Categoria: Economia Italia

  • Poste, Ad Caio: “decisa crescita di ricavi e margini”

    Francesco Caio Ad di Poste Italiane

    ROMA. 3 AGO. Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, presieduto da Luisa Todini, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016.

    “Poste Italiane registra una decisa crescita di ricavi e margini – ha dichiarato Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore Generale – anche al netto dell’effetto non ricorrente derivante dalla cessione della quota Visa Europe. Questa semestrale è la migliore evidenza dell’esecuzione del piano strategico attraverso un programma di investimenti, di innovazione e cambiamento fortemente orientato al miglioramento della qualità del servizio ai cittadini. In ognuno dei settori aziendali, nella prima metà dell’anno, abbiamo conseguito significativi risultati allineati alle priorità strategiche di sviluppo”.

    Nei servizi finanziari: le giacenze dei conti correnti sono cresciute del +6,5% ; il credito alla famiglie del +49%; postepay evolution ha continuato a crescere con quasi un milione di nuove carte nel primo semestre 2016; e nell’innovazione digitale la nuova app postepay è stata scaricata da oltre 3,5 milioni di clienti.

    Nell’ambito delle assicurazioni e del risparmio gestito: il ramo vita ha raccolto 10,5 miliardi e sono stati lanciati nuovi prodotti non vita che hanno registrato un tasso di crescita del +59%.

    Nel settore corrispondenza e pacchi: il declino del fatturato è rallentato anche grazie alla continua crescita dei pacchi, che ha superato, a volume, il +13,9%, mentre abbiamo avviato l’attuazione del nuovo modello di recapito secondo quanto deliberato da Agcom.

    In sunto ecco i numeri del bilancio.

    Ricavi totali consolidati: € 17,7 miliardi, +10,9% (€ 16,0 miliardi al 30.6.2015).

    Risultato operativo consolidato: € 843 milioni, + 32,1% (€ 638 milioni al 30.6.2015), € 722 milioni, + 13% al netto dell’effetto Visa.

    Utile netto consolidato: € 565 milioni +29,9% (€ 435 milioni al 30.6.2015), € 451
    milioni +4% al netto dell’effetto Visa

    Masse gestite/amministrate: € 488,1 miliardi, +2,6% (€ 475,9 miliardi al 31.12.2015).

    Posizione finanziaria netta industriale: avanzo di € 276 milioni (avanzo di € 307 milioni al 31.12.2015).

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  • Slow Food. “Terra Madre Salone del Gusto 2016″: la Rete dei Soci e l’”uovo spaziale”

    TORINO 1 AGO. Prosegue a tappe il viaggio di avvicinamento di LN a “Terra Madre Salone del Gusto 2016”

    “Perchè organizziamo questo evento? La risposta è semplice: lo facciamo perchè è il modo migliore di rappresentare di tutto ciò che Slow Food realizza durante l’anno”. Sceglie queste parole Gaetano Pascale (in foto), Presidente di Slow Food Italia, per raccontare la prossima edizione di “Terra Madre Salone del Gusto”, a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi.

    Un momento per tirare le somme, ma anche per offrire al pubblico vecchio e nuovo un vero e proprio “estratto” di ciò che significa Slow Food: “A Torino i visitatori troveranno tutti i nostri progetti in una forma condensata, sintetizzata. Così il nostro impegno nell’occuparci di cibo e produttori sarà rappresentato nel grande Mercato che troverete al Parco del Valentino, mentre il nostro lavoro con le scuole e per i più giovani sarà rappresentato dagli appuntamenti di Slow Food Educazione, solo per darvi un assaggio. L’evento è la sintesi ma anche il collettore. È il momento in cui facciamo il punto sul percorso che abbiamo fatto finora, e sulla strada da imboccare per il futuro. Per noi è l’esame, il momento che dà senso e concretezza agli anni di studio e di lavoro che l’hanno preceduto”.

    Un esame che sarebbe impossibile sostenere e superare senza gli elementi chiave su cui poggiano la struttura e il senso stesso dell’associazione.

    Fondamentale il rapporto con i soci. Un ballo a due che ha cambiato forma e ritmo molte volte dal 1996, anno della prima edizione dell’evento, fino a oggi, con il ricco calendario di appuntamenti a loro riservato. “Quest’anno abbiamo scelto questa forma per due motivi molto importanti: il primo nasce dal fatto che, per trasmettere meglio un messaggio ampio e globale come il nostro non c’è niente di meglio del “fare insieme”. Il secondo invece è legato a un senso di appartenenza che vogliamo coltivare. Per noi il socio non è solo una tessera, ma è una persona con cui condividiamo una visione, portiamo avanti le battaglie giornaliere e difendiamo il diritto al cibo buono per tutti. Per questo aspettiamo tutti i soci a Torino, per discutere con loro, ascoltare i loro consigli e costruire insieme l’associazione di domani”. Soci che sono protagonisti della grande rete di Terra Madre che unisce produttori, cuochi, ricercatori, esperti e “semplici” appassionati che collaborano con Slow Food: “Se riusciamo a portare le produzioni buone, pulite e giuste da tutto il mondo è grazie alla rete che ogni giorno lavora per tutelare prodotti e varietà che altrimenti andrebbero persi”.

    Ultimo in questo elenco, ma non per ordine d’importanza, il ruolo fondamentale dei Presìdi Slow Food e delle Comunità del cibo, che sono “innanzitutto i volti di chi sta dietro quel prodotto: se togli questo aspetto, smettono di essere un modello, un riferimento. Oggi sono un veicolo straordinario della ricchezza di ogni Paese, in particolare il nostro: la loro importanza dipende molto dalla storia dei produttori che li seguono dalla loro origine fino alle nostre tavole, e quale migliore occasione di Terra Madre Salone del Gusto per dar loro l’occasione di raccontarsi? Quello che ci auguriamo è che questo messaggio sia d’ispirazione non solo a chi vuole imparare come fare la spesa e mangiare in modo sostenibile, ma anche a chi lavora nel settore del cibo, perchè in questo periodo storico decisivo sia motivato a preferire l’identità alla logica miope dell’economia di scala”.

    Le novità che attendono i visitatori

    Davide Scabin e la rivincita delle acciughe tra Terra e Spazio

    Secondo la più rinomata letteratura di fantascienza, nel futuro viaggeremo su auto volanti, i robot ci aiuteranno nelle faccende domestiche e ci nutriremo di pillole energetiche. Un futuro, insomma, in cui la tecnologia fa da padrona e le buone abitudini gastronomiche sono state abbandonate e sostituite da metodi più sbrigativi.

    Ma l’idea di Davide Scabin (in foto), uno degli chef più eclettici e visionari della cucina italiana, è un’altra: “In realtà vorrei che tra vent’anni ci fosse pane, burro e acciughe al verde come quello che faceva mia nonna”, a sottolineare quel ritorno alla tradizione, al cibo vero e genuino, preparato con pochi ingredienti, protagonista indiscusso delle ultime tendenze culinarie.

    L’occhio lungimirante puntato sul futuro, Scabin è sempre stato un anticipatore del suo tempo e uno sperimentatore: lo dimostrano il Cyber Egg – suo piatto di punta – e il pasto preparato per l’astronauta italiano Luca Parmitano in occasione della sua ultima missione nello spazio. Ma significativa è stata anche la sua scelta, qualche anno fa, di “portare un piatto di pasta a un congresso internazionale”, quando tutti gli altri chef presentavano pietanze ricercate ed elaborate.

    Siamo già alla terza rivoluzione in cucina e ora, in quello che sembra un ritorno alle origini, ci ritroviamo a valorizzare la nostra tradizione, i nostri piatti, quelli preparati con amore e semplicità.

    Ed è così che lo chef del “Combal.Zero” di Rivoli introduce la lezione sul cibo del futuro che terrà a “Terra Madre Salone del Gusto 2016”: un appuntamento imperdibile riservato solo ai soci Slow Food e inserito nelle Storie di Cuochi e di Cucina. Con “Scabinsky Runner: 2036 licenza di cucinare” faremo un salto in avanti e proveremo a immaginare cosa metteremo sulle nostre tavole tra vent’anni.

    Cibo liofilizzato o cibo vero? Pillole o pastasciutta?

    Accanto alla semplicità di pane, burro e acciughe, secondo Scabin non dovranno mancare i legumi: “riportiamoli in cucina e diamo ai bambini quello che mangiavano i nostri nonni!”

    Legumi veri – lenticchie, ceci, fagioli – preparati senza grandi elaborazioni, serviti a casa e nelle mense delle scuole. Sarà una gastronomia fatta di piccoli gesti quotidiani, riducendo il consumo di carne e prendendosi cura di un orto: “in città o in campagna, quello che importa sarà accudire le proprie piantine, raccoglierne i frutti e imparare a utilizzarli in cucina, diventando produttori e consumatori allo stesso tempo, e ricordandosi che voler bene alla terra è proprio questo. Perché in fondo la vera innovazione è saper apprezzare la nostra cucina, darle valore e renderla protagonista del nostro futuro”..

    Marcello Di Meglio

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  • Slow Food-Terra Madre, 5mila delegati: Petrini nuovo ambasciatore FAO

    TORINO 31 LUG. Un appuntamento che si rinnova dal 2004 e che mobilita centinaia di famiglie in tutta la regione: è l’ospitalità che i piemontesi riservano ai delegati di “Terra Madre” durante l’evento targato Slow Food che anima Torino dal 22 al 26 settembre prossimi.

    Cinque giorni intensi durante i quali agricoltori, pastori, pescatori, produttori, cuochi, educatori provenienti da ogni parte del mondo condividono con i loro ospiti piccoli gesti quotidiani, usi e tradizioni, scambiando saperi e tessendo amicizie.

    Saranno 5mila i delegati accolti in Piemonte. Oltre al capoluogo piemontese, infatti, sono circa 50 le Città di Terra Madre in tutta la regione a essersi mobilitate per offrire posti letto. Ai primi di giugno erano già più di 700 le famiglie ad aver garantito la loro disponibilità: un risultato significativo che supera le aspettative e conferma il sostegno dei piemontesi alla rete.

    A Torino si calcolavano due mesi fa più di 80 adesioni, ma l’obiettivo è raggiungere e superare le 300 sistemazioni e il processo di coinvolgimento è proseguito.

    Oltre alle amministrazioni pubbliche e le associazioni territoriali, anche la Caritas, le Diocesi e l’Università degli Studi di Torino si sono mosse con appelli diretti ai torinesi, invitando ad aprire le porte di casa ai numerosi esponenti delle comunità del cibo in arrivo nel capoluogo piemontese.

    Importante anche il sostegno delle associazioni di categoria: Coldiretti, che è un partner fondamentale per la riuscita dell’accoglienza sin dalla prima edizione (nel 2004), ha confermato anche quest’anno la propria disponibilità a ospitare circa 300 delegati; Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) nel 2016 per la prima volta partecipa all’accoglienza mettendo a disposizione 200 posti letto.

    “Accogliere i delegati significa aprire le porte al mondo, vivere un’esperienza unica di condivisione e scambio, stringendo legami che dureranno ben oltre l’evento – spiega Stefano Colmo, Segretario Generale della Fondazione Terra Madre – L’appello che rivolgiamo a tutti è di cogliere questa opportunità: avete ancora tempo per dare ospitalità a chi arriverà a Torino dai cinque continenti e aiutarci a farli sentire a casa”.

    Gli organizzatori hanno ringraziato anche Seag/Bus Company che facilita la mobilità dei delegati durante l’evento.: è ancora possibile dare la propria disponibilità a ospitare un delegato di Terra Madre mandando una mail a [email protected] (per Torino) oppure a [email protected] (se fuori Torino).

    Intanto, Carlo Petrini, fondatore e Presidente di Slow Food, organizzazione che da anni si adopera per la salvaguardia della cultura e delle tradizioni culinarie locali, e per assicurare che tutti abbiano accesso ad un cibo buono, pulito ed equo, è stato a fine maggio nominato ambasciatore speciale della FAO in Europa per “Fame Zero”.

    Il direttore generale della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura con sede a Roma,  José Graziano da Silva (in foto) ha lodato il contributo di Petrini nell’accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica europea sull’importanza di migliorare l’agricoltura e di assicurare catene di approvvigionamento sostenibili.

    “Questo include le numerose iniziative che hanno messo in evidenza l’importanza di reintrodurre colture locali che i piccoli proprietari terrieri e i contadini di sussistenza possono produrre per il proprio consumo e vendere al mercato come mezzo per raggiungere la sicurezza alimentare” ha affermato Graziano da Silva.

    “La nomina di Petrini e il suo coinvolgimento in attività di sensibilizzazione della FAO manderà un forte segnale alla comunità internazionale che possiamo veramente raggiungere un mondo senza fame” – ha continuato il Direttore Generarle della FAO – Questo contribuirà a costruire la Generazione Fame Zero e a porre fine alla fame entro il 2030”.

    Accettando la nomina, Petrini ha detto: “La vergogna della fame può e deve essere cancellata entro il tempo della nostra generazione; l’impegno in questo senso deve ricevere priorità politica in tutti i fora internazionali, oltre che a livello nazionale e di società civile.”

    Nel ruolo di Ambasciatore Speciale per “Fame Zero”, Petrini contribuirà a migliorare la comprensione della visione della FAO per un mondo libero da fame e dalla malnutrizione nel quale il cibo e l’agricoltura contribuiscono a migliorare i mezzi di sussistenza, soprattutto per i più poveri.

    Le attività prevedono la partecipazione ad eventi di alto livello e incontri pubblici, oltre al contributo in pubblicazioni chiave, visite a progetti sul campo e attività di raccolta fondi.

    Slow Food è un’organizzazione non-profit che lavora per promuovere cibo di qualità, prodotto e distribuito in maniera sostenibile per l’ambiente. Conta oltre 100 mila membri a livello globale ed è attiva in 160 Paesi.

    Grazie ad un accordo del 2013, la FAO e Slow Food hanno continuato a cooperare  per promuovere sistemi agro- alimentari inclusivi e hanno partecipato congiuntamente ad campagne promozionali e iniziative globali, tra le quali l’Anno Internazionale dei Legumi 2016, e l’Anno Intenzionale dell’Agricoltura Familiare 2014. Marcello di Meglio

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  • Salone Nautico, il 56esimo spinto da una ripresa del comparto

    Salone Nautico, la 56esima edizione aiutata da una ripresa del comparto

    GENOVA. 25 LUG. La 56esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova si svolgerà dal 20 al 25 settembre.

    E’ quanto è stato confermato questa mattina dalla presidente di Ucina Carla Demaria durante la sua presentazione.

    Alla presentazione, avvenuta a Villa Lo Zerbino, è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, l’assessore alla Cultura Carla Sibilla e il presidente della Camera di Commercio Paolo Odone.

    Le parole chiave della mattinata di presentazione sono state ‘ripresa’ per il mercato del comparto con una previsione del + 7%, unità; collaborazione non solo tra i soci di Ucina ma anche con le istituzioni, collaborazione confermata dal presidente Toti e dall’assessore Sibilla ed uno ‘stop alle polemiche’.

    Di polemiche, infatti, ne sono state fatte tante nei giorni scorsi, polemiche, un po’ amplificate secondo la presidente Demaria dai media, alle quali sono seguiti i fatti, come l’uscita di 15 grandi marchi della nautica italiana da Confindustria.

    Ma soprattutto accuse d’incostizionalità di Ucina per quanto riguarda il Salone Nautico, accuse che il presidente Demaria rimanda al mittente: “Se io sono francese, chi c’era prima di me, era cinese…”

    Sta di fatto che, almeno, sulla carta l Salone di Genova si preannuncia con numeri positivi. Secondo Ucina, sono in trend positivo, +21% ad oggi le conferme di partecipazione rispetto all’ edizione dello scorso anno. In aumento anche gli investimenti per numero di barche esposte e superficie occupata del 57% degli espositori; per arrivare ad un tutto esaurito per le imbarcazioni fuoribordo, un aumento del 5% della vela esposte e del 12% delle entrobordo, sa soprattutto un ritorno di molti marchi stranieri.

    Ora non resterà che attendere il mese di settembre. (nella foto di LN: il presidente di Ucina Carla Demaria).

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  • Confindustria respinge adesione Nautica Italiana: punto di stallo

    E’ rottura tra Ucina e Nautica Italiana

    MILANO. 23 LUG. Il Consiglio Generale di Confindustria ha respinto con voto contrario la domanda di adesione all’associazione degli industriali presentata da Nautica Italiana lo scorso ottobre in quanto “lo Statuto confederale non consente la coesistenza all’interno del sistema di associazioni che operano nello stesso settore”.

    A precisarlo nella serata di ieri Confindustria dopo la decisione del grandi marchi della nautica italiana di lasciare l’associazione degli industriali italiani.

    Inoltre, sottolinea Confindustria, la decisione assunta è conseguenza delle verifiche effettuate che confermano Ucina come la associazione di imprese nautiche che ha maggiore rappresentatività”.

    Ed un “no comment” arriva, in merito la decisione del grandi marchi della nautica italiana di lasciare l’associazione degli industriali italiani proprio dagli stessi vertici di Ucina.

    Tutto questo alla vigilia, lunedì 25 luglio, della presentazione della prossima edizione del Salone Nautico di Genova, un punto di stalo tra le due associazioni, proprio nel momento in cui si tendeva a parlare di una futura collaborazione.

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  • Nautica, 15 marchi importanti escono da Confindustria: “Mancanza di attenzione”

    Nautica: 15 marchi importanti escono da Confindustria

    ROMA. 22 LUG. Alcuni importanti marchi della nautica italiana, da Azimut-Benetti a Baglietto, da Ferretti Group a Mondomarine, escono da Confindustria.

    Si tratta, si legge in una nota congiunta di “Una decisione -motivata dalla ormai prolungata mancanza di attenzione al comparto nautico da parte della confederazione”. Il gruppo di 15 aziende fa parte di Nautica Italiana e rappresenta l’eccellenza del settore.

    Hanno sottoscritto il documento i seguenti 15 marchi: Apreamare, Azimut|Benetti, Baglietto, Cantiere delle Marche, Cantieri di Sarnico, Colombo, Gruppo Ferretti, Maltese, Mase Generators, Mondomarine e cantieri di Pisa, Opem Sistemi, Perini, Picchiotti, Tecnopool, Viareggio Superyacht, Vismara Marine.

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  • UCINA e Fondazione Edison, presentato accordo per analisi mercato

    Ucina e Fondazione Edison hanno presentato un accordo di collaborazione per l’analisi dei dati economici e di mercato delle aziende del comparto

    ROMA. 14 LUG. Oggi a Roma presso la sede della Federazione del mare Ucina Confindustria Nautica e Fondazione Edison hanno presentato un accordo di collaborazione che vede la Fondazione nella veste di partner scientifico dell’Associazione di categoria nell’analisi dei dati economici e di mercato delle aziende del comparto che saranno presentati, nella nuova veste editoriale de La Nautica in Cifre, in occasione del prossimo Salone Nautico di Genova (20-25 settembre 2016).

    All’incontro presenti la Presidente di Ucina Carla Demaria, e il Prof. Marco Fortis, docente all’Università Cattolica, vice presidente della Fondazione Edison e consigliere economico di Palazzo Chigi.

    “Ucina – ha esordito Carla Demaria – rappresenta 300 aziende, oltre 500 brand, il 70% dell’industria nautica e della filiera. A livello europeo è l’Associazione con maggiore rappresentanza della cantieristica, il che significa maggiore rappresentanza sul territorio e migliore comprensione delle dinamiche del comparto.

    La scelta di Edison nasce proprio dalla centralità che la Fondazione ha sempre dato, nella sua attività di ricerca, ai sistemi locali il cui ruolo in Italia è fondamentale per la competitività industriale e lo è a maggior ragione per la nautica”.

    “Il settore della nautica in Italia – ha proseguito il Prof. Fortis – costituisce un fiore all’occhiello del made in Italy, non soltanto per i numeri che riguardano il fatturato, l’occupazione, l’export e il contributo alla bilancia commerciale italiana ma anche per il suo singolare mix tra tradizione e design, da un lato, e innovazione e tecnologie, dall’altro lato. Dai nostri cantieri escono imbarcazioni che abbinano allo stile inimitabile della progettazione e alla qualità degli arredi le più avanzate tecnologie dei materiali avanzati, della motoristica e dell’elettronica. Mentre sta nascendo nel mondo l’industria 4.0, l’Italia è già entrata da tempo nella nautica 4.0 e guarda sempre più avanti”.

    Lo studio presentato costituisce un’anteprima rispetto a quanto sarà presentato al Salone Nautico di Genova ne La Nautica in Cifre 2016 che, come delineato dall’Ing. Stefano Pagani Isnardi, Responsabile Ufficio Studi di UCINA, avrà una nuova veste editoriale e conterrà particolari innovazioni nei contenuti.

    “Oltre a un nuovo editing delle consuete elaborazioni sui dati di fatturato, che saranno più focalizzate sulle dinamiche della produzione italiana, sono previsti, a cura di Fondazione Edison, un approfondimento sulle dinamiche dell’export del comparto e un’innovativa analisi del peso che la filiera nautica ha sulle economie locali, con un focus sui territori specializzati nella produzione di unità da diporto. Infine, verrà introdotto per la prima volta nella pubblicazione un commento ai trend generali del comparto, a cura del prof. Fortis, arricchendo così la Nautica in Cifre di un’autorevole interpretazione delle dinamiche economiche del settore.”

    In particolare da un’indagine sull’andamento dell’anno nautico in corso può essere confermato un trend positivo con una crescita prevista intorno al 7,5%; mentre i segnali dei comparti accessori e motori sono incoraggianti e trainanti.

    La conferma arriva anche dai dati di Assilea, il cui aggiornamento rappresenta anch’esso una novità de La Nautica in Cifre 2016, che delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione.

    Inoltre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del +44% in numero e del +26% in valore confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova. (nella foto: un momento delle anticipazioni dello studio della Fondazione Edison sul comparto nautico in Italia).

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  • Satec Ucina, sottosegretario Baretta: Mio l’impegno per le richieste del settore

    Convention Satec Ucina a Venezia

    VENEZIA. 17 GIU. Si è tenuta questa mattina a Venezia la Convention UCINA SATEC 2016, appuntamento annuale di UCINA Confindustria Nautica.

    La mattinata è stata aperta con la presentazione della candidatura Olimpica di Roma2024 illustrata dal Brand Manager, Pierfrancesco Micara, e l’omaggio all’Italia Olimpica che verrà ospitato in occasione della 56° edizione del Salone Nautico di Genova dal 20 al 25 settembre prossimi.

    Dopo il saluto iniziale dell’Assessore al Turismo di Venezia, Paola Mar e del padrone di casa Simone Cason del Casinò di Venezia, è stato il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, a portare il saluto del Governo.

    Il dibattito ha affrontato temi attuali del settore: quali il mercato, la semplificazione delle procedure, il leasing nautico, gli incentivi alle imprese, le misure per rilanciare l’intera filiera.

    “Il settore – secondo i dati di Assilea, presentati in anteprima dal Direttore Generale, Gianluca De Candia – iniziano a dare diversi segnali di ripresa e delineano una ripartenza anche del mercato interno e un positivo effetto del Salone Nautico con un +50% dei contratti stipulati dopo la manifestazione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei primi cinque mesi del 2016 i contratti di leasing nautico italiano sono cresciuti del +44% in numero e del +26% in valore, confermando la spinta propulsiva registrata a valle del Salone Nautico di Genova.

    Dati positivi anche per la piccola nautica evidenziati dalla vendita di fuoribordo: nell’ultimo biennio si è assistito ad una crescita del 40%. Oggi, in questo segmento, l’Italia cresce più di Germania, Francia e Spagna.

    Il trend positivo trova conferma nei dati riportati da Maria Pia Monteduro, Dirigente Generale del Dipartimento Finanze, che evidenziano come nel 2015 si è assistito ad un forte aumento della produzione, registrato dal gettito IVA e dalle esportazioni nautiche verso gli Stati Uniti.

    Nel suo intervento ha ricordato le misure di incentivo e sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo. Come il Superammortamento e il meno noto Patent box, l’agevolazione sui marchi e brevetti. “L’industria italiana – ha commentato Pier Paolo Baretta – ha bisogno di essere sostenuta a monte, già nell’elaborazione e tutela delle idee. Il Made in Italy è qualità e bellezza e per questo abbiamo pensato appositi strumenti”.

    La competitività è stata l’argomento principale dell’intervento di Marco Taisch, ordinario presso il Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Gestionale, che ha spiegato come il futuro sarà delle aziende 4.0, realtà digitalizzate nel processo di produzione e nei prodotti, capaci di utilizzare le informazioni ricavate per fare nuovo business.

    Luca Costa Sanseverino, Co-Fondatore di F3Bas, docente alla Business School de Il Sole 24 Ore, ha lavorato con diversi istituti finanziari e organizzazioni internazionali, e ha presentato alla platea alcune concrete opportunità di finanziamento sui mercati esteri, con esempi tarati sulle piccole e micro imprese italiane.

    Parlando di export, è intervenuto anche Ernesto Carbone, responsabile dell’ufficio Regimi doganali e traffici di confine dell’Agenzia delle Dogane, che ha parlato del nuovo approccio dell’Agenzia con il mondo della nautica, nato anche su sollecitazione dell’Associazione di categoria. Tra i primi frutti, ha ricordato l’adozione della recentissima circolare che fissa la nuova procedura per le unità in esportazione che non richiede più il raggiungimento di un Paese extra UE per accertare l’avvenuta uscita dalle acque comunitarie.

    “Abbiamo lavorato molto, ma l’elenco di richieste al Governo – ha concluso la Presidente Carla Demaria – è ancora importante: il registro telematico delle imbarcazioni, tecnicamente pronto da due anni, ma non si capisce il motivo, ancora in attesa del decreto attuativo; la definizione del contenzioso che interessa le concessioni demaniali della portualità turistica; il rilancio dello strumento del leasing nautico, motore di crescita indispensabile per il comparto; l’export e le opportunità di internazionalizzazione e, in generale, la semplificazione e certezza delle procedure burocratiche”.

    “Oggi – ha concluso Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato all’Economia e Finanze – si è parlato di futuro, questo è fondamentale nei settori che qualificano l’Italia nel mondo. Mi prendo l’impegno di lavorare alla risoluzione delle richieste del settore, continuando a collaborare continuativamente al fianco di UCINA come negli ultimi due anni. La capacità di aver fiducia e di guardare al futuro saranno le nostre armi”.

    La Convention si è chiusa nel giardino di Ca’ Vendramin Calergi – Casinò di Venezia, con la XXVII edizione del Premio Pionieri della Nautica, riconoscimento che ha ottenuto per il decimo anno consecutivo il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.

     

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  • Debito pubblico italiano, nuovo record a 2230 miliardi

    Debito pubblico italiano, nuovo record a 2230 miliardi

    ROMA. 15 GIU. Nuove brutte notizie sul fronte finanziario; Ad aprile c’è un nuovo record, prtroppo negativo, per il debito pubblico italiano.

    Lo si evince dai dati di Bankitalia secondo la quale il debito è salito a 2.230,845 miliardi contro i 2.228,7 miliardi di marzo.

    E sale anche la quota del debito pubblico italiano in mano agli stranieri a marzo. Sempre secondo le tabelle della Banca d’Italia ammonta a 776 miliardi di euro di cui 730 miliardi in titoli di Stato sul totale di 2228 miliardi del debito pubblico di marzo.

    In percentuale si passa così dal 33,6 di febbraio al 34,8%.

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  • Rina e GNL, il nuovo “Gas Centre of Excellence”

    Il GNL usato come carburante per le navi. Il Rina presenta il il nuovo “Gas Centre of Excellence”

    GENOVA. 9 GIU. Il Gruppo RINA ha presentato in questi giorni al Posidonia di Atene il nuovo “Gas Centre of Excellence”.

    Si tratta di una risposta al crescente interesse e al piano europeo per l’utilizzo del GNL come carburante sulle navi.

    Questo nuovo centro ha lo scopo di riunire e moltiplicare le potenzialità degli esperti RINA nel settore gas, sfruttando le competenze, non solo navali di RINA Services, ma anche quelle ingegneristiche di D’Appolonia e quelle legate ai materiali di CSM (Centro Sviluppo Materiali).

    La tendenza è quella di favorire l’uso del GNL sulle navi nelle aree del Mediterraneo, dell’Oceano Atlantico e del Mar Nero, accrescendo il potenziale delle Autostrade del Mare e abbassandone i costi di trasporto con l’effetto di ridurre le emissioni di CO2, NOx e Sox.

    Inoltre, attraverso l’utilizzo del GNL come carburante alternativo sulle navi, i corridoi di navigazione più trafficati beneficeranno di tecnologie più sostenibili.

    La competenza del RINA nel settore del gas, che copre i servizi di test, ispezione e certificazione (TIC) oltre che di consulenza ingegneristica, comprende anche CSM, azienda del Gruppo specializzata nella ricerca sui materiali e sulle tecnologie applicative.

    Il “Gas Centre of Excellence” sarà “virtualmente” basato in Italia, Grecia e Nord Europa. Grazie alla sua natura decentralizzata, RINA avrà la flessibilità per fornire i propri servizi specializzati a livello globale, supportando l’industria nello sviluppo delle tecnologie per lo sfruttamento del GNL come carburante ecologico.

    Questa specializzazione ha già portato RINA Services alla classificazione delle prime quattro navi da crociera alimentate a GNL mai costruite, nonché le uniche  in grado di trasportare oltre 6600 passeggeri.

    Inoltre, il RINA è coinvolto in due progetti europei (GAINN4CORE e GAINN4MOS) che hanno lo scopo di sostenere l’utilizzo del GNL come carburante sulle navi.

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