Categoria: Politica Italia

  • Appalti irregolari: arrestato Rizzi, braccio destro di Maroni

    Settembre 2015: Toti e Maroni hanno appena firmato il protocollo d’intesa sulla sanità. Oggi è stato arrestato il braccio destro di Bobo, Fabio Rizzi presidente della commissione regionale alla Sanità lombarda

    MILANO. 16 FEB. Dopo le parole di critica di Matteo Salvini e gli accertamenti della procura di Torino, la magistratura ora passa ai fatti. Stamane il braccio destro del governatore lombardo Bobo Maroni, è stato arrestato su ordine del Tribunale di Milano.

    Agli arresti è finito il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rizzi per l’indagine su presunte tangenti o irregolarità negli appalti per aziende odontoiatriche, che forniscono gli ospedali della Lombardia.

    Rizzi è presidente della commissione regionale alla Sanità ed estensore della recente riforma del sistema sociosanitario lombardo. Il consigliere è stato messo ai domiciliari.

    E’ anche accusato di associazione per delinquere. Sono in corso ulteriori perquisizioni negli uffici del consiglio regionale.

    Toti e Maroni lo scorso settembre avevano firmato un protocollo d’intesa sulla sanità fra Liguria e Lombardia.

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  • Ilva, Partito Comunista schierato con operai e contro Renzi

    Il torinese Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, si schiera con i compagni in lotta all’Ilva di Cornigliano

    TORINO. 25 GEN. “Il Partito Comunista è al fianco degli operai Ilva di Cornigliano, che questa mattina a Genova hanno occupato lo stabilimento e sono scesi in piazza per protestare contro il governo Renzi, il quale, senza dichiararlo apertamente, sta facendo a pezzi l’accordo di programma”.

    Lo ha dichiarato oggi Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista.

    “La vicenda dell’Ilva di Genova – ha aggiunto Rizzo – descrive esattamente l’atteggiamento dei politici borghesi, qualunque parte ricoprano nelle istituzioni cosiddette democratiche, rispetto al questione lavoro. Mentre gli enti locali, di fatto, stanno a guardare, il governo Renzi, subordinato ai voleri dell’Unione europea, lavora per favorire la svendita di questo pezzo pregiato della siderurgia italiana al privato di turno e il bando non fa alcun riferimento ai livelli occupazionali. Come ormai ampiamente dimostrato, la Ue impone a governi subordinati il proprio volere di attacco ai lavoratori e ai settori di produzioni centrali dei Paesi. Solidarietà agli operai:  l’unica soluzione è rompere la gabbia delle compatibilità europee e costruire la democrazia dei lavoratori, cioè il socialismo”.

     

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  • Dal Governo 10 milioni a Radio Radicale

    Radio Radicale

    ROMA. 16 DIC. Radio Radicale potrà contare ancora per un altro anno sulla convenzione con il Governo, che per i suoi servizi pagherà 10 milioni di euro.

    La commissione Bilancio, nelle votazioni sulla legge di stabilità, ha approvato l’emendamento che  proroga, per un altro anno, la convenzione stipulata fra il Mef e il Centro di produzione spa, titolare dell’emittente diretta da Alessio Falconio per la trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari.

    Ma chi è e cosa fa Radio Radicale.

    La società editrice dell’emittente nazionale di informazione Radio Radicale è Il Centro di Produzione SpA, con il suo archivio storico audiovisivo e il sito Internet www.RadioRadicale.it; la società ha sede a Roma, in Via Principe Amedeo, 2

    La politica editoriale di Radio Radicale si è da sempre basata sulla accessibilità ai cittadini riguardo le Istituzioni, caratterizzata dalla trasmissione integrale degli eventi politici.

    Il palinsesto ruota intorno ai lavori del Parlamento, avendo la convenzione con il Ministero delle Comunicazioni a trasmettere nel corso dell’anno almeno il 60% delle sedute delle due Camere nella fascia oraria che va dalle 8 alle 20.

    Nel tempo residuo, Radio Radicale documenta, per quanto è possibile, anche l’attività di altre istituzioni quali Consigli comunali, Corte dei Conti, CSM e Parlamento europeo, poi ancora congressi, i festival e le maggiori assemblee dei partiti politici.

    Tra gli appuntamenti nel palinsesto il più noto è la rassegna stampa dei quotidiani ‘Stampa e Regime’, programma che una lettura dei giornali per dare una panoramica più completa possibile degli avvenimenti del giorno.

    Altra rubrica è lo ‘Speciale giustizia’ dedicata alla cronaca giudiziaria e in particolare alla trasmissione integrale delle udienze dei più importanti processi.

    I notiziari dell’emittente vanno in onda ogni giorno alle 8,30, intorno alle 14 e alle 19 e sono prevalentemente costruiti intorno alle interviste e alla lettura delle notizie di agenzia.

    A mezzanotte la lettura delle prime pagine dei giornali del giorno dopo e nella  programmazione notturna, vengono trasmessi gli eventi che non hanno trovato spazio nel palinsesto diurno, oltre ad alcune registrazioni tratte dall’archivio della radio, selezionate sulla base dei temi di attualità.

    Radio Radicale ha 250 impianti di diffusione terrestre e copre il 75% del territorio italiano.

    Inoltre, emette attraverso la rete satellitare Eutelsat Hot Bird 13 est (frequenza 12.111 MHz, polarizzazione verticale, FEC 3/4, Symbol Rate 27500, SID 761, Pid Audio 72) permettendo di uscire dall’Italia.

    Radio Radicale in internet: www.radioradicale.it/

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  • E’ morto Armando Cossutta, storico dirigente Pci

    Armando Cossutta

    ROMA. 15 DIC. E’ morto ieri pomeriggio, all’età di 89 anni, all’ospedale San Camillo di Roma Armando Cossutta, storico dirigente del Pci.

    Cossutta era considerato il più filosovietico dei comunisti italiani, fondatore di Rifondazione comunista dopo la trasformazione del Pci e poi del partito dei comunisti italiani.

    Cossutta si era iscritto al Pci nel 1943 ed aveva partecipato alla resistenza nelle brigate Garibaldi. Nel dopoguerra divenne dirigente del partito.

    Fu segretario del Pci milanese e lombardo, per entrare poi in Parlamento nel 1972, restandovi fino al 2006.

    Filosovietico per antonomasia, nel 1981 si oppose al segretario Berlinguer che voleva sganciare il Pci dai suoi rapporti storici con i regimi comunisti del blocco sovietico.

    Contrario allo scioglimento del PCI, nel febbraio 1991 fondò, insieme a Sergio Garavini, Lucio Libertini ed altri, il Movimento per la Rifondazione Comunista, che nel dicembre dello stesso anno si unì a Democrazia Proletaria formando il Partito della Rifondazione Comunista, di cui fu presidente.

    Nel 1998 Fausto Bertinotti, segretario del partito, ritirò la fiducia al governo Prodi e Cossutta si oppose staccandosi dal partito e fondandone uno nuovo, il Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), con Oliviero Diliberto e Marco Rizzo.

    Per contrasti con Diliberto lasciò anche questo partito nel 2006, ritirandosi dalla politica attiva.

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  • Camera, 10 mln fondi ai partiti senza fare controlli

    10 mlioni ai partiti dalla Camera senza fare controlli

    ROMA. 10 DIC. Per i partiti arrivano 10 milioni di rimborsi elettorali sbloccati dall’Ufficio di presidenza della Camera, dopo l’approvazione della cosiddetta legge Boccadutri, che ha consentito l’erogazione senza alcuni controlli sui bilanci da parte della Commissione di vigilanza.

    Si tratta di una decisione contestata da M5s, che ha abbandonato la riunione e che annuncia ulteriori proteste.

    Nel 2012 era stata istituita una Commissione per il controllo dei rendiconti dei partiti, incaricata di verificare anche le spese effettive, quali fatture e scontrini con tale controllo ‘conditio sine qua non’ per ottenere il finanziamento pubblico che il governo Letta ha tagliato a partire dal 2016.

    La Commissione deve concludere i controlli entro il 30 giugno di ogni anno, ma quest’anno il suo presidente, Luciano Calamaro, ha dichiarato ai presidenti di Camera e Senato di non essere in grado di svolgere questa minuziosa verifica sugli scontrini dei bilanci 2013 per la carenza di personale.

    Camera e Senato hanno quindi approvato una legge di Sergio Boccadutri (Pd), che assegna alla Commissione il personale necessario, aggiungendo poi che per il 2013 non sarà necessario il controllo degli scontrini.

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  • L’ M5s cambia il logo, via il nome di Beppe Grillo

    Il nuovo logo dell’ M5s, Movimento 5 stelle

    GENOVA. 19 NOV. L’ M5s, Movimento 5 Stelle cambia il proprio logo: sul simbolo del partito non compare più il nome di Beppe Grillo, ma l’indirizzo internet del Movimento.

    “Ci ho messo la faccia, il nome e anche il cuore, ma oggi che il Movimento 5 Stelle è diventato adulto e si appresta a governare l’Italia credo che sia corretto non associarlo più a un nome, ma a tutte le persone che ne fanno parte. Per questo voglio cambiare il simbolo eliminando il mio nome” ha scritto sul suo blog Beppe Grillo, annunciando l’avvio di un sondaggio tra gli iscritti per decidere in merito.

    In oltre 30 mila, su 40 mila votanti, hanno deciso di mettere al posto del suo nome l’indirizzo internet del Movimento (l’alternativa era non mettere nulla).

    Il nome di Grillo, come riporta Ansa, è rimasto invece sul blog: beppegrillo.it rimane la porta di accesso al pubblico sul mondo del Movimento.

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  • Grillo ironico: “Ci quoteremo in borsa”

    Beppe Grillo Facebook

    GENOVA. 14 OTT. Si è svolta questa sera presso il ristorante Il Veliero di Corso Italia a Genova l’iniziativa “Il portavoce che ti serve”, una cena di autofinanziamento dell’ M5s per la manifestazione “Italia 5 Stelle”, in programma all’autodromo di Imola il 17 e 18 ottobre.

    Siamo qui – ha detto Grillo con ironia – per raccogliere dei fondi e forse dovremo lanciare dei derivati swap per avere soldi per le manifestazioni e non c’è da scartare l’idea che un giorno ci quoteremo in borsa”.

    A fine cena il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto il cameriere servendo amaro e limoncello. Il ristorante era pieno per l’evento.

    Poi a proposito dei nuovi arresti a Milano, quello del vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani Grillo a detto: “Non facciamo in tempo a distrarci un attimo che arrestano sempre qualcuno. Non so neanche cosa dire. Noi ci vedremo a Imola”.

    Poi parlando delle future elezioni del Sindaco di Roma: “Servono persone sane, i romani ci diano una chance. Candidare persone conosciute è fuori da ogni logica del movimento. Il Pd e gli altri partiti candidano le belle foglie di fico. Per noi deciderà la rete”… “Abbiamo, infatti, quattro regole e non le cambiamo per nessuna ragione se gli italiani e i romani preferiranno una persona nota, un cattedratico o un luminare non cambierà niente. Se invece decideranno di provare a vedere cosa fanno le persone del movimento allora vedremo… Può darsi che saremo i peggiori però chiediamo che ci venga data una possibilità. Abbiamo bisogno di persone sane e competenti. Non candideremo vip”.

    Internet: www.beppegrillo.it

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  • Salvini a Ponte di Legno: l’Italia si ferma tre giorni

    Salvini: l’Italia si ferma tre giorni

    BRESCIA. 16 AGO. “La prima settimana di novembre fermiamo l’Italia per mandare a casa il governo. Saranno tre giorni di blocco totale, di spallata in cui tutta la gente per bene si ferma, da Nord a Sud, isole comprese, senza distinzione di colore politico. Segnatevi le date: il 6, il 7 e l’8 novembre”.

    E’ questa l’iniziativa lanciata da Matteo Salvini alla Festa di Ponte di Legno.

    Proprio a Ponte di Legno Salvini torna anche sulla polemica con la Chiesa riguardo l’immigrazione dicendo: “Libera Chiesa in libero Stato. Il vescovo fa il vescovo e non rompe le palle ai sindaci e a chi amministra le città”. L’intervento di Salvini è stato postato sul sito della Lega Nord.

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  • LEGALIZZAZIONE CANNABIS PROPOSTA DA 218 PARLAMENTARI

    ROMA. 16 LUG. Sono 218 i parlamentari che hanno sottoscritto e presentato una proposta di legge in merito alla legalizzazione della ‘cannabis‘.

    Le firme arrivano un po’ da tutti gli schieramenti politici, da Pd, M5s, Sel, Misto ma anche da Fi e Sc.

    Dalla Lega, invece, nulla, secondo Matteo Salvini che ne ha fatto suo cavallo di battaglia. “La cannabis non va legalizzata – dichiara. Meglio piuttosto la legalizzazione della prostituzione perché, fino a prova contraria, il sesso non fa male, la cannabis sì”.

    Secondo un sondaggio Ipsos, per l’83% degli italiani le leggi contro la diffusione della droga leggera in Italia sono poco o per nulla efficaci e il 73% pensa che l’Italia potrebbe percorrere lo stesso percorso di alcuni Stati degli Usa che hanno già legalizzato la marijuana.

    I firmatari del ddl, che verrà depositato a breve, sostengono che il ‘broibizionismo’ ha fallito e che anche la Direzione nazionale antimafia sostiene il totale fallimento dell’azione repressiva sul contrasto alla diffusione dei derivati dalla cannabis”.

    Ma cosa prevede nel dettaglio la proposta di legge? I maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto invece per i minorenni.

    La marijuana si potrà coltivare a casa (fino a un massimo di 5 piante), ma il raccolto non potrà essere venduto. Arrivano i Cannabis social club: agli over 18 residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita: previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l’auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici e di guida se in stato di alterazione.

    I proventi dalla legalizzazione saranno destinati per il 5% al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale per la lotta alla droga.

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  • D’ALEMA: GLI AIUTI ALLA GRECIA A BANCHE TEDESCHE. IL VIDEO

    ROMA. 6 LUG. Un Massimo d’Alema a ‘ruota libera’ ma determinato nelle sue dichiarazione in un’intervista su RaiNews24.

    L’ex presidente del Consiglio era stato invitato dal canale all-news della Rai a commentare l’appello, di cui è firmatario insieme ad altri tra cui i premi Nobel Stiglitz e Krugman, per chiedere alle autorità europee più flessibilità sul debito greco e sulle politiche di austerità.

    D’Alema conclude la sua intervista facendo alcune rivelazioni o, almeno ragionamenti politici – economici che fanno davvero pensare, primo fra tutti il guadagno delle banche, per esempio tedesche, nei confronti della Grecia che rimane sempre impoverita, in pratica come le disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri siano destinate ad aumentare senza un’unione politica.

    Si dice: Noi paghiamo le pensioni dei greci. No! Noi paghiamo le banche tedesche, e di questi soldi i greci non sentono neanche l’odore” ed ancora: “Gli aiuti alla Grecia? Sono andati alle banche tedesche e francesi, in parte all’Italia” ed ora il video sta spopolando sul web come una vera e propria rivelazione-denuncia.

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