Categoria: Cultura

  • La FAImarathon domenica 18 ottobre

    Faimarathon, il giardino-Ernan ad Albisola Superiore

    Faimarathon, chiesa a San Rocco a Sant’Ilario

    GENOVA. 13 OTT. Domenica 18 ottobre 2015 torna “FAImarathon. Con Il Gioco del Lotto e il FAI una Giornata FAI d’Autunno alla scoperta di un’Italia diversa”, l’evento nato nel 2012 parte della campagna di raccolta fondi del FAI – Fondo Ambiente Italiano “Ricordiamoci di salvare l’Italia”.

    Per la prima volta affidata ai giovani del FAI, FAImarathon apre al pubblico oltre 500 luoghi in 130 città di tutta Italia grazie all’entusiasmo di 3.500 volontari che, in molti casi, proporranno eventi e iniziative speciali. Palazzi, chiese, teatri, giardini, cortili: attraverso visite a contributo libero si potranno scoprire luoghi della nostra vita quotidiana, spesso inaccessibili o poco conosciuti. Non ci sono punti di partenza o di arrivo ma solo itinerari tematici, di interesse artistico, paesaggistico e sociale, che rappresentano l’identità del territorio, la sua storia, le sue tradizioni.

    Tutti i contributi raccolti permetteranno al FAI di continuare la sua missione di tutela e valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano. In segno di gratitudine per quanti sostengono tutto l’anno la Fondazione saranno riservati vantaggi per gli iscritti al FAI che potranno accedere a luoghi aperti in esclusiva per loro e saltare le code in tutti gli altri.

    E’ possibile portare sempre con sé tutti i luoghi aperti in FAImarathon, geolocalizzati e con contenuti di approfondimento, scaricando l’App del FAI, gratuita e disponibile per iOS e Android. Una vera e propria guida alla bellezza che permette di trovare in pochi click anche informazioni sui luoghi di cui il FAI si prende cura, aggiornamenti su eventi e campagne della Fondazione e tanto altro.

    FAI marathonhttp://www.faimarathon.it;

    I luoghihttp://faimarathon.it/luoghi

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  • Licenziati 3 ballerini rimasti a forza al Maggio fiorentino

    Tre tersicorei rimasti in forza al Teatro del Maggio sono stati licenziati

    FIRENZE. 5 OTT. I sindacati denunciano: tre tersicorei rimasti in forza al Teatro del Maggio sono stati licenziati. Questo, dopo che era stato rassicurato che nessuno avrebbe perso il lavoro.

    Dunque una grossa contraddizione fra il dire e il fare, ma ecco la vicenda, come ne scrivono i sindacati al Ministro denunciando l’accaduto: “La Fondazione ha attivato una procedura di licenziamento individuale nei confronti di tre tersicorei rimasti in forza nel Teatro. Il tutto  in spregio alle Sue ripetute affermazioni e a quelle del Sindaco-Presidente Dario Nardella, conseguenti  al percorso di messa in equilibrio economico gestionale di questo  “prestigioso Centro di produzione culturale”… “nessuno verrà licenziato nessuno resterà senza lavoro…””.

    Secondo i sindacati il fatto si può considerare a tutti gli effetti un vero e proprio ”omicidio scientifico”, prima  con  la  soppressione  del corpo di ballo Maggio Danza, espressione  artistica  importante  e  fondamentale  per la produzione Lirico Coreutica non solo del teatro fiorentino, ma dell’intero patrimonio culturale italiano , e adesso con l’eliminazione dei ballerini rimasti in organico in antitesi a quanto legislativamente definito di  “razionalizzazione delle masse artistiche”.

    Questa la richiesta fatta al Ministro: che la drastica decisione venga cancellata e che al contempo si mettano in campo tutte le possibili soluzioni per il mantenimento dell’occupazione e identità professionale all’interno della Fondazione.

    Vedremo quale sarà il riscontro.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • La prima Luce, film che rischia di infangare le donne

    La Prima luce, film di Vincenzo Marra con Riccardo Scamarcio.

    GENOVA. 29. SET. Diciamolo in incipit. Nell’estensione della trama del nuovo film di Vincenzo Marra, che non si possa non dare ragione al personaggio del ” padre ” è innegabile con il mediatico effetto negativo di infangare le Donne per il comportamento scorretto di una singola Donna Maschilista, perché tale è ogni donna che perpetri gli stessi eventuali atteggiamenti che condanna in un uomo.

    Se poi il padre in questione ha il verde occhio limpido di Riccardo Scamarcio, lo spettatore – uomo non può non identificarvisi con la conseguenza, amara, di una possibile generalizzazione sulle Donne. Perché le Donne in Italia non sono particolarmente tutelate e non è vero che i Tribunali dei Minori le avvantaggino sempre. Se poi il personaggio femminile ha il volto di una non intensa Daniela Ramirez, per quanto sia annoverata tra le migliori attrici televisive in Cile e famosissima sin dall’esordio in qualità di protagonista nella serie TV ” Los Archivos de Cardenal “, si può decisamente non amarlo.

    La trama è testimonianza di una storia scorretta e dolorosissima, con la quale il Regista Vincenzo Marra proprio alla settantaduesima mostra del Cinema di Venezia, cui la pellicola ha partecipato, ha introdotto il tema della sottrazione dei Minori. Infatti, Marco è un brillante Avvocato del Foro di Bari, con qualche tratto da ” bulletto” nel chiedere il proprio onorario agli assistiti, sicuramente poco attento al disagio socio-esistenziale della compagna Martina, cilena, che, pur lavorando con successo evidentemente scarso in un’agenzia pubblicitaria, dopo 7 anni di soggiorno in Italia, la stessa età del figliolo Mateo ( interpretato da Gianfabio Pezzolla ), sembra esserne satura fino quasi alla depressione. Una ” saudade ” prepotente le dilania il cuore. Ma a tutela delle Donne realmente oggetto di Violenza Domestica, è opportuno chiamare le cose con il loro nome.

    Perché è vero che sussistano tensioni/ incomprensioni con Marco, che lui l’afferri per un braccio durante una lite e questo costituisce elemento gravissimo che cristallizza il picco di violenza, che non siano concordi sui parametri concernenti l’educazione del figlio, ma nulla a che vedere con l’uomo violento che Martina descriverà presso il Tribunale di Santiago del Cile. E per questo va definita ” maschilista “; perché le Donne con tali comportamenti danneggiano altre Donne evidentemente vittime di maltrattamenti. Che poi, le migliori scene dal punto di vista e del contenuto e della grammatica filmica sono proprio quelle che riprendono Marco con il figliolo Mateo in giochi ed atteggiamenti teneri sulla spiaggia nell’onnipresenza del Mare cristallino. Un padre lavoratore, ma assolutamente presente ed accorto alle sfumature caratteriali del figlio. Lontano dal modello dei padri assenti di cui anche l’Italia è piena. Si oppone ad un trasferimento irreversibile di Martina con Mateo in Cile. Pur con arroganza cerca un accordo.

    Martina al contempo si rivolge ad un Avvocato per trovare inizialmente una via legale per abbandonare l’Italia. La legge attuale prevede che, affinché uno dei genitori si rechi con un minore al di fuori dell’Europa, sia necessario il consenso dell’altro genitore oltreché del Giudice Tutelare. Ma pare che nel film Martina, appena ritrovati dentro la propria abitazione i passaporti , impaziente rispetto alle nostre accorte procedure legali, prenda Mateo e si imbarchi fino al Cile, sotto il controllo aeroportuale della polizia che il regista qui tratteggia evidentemente un pò distratta. Nella realtà pare che in effetti con voli internazionali in partenza dall’Europa a volte sfuggano al controllo questi casi. Questa scena del film potremmo sicuramente considerarla un monito per delle verifiche più serrate sui passeggeri adulti con minori.

    E’ assolutamente doveroso! Da qui si apre un duro calvario per il nostro Avvocato. Notevole l’interpretazione del nostro bravo Scamarcio. Gioca di sguardi. Dall’espressione altera e forte della prima parte della pellicola, passerà ad una sinceramente sofferta, poi abbattuta e vagamente assente, tipica di chi si è smarrito lungo le strade dell’esistenza o peggio, una grave Ingiustizia gli ha segnato il passo. Che poi in Cile, Marco non potrà appoggiarsi al sistema giuridico italiano, su minaccia dell’ex compagna Martina. Dietro suggerimento di un Avvocato locale, si sottoporrà ad un Processo secondo il sistema penale cileno con tanto di colloqui con un psicologo che nella sua relazione non terrà conto della sua differente provenienza geografica. Se la nostra organizzazione giuridica arranca nella lentezza, con orgoglio possiamo ricordare che poggia sul Diritto Romano, base di una buona civiltà. Cadranno le accuse di grave violenza psichica emesse da Martina nei suoi confronti, ma la strada per rivedere il figlio sarà ancora tortuosa. Proprio la scena finale del Film è una chiusa di Speranza e Luce, ma il prezzo umano e legale pagato è altissimo. Nessun coniuge, Donna o Uomo che sia, dovrebbe mai sottrarre il figlio comune all’altro. Il contrario configurerebbe aberrazione morale profonda.

    Peccato che il personaggio femminile tratteggiato nel Film sia così negativo. E non c’è altro da dire. Regia Standard, con molti piani americani intervallati da primi piani e, di tanto in tanto, da qualche ripresa in soggettiva. Eccellente la fotografia di Maura Morales Bergmann. Colonna sonora azzeccatissima con le struggenti ballate di Camila Moreno, cantante alternative affermatissima in Cile. Da riascoltare la malinconica Te Quise, le cui note scandiscono le scene che descrivono il dolore inconsolabile di un padre privato della presenza del figlio… Da vedere.

    Senza dimenticare però che solo la minoranza delle Donne, nonostante qualunque disagio, è egoista e scorretta come il personaggio femminile raccontato. Romina De Simone

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  • ELIAN STAR DELLA STREET ART DAL VIVO A CINISELLO BALSAMO

    ELIAN STAR DELLA STREET ART DAL VIVO A CINISELLO BALSAMO

    Una delle opere realizzate da Elian in Messico

    GENOVA. 24 SETT. L’artista argentino Elian, molto noto anche in Liguria, collabora a far conoscere l’ arte “diffusa” anche in Lombardia. Su iniziativa della galleria Question Mark il noto Urban artist argentino è infatti in questi giorni al lavoro alla piscina Paganelli di Cinisello Balsamo. Oggi e domani per gli appassionati d’arte, ed in particolare per quelli della Street Art, c’è infatti la possibilità di assistere al live painting della piscina, in via Filzi, 33. Sabato mattina alle 11 ci sarà la presentazione ufficiale alla stampa del faraonico lavoro compiuto da Elian. Artista dirompente, guest star dei principali festival dell’arte muraria internazionale, Elian ha realizzato opere prestigiose non solo in Sud America(Cordoba, Buenos Aires, Lima) ma anche negli Stati Uniti (Miami, Atlanta, New York), in Oceania (Perth, Melbourne), in Europa (Londra, Mosca, Calice Ligure, Gaeta).
    Nel settembre 2015 è iniziata la programmazione della nuova “Galleria di Arte Diffusa” Question Mark, con base a Milano. Question Mark nasce come spin off di Studio D’Ars dedicato all’arte pubblica e al muralismo e nei prossimi mesi porterà a Milano alcuni fra i più grandi street artist della scena nazionale e internazionale per la produzione di murales, mostre ed eventi indoor, nonché seminari e occasioni di partecipazione.
    Il primo artista al lavoro proposto dalla neonata galleria milanese è proprio Elian 27 anni, originario di Cordoba, Argentina. Elian Chali inizia con la produzione di murales dieci anni fa e dal 2009 si distingue per l’impatto dirompente delle sue opere dato dal sapiente uso di pochi colori che restituiscono ai muri un dinamismo inaspettato e fluido, siano essi ciechi o caratterizzati porte, finestre e balconi. “ Semplici e sintetiche righe – dicono i curatori dell’ imperdibile evento- tracciate dall’artista argentino rendono alle superfici designate un potere trasformativo vitale ed energico e il codice di colori dell’artista è uno dei suoi tratti distintivi, usa infatti solo tre/quattro tonalità essenziali, che trasformano ogni superficie in una nuova dimensione. La piscina Paganelli di Cinisello Balsamo è la nuova sfida di Elian: la società sportiva locale e il Comune hanno deciso di chiudere i lavori di ristrutturazione di questo spazio pubblico, con un investimento artistico rivoluzionario e assolutamente adatto per lo spazio circostante, che ospita un grande giardino pubblico e campi di calcio. Elian ha carta bianca e in soli quattro giorni sta trasformando la piscina in un’opera monumentale permanente di 300 metri quadrati”. Una interessante Photogallery è in costruzione su https://www.facebook.com/events/687372858030586/.
    Per avere maggiori informazioni sulle iniziative di Question Mark è possibile contattare Daniele Decia al 331 1936874 e Stefania Sarri al 328 2935415. Per conoscere meglio Elian è possibile consultare http://www.elianelian.com.ar
    www.facebook.com/elianelian
    CLAUDIO ALMANZI

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  • Inside Out. Gioiello d’animazione che spiega la mente

    E così con Inside Out la Pixar firma un vero e proprio gioiello d’animazione, distribuito dalla Walt Disney

    GENOVA. 20.SET. Che agli Americani si possano contestare le disposizioni di politica estera è certamente vero, ma è altrettanto positivamente innegabile la profonda conoscenza neuroscientifica insita nell’americano medio che proprio qui, in ” INSIDE OUT “, si traduce in un racconto dal gusto sognato con immagini suggestive.

    I concetti a fondamento del Film d’Animazione sono scientifici. La conversione filmica è senz’altro onirica e, come ogni gradevole visione, balsamo per l’Anima e la mente, nonostante la long-story non ci esenti dall’onere della ” prova “.

    E così con INSIDE OUT la PIXAR ANIMATION STUDIOS firma un vero e proprio gioiello d’animazione, distribuito dalla WALT DISNEY PICTURES. Soggetto, sceneggiatura e regia sono di Pete Docter, già Premio Oscar con ” UP “ nel 2010; co-regia di Ronnie del Carmen; co-sceneggiatura di Meg LeFauveJosh Cooley. Musiche di Michael Giacchino. Durata 94 minuti.

    Peter Hans Docter ( Bloomington, 10 Ago 1968 ), durante l’accogliente prima romana, in merito alla stesura del Soggetto, ha dichiarato di essersi ispirato all’esigenza di comprensione del comportamento della figlia Ellie che, all’età di 11 anni, dalla personalità solare passa ad un atteggiamento più chiuso.  Ed aggiunge ” Ci siamo divertiti un sacco con Freud, questa è la versione quasi pop di Jung “.

    In effetti la trama analizza la vita di una bambina, Riley, dall’istante della nascita fino all’età di 12 anni, ripresa dal punto di vista del cervello e delle sue reazioni chimiche che qui si convertono in vere e proprie Personificazioni: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia, Disgusto.

    C’è stato un bel dibattimento, a detta del medesimo Docter, da parte della produzioni durante i colloqui con esperti, sull’individuazione delle ” emozioni primarie” e, siccome le teorie in auge risulterebbero discordanti, gli sceneggiatori hanno seguito la via dell’intuito…che infatti raramente sbaglia….

    Da questo scontro di idee nascono Gioia, che è la prima ad entrare in scena e sicuramente la più definita dal punto di vista grafico: bella a mò di moderna fatina, magra, slanciata, con occhi intensi ed i capelli corti blu per mantenere un collegamento – che si rivelerà imprescindibile – con Tristezza, grassa, di colore blu e lamentevole.

    A seguire Paura, un pò ” bruttino ” e tanto timoroso! Poi Rabbia, chiaramente rosso, tarchiato, energico ed infine Disgusto, interamente verde nel colore e molto carina e stilosa.

    Ciascuna emozione deve espletare la funzione che tecnicamente le compete in armonica sinergia con le altre al fine di mantenere il sereno equilibrio della mente e della vita di Riley. Ma come accade realmente nel cervello e nella vita, non sarà sempre così….inizialmente si ravvisa una sottile rivalità tra le emozioni, con il prevalere di almeno un paio sulle altre.

    Le emozioni lavorano ad una consolle presso il ” Quartier Generale “ del cervello che effettivamente potremmo paragonare all’amigdala, la parte del nostro sistema limbico specializzata nelle questioni emozionali. Nel film ciascuna emozione viene catturata in sfere del colore del sentimento che Riley prova in quell’istante. A fine giornata le sfere vengono trasferite nella sezione della ” Memoria a Lungo Termine “.

    Poi ci sono le ” Isole della Personalità”, le quali corrispondono a ciascun personale interesse che concorre alla definizione del nostro aspetto caratteriale. Qui troviamo ad esempio l’Isola dell’Hochey, a motivo della grande passione di Riley verso questa disciplina sportiva, l’Isola della Famiglia etc….E poi magicamente c’è il Cinema. Una vera e propria casa di produzione cinematografica con tanto di attori professionisti che trasmette i ” Sogni ” durante il sonno di Riley. Direi che la descrizione che della mente offre Docter sia davvero stilosa ed in fondo vicina al mood in parte imprescrutabile del nostro cervello.

    Ad ogni modo nella narrazione tutto sembra procedere al meglio finché Riley è costretta a trasferirsi dal Minnesota a San Francisco per ragioni lavorative del padre. L’impatto del cambiamento si rivelerà duro e con molti deludenti imprevisti che proveranno la mente della nostra finora solare Riley.

    D’altronde, parallelamente al concreto mutamento nella vita di Riley, presso il Quartier Generale si avvicenda qualche disguido. Tristezza modificherà alcuni ricordi felici, (toccando alcune delle ” sfere di memoria “) che, chiaramente, diverranno tristi. Gioia, che rappresenta in fondo l’emozione dominante che in modo pur gentile allontana sempre Tristezza, cercherà di rimediare con la conseguenza che sia Gioia sia Tristezza verranno aspirate da un tubo che le condurrà in tutt’altra area del cervello. Nella zona della memoria a lungo termine, rappresentata da enormi ed alte librerie, colme di sfere. Da lì per le nostre due citate emozioni, sarà difficilissimo far rientro con l’effetto che la loro assenza dal Quartier Generale produrrà una progressiva apatia mista ad aggressività in Riley, essendo al lavoro solo Paura, Rabbia e Disgusto.

    Le Isole della Personalità tristemente ed inesorabilmente crolleranno, producendo un certo congelamento dell’autentica identità di Riley. Un vero disastro! Ma come nell’esistenza di ciascuno di noi, nella quale i sentimenti e le emozioni non possono essere sempre perfettamente allineati, proprio perché gli avvenimenti esterni non lo sono. Dunque c’è sempre un viaggio più lungo e disseminato di ostacoli che ognuno, in replica ad esperienze traumatiche, o comunque non piacevoli, deve percorrere per trovare una nuova risposta nel modo di stare a questo mondo. Potremmo legittimamente parlare del concetto di resilienza. Questo film ci insegna anche questo. Ad essere resilienti. Ed in effetti la finalità di Docter era proprio quella di insegnare a bambini, adolescenti ed adulti / genitori come non si possa essere sempre felici e che sia necessario imparare ad attraversare momenti critici per poi uscirne rinnovati.

    Nel film Gioia e Tristezza per tornare indietro, dovranno lottare molto. Incontreranno molti personaggi cerebrali bizzarri, tra cui il tenerissimo Bing – Bong , l’amico immaginario della primissima infanzia di Riley. Un elefante di zucchero filato rosa che patisce il fatto che Riley crescendo lo stia dimenticando quasi del tutto. A Bing – Bong spetta il compito più grande e forse ingrato: quello di sacrificare il proprio esistere per il bene di Riley. Questa scena costituisce quella più saggiamente dolorosa del film, sulla stregua della Tragedia di Eschilo. Infatti Bing – Bong, dopo essere precipitato insieme a Gioia nelle discariche cerebrali, da cui nessuno fa mai ritorno, per mezzo del suo razzo immaginario ancora attivo, l’aiuterà a risalire ed a vincere. Ma lui si smaterializzerà per sempre, perché ormai smarrito dal pensiero di Riley. Ma soprattutto Gioia si pentirà di aver sempre allontanato Tristezza, perché comprenderà che la gioia passa anche attraverso il dolore che ” allerta ” noi stessi e chi ci sta intorno su ciò che ci fa male e che quindi va superato, talvolta archiviando il passato.

    Gioia recuperà Tristezza, riuscendo finalmente a rientrare al Quartier Generale con grande entusiasmo delle altre emozioni in subbuglio e la lascerà agire perché solo attraverso l’esternazione ai propri genitori del suo disagio e dolore dovuto al brusco trasloco, Riley riuscirà a provare di nuovo ” Gioia ” ed a costruire una nuova fiorente vita a San Francisco, ricca di altri amici, interessi ed innumerevoli Isole della Personalità.

    Capolavoro emotivo imperdibile! Non solo per bambini. Evidentemente noi adulti ne abbiamo più bisogno…

    Romina De Simone

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  • Arredo e design. La passeggiata della creatività a Milano

    Presso Techno Souq la Rinascente, a Milano è allestita un’ area di arredo con un ricco programma di incontri aperti al pubblico

    MILANO. 18 SET. Dal 17 al 29 settembre presso Techno Souq la Rinascente, via Santa Radegonda a Milano è allestita un’ area in cui prenderà vita grazie un ricco programma di incontri aperti al pubblico con opinion leader del mondo del design e imprenditori per confrontarsi sull’evoluzione degli stili di vita dell’abitare.

    Questo grazie a Salone del Mobile. Milano ed EuroCucina, in collaborazione con la Rinascente e Agenzia ICE, che promuovono attraverso l’installazione multimediale Arredo, design e cucina: la passeggiata della creatività − a cura di Dario Curatolo − l’ingegno, la creatività, lo stile, l’innovazione, la tecnologia e il design dell’abitare italiano nel mondo.

    Un viaggio unico dentro il Paese, teatro di creatività ed emozioni, espressione del saper fare e del talento italiano, grazie all’APP IN ITALY, realizzata da Federlegno Arredo Eventi in collaborazione con Regione Lombardia in Accordo di programma con le CCIAA lombarde, che mostra dove ha origine l’eccellenza del design italiano.

    Un’area è dedicata a Cucina Anima Design che narra, invece, l’eccellenza della cucina Made in Italy, il luogo della domesticità diventato sempre più il cuore della casa.

    Ingresso libero tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30

    Spazio anche all’Esposizione Universale di Milano: da martedì 22 a giovedì 24 settembre tre appuntamenti con importanti progettisti autori dei padiglioni per raccontare il dopo Expo.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Inaugurato LAC Lugano Arte e Cultura

    Sabato 12 settembre è stato inaugurato a Lugano, con tre fine settimana di festeggiamenti, l’atteso LAC Lugano Arte e Cultura

    LUGANO. 16 SET. Sabato 12 settembre è stato inaugurato a Lugano, con tre fine settimana di festeggiamenti, l’atteso LAC Lugano Arte e Cultura: il nuovo centro culturale dedicato alle arti visive, alla musica e alle arti sceniche, che si candida a diventare uno dei punti di riferimento culturali della Svizzera, con l’intento di valorizzare un’ampia offerta artistica ed esprimere l’identità di Lugano quale crocevia culturale fra il nord e il sud dell’Europa.

    All’interno della suggestiva struttura architettonica affacciata sul lago trova spazio una ricca programmazione di mostre ed eventi, stagioni musicali, rassegne di teatro e danza, insieme a una varietà di iniziative culturali e un folto programma di attività per i giovani e le famiglie.

    Al LAC ha sede il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano (MASILugano), nato dall’unione del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte di Lugano. I suoi tre piani espositivi ospitano la collezione permanente della città di Lugano e del Canton Ticino, mostre temporanee e installazioni site specific.

    L’artista italiano Giulio Paolini è protagonista allo Spazio -1 con il progetto Teatro di MNEMOSINE. GIULIO PAOLINI d’après WATTEAU, nell’ambito di una serie di approfondimenti dedicati agli artisti presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati. Mnemosine (Les Charmes de la Vie, 1981-1990) è un ciclo di sei opere di Paolini dedicate alla dea della memoria e realizzate nell’arco di nove anni, che vengono per la prima volta integralmente riunite a Lugano con la personale supervisione dell’artista. Contestualmente lo Spazio -1 ospita il nuovo allestimento della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati.

    I nuovi spazi del museo hanno aperto le esposizioni temporanee che resteranno aperte fino ad inizio 2016:

    Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960
    LAC Lugano Arte e Cultura | 12 settembre 2015 – 10 gennaio 2016

    Anthony McCall. Solid Light Works 
    LAC Lugano Arte e Cultura | 12 settembre 2015 – 31 gennaio 2016

    Zimoun 
    171 prepared dc-motors, cotton balls, cardboard boxes 60x20x20cm
    LAC Lugano Arte e Cultura | 12 settembre 2015 – 31 gennaio 2016

    Teatro di MNEMOSINE. GIULIO PAOLINI d’après WATTEAU
    Spazio -1 Collezione Giancarlo e Danna Olgiati | 12 settembre 2015 – 10 gennaio 2016

    In Ticino. Presenze d’arte nella Svizzera italiana 1840-1960
    Palazzo Reali | 12 settembre 2015 – 28 febbraio 2016

    Il LAC è anche musica, teatro e danza, grazie alla nuova sala concertistica e teatrale da 1000 posti, interamente rivestita in legno e dotata di una speciale conchiglia acustica modulare e rimovibile. La sala accoglierà un ampio calendario di rappresentazioni sceniche e concertistiche. È la sede principale delle stagioni di LuganoInScena e di LuganoMusica (la nuova denominazione di Lugano Festival) alle quali si affiancheranno le attività della Compagnia Finzi Pasca e dell’Orchestra della Svizzera italiana, come pure parte della stagione concertistica della Radiotelevisione Svizzera.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • SUCCESSO PER FRANZOSI A SAN GIORGIO MONFERRATO

    SUCCESSO PER FRANZOSI A SAN GIORGIO MONFERRATO

    I nove pannelli di Franzosi in mostra

    ALESSANDRIA. 8 SETT. – Sta ottenendo un grande successo di pubblico ed ha già avuto alcuni commenti favorevoli dalla critica, la mostra: “Vino e Arte” organizzata a San Giorgio Monferrato, in occasione della tradizionale festa di Quattro Passi fra i vini del Monferrato, patrocinata dal Comune, dalla Cantina sociale e dai viticoltori di San Giorgio e zone limitrofe. Fra gli artisti in mostra, nella sala di lettura della civica biblioteca, si è messo in particolare in luce il novarese Sergio Franzosi, autore di una serie di pannelli, appositamente realizzati, nei quali narra la storia di San Giorgio, patrono del ridente comune piemontese, guidato dall’ infaticabile ex preside ed ora sindaco Pietro Dallera. “Si tratta- ci ha spiegato lo stesso artista- di una lettura visionaria e didascalica del mito di S. Giorgio ed il drago, di cui il paese porta il nome. La composizione è distribuita in nove pannelli componibili la cui realizzazione mi ha dato grande soddisfazione”.
    Franzosi è un valente architetto che ha iniziato ad esporre a metà degli anni Novanta ed ha all’attivo decine di personali e collettive in Italia ed all’estero (in Gran Bretagna, Francia, Romania e Bulgaria). “ Mi servo di pittura e forme plastiche- ci ha spiegato Franzosi- per continuare, con altri modi espressivi, la progettazione di luoghi, tessuti edilizi, impianti territoriali, paesaggi, raccogliendo, e disponendo forme, qualche volta occupandomi, come in questo caso, di storie ed eventi”. Da segnalare anche i delicati disegni dell’ artista Maria Rosa Roggero, con alle spalle importanti personali e collettive, che eccelle nei ritratti , nei paesaggi del Monferrato e nelle nature morte. “ La collettiva di San Giorgio Monferrato- ci ha detto il gallerista ed esperto d’arte Armando D’Amaro- è la dimostrazione della vitalità culturale dei piccoli comuni. In mostra mi hanno colpito soprattutto alcuni pezzi molto validi di Franzosi, Botto, Roggero e Lantero”.
    CLAUDIO ALMANZI

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  • Successo per Franzosi a San Giorgio Monferrato

    I nove pannelli di Franzosi in mostra

    ALESSANDRIA. 8 SETT. Sta ottenendo un grande successo di pubblico ed ha già avuto alcuni commenti favorevoli dalla critica, la mostra: “Vino e Arte” organizzata a San Giorgio Monferrato, in occasione della tradizionale festa di Quattro Passi fra i vini del Monferrato, patrocinata dal Comune, dalla Cantina sociale e dai viticoltori di San Giorgio e zone limitrofe.

    Fra gli artisti in mostra, nella sala di lettura della civica biblioteca, si è messo in particolare in luce il novarese Sergio Franzosi, autore di una serie di pannelli, appositamente realizzati, nei quali narra la storia di San Giorgio, patrono del ridente comune piemontese, guidato dall’ infaticabile ex preside ed ora sindaco Pietro Dallera.

    “Si tratta- ci ha spiegato lo stesso artista- di una lettura visionaria e didascalica del mito di S. Giorgio ed il drago, di cui il paese porta il nome. La composizione è distribuita in nove pannelli componibili la cui realizzazione mi ha dato grande soddisfazione”.

    Franzosi è un valente architetto che ha iniziato ad esporre a metà degli anni Novanta ed ha all’attivo decine di personali e collettive in Italia ed all’estero (in Gran Bretagna, Francia, Romania e Bulgaria). “ Mi servo di pittura e forme plastiche- ci ha spiegato Franzosi- per continuare, con altri modi espressivi, la progettazione di luoghi, tessuti edilizi, impianti territoriali, paesaggi, raccogliendo, e disponendo forme, qualche volta occupandomi, come in questo caso, di storie ed eventi”. Da segnalare anche i delicati disegni dell’ artista Maria Rosa Roggero, con alle spalle importanti personali e collettive, che eccelle nei ritratti , nei paesaggi del Monferrato e nelle nature morte. “ La collettiva di San Giorgio Monferrato- ci ha detto il gallerista ed esperto d’arte Armando D’Amaro- è la dimostrazione della vitalità culturale dei piccoli comuni. In mostra mi hanno colpito soprattutto alcuni pezzi molto validi di Franzosi, Botto, Roggero e Lantero”.

    CLAUDIO ALMANZI

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  • Mito. Tra Milano e Torino un settembre in musica

    Mito. Fino al 24 settembre Milano e Torino per il nono anno uno degli appuntamenti più importanti per la musica in Italia

    Mito. Fino al 24 settembre Milano e Torino per il nono anno uno degli appuntamenti più importanti per la musica in Italia

    MILANO. 8 SET. Fino al 24 settembre Milano e Torino di nuovo insieme per il nono anno in uno degli appuntamenti più importanti per la musica in Italia e in Europa, quello con MITO.

    20 giorni di musica classica, antica, contemporanea, jazz, di tradizione e sperimentazione, 180 concerti, 95 sedi, più di 2600 musicisti da 33 nazioni daranno vita a una grandiosa festa musicale in entrambe le città.

    A Torino si è inaugurato il 6 settembre con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta dal maestro Yuri Temirkanov che ha eseguito la Sinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore “Romantica” di Anton Bruckner.

    In prima italiana il 13 settembre all’Auditorium del Lingotto Akhnaten, opera in tre atti di Philip Glass, esecuzione in forma concerto, Orchestra e Coro del Teatro Regio, direttore Dante Anzolini. I sentieri sonori di MITO propongono altri temi: il Focus Chopin / Skrjabin; Le Passioni di Johann Sebastian Bach e non solo. Passione secondo Matteo e secondo Giovanni, e Concerti per violino e orchestra di Bach eseguiti della Akademie für Alte Musik Berlin, solista la grande violinista Isabelle Faust; il progetto Haydn, un percorso che culmina con il trittico di sinfonie eseguite nei tre momenti della giornata dall’orchestra I Pomeriggi Musicali “Le matin”, “Le midi”,“Le soir”; infine, Stefano Bollani tra Torino e Milano, con il programma torinese che prevede musiche di Gershwin, improvvisazioni su temi di Gershwin, Aaron Copland e Igor Stravinsky.

    Per il settimo anno torna anche MITO per la città, un’iniziativa che fa vivere il fascino di MITO Settembre Musica nelle città che ospitano la manifestazione, proponendo concerti gratuiti in chiese, teatri e altri luoghi disseminati in varie zone urbane e portando momenti musicali luoghi inconsueti come ospedali, case di riposo, centri di accoglienza e istituti penitenziari, per arrivare a un pubblico che altrimenti non potrebbe godere di una simile opportunità.

    FRANCESCA CAMPONERO

    www.mitosettembremusica.it

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