietroburgo,  Tokyo  Ballet,  Australian Ballet, American Ballet Theatre e Balletto del Teatro alla Scala di Milano. Per il pregio del suo lavoro è stata insignita dei seguenti riconoscimenti: Ufficiale della Legion d’onore, Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito, Ufficiale delle Arti e delle Lettere e Commendatore Onorario dell’Ordine dell’Impero Britannico.

    In LIFE IN PROGRESS la ballerina interpreterà brani nuovi e di repertorio a firma dei coreografi che hanno maggiormente influenzato la sua carriera nella danza contemporanea come Mats Ek, William Forsythe, Akram Khan, Russell Maliphant. La prima coreografia è “Techne”, in prima assoluta e porta la firma di Akram Khan. A seguire “Duo 2015” di William Forsythe, dove non sarà lei a danzare ma Brigel Gjoka, Riley Watts. Poi “Here & After”, un altro brano in prima assoluta, per la direzione e coreografia di Russell Maliphant, e in ultimo “Bye”( titolo non a caso per il saluto finale) su coreografia di Mats Eke e musiche di Ludwig van Beethoven (Piano Sonata Op.111, Arietta; Musica registrata eseguita da Ivo Pogorelich).

    Ci auguriamo che almeno in quest’occasione il più grande teatro genovese registri l’overbooking come è giusto sia per evento di tale importanza a livello internazionale. (nelle foto: Sylvie Guillem)

    FRANCESCA CAMPONERO

    Internet: http://sylvieguillem.com/

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