Categoria: Cultura Italia

  • Spartacus dal Bolshoi arriva via satellite nei cinema italiani

    Spartacus del Bolshoi nei cinema italiani

    GENOVA. 12 FEB. Dopo il successo degli scorsi appuntamenti trasmessi via satellite nei cinema di tutta Italia, continua la nuova stagione del balletto del Bolshoi di Mosca al cinema programmata da Nexo Digital e Pathé Live.

    Approda infatti sugli schermi la vicenda storico-epica di Spartacus nella versione coreografata Yuri Grigorovich, che ha portato il balletto all’apice del suo successo sulla scena mondiale. Così domenica 13 marzo alle ore 16 lo spettacolo, realizzato sulla partitura del compositore sovietico Aram Il’ič Chačaturjan con la direzione musicale di Gennadi Rozhdetsvenskytorna a vivere nelle sale di tutto mondo, registrato dal Bolshoi di Mosca.

    Il balletto del noto coreografo russo mette in scena la vicenda del valoroso Spartacus. Prima portato a Roma con l’amata Frigia, poi separato da lei e reso schiavo gladiatore in seguito alla conquista di territori da parte del generale romano Crasso, Spartacus incita i propri compagni schiavi alla rivolta contro l’esercito oppressore. Le feste con cortigiane al palazzo di Crasso in cui Frigia è tenuta prigioniera e i monologhi del gladiatore precedono il momento della gloriosa vittoria di Spartaco su Crasso. Si tratta però di una vittoria temporanea, subito minata dal grande desiderio di vendetta del generale romano che, con il supporto di Egina, una cortigiana interessata a diventare sua compagna, raggirati i gladiatori di Spartaco, sconfigge il vincitore e capo della rivolta degli schiavi, crocefiggendolo.Sarà Frigia a sottrarre il corpo senza vita di Spartaco dal campo di battaglia, affidando al cielo la memoria del valore e del coraggio dell’amato eroe.

    Fu la rappresentazione al Bolshoi nell’aprile 1968 a rendere Spartacus popolare in tutto il mondo. La versione portata in scena da Grigorovich in quell’occasione riscosse infatti un enorme successo che perdurò per molti anni, portando il balletto anche nella prestigiosa cornice del Teatro alla Scala di Milano e al Teatro dell’Opera di Roma durante la tournée italiana del Bolshoi nell’autunno del 1970.

    Quanto vedremo sugli schermi ci offre la possibilità di apprezzare due grandi ballerini etoiles del Bolshoi,  Mikhail Lobukhin che interpreta il ruolo del leggendario gladiatore, e la splendida Svetlana Zakharova che sarà Egina.

    FRANCESCA CAMPONERO

    L’elenco dei cinema italiani che trasmetteranno la diretta si trova su www.nexodigital.it

    Leggi l’articolo originale: Spartacus dal Bolshoi arriva via satellite nei cinema italiani

  • L’alterno elogio della burocrazia

    Burocrazia

    GENOVA. 5 FEB. E’ solito interpretare la  tristemente nota “ burocrazia ” (entità vilipesa ed elogiata, a giorni alterni) come un vincolo rigido e liberticida al nostro connaturato istinto civico. Un binario già tracciato, come nello sci di fondo.

    Anche e proprio per questo, è possibile apprezzarla, ritenendola, non a caso, utile difesa, sicuro giaciglio.

    In ultrasintesi, questa ambivalente ed invadente “burocrazia” (rimandandone la semantica a Max Weber), data quotidianamente per defunta, pare, sotto certi aspetti, aggiogare la nostra vita, inaridirne via via la qualità.

    E’ fatto comprensibile che vi siano questioni meritevoli di un ordine-non-casuale-di-trattazione, da sottoporre ad iter di comportamento cui attenersi, a regola. Non di meno, risulta stravagante e, a tratti, preoccupante, osservare quanto la communis opinio non solo ne segua alla lettera i dettami, ma si estenui e ne espanda l’uso a livello domestico, interiorizzandone la natura ed eleggendola a proprio stile di vita.

    E’ davvero misterioso il comportamento di questo “uomo normativo” (citando E. Husserl), quando estende modalità caute ed asettiche  alle proprie relazioni, ignaro delle collaterali  minus-valenze affettive.

    Come introdursi e correre in un labirinto di specchi, tra immagini distorte di sé, da cui se ne potrebbe uscire confusi. Se non contusi.

    Tuttavia, visto che ormai il dado è tratto, non resta che attendere e che mostri l’esito del lancio.

    Orbene, per uscire sani e salvi dall’attesa e dall’impasse, è utile travalicare l’indolenza. E tentare, rispetto alle varietà e sovrapposizioni di regole & regolamenti, non soltanto di essere, ma, soprattutto, di esserci (cit.).

    Solo così, ad un certo inaspettato momento, ci si potrebbe accorgere che è possibile volgere lo sguardo oltre la soffocante prudenza delle ragioni burocratiche.

    In obbligata conclusione, negli inevitabili esiti che tale eventuale scoperta potrà  produrre, cito improvvidamente Deleuze: “il pensiero, nel suo apparato di potere, ha l’effetto nel poter dire alla gente: non prendetemi sul serio perché io penso per voi, perché vi do una conformità, delle norme e delle regole, un’immagine, alle quali voi potrete tanto più sottomettervi quanto più direte “.

    Massimiliano Barbin Bertorelli

    Leggi l’articolo originale: L’alterno elogio della burocrazia

  • Riccardo Muti ricoverato per frattura

    Riccardo Muti

    RAVENNA. 5 FEB. Il maestro Riccardo Muti, a causa di una frattura dell’anca conseguenza di una caduta nella sua casa di Ravenna, è stato costretto ad annullare tutti gli impegni presi per le prossime settimane.

    Da poco rientrato da un lungo e importante tour asiatico con tappe in TaiwanGiapponeCina e Sud Corea, Riccardo Muti sarebbe dovuto ripartire già la prossima settimana per Chicago, dove lo attendevano due settimane di concerti con la Chicago Symphony Orchestra di cui è direttore. Ed è stata proprio la portavoce dell’orchestra americana, Eileen Chambers, ad annunciare che il maestro ha dovuto annullare gli impegni previsti tra l’11 e il 20 febbraio.

    Nel 2011 si sono vissuti attimi di paura a Chicago per le condizioni di salute di Muti che durante le prove di un concerto ha accusato un malore. Era collassato dal podio ed era stato portato in ospedale, anche si era subito ripreso. Rientrato d’urgenza in Italia, si era sottoposto ad accertamenti a Milano, ma i medici avevano escluso complicazioni graviper il maestro si era trattato di un lieve disturbo cardiaco che era stato risolto con l’installazione di un pacemaker. Dimesso dopo pochi giorni di degenza, il maestro era subito tornato al lavoro, dirigendo poco più di un mese più tardi un applauditissimo Nabucco a Roma, nell’aula di Montecitorio, per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

    Questa volta però ci sarà bisogno di una fase di riabilitazione che terrà il maestro lontano dalle orchestre per un po’ di tempo.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Leggi l’articolo originale: Riccardo Muti ricoverato per frattura

  • Sarà il 22 ottobre la giornata del teatro Gratis per tutti

    Dario Franceschini ministro della Cultura

    ROMA. 5 FEB. Franceschini lancia la giornata del teatro , attenzione: Teatro gratis per tutti, un giorno all’anno, il 22 ottobre.

    E’ l’annuncio del ministro della cultura, dopo che ieri sera è stato siglato un accordo tra la direzione generale per lo spettacolo dal vivo del Mibact e Agis. La Giornata del Teatro, con eventi al mattino, al pomeriggio e di sera, riguarderà i tutti teatri sia pubblici sia privati, comprese le fondazioni liriche e i teatri di tradizione.

    “Sarà una grande giornata!” scrive su Twitter il ministro Franceschini commentando l’istituzione della Giornata del Teatro. “La mattina gli spettacoli saranno riservati alle scuole, il pomeriggio e la sera a tutti i cittadini che vorranno. Stiamo ragionando su un meccanismo di prenotazione per non rendere ingestibile la giornata. La nostra intenzione è di ripetere l’iniziativa tutti gli anni. Certamente una parte delle persone che coglieranno questa opportunità dell’ingresso gratuito scoprirà la bellezza di andare a teatro e deciderà di continuare a frequentarlo”.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Leggi l’articolo originale: Sarà il 22 ottobre la giornata del teatro Gratis per tutti

  • E’ ufficiale Bigonzetti prende le redini del Corpo di Ballo della Scala

    Mauro Bigonzetti

    MILANO. 1 FEB. Non ci sono più dubbi, è ufficiale, Mauro Bigonzetti è il nuovo Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Il Sovrintendente Alexander Pereira ne ha informato il consiglio di Amministrazione nella seduta odierna.

    Quella di scegliere un coreografo contemporaneo, è stata una decisione su cui il corpo di ballo ha sollevato perplessità in una lettera inviata a Pereira, al cda e al direttore musicale Riccardo Chailly.

    Ma questa è stata la risposta della Scala : “Scegliendo il maggior coreografo italiano del nostro tempo, ma anche un artista dalla solida formazione classica il Teatro alla Scala ha inteso sviluppare l’identità artistica del Corpo di Ballo precisandone la collocazione nel panorama internazionale della danza e preservandone al contempo la tradizione e la flessibilità”.

    Bigonzetti è nato a Roma, si diploma alla Scuola del Teatro dell’Opera ed entra direttamente nella compagnia della sua città. Dopo 10 anni di attività presso l’Opera di Roma, nella stagione 82-83 entra a far parte dell’Aterballetto sotto la direzione artistica di Amedeo Amodio dove interpreta tutti i ruoli del repertorio della Compagnia . In questo periodo le esperienze più significative sono state le collaborazioni con Alvin Aley, Glen Tetley, William Forsythe, Jennifer Muller ed interpreta anche molti balletti di George Balanchine e Leonide Massine.Nel 1990 crea il suo primo balletto Sei in movimento su musiche di J. S. Bach che debutta al Teatro Sociale di Grassina.
    Nella stagione 92-93 lascia l’Aterballetto e diventa coreografo free lance ed è in questo periodo che stringe un’intensa collaborazione con il Balletto di Toscana, fucina in quegli anni di molti coreografi italiani.
    In seguito collabora con le più importanti compagnie internazionali e crea balletti per molte compagnie italiane fra cui Balletto Teatro alla Scala di Milano, Opera di Roma, Arena di Verona, Teatro San Carlo di Napoli.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Leggi l’articolo originale: E’ ufficiale Bigonzetti prende le redini del Corpo di Ballo della Scala

  • La Scala sceglie Bigonzetti come nuovo direttore del ballo

    Mauro Bigonzetti

    MILANO. 27 GEN. Alcuni danzatori del Teatro alla Scala si sono espressi così riguardo la candidatura di Mauro Bigonzetti come nuovo direttore del corpo di ballo più importante d’ Italia: ”Non abbiamo nulla di personale contro Bigonzetti, ma riteniamo che sarebbe opportuno nominare una persona che abbia un background più classico, oltre ad un’ esperienza maggiore nella gestione di una grande compagnia come quella della Scala. Aterballetto è una società privata con meno di 40 ballerini che si specializza nella danza contemporanea, qui è molto diverso” .

    Ma evidentemente il parere dei ballerini non ha fatto cambiare la decisione ai vertici del teatro che ha ritenuto in Bigonzettti l’adeguato successore di Vaziev che ha lasciato inaspettatamente la carica per sostenere la stessa al Bolshoi. Un vero peccato perchè Vaziev ha fatto un lavoro straordinario sui ballerini scaligeri generando in loro progressi tecnici miracolosi, sotto la sua leadership il corpo di ballo non è mai stato meglio.

    Ma questa soddisfazione  evidentemente non  è  stata abbastanza per lui che ha comunque deciso di tornare al suo paese. Ed ecco che Bigonzetti  con la produzione della sua Cenerentola, malgrado le tante critiche ricevute, diciamo che evidentemente è arrivato nel posto gusto al momento giusto, aggiudicandosi un titolo prestigioso come quello di Direttore del ballo del Teatro alla Scala.

    Cinderella,  dunque, che a dicembre ha inaugurato la stagione del ballo, gli portato senza dubbio fortuna al coreografo romano. Non ci resta che fargli le congratulazioni, augurandoci  che faccia un lavoro proficuo e di qualità come si mertita l’ottima compagnia del Teatro alla Scala.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Internet: www.teatroallascala.org

    Leggi l’articolo originale: La Scala sceglie Bigonzetti come nuovo direttore del ballo

  • La nona edizione del Festival di Kustendorf apre sotto fiabesca coltre di neve

    Kustendorf Mokra Gora benvenuti

    KUSTENDORF. 22. GEN. Dal nostro inviato. Questa sera alle ore 19.00 apre ufficialmente la nona edizione del Festival di Kustendorf 2016, nel contesto fiabesco di un paesaggio innevato. Ed è subito palese che bisogna essere folgorati da un sacro e puro amore per il Vero Cinema per percorrere una lunga impervia strada da Belgrado per giungere qui, arricchendosi di imprevisti di viaggio, ma al contempo dell’umanità e generosità che contraddistingue indelebilmente il popolo serbo e che rende orgogliosi d’esserne ospiti.

    Innanzitutto siamo a Mokra Gora, Serbia sudoccidentale, al confine con la Bosnja e questa surreale location è il luogo scelto dal famosissimo regista bosniaco, naturalizzato serbo, Emir Kusturica il quale, ogni anno, subito dopo le festività del Natale Ortodosso, organizza un festival cinematografico, del tutto anticonformista, fedelissimo alla propria linea di pensiero che non premia mai l’elemento commerciale, bensì esclusivamente tutto ciò che è solida cultura.

    D’altro canto il ” Kustendorf festival “, per dirlo alla maniera serba, è patrocinato in parte dal Ministro della Cultura, Ivan Tasovac, amatissimo nel paese. E proprio il Ministro Tasovac, Direttore della Filarmonica di Belgrado, sarà ivi presente per l’apertura dei lavori.  “Dei lavori ” perchè si tratta di una manifestazione artistica concepita soprattutto per gli studenti che qui durante ogni workshop, possono confrontarsi liberamente con i grandi maestri del Cinema presenti.

    E questa sera è prevista una sorpresa dal gusto del tutto italiano. L’affermato cineasta Matteo Garrone, già atterrato a Kustendorf con l’elicottero personale che il buon Emir Kusturica mette a disposizione per i propri ospiti, dopo la visione della sua pellicola ” Tale of tales ” / ” Il Racconto dei racconti “( secondo il titolo italiano ) terrà un seminario aperto appunto agli studenti in cinematografia. A seguire ci intratterrà con la propria musica la band   Reincarnation “, il primo gruppo armeno che ha realizzato un album reggae e ska nel proprio paese, a sottolineare ulteriormente la vocazione a creare ” ponti interculturali “, tipica di Emir.

    Nei prossimi giorni uno degli ospiti più importanti è il regista francese Jacques Audiard, premiato al Festival di Cannes 2015 con il suo film ” Deephan “. E’ prevista una ricca retrospettiva sul cineasta francese.

    Ma intanto ci godiamo il nostro talentuoso italiano Garrone nel cuore delle colline della Serbia sudoccidentale.

    Romina De Simone

    Il Festivalwww.kustendorf-filmandmusicfestival.org

         

    Leggi l’articolo originale: La nona edizione del Festival di Kustendorf apre sotto fiabesca coltre di neve

  • Non c’è nulla da fare Vaziev ha lasciato La Scala

    Makhar Vaziev

    MILANO. 30 DIC. La notizia che ha lasciato di stucco la Scala arrivando a quattro giorni d’anticipo su una serata molto attesa, il Gala des Étoiles in scena il 30 e 31 ottobre alla Scala per festeggiare la chiusura dell’Expo non era una bufala, Makhar Vaziev, Direttore del Ballo del più grande teatro italiano ha scelto di tornare in Russia a dirigere il Bol’šoj.

    Questo quanto comunicato dal Teatro alla Scala a fine ottobre «La direzione del Teatro alla Scala ha appreso da un comunicato del Teatro Bol’šoj che Makhar Vaziev ha accettato di assumervi la posizione di Direttore del Ballo pur avendo firmato un contratto per altri tre anni di Direzione del Ballo del Teatro alla Scala dal settembre 2015 al luglio 2018, contratto perfezionato in data 3 settembre. Il Teatro alla Scala provvederà in tempi brevi alla nomina di un nuovo Direttore del Ballo. Il Sovrintendente, d’intesa con il Direttore Principale, valuterà i candidati che possano corrispondere al grande livello del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Tutti gli appuntamenti della Stagione di Balletto annunciati per i prossimi mesi restano confermati».

    Del resto gli intrighi ed intrecci tra i grandi teatri sono un classico della storia del balletto: lo stesso Vaziev, prima di dirigere la Scala, è stato alla guida del Ballo del Mariinskij di San Pietroburgo per tredici anni; Alexei Ratmansky, che ora lavora all’American Ballet Theatre, ha diretto in passato il Bol’šoj e se si va più indietro il francese Marius Petipa, l’aveva fatta da padrone al Mariinskij nell’epoca d’oro dei balletti di Ciaikovskij. Quindi, forse, non c’è da stupirsi più di tanto.

    Nel frattempo la nuova stagione di ballo si è aperta  il 19 dicembre con la nuova Cinderella di Mauro Bigonzetti ideata su Roberto Bolle e Polina Semionova; torneranno loSchiaccianoci di Duato, Don Chisciotte di Nureyev, Giselle, debutterà Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini per Bolle, la prossima estate tornerà Ratmansky con una nuova produzione de Il lago dei cigni. Nel frattempo, al momento il corpo di ballo non ha un direttore. Lasciato a casa anche, al momento, Vladimir Derevianko, professour dei solisti scaligeri, voluto nel ruolo da Vaziev. Ci auguriamo che almeno lui, che nulla ne può della decisione del compatriota, sia poi riconfermato.

    Qualcuno parla di una strategia ad hoc da parte dell’ex direttore che ha giocato al rialzo riguardo al suo compenso al Teatro Bol’šoj, dopo la conferma della sua posizione in Scala a prezzo maggiorato, in ogni modo,  attendiamo il nome del nuovo direttore fra cui risultano papabili: Alessandra Ferri, Roberto Bolle, Massimo Murru e lo svizzero Heinz Spoerli. Vedremo…

    FRANCESCA CAMPONERO

    Il Teatro de La Scala: www.teatroallascala.org

    Leggi l’articolo originale: Non c’è nulla da fare Vaziev ha lasciato La Scala

  • A Napoli oltre 50 capolavori protagonisti in città

    Alfonso Simonetti in mostra a Napoli

    Vincenzo Migliaro in mostra a Napoli

    NAPOLI. 11 DIC. Oltre cinquanta capolavori, tra dipinti e sculture , sono i protagonisti della mostra“I capolavori della Città Metropolitana di Napoli” iniziata il 25 novembre e che sarà fino al 7 gennaio 2016, che si divide tra la Reggia di PorticiPalazzo Matteotti,
    L’esposizione, curata da Luisa Martorelli, si svolge nell’ambito di “illuminiamo i monumenti dentro e fuori”, il progetto promosso dalla Città Metropolitana di Napoli articolato in una serie di mostre, proiezioni, convegni scientifici, tavole rotonde e incontri letterari con lo scopo di far conoscere la Città Metropolitana come nuova istituzione per lo sviluppo strategico del territorio di area vasta con i suoi 92 Comuni.

    A Palazzo di Piazza Matteotti si è messa in evidenza l’importanza dell’edificio con la sua architettura razionalista, al centro di una riqualificazione urbanistica del tutto innovativa per la città negli anni del ventennio fascista, ubicato tra il Palazzo delle Poste e la casa del Mutilato.

    L’itinerario artistico si è snodato sin dall’ingresso, con il portale riccamente decorato, ed è proseguito lungo i due piani dello scalone monumentale per condurre alla Sala Cirillo dove si concentrava un primo nucleo della mostra. Qui, il pubblico ammira sculture e dipinti che illustrano la storia dell’istituzione della Provincia di Napoli dall’età post unitaria ad oggi, con alcune opere emblematiche come l’acquerello del Cavallo sfrenato, commissionato nel 1876 dal duca di San Donato a Filippo Palizzi e il Ricordo del II Congresso Provinciale del 1905 dipinto su pergamena di Alfredo Girosi. Oltre ad essi, una serie di ritratti di personaggi celebri che furono veri sostenitori dell’arte e incoraggiarono la politica culturale dell’Italia unita, a Napoli e nella sua provincia.

    Il secondo corpus delle opere è invece esposto alla Reggia di Portici, nelle tre stanze del piano Nobile, antica residenza borbonica svuotata, nel 1866, del suo arredo oltre che delle originarie collezioni di pittura e scultura. Oltre ai lavori che testimoniano un legame storico con le collezioni presenti nel palazzo – i due importanti dipinti di Alexander Dunouy, Veduta del Campo di Piale e Veduta di Messina –, è possibile ammirare altri capolavori della pittura, come La Sanfelice condotta al patibolo di Giuseppe Boschetto, Il tatuaggio di Vincenzo Migliaro, La pace domestica di Giuseppe Sciuti, Napoli da Mergellina di Federico Cortese, In villa di Marco De Gregorio, Ritratto di Garibaldi di Saverio Altamura e molti altri ancora.

    Da non perdere per chi vuole trascorre qualche giorno a Napoli durante le feste natalizie.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Leggi l’articolo originale: A Napoli oltre 50 capolavori protagonisti in città

  • Giornata mondiale dei Diritti Umani, ma Google e altri se ne dimenticano?

    ITALIA. 10 DIC. Oggi è la Giornata mondiale dei diritti umani, una celebrazione che si tiene in tutto il mondo. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione, da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948.

    Eppure, in questi giorni di migranti che perdono la vita nella traversata del Mediterraneo, conflitti e dittatori, persino il più grande motore di ricerca del web, dimentica o non sa, come celebrare questa giornata. Google sovente crea un doodle per personaggi che hanno fatto la storia, scoperte scientifiche, e celebrazioni universali, ma non oggi.

    Difficile essere creativi e rappresentare quello che, per molte persone, non è ancora un diritto ma solo una flebile speranza.

    Dal diritto alla comunicazione e all’informazione negato, passando per i soprusi sulle donne, i bambini e il lavoro nero, arrivando al filo spinato, i muri e le discriminazioni di ogni tipo, non c’è nazione o luogo sulla terra che, nonostante le tantissime celebrazioni di oggi, non debba chiedere scusa considerato che, a distanza di 67 anni, le parole sancite dalla dichiarazione universale non vengono ancora rispettate.

    Le dichiarazioni di intenti non bastano più, la carta dei Diritti è già stata scritta, la richiesta ovunque, ora, è quella di applicarla qui e subito.

    #HumanRightsDay

    Arianna Codato

     

    Leggi l’articolo originale: Giornata mondiale dei Diritti Umani, ma Google e altri se ne dimenticano?