Categoria: Economia

  • Come sono cambiati gli investimenti con il web

    Come sono cambiati gli investimenti con il web

    Investimenti con il trading online
    Investimenti con il trading online

    NUORO. 21 LUG. Investire e farlo utilizzare una piattaforma virtuale; quindi grazie al web. Se ce lo avessero detto qualche tempo fa probabilmente non ci avremmo creduto. E chissà la faccia che avrebbero fatto gli investitori tradizionali, per capirci quelli che consultavano l’andamento dei titoli su giornali di settore, come il Sole24ore, per poi alzare il telefono e chiamare il proprio broker di fiducia quando pensavano di aver trovato qualcosa di interessante.

    Oggi la rete ha cambiato le carte in tavola e ha dotato gli investitori di nuovi ed efficaci strumenti per accedere al mercato finanziario. L’essenza del trading online è tutta qui: la trasposizione nel virtuale di tutto il carrozzone legato agli investimenti.

    Ma questa rivoluzione non si è limitata solo a cambiare il mezzo; è andata anche a introdurre nuovi strumenti sempre legati agli investimenti. Pensiamo ad esempio alle opzioni binarie: un prodotto la cui nascita è relativamente recente e che ha già attirato le attenzioni di migliaia di investitori (oltre che le critiche di tanti addetti ai lavori che ne evidenziano i grossi rischi).
    Per fare trading di opzioni binarie è fondamentale l’intervento della rete; per l’appunto. Si può accedere a questa tipologia di strumento finanziario solo tramite l’utilizzo di piattaforme virtuali dette broker.

    Soggetti che fanno intermediazione finanziaria consentendo, tramite l’uso di un software, di vedersi spalancate le porte del mercato virtuale. E l’aggettivo ‘virtuale’ è da intendersi qui come legato al web. Non certamente fittizio. Perché i soldi che si vanno a investire sono comunque reali.
    E questo è il primo punto critico delle opzioni binarie: si tende spesso ad avvicinarle come fossero un gioco; una scommessa. Fermo restando che per certi aspetti lo sono, non si deve mai perdere d’occhio la realtà. Che ci dice che nel conto che andremo ad aprire presso la piattaforma che sceglieremo, ci saranno soldi reali. Non certo virtuali.

    E allora il primo cambiamento degli investimenti con l’avvento del web è proprio questo: l’approccio psicologico e mentale. Il fatto di utilizzare il web ha forse ‘umanizzato’ un po’ questo settore. Nel senso che prima era visto come un mondo per esperti, addetti ai lavori; oggi è decisamente sdoganato. E sempre più utenti entrano in questo universo anche solo per provare a capire cosa può succedere.
    E in quest’ottica, strumenti come le opzioni binarie sono riusciti a catturare l’attenzione degli utenti; anche quelli non molto avvezzi agli investimenti.

  • Auto usate: il ricco mercato del web

    Auto usate: il ricco mercato del web

    Auto usate: il ricco mercato del web
    Auto usate: il ricco mercato del web

    CAGLIARI. 15 LUG. Un vero e proprio mercato parallelo, in riferimento alla compravendita di auto usate, quello che è nato negli ultimi anni sul web. Una proliferazione innegabile che ha visto internet come nuovo strumento di intermediazione tra chi vende e chi acquista.
    Buona parte del merito va alla nascita di strumenti nati proprio per favorire questo contatto tra venditore e acquirente; così come è innegabile che l’attitudine al fai da te, anche questa figlia della rete, sia stata un tassello fondamentale in questo mosaico.

    Fatto sta che sempre più le compravendite di auto usate si muovono intorno al web. Sia tramite portali appositamente nati per creare questo canale: che attraverso servizi specifici che utilizzano la rete come primo approccio per creare contatti con potenziali clienti.

    Pensiamo ai servizi di compro auto usate, ad esempio. Aziende nate per appagare l’esigenza di chi ha necessità di vendere la propria vettura in tempi rapidi, monetizzando subito. Un servizio che ha preso piede tra gli utenti e che oggi ha raggiunto una diffusione capillare in tutta la penisola.

    Anche la Sardegna non è stata impermeabile alla proliferazione di questa moda; ci sono molti compro auto usate Cagliari cui rivolgersi per chi avesse necessità di questi servizi. Una azienda di compro auto usate va sostanzialmente ad acquistare, in tempo immediato e pagando subito, l’auto usata di un cliente che vuole vendere.

    Il vantaggio evidente è quello di tagliare in modo netto i tempi di vendita. Dopo aver inserito sul portale web della azienda i dati relativi al proprio veicolo si ottiene una valutazione, quindi ci si reca in sede. E si riceve un’offerta.

    Il mercato ovviamente non regala soldi a nessuno; di conseguenza l’offerta potrebbe essere vantaggiosa più per l’azienda che per l’utente. A fare il palio con questo inconveniente dovrebbe esserci il fatto di vendere la propria auto nel giro di poche ore. Evitando grane e inconvenienti.
    Se si ha presente cosa vuol dire vendere la propria macchina, inserendo centinaia di annunci e passando di appuntamento in appuntamento, si può comprendere bene l’importanza di questo passaggio.

    Ultima annotazione; fare molta attenzione alla tipologia di pagamento. Ogni azienda paga in modo diverso: c’è chi predilige contanti (la legge tuttavia prevede una soglia); chi bonifico bancario (si deve tuttavia lasciare l’auto subito, una volta fatto il passaggio, e poi attendere i classici 2 o 3 giorni lavorativi per vedersi accreditare il bonifico); oppure assegno circolare (metodo probabilmente più sicuro).
    Una nuova strategia nel mercato dell’auto nata, ancora una volta, dalla rete e diventata punto di forza nel settore dell’usato.

  • UCINA e Fondazione Edison, presentato accordo per analisi mercato

    Ucina e Fondazione Edison hanno presentato un accordo di collaborazione per l’analisi dei dati economici e di mercato delle aziende del comparto

    ROMA. 14 LUG. Oggi a Roma presso la sede della Federazione del mare Ucina Confindustria Nautica e Fondazione Edison hanno presentato un accordo di collaborazione che vede la Fondazione nella veste di partner scientifico dell’Associazione di categoria nell’analisi dei dati economici e di mercato delle aziende del comparto che saranno presentati, nella nuova veste editoriale de La Nautica in Cifre, in occasione del prossimo Salone Nautico di Genova (20-25 settembre 2016).

    All’incontro presenti la Presidente di Ucina Carla Demaria, e il Prof. Marco Fortis, docente all’Università Cattolica, vice presidente della Fondazione Edison e consigliere economico di Palazzo Chigi.

    “Ucina – ha esordito Carla Demaria – rappresenta 300 aziende, oltre 500 brand, il 70% dell’industria nautica e della filiera. A livello europeo è l’Associazione con maggiore rappresentanza della cantieristica, il che significa maggiore rappresentanza sul territorio e migliore comprensione delle dinamiche del comparto.

    La scelta di Edison nasce proprio dalla centralità che la Fondazione ha sempre dato, nella sua attività di ricerca, ai sistemi locali il cui ruolo in Italia è fondamentale per la competitività industriale e lo è a maggior ragione per la nautica”.

    “Il settore della nautica in Italia – ha proseguito il Prof. Fortis – costituisce un fiore all’occhiello del made in Italy, non soltanto per i numeri che riguardano il fatturato, l’occupazione, l’export e il contributo alla bilancia commerciale italiana ma anche per il suo singolare mix tra tradizione e design, da un lato, e innovazione e tecnologie, dall’altro lato. Dai nostri cantieri escono imbarcazioni che abbinano allo stile inimitabile della progettazione e alla qualità degli arredi le più avanzate tecnologie dei materiali avanzati, della motoristica e dell’elettronica. Mentre sta nascendo nel mondo l’industria 4.0, l’Italia è già entrata da tempo nella nautica 4.0 e guarda sempre più avanti”.

    Lo studio presentato costituisce un’anteprima rispetto a quanto sarà presentato al Salone Nautico di Genova ne La Nautica in Cifre 2016 che, come delineato dall’Ing. Stefano Pagani Isnardi, Responsabile Ufficio Studi di UCINA, avrà una nuova veste editoriale e conterrà particolari innovazioni nei contenuti.

    “Oltre a un nuovo editing delle consuete elaborazioni sui dati di fatturato, che saranno più focalizzate sulle dinamiche della produzione italiana, sono previsti, a cura di Fondazione Edison, un approfondimento sulle dinamiche dell’export del comparto e un’innovativa analisi del peso che la filiera nautica ha sulle economie locali, con un focus sui territori specializzati nella produzione di unità da diporto. Infine, verrà introdotto per la prima volta nella pubblicazione un commento ai trend generali del comparto, a cura del prof. Fortis, arricchendo così la Nautica in Cifre di un’autorevole interpretazione delle dinamiche economiche del settore.”

    In particolare da un’indagine sull’andamento dell’anno nautico in corso può essere confermato un trend positivo con una crescita prevista intorno al 7,5%; mentre i segnali dei comparti accessori e motori sono incoraggianti e trainanti.

    La conferma arriva anche dai dati di Assilea, il cui aggiornamento rappresenta anch’esso una novità de La Nautica in Cifre 2016, che delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione.

    Inoltre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del +44% in numero e del +26% in valore confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova. (nella foto: un momento delle anticipazioni dello studio della Fondazione Edison sul comparto nautico in Italia).

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  • Satec Ucina, sottosegretario Baretta: Mio l’impegno per le richieste del settore

    Convention Satec Ucina a Venezia

    VENEZIA. 17 GIU. Si è tenuta questa mattina a Venezia la Convention UCINA SATEC 2016, appuntamento annuale di UCINA Confindustria Nautica.

    La mattinata è stata aperta con la presentazione della candidatura Olimpica di Roma2024 illustrata dal Brand Manager, Pierfrancesco Micara, e l’omaggio all’Italia Olimpica che verrà ospitato in occasione della 56° edizione del Salone Nautico di Genova dal 20 al 25 settembre prossimi.

    Dopo il saluto iniziale dell’Assessore al Turismo di Venezia, Paola Mar e del padrone di casa Simone Cason del Casinò di Venezia, è stato il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, a portare il saluto del Governo.

    Il dibattito ha affrontato temi attuali del settore: quali il mercato, la semplificazione delle procedure, il leasing nautico, gli incentivi alle imprese, le misure per rilanciare l’intera filiera.

    “Il settore – secondo i dati di Assilea, presentati in anteprima dal Direttore Generale, Gianluca De Candia – iniziano a dare diversi segnali di ripresa e delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del +44% in numero e del +26% in valore, confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova.

    Dati positivi anche per la piccola nautica evidenziati dalla vendita di fuoribordo: nell’ultimo biennio si è assistito ad una crescita del 40%. Oggi, in questo segmento, l’Italia cresce più di Germania, Francia e Spagna.

    Il trend positivo trova conferma nei dati riportati da Maria Pia Monteduro, Dirigente Generale del Dipartimento Finanze, che evidenziano come nel 2015 si è assistito ad un forte aumento della produzione, registrato dal gettito IVA e dalle esportazioni nautiche verso gli Stati Uniti.

    Nel suo intervento ha ricordato le misure di incentivo e sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo. Come il Superammortamento e il meno noto Patent box, l’agevolazione sui marchi e brevetti. “L’industria italiana – ha commentato Pier Paolo Baretta – ha bisogno di essere sostenuta a monte, già nell’elaborazione e tutela delle idee. Il Made in Italy è qualità e bellezza e per questo abbiamo pensato appositi strumenti”.

    La competitività è stata l’argomento principale dell’intervento di Marco Taisch, ordinario presso il Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Gestionale, che ha spiegato come il futuro sarà delle aziende 4.0, realtà digitalizzate nel processo di produzione e nei prodotti, capaci di utilizzare le informazioni ricavate per fare nuovo business.

    Luca Costa Sanseverino, Co-Fondatore di F3Bas, docente alla Business School de Il Sole 24 Ore, ha lavorato con diversi istituti finanziari e organizzazioni internazionali, e ha presentato alla platea alcune concrete opportunità di finanziamento sui mercati esteri, con esempi tarati sulle piccole e micro imprese italiane.

    Parlando di export, è intervenuto anche Ernesto Carbone, responsabile dell’ufficio Regimi doganali e traffici di confine dell’Agenzia delle Dogane, che ha parlato del nuovo approccio dell’Agenzia con il mondo della nautica, nato anche su sollecitazione dell’Associazione di categoria. Tra i primi frutti, ha ricordato l’adozione della recentissima circolare che fissa la nuova procedura per le unità in esportazione che non richiede più il raggiungimento di un Paese extra UE per accertare l’avvenuta uscita dalle acque comunitarie.

    “Abbiamo lavorato molto, ma l’elenco di richieste al Governo – ha concluso la Presidente Carla Demaria – è ancora importante: il registro telematico delle imbarcazioni, tecnicamente pronto da due anni, ma non si capisce il motivo, ancora in attesa del decreto attuativo; la definizione del contenzioso che interessa le concessioni demaniali della portualità turistica; il rilancio dello strumento del leasing nautico, motore di crescita indispensabile per il comparto; l’export e le opportunità di internazionalizzazione e, in generale, la semplificazione e certezza delle procedure burocratiche”.

    “Oggi – ha concluso Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato all’Economia e Finanze – si è parlato di futuro, questo è fondamentale nei settori che qualificano l’Italia nel mondo. Mi prendo l’impegno di lavorare alla risoluzione delle richieste del settore, continuando a collaborare continuativamente al fianco di UCINA come negli ultimi due anni. La capacità di aver fiducia e di guardare al futuro saranno le nostre armi”.

    La Convention si è chiusa nel giardino di Ca’ Vendramin Calergi – Casinò di Venezia, con la XXVII edizione del Premio Pionieri della Nautica, riconoscimento che ha ottenuto per il decimo anno consecutivo il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.

     

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  • Debito pubblico italiano, nuovo record a 2230 miliardi

    Debito pubblico italiano, nuovo record a 2230 miliardi

    ROMA. 15 GIU. Nuove brutte notizie sul fronte finanziario; Ad aprile c’è un nuovo record, prtroppo negativo, per il debito pubblico italiano.

    Lo si evince dai dati di Bankitalia secondo la quale il debito è salito a 2.230,845 miliardi contro i 2.228,7 miliardi di marzo.

    E sale anche la quota del debito pubblico italiano in mano agli stranieri a marzo. Sempre secondo le tabelle della Banca d’Italia ammonta a 776 miliardi di euro di cui 730 miliardi in titoli di Stato sul totale di 2228 miliardi del debito pubblico di marzo.

    In percentuale si passa così dal 33,6 di febbraio al 34,8%.

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  • Rina e GNL, il nuovo “Gas Centre of Excellence”

    Il GNL usato come carburante per le navi. Il Rina presenta il il nuovo “Gas Centre of Excellence”

    GENOVA. 9 GIU. Il Gruppo RINA ha presentato in questi giorni al Posidonia di Atene il nuovo “Gas Centre of Excellence”.

    Si tratta di una risposta al crescente interesse e al piano europeo per l’utilizzo del GNL come carburante sulle navi.

    Questo nuovo centro ha lo scopo di riunire e moltiplicare le potenzialità degli esperti RINA nel settore gas, sfruttando le competenze, non solo navali di RINA Services, ma anche quelle ingegneristiche di D’Appolonia e quelle legate ai materiali di CSM (Centro Sviluppo Materiali).

    La tendenza è quella di favorire l’uso del GNL sulle navi nelle aree del Mediterraneo, dell’Oceano Atlantico e del Mar Nero, accrescendo il potenziale delle Autostrade del Mare e abbassandone i costi di trasporto con l’effetto di ridurre le emissioni di CO2, NOx e Sox.

    Inoltre, attraverso l’utilizzo del GNL come carburante alternativo sulle navi, i corridoi di navigazione più trafficati beneficeranno di tecnologie più sostenibili.

    La competenza del RINA nel settore del gas, che copre i servizi di test, ispezione e certificazione (TIC) oltre che di consulenza ingegneristica, comprende anche CSM, azienda del Gruppo specializzata nella ricerca sui materiali e sulle tecnologie applicative.

    Il “Gas Centre of Excellence” sarà “virtualmente” basato in Italia, Grecia e Nord Europa. Grazie alla sua natura decentralizzata, RINA avrà la flessibilità per fornire i propri servizi specializzati a livello globale, supportando l’industria nello sviluppo delle tecnologie per lo sfruttamento del GNL come carburante ecologico.

    Questa specializzazione ha già portato RINA Services alla classificazione delle prime quattro navi da crociera alimentate a GNL mai costruite, nonché le uniche  in grado di trasportare oltre 6600 passeggeri.

    Inoltre, il RINA è coinvolto in due progetti europei (GAINN4CORE e GAINN4MOS) che hanno lo scopo di sostenere l’utilizzo del GNL come carburante sulle navi.

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  • La Pubblica Amministrazione & lo sdoganamento della “performance”

    La Pubblica Amministrazione & lo sdoganamento della “performance”

    GENOVA. 4 GIU. Capita, con discreta frequenza, che mi pervengano studi e documenti sull’efficienza del Lavoro pubblico, inviti a seminari sulla performance aziendale.

    Se il primo impulso è cestinarli, eliminarne ogni traccia materiale, tuttavia, prevale il secondo, più ragionevole, di leggerli e metterli da parte: per osservare, nel tempo, l’evoluzione dei concetti espressi in relazione alla qualità delle eventuali azioni di risanamento adottate.

    Così, la email di un recente Webinar (seminario via web) sullo “Smart working” (lavorare agile) mi induce ad esprimere alcune brevi considerazioni sull’argomento.

    Da un lato, a sottolineare una percepita paralisi dello stato dell’arte; dall’altro, un costante sdoganamento di rimedi demagogici, proclami in sedicesimo ed esercizi di maquillage organizzativo, attinti dalle più disparate fonti.

    Suggerendo, per completezza, di attingere anche dalla fantascienza di Asimov, esprimo nel contempo la necessità di sof-fermarsi più di un attimo sulle vicende terrene e sulle eventuali cause dell’immiserimento del lavoro, invece che vagolare alla scoperta di lontane forme di vita nello Spazio, come fossimo a bordo dell’astronave Enterprise.

    Gli addetti ai lavori resistano all’impulso di suggerire ulteriori strumenti burocratici per meglio identificare qualcosa che assomigli alla capacità ed al merito; resistano all’impulso di esorcizzare da presenze demoniache i soliti dipendenti pubblici.

    S’impongano, invece, di approfondire meglio le criticità che, come in altri ambiti, paiono affliggere l’organizzazione del lavoro e, in specie, rendono sofferente il rapporto pubblico-privato.

    Parlare di “lavoro agile”, in tale circostanza, coinvolge per ovvietà una serie di attori pubblici, dei quali la categoria dei dipendenti, incredibile ma vero,  non è che una componente marginale e periferica rispetto ad un sistema  fortemente centralizzato e politicizzato.

    Nodo centrale è, in questo senso, il rinnovamento della Politica, per ciò che concerne l’individuazione di un management  tale da generare condizioni organizzative plausibili.

    D’altronde, si può forse sensatamente ritenere che l’ammaloramento di una componente periferica di un “sistema” non consegua alla modestia  della componente centrale?

    Solo partendo, a cascata, da una autorevole e coesa volontà, si potrà ottenere un livello di management  maggiormente ispirato e non dedito alla logica pastorale di riportare le  pecorelle smarrite all’ovile. E di esecrare quelle nere.

    A mò di conclusione, solo bonificando la componente “decisionale” potremmo soddisfare entrambe le esigenze, del lavoratore e del cittadino, considerate finalmente non come entità contrapposte, ma facce della stessa moneta. E della stessa Società. (nella foto: un ufficio di protocollo nella pubblica amministrazione).

    Massimiliano Barbin Bertorelli

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  • India, Finmeccanica finisce in black list, annullate gare vinte

    India, Finmeccanica finisce in black list, annullate gare vinte

    NUOVA DELHI. 30 MAG. Il governo indiano ha deciso di annullare tutte le gare vinte da Finmeccanica per le sue forze armate, iniziativa che preannuncia l’inserimento in una blacklist del gruppo italiano sotto inchiesta per lo scandalo delle tangenti pagate nella fornitura di elicotteri AgustaWestland all’aeronautica militare indiana.

    In una intervista all’agenzia di stampa Pti, il ministro della Difesa Manohar Parrikar precisa come il processo di inclusione di Finmeccanica e delle sue controllate nella blacklist indiana sia già cominciato e che di questo è stata data comunicazione al ministero della Giustizia.

    “Dovunque c’è una intenzione di acquisizione da parte di Finmeccanica e delle sue sussidiarie – ha chiarito il ministro – le corrispondenti richieste di presentare una proposta da parte dell’India saranno revocate. Su questo sono molto chiaro”… “la manutenzione regolare e l’importazione di pezzi di ricambio di materiale pgià acquisito saranno mantenute, solo le nuove acquisizioni saranno bloccate”.

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  • La Bce ferma la produzione delle banconota da 500 euro

    Dalla Bce stop alle banconote da 500 euro

    FRANCOFORTE. 5 MAG. La Bce ha deciso di fermare la produzione della banconota da 500 euro, la cui emissione verrà interrotta intorno a fine 2018.

    A renderlo noto è la banca centrale, in quanto la banconota potrebbe facilitare le attività illegali.

    “La banconota da 500 euro – precisa la Bce – manterrà sempre il suo valore e può essere cambiata presso le banche centrali dell’Eurosistema per un periodo di tempo illimitato”.

    La Bce: https://www.ecb.europa.eu/ecb/html/index.it.html

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  • Canone Rai in bolletta, via libera dal Consiglio di Stato

    Il canone Rai in bolletta, il Consiglio di Stato dice ‘si’

    ROMA. 27 APR. Via libera del Consiglio di Stato al canone Rai in bolletta dopo lo stop del mese scorso al provvedimento.

    L’amministrazione ha accolto tutte le proposte avanzate sulla riforma del pagamento del canone Rai e il Consiglio di Stato ha dato quindi parere favorevole.

    A renderlo noto lo stesso Consiglio di Stato in una conferenza stampa.

    Il Consiglio di Stato spiega come sono stati superati i rilievi mossi in un precedente parere interlocutorio e sono stati chiariti anche gli aspetti relativi alle compensazioni economiche per le aziende elettriche concessionarie della riscossione.

    Intanto a viale Mazzini scoppia un caso corruzione con la sospensione del gip di Roma di due funzionari accusati di aver percepito tangenti per gli appalti sulla fornitura delle luci per alcune trasmissioni, tra le altre anche per Sanremo 2013.