Categoria: Politica

  • Salvini a Ponte di Legno: l’Italia si ferma tre giorni

    Salvini: l’Italia si ferma tre giorni

    BRESCIA. 16 AGO. “La prima settimana di novembre fermiamo l’Italia per mandare a casa il governo. Saranno tre giorni di blocco totale, di spallata in cui tutta la gente per bene si ferma, da Nord a Sud, isole comprese, senza distinzione di colore politico. Segnatevi le date: il 6, il 7 e l’8 novembre”.

    E’ questa l’iniziativa lanciata da Matteo Salvini alla Festa di Ponte di Legno.

    Proprio a Ponte di Legno Salvini torna anche sulla polemica con la Chiesa riguardo l’immigrazione dicendo: “Libera Chiesa in libero Stato. Il vescovo fa il vescovo e non rompe le palle ai sindaci e a chi amministra le città”. L’intervento di Salvini è stato postato sul sito della Lega Nord.

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  • TWITTER. TORNA LA CENSURA DI ANKARA

    ANKARA. 23 LUG. La scure della censura turca si è abbattuta di nuovo su Twitter.

    Il social network è stato bloccato oggi per oltre due ore finché non ha rimosso, come richiesto dalle autorità di Ankara, foto e video dei momenti successivi alla strage di Suruc, dove lunedì un kamikaze dell’Isis ha ucciso 32 volontari che volevano portare aiuti a Kobane.

    Il divieto, emesso questa mattina da un giudice di Suruc, riguardava “la pubblicazione di materiale visuale legato all’attacco terroristico”. Un bavaglio che riguarda tutti i media. Non è escluso, quindi, che nuove sanzioni possano colpire giornali e tv.

    La Turchia ha dimostrato più volte, come la censura arrivi immediata. Anche perché è lì che sono nate molte delle proteste dopo la strage, portando a diversi scontri e all’arresto ieri di 49 manifestanti.

    L’hashtag #TwitterBlockinTurkey è entrato subito in testa alle tendenze mondiali del social network, mostrando ancora una volta le difficoltà nell’applicazione della censura sul web.

    Per Twitter si tratta dell’ennesimo scontro con Ankara, che lo scorso anno decise di censurarlo proprio alla vigilia di delicate elezioni amministrative.

    Del resto l’ostilità del presidente Recep Tayyip Erdogan ai social network, strumento fondamentale delle proteste di Gezi Park di due anni fa, non è una novità.

    Lo scorso anno la Turchia è risultato il Paese al mondo che ha presentato più richieste di rimozione di tweet sgraditi, per un totale di 663.Tweet riguardo #TwitterBlockinTurkey

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  • LEGALIZZAZIONE CANNABIS PROPOSTA DA 218 PARLAMENTARI

    ROMA. 16 LUG. Sono 218 i parlamentari che hanno sottoscritto e presentato una proposta di legge in merito alla legalizzazione della ‘cannabis‘.

    Le firme arrivano un po’ da tutti gli schieramenti politici, da Pd, M5s, Sel, Misto ma anche da Fi e Sc.

    Dalla Lega, invece, nulla, secondo Matteo Salvini che ne ha fatto suo cavallo di battaglia. “La cannabis non va legalizzata – dichiara. Meglio piuttosto la legalizzazione della prostituzione perché, fino a prova contraria, il sesso non fa male, la cannabis sì”.

    Secondo un sondaggio Ipsos, per l’83% degli italiani le leggi contro la diffusione della droga leggera in Italia sono poco o per nulla efficaci e il 73% pensa che l’Italia potrebbe percorrere lo stesso percorso di alcuni Stati degli Usa che hanno già legalizzato la marijuana.

    I firmatari del ddl, che verrà depositato a breve, sostengono che il ‘broibizionismo’ ha fallito e che anche la Direzione nazionale antimafia sostiene il totale fallimento dell’azione repressiva sul contrasto alla diffusione dei derivati dalla cannabis”.

    Ma cosa prevede nel dettaglio la proposta di legge? I maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto invece per i minorenni.

    La marijuana si potrà coltivare a casa (fino a un massimo di 5 piante), ma il raccolto non potrà essere venduto. Arrivano i Cannabis social club: agli over 18 residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita: previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l’auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici e di guida se in stato di alterazione.

    I proventi dalla legalizzazione saranno destinati per il 5% al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale per la lotta alla droga.

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  • IMMIGRATI. L’UNGHERIA APPROVA BARRIERA CON LA SERBIA

    BUDAPEST. 7 LUG. L’ Ungheria, tramite il suo parlamento, ha approvato la legge che prevede l’espulsione degli immigrati dal paese con procedura accelerata e la costruzione di una barriera di filo spinato al confine con la Serbia.

    Il parlamento l’ha approvata ieri sera con i voti della maggioranza governativa e gli estremisti nazionalisti di Jobbik.

    Si trattaerebbe di una modifica della normativa esistente sull’immigrazione che limita il diritto d’asilo nel Paese Ue. Il tutto in risposta al numero record di migranti e rifugiati, 67mila, che hanno raggiunto il Paese quest’anno.

    L’agenzia Onu per i rifugiati, ha duramente criticato queste regole chepermetteranno alle autorità di cancellare le richieste d’asilo, se i richiedenti lasceranno la loro residenza designata in Ungheria per più di 48 ore senza autorizzazione.

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  • D’ALEMA: GLI AIUTI ALLA GRECIA A BANCHE TEDESCHE. IL VIDEO

    ROMA. 6 LUG. Un Massimo d’Alema a ‘ruota libera’ ma determinato nelle sue dichiarazione in un’intervista su RaiNews24.

    L’ex presidente del Consiglio era stato invitato dal canale all-news della Rai a commentare l’appello, di cui è firmatario insieme ad altri tra cui i premi Nobel Stiglitz e Krugman, per chiedere alle autorità europee più flessibilità sul debito greco e sulle politiche di austerità.

    D’Alema conclude la sua intervista facendo alcune rivelazioni o, almeno ragionamenti politici – economici che fanno davvero pensare, primo fra tutti il guadagno delle banche, per esempio tedesche, nei confronti della Grecia che rimane sempre impoverita, in pratica come le disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri siano destinate ad aumentare senza un’unione politica.

    Si dice: Noi paghiamo le pensioni dei greci. No! Noi paghiamo le banche tedesche, e di questi soldi i greci non sentono neanche l’odore” ed ancora: “Gli aiuti alla Grecia? Sono andati alle banche tedesche e francesi, in parte all’Italia” ed ora il video sta spopolando sul web come una vera e propria rivelazione-denuncia.

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  • GRECIA. VAROUFAKIS SI DIMETTE

    ATENE. 6 LUG. Colpo di scena in Grecia con le dimissioni del ministro Yanis Varoufakis il giorno dopo la netta vittoria dei ‘no’ nel referendum con una netta differenza di voti (61,3% contro il 38,7%).

    Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato le proprie dimissioni e lo ha reso noto sul proprio account Twitter. E’ in questo modo che si sono svegliati i Greci.

    Dopo l’esito del referendum che ha visto la vittoria del ‘no’, scrive Varoufakis nel suo blog annunciando le dimissioni, “presto lascerò l’incarico saputo come alcuni ministri all’interno dell’Eurogruppo abbiano una preferenza per la mia assenza dal meeting”. “Considero un mio dovere non ostacolare l’intesa e aiutare il premier Alexis Tsipras nel suo tentativo di arrivare ad una intesa con l’Eurogruppo”.Tweet di @yanisvaroufakis

    E proprio Alexis Tsipras confida in unaccordo. Dal canto suo la Merkel subito dopo i primi risultati ha dichiarato: “Manda la Grecia contro un muro”.

    Oggi ci sarà proprio l'incontro tra la Merkel e Hollande e domani ci sarà un Eurosummit.

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  • LA GRECIA DICE OXI (NO)

    ATENE. 6 LUG. La Grecia ha detto “ Oxi ” ‘no’ con il 61%, e “rifiuta i ricatti” ma il governo assicura che non emetterà una nuova moneta. Ai referendum in Grecia il No trionfa col 61%.

    Urlo di gioia alla sede di Syriza già dopo che le tv greche hanno reso noti i primi sondaggi sul voto al referendum chiesto dal premier Alexis Tsipras per consultare il popolo ellenico riguardo le proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. Con la folla che in poco tempo ha riempito piazza Syntagma.

    Alexis Tsipras parlando in tv, in un messaggio alla nazione subito dopo il voto elettorale ha detto: “Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata”… “Il No – ha aggiunto – non è una rottura con l’Unione Europea. I greci hanno fatto una scelta coraggiosa, che cambierà il dibattito in Europa”…. “la Grecia vuole sedersi di nuovo al tavolo delle trattative: vogliamo continuarle con un programma reale di riforme ma con giustizia sociale e riorganizzare la questione del debito, non solo per la Grecia ma anche per l’Europa. La Grecia andrà al tavolo negoziale con l’obiettivo di riportare alla normalità il sistema delle banche”.

    Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis: “I greci hanno detto un coraggioso ‘No’ a cinque anni di ipocrisia e all’austerità. Il ‘No’ di oggi è un grande sì alla democrazia… Da domani l’Europa inizia a guarire le sue ferite, le nostre ferite, ha aggiunto Varoufakis”.Tweet riguardo #Grecia

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  • GRECIA. AL VIA IL REFERENDUM. BUONA AFFLUENZA

    ATENE. 5 LUG. Si sono aperti questa mattina alle 7, ora locale in Grecia con chiusura alle 19 i seggi dove i cittadini ellenici sono chiamati ad esprimere il loro parere in un cruciale referendum.

    Il quesito su cui gli elettori sono chiamati a dire Sì (Nai) o No (Ochi) è il seguente: «Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato “Riforme per il completamento dell’attuale programma ed oltre” ed il secondo “Analisi preliminare per la sostenibilità del debito”».

    Gli aventi diritto al voto sono circa 9,8 milioni, di cui 108.371 votano per la prima volta, e i seggi sono quasi 19mila.

    I Greci sono già in fila dalle prime ore. Gli elettori riceveranno due schede: la prima contiene una domanda relativa al referendum con due caselle che dovranno essere contrassegnate da una croce sul ‘sì’ o sul ‘no’ e l’altra in bianco.

    Non sono previsti exit poll e le prime proiezioni attendibili dovrebbero essere disponibili attorno alle 21 locali.

    Affinché il risultato del referendum sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale, percentuale già abbondantemenete superata.

    Alexis Tsipras dopo aver votato ha dichiarato: “Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa. Si può ignorare la decisione di un governo, ma non la decisione di un popolo”. “Da domani aprirermo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura”.Tweet di @atsipras

    Il ministro delle finanze Yanis Varoufakis ha votato alle 11:27 a Faliro, sulla costa ateniese. Dopo il voto ha detto: “È una celebrazione della democrazia. Gli enormi fallimenti dell’Eurogruppo hanno portato a un ultimatum al quale la gente non ha potuto rispondere. Oggi può dare la sua risposta”.Tweet di @yanisvaroufakis

    Il ministro della Difesa Panos Kammenos e leader dei Greci Indipendenti dopo aver votato ad Atene ha dichiarato:“Non abbiate paura del popolo”, poi rispondendo ad una domanda ha detto: “I bancomat? Li ha chiusi l’opposizione”.

    Ad Atene anche due esponenti del fronte del sì, i leader di To Potami Stavros Theodorakis e del Pasok, Fofi Gennimatà. Theodorakis ha detto di sperare che “Il seme della divisione non darà i suoi frutti. Dobbiamo affrontare uniti i grandi problemi del Paese”. Poi ha aggiunto: “Vogliamo un accordo che funzioni. Mandiamo un forte Sì in Grecia ed Europa”Tweet riguardo #greekreferendum

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  • ALFANO SU TWITTER: “OCCORRE SMANTELLARE I CAMPI ROM”

    ROMA. 17 GIU. “Occorre smantellare i campi Rom”. Lo scrive, o almeno lo twitta il ministro dell’Interno Angelino Alfano, su Twitter dopo la riunione con i sindaci al Viminale nella quale, per la quale c’è stato un “accordo con i sindaci sui campi rom”.

    Superare i campi rom significa superare quelli esistenti per avere soluzioni più civili, nessuno ha in mente le ruspe di Salvini”. Così il presidente dell’Anci, Piero Fassino, dopo l’intesa al Viminale con il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Il governo, prosegue Fassino, creerà un fondo apposito sulla base del quale Comuni e Prefetture faranno gli interventi”.

    Occorre smantellare i campi Rom. Incontro con i sindaci al #Viminale. #avantitutta pic.twitter.com/7QReQeL2eu

    — Angelino Alfano (@angealfa) 17 Giugno 2015

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  • BALLOTTAGGI. IL PD PERDE VENEZIA, AREZZO MA ANCHE NUORO

    ROMA. 15 GIU. Il Pd perde Venezia e Arezzo ma anche città importanti quali Fermo, Matera e Nuoro ma il dato fondamentale è che la maggioranza degli elettori che non ha votato (ha votato il 47,11%) e segnalano difficoltà per il centrosinistra.

    Il voto più atteso era quello di Venezia, commissariata da un anno dopo l’arresto del sindaco di centrosinistra Giorgio Orsoni per la vicenda Mose.

    E a vincere è Luigi Brugnaro, sostenuto dal centrodestra che ha battuto il senatore ed ex magistrato Felice Casson col 53,21% dei voti.

    Pd sconfitto anche a Nuoro, in modo clamoroso con il sindaco uscente Alessandro Bianchi che si è fermato al 31,6%, cedendo allo sfidante Andrea Soddu (68,4%), appoggiato da quattro liste civiche con il Partito sardo d’azione.

    A Matera, l’uscente Salvatore Adduce è stato battuto da Raffaello De Ruggieri (54,5%), sostenuto da liste civiche del centrosinistra e del centrodestra.

    Il testa a testa ad Arezzo fra Matteo Bracciali del centrosinistra e Alessandro Ghinelli del centrodestra si è concluso con la vittoria di Ghinelli con il 50,8%.

    Confermati i sindaci di centrosinistra a Trani con Amedeo Bottaro che supera il 75%, ed a Macerata, dove Romano Carancini sfiora il 60%.

    Nelle Marche Pd sconfitto a Fermo, dove viene eletto l’ex assessore Paolo Calcinaro con il 69,9% delle preferenze, sostenuto da liste civiche.

    In Abruzzo a Chieti vince Umberto Di Primio del centrodestra.

    Il Pd vince i ballottaggi in Lombardia con Mattia Palazzi (62,6% delle preferenze) a Mantova e Virginio Brivio (54,4%) a Lecco.

    Urne ancora aperte in Sicilia ad Enna: si vota dalle 7 alle 15.

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