Categoria: Cronaca

  • Cocoricò. Il pugno di ferro del Questore: chiusura per 4 mesi

    Chiusura di quattro mesi per il Cocoricò

    RIMINI. 2 AGO. Una chiusura di 120 giorni, 4 mesi a partire da lunedì, per il Cocoricò di Riccione, in pratica uno stop alla stagione estiva.

    A deciderlo il questore Maurizio Improta, in base all’articolo 100 del Tulps, dopo la morte il 19 luglio di Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello morto a causa di un’overdose di ecstasy.

    Il provvedimento è stato notificato all’alba di oggi, giorno di chiusura all’amministratore della società che gestisce la discoteca.

    “Per la gestione del Cocoricò, la chiusura del locale per 4 mesi decisa dal Questore di Rimini è una sanzione enorme. Ferma restando confermata la stima, mia personale e dei miei assistiti, verso le istituzioni tutte e, in particolare, in questo caso, verso il Signor Questore di Rimini – si legge in una nota dell’avvocato Alessandro Catrani, legale del Gruppo Cocoricò – siamo sinceramente sorpresi per l’entità enorme della sanzione adottata, giunta fra l’altro al termine di un lungo linciaggio mediatico senza precedenti, e stiamo leggendo attentamente le motivazioni del provvedimento, appena notificatoci, per poi predisporre ogni più utile attività defensionale da esercitare nelle opportune sedi”.

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  • Aidaa. Cani: abbandoni a Luglio 2015 -14%

    Meno 14% gli abbandoni di cani nel luglio 2015

    ROMA. 1 AGO. Calano le segnalazioni relative ai cani vaganti e abbandonati sulle strade delle città italiane e anche gli ingressi in canile rispetto allo mese di luglio del 2014.

    Quest’anno le segnalazioni registrate da AIDAA e dalle dodici associazioni locali che collaborano al servizio io lo segnalo sono state 1.538 contro le oltre 1.800 dello scorso anno (periodo 1 luglio – 31 luglio 2015) con una diminuzione di 260 casi.

    Tra le regioni a farla da padrone Lazio, Puglia e Calabria. La città con il maggior numero di segnalazioni Roma con 59 seguita a ruota da Taranto con 46, Palermo 39 e L’Aquila con 37.

    Complessivamente da inizio estate i dati comunque si equivalgono a quelli dello scorso anno tenendo conto del maggiore numero di abbandoni del mese di giugno.

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  • Peta. Azione eclatante da Hermès a Milano

    MILANO. 31 LUG. Ieri a Milano c’è stata una protesta eclatante degli attivisti di Peta davanti al negozio Hermès con una modella ‘insanguinata’ e semi nuda sdraiata sul marciapiede davanti alle vetrine.

    Così, fra lo stupore e la curiosità della gente, un’attivista della Peta, People for the ethical treatment of animals, si è sdraiata in un ‘bagno di sangue’ (naturalmente finto ndr), di fronte al negozio milanese di Hermès, in via Montenapoleone, indossando solo dei leggings in stampa coccodrillo, per denunciare gli atti di crudeltà verso coccodrilli e animali esotici che, ad avviso dell’associazione animalista, vengono compiuti per produrre le celebri borse. A fianco, appoggiato sul corpo della modella, il cartello che si commenta da solo: «Hermes: uno stile che uccide?».

    L’azione – si legge in un comunicato della stessa Peta “E’ stata organizzata a seguito delle indagini Peta negli allevamenti fornitori per le concerie di proprietà di Hermès” che avrebbe “svelato rettili intrappolati in aridi pozzi severamente affollati. Un responsabile di struttura in uno degli allevamenti ha segato la gola ad alligatori vivi, e alcuni degli animali si muovevano ancora minuti dopo il grezzo tentativo di ucciderli”. (“PETA’s investigation revealed that the grisly source of Hermès’ accessories are living, feeling animals, some of whom were painfully mutilated and left to die,” says PETA Executive Vice President Tracy Reiman. “PETA will be campaigning outside the company, and, as a shareholder, also working from the inside to demand a ban on exotic animal–skin accessories, including crocodile-skin bags and alligator-skin watchbands”).

    “Peta – spiega il direttore Mimi Bekhechi – svela l’orgine macabra degli accessori di lusso di Hermès – animali vivi, in grado di percepire, che vengono mutilati e lasciati morire lentamente nel dolore, in squallidi allevamenti” che conclude: “Chiediamo a Hermès di smettere di trarre profitto dalla vita e dalla morte di questi poveri animali, togliendo per sempre dagli scaffali le loro pelli esotiche”. (nella foto: una modella di Peta posa davanti a Hermès a Milano in via Montenapoleone. Nel video di Peta, che consigliamo solo ad un pubblico adulto e non sensibile per le immagini cruenti, la denuncia della stessa associazione)

    Internet: http://www.peta.org/blog/hermes-newest-shareholder-is-peta/

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  • SEQUESTRATO PORTO TURISTICO DI ROMA OSTIA. 4 ARRESTI

    ROMA. 29 LUG. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di un’ampia associazione criminale che fa capo a Mauro Balini, imprenditore e presidente del Porto Turistico di Roma Ostia.

    Sono in corso il sequestro di beni all’interno del Porto per un oltre 400 milioni di euro.

    Tra i beni sequestrati nel Porto turistico di Roma, che si trova a Ostia, ci sono posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali.

    Del caso se ne stanno occupando il Procuratore Aggiunto Nello Rossi, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Gen. B. Giuseppe Magliocco e del Comandante del Nucleo di Polizia trobutaria, Col. Cosimo Di Gesù.

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  • COSTA CROCIERE. 2 NUOVE NAVI DAL 2019

    MILANO. 28 LUG. Nella splendida cornice del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, Costa Crociere annuncia importanti novità nel campo crocieristico.

    Costa, per voce di Neil Palomba, annuncia la costruzione di due mega navi da 180.000 tonnellate di stazza. Le due navi che entreranno nella flotta Costa Crociere a partire dal 2019, verranno costruite in Finlandia dai Cantieri Meyer.

    Novità principale, le navi, verranno alimentate con gas liquefatto Lng per un impatto ambientale a ‘zero’. Novità che s’innesta perfettamente nelle iniziative per il rispetto ambientale.

    Le due navi potranno ospitare 6600 passeggeri.

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  • EXPO. MARTEDÌ 28 LUGLIO LA FESTA DELLA FRUTTA E DELLA VERDURA

    MILANO. 27 LUG. Dalle pesche nettarine alle ciliegie, dalle albicocche alle nespole, dall’anguria al melone sino ai frutti più esotici, provenienti da ogni parte del mondo ed ancora melanzane, zucchine, pomodori e fiori di zucca.

    Martedì 28 luglio, Expo Milano 2015 celebra così la “Festa della Frutta e della Verdura”, all’insegna del mangiare sano e di uno stile di vita corretto.

    Numerose le iniziative in programma che coinvolgeranno i Paesi partecipanti e animeranno l’Esposizione Universale per tutto il giorno. A cominciare dalla distribuzione a tutti i visitatori di oltre 50 quintali di frutta fresca, da parte di Coldiretti.

    Tra le prelibatezze da gustare vi saranno le pesche, le susine e gli agrumi tardivi provenienti dalla Lombardia, dal Veneto, dall’Emilia Romagna, dal Piemonte e dalla Calabria.

    La frutta sarà distribuita in tre punti diversi: lungo il Cardo Sud davanti al Padiglione Coldiretti (all’interno del quale sarà presente la Regione Calabria che preparerà spremute di arance tardive e di bergamotto); lungo il Cardo Nord davanti a Palazzo Italia; sul Cardo angolo Decumano, all’altezza del Padiglione Lombardia.

    Ma non è tutto. Sempre Coldiretti, con ONAFRUT, organizzerà dei laboratori del gusto, con dei “sommelier” che insegneranno alle persone come scegliere e distinguere la frutta migliore, e una serie di iniziative dedicate ai bambini, come le fattorie didattiche, con merendine a base di frutta fresca.

    Saranno, inoltre, predisposti orti orizzontali e verticali, per raccontare la produzione di verdura in campagna e in città. E ci si potrà divertire con giochi sul compostaggio domestico e sulla stagionalità dei prodotti dell’orto. Degli intagliatori realizzeranno delle sculture naturali artistiche, e l’Unione nazionale dei produttori di Ortofrutta farà arrivare delle sagome a forma di frutta e verdura pronte per i selfie del grande pubblico. Saranno, inoltre, allestite quattro piramidi con prodotti naturali per decorare il Cardo Sud.

    Protagonista della festa sarà il Cluster Frutta e Legumi, dove i visitatori potranno scoprire le caratteristiche dei frutti di stagione esposti in un mercato, a cura di Huiyuan.

    Si potranno assaggiare insalate, smoothies e un particolare succo di frutta e zafferano, la specialità del giorno. Anche i Paesi del Cluster parteciperanno all’iniziativa: l’Afghanistan proporrà un cocktail di mango e un rinfresco allo zafferano, il Gambia succhi di baobab e ibisco, mentre Kyrgyzstan e Uzbekistan frutta tipica. Una band scandirà, con le sue performance, il programma degli eventi che animeranno il Cluster. Pesche, pere e albicocche saranno distribuite in due postazioni, allestite lungo il Decumano, da Agrinsieme.

    Al Parco della Biodiversità, nell’ambito dell’iniziativa “Frutta da Bere e da mangiare”, a cura del Padiglione del Biologico NaturaSì, saranno realizzati centrifugati biologici, con abbinamenti curiosi e ricercati di frutta e verdura e degustazioni di ortofrutta di stagione. Dalle ore 10.00, saranno offerti meloni, angurie, pesche e verdura di stagione biologica. Frutta e verdura biologici saranno gli ingredienti principali dell’aperitivo, alle ore 20.00. Conaf-WAA (World Association of Agronomists), con il supporto dei loro volontari, definiranno un itinerario di visite guidate dei padiglioni, con fil rouge il tema della Frutta e della Verdura.

    Rigoletto e Cioccolato, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, proporrà lo stecco di gelato artigianale alla frutta di stagione e ospiterà un classico negozio di frutta di vicinato, per mostrare ai visitatori un punto di vista meno noto della vita dei milanesi e del loro rapporto con il cibo. La frutta di stagione usata per l’allestimento del banco sarà distribuita dalle ore 21.00.

    Internet: www.expo2015.org

     

     

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  • STOP AL PESCE FRESCO IN ADRIATICO

    ROMA. 26 LUG. Arriva da Roma uno stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca nell’Adriatico.

    In pratica scatta oggi per l’alto Adriatico nel tratto da Trieste a Rimini, con il blocco per 43 giorni, delle barche che hanno sistemi a traino, fino al 6 settembre.

    Il 16 agosto è previsto lo stop alle attività per il centro e sud Adriatico, da Pesaro a Bari, che riprenderanno il 27 settembre. Il 19 settembre si fermeranno invece i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno (fino al 18 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione. A darne notizia è Coldiretti Impresapesca.

    “Con il fermo biologico aumenta peraltro il rischio – precisa Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto di grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, un prodotto straniero o congelato”.

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  • ISOLE FAROE, ARRESTATA UN’ITALIANA DI SEA SHEPHERD

    DANIMARCA. 24 LUG. C’è anche un’italiana tra i volontari di Sea Shepherd,  arresti nelle isole Faroe, dove non si fermano le proteste in atto per contrastare la caccia ai Globicefali, delfini comunemente presenti anche nel mar Mediterraneo.
    Lunedì 20 luglio due volontari, un’americana e un tedesco, di Sea Shepherd, l’associazione internazionale che da anni opera in difesa dell’ambiente marino, erano stati fermati per aver interferito in una grind, la tradizionale quanto cruenta caccia ai Globicefali.
    Ieri, giovedì 23 luglio, altre 5 persone di Sea Shepherd sono stati fermate con l’accusa di aver violato la legge che regola la caccia ai cetacei, la Faroese Pilot Whaling Act, inasprita proprio l’anno scorso per contrastare l’azione dei volontari.
    Marianna Baldo, 44 anni, di Vicenza, laureata in Scienze Naturali e storica volontaria di Sea Shepherd Italia con molte azioni all’attivo, stava partecipando, per il secondo anno consecutivo, alla campagna di Sea Shepherd in difesa dei Globicefali nelle Isole Faroe.  Marianna è fotografa a bordo dell’intercettore veloce della flotta di Sea Shepherd, la M/V Brigitte Bardot.
    Ieri pomeriggio Marianna si trovava a bordo del gommone ausiliario della propria nave, assieme ad un altro volontario, il francese Xavier Figarella, mentre stava per iniziare una grind o caccia. La polizia feringia ha fermato il gommone e ha preso in custodia Marianna e Xavier. L’epilogo questa mattina quando i due volontari sono stati ufficialmente accusati e arrestati.
    Anche la Leader del Team di terra di Sea Shepherd, la sudafricana Rosie Kunneke, è stata arrestata assieme al volontario di terra belga, Christophe Bondue.
    Un altro volontario del Lussemburgo, Kevin Schiltz, è stato fermato durante la seconda grind avvenuta poche ore.
    Ben 250 esemplari sono stati catturati, durante due battute di caccia distinte, avvenute sulle spiagge di Bøur e Tórshavn.
    La mattanza dei Globicefali nelle isole Faroe è una tradizione antica che però, con la globalizzazione e interventi statali ed europei, ha perso parte della sua valenza alimentare.
    “Le pratiche messe in atto nel corso delle grind, nelle quali i globicefali e altri delfini sono costretti a sopportare ore di durissimo e crudele stress mentre vengono spinti a forza verso riva prima di essere massacrati in presenza dei loro familiari, non sarebbero tollerate in nessun mattatoio dei Paesi sviluppati -aveva dichiarato ad inizio campagna la responsabile di terra, Rosie Kunneke – Con l’introduzione delle comodità moderne e del commercio e con la diffusione delle raccomandazioni sui rischi legati al consumo della carne di globicefalo, gli abitanti delle Isole Faroe non hanno più bisogno di questa cibo per la propria sussistenza, senza dimenticare che la Danimarca versa ogni anno cospicui fondi europei agli abitanti delle isole Faroe e perciò sono moralmente obbligati ad osservare, come qualsiasi altro paese europeo, le leggi a tutela della fauna marina e rispettare i diritti civili di qualsiasi cittadino comunitario. È tempo che questa inutile, eccessiva e superflua crudeltà sia superata e che i globicefali siano lasciati liberi una volta per sempre”.
    Da centinaia d’anni, gli abitanti delle Isole Faroe accerchiano i globicefali durante la loro migrazione in mare aperto e li spingono in acque basse, dove vengono uccisi.
    Questa caccia, nota in lingua feringia come “grindadráp” o “grind”, è una tradizione che spazza via intere famiglie di Globicefali e di altri delfini in un colpo solo.
    Dopo essere stati spinti nelle insenature, i tipici fiordi del nord, i Globicefali, in preda allo stress, si spiaggiano o vengono trascinati a riva, mediante uncini detti blásturkrókur, conficcati nei loro sfiatatoi.
    Viene poi usata una lancia spinale per recidere la spina dorsale dei delfini che rimangono esanimi accanto ai membri della loro famiglia, impiegando da pochi secondi a diversi minuti prima di morire. Per questi animali, i cui fortissimi legami familiari e la cui spiccata capacità di provare sofferenza sono ben documentati, la grindadráp significa una morte lenta, straziante e traumatica.

    Il video della caccia, attenzione, immagini forti.

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  • LA POLIZIA SGOMINA BANDA DI NOMADI SPECIALIZZATA IN FURTI AD ANZIANI

    TRIESTE. 24 LUG. Una banda di nomadi specializzata in truffe e furti agli anziani che operava in Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto è stata arrestata dalla Squadra mobile della Questura di Trieste al termine di una articolata indagine coordinata dalla Procura del capoluogo giuliano.

    La banda era composta di quattro persone, tra cui una donna, nomadi piemontesi Sinti già noti alle forze dell’ordine per numerosi precedenti a carico soprattutto in materia di reati contro il patrimonio. Nei loro confronti sono state eseguite quattro misure cautelari.

    L’operazione della squadra mobile di Trieste, in collaborazione con quelle di Cuneo e Torino, ha anche portato al sequestro di diverse autovetture e camper utilizzati dai banditi per le loro azioni.

    Il gruppo si muoveva in modo sincronizzato e con compiti specifici: individuata la vittima, la donna si presentava all’anziana fingendosi una vecchia conoscenza e con modi gentili e affabili intavolava una conversazione riuscendo a carpire l’indirizzo di casa. Poi, con destrezza, al momento di congedarsi, le sottraeva le chiavi di casa. I tre uomini poi entravano nell’abitazione e compivano i furti.

    Le misure cautelari sono state eseguite all’alba nei luoghi di residenza dei nomadi.

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  • OCEANA A PROPOSITO DELLA PESCA DEL PESCE SPADA

    ROMA. 24 LUG. Oceana chiede al Governo Italiano di fermare la sovrapesca del pesce spada in Mediterraneo.

    Solo il 3% delle oltre 8,400 registrate per la pesca del pesce spada riportano catture, il decreto recentemente pubblicato non fa che perpetuare questa lista eccessivamente gonfiata.

    Oceana fa appello all’Italia perchè siano realmente messe in atto misure efficaci per ripristinare il pesce spada in Mediterraneo, una risorsa sovrapescata da decenni e ancora senza un piano di gestione.

    Questo mese il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha pubblicato un decreto, richiesto dalla Commissione Europea già dal 2013, per ridurre l’eccessivo numero di imbarcazioni autorizzate per la pesca del pesce spada con palangaro.

    Le misure previste dal nuovo decreto sono lontane dal raggiungere gli obbiettivi attesi. Oceana chiede al Governo Italiano di formulare proposte di gestione concrete per il recupero dello stock del pesce spada in Mediterraneo.

    Il decreto pubblicato dal Mipaaf è una delle azioni richieste dalla CEE e, per autorizzare palangari alla pesca del pesce spada, introduce un requisito minimo di 750kg registrati dal 2011 al 2014. Tale requisito però è talmente minimo che non porterà ad una effettiva riduzione dell’eccessivo numero di imbarcazioni registrate.

    Nel 2013 solo 264 imbarcazioni, su oltre 8400 registrate, hanno effettivamente riportato catture di pesce spada. L’eccessivo numero di imbarcazioni registrate ha un effetto negativo sulla corretta gestione dello stock e sui pescatori che dipendono realmente da questa risorsa”, afferma Lasse Gustavsson, direttore di Oceana in Europa.

    Le oltre 8400 imbarcazioni italiane registrate per la pesca del pesce spada in Mediterraneo rappresentano il 40% del totale delle flotte dei 49 paesi che operano in Oceano Atlantico e Mediterraneo per la cattura di specie altamente migratorie nell’ambito della convenzione della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi (ICCAT) mentre le catture rappresentano solo lo 0.4% delle catture totali ICCAT.

    Questi numeri sono altamente sproporzionati se paragonati a quelli di altri Stati europei che pescano pesce spada in Mediterraneo come Grecia o Spagna che per simili valori di catture contano una flotta di palangari composta da un massimo di 240 imbarcazioni.

    Il pesce spada del Mediterraneo è una risorsa sovrasfruttata con oltre il 60% delle catture che si concentrano su individui sottotaglia, individui che non avranno la possibilità di riprodursi.

    Oceana chiede una proposta che regoli le catture attraverso un piano di gestione concreto che riduca la pressione sullo stock e sulla frazione giovanile e che ne consenta il recupero e la gestione sostenibile.

    Documento:http://oceana.org/sites/default/files/oceana_swordfish_iccat_2014_factsheet_web.pdf

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