Categoria: Cronaca

  • Msc raddoppia la propria presenza a Cuba

    Msc Armonia avrà L’Avana a Cuba come home port

    GENOVA. 3 DIC. MSC Crociere, a partire dalla stagione invernale 2016/2017 rafforzerà ulteriormente la sua presenza a Cuba con una seconda nave con homeport a L’Avana, per continuare a rispondere alla crescente domanda di crociere che offrano l’opportunità di vivere l’esperienza di quest’isola caraibica.

    A partire da novembre 2016, per l’intera stagione invernale, MSC Armonia si unirà a MSC Opera a L’Avana, raddoppiando in questo modo il numero di itinerari in partenza da Cuba che MSC Crociere offre nel Mar dei Caraibi.

    MSC Armonia alternerà due itinerari culturalmente diversi, della durata di otto giorni e sette notti, che arricchiranno la scelta di destinazioni imperdibili offerte da MSC Crociere in America Centrale e nei Caraibi.

    Il primo itinerario prevede una sosta iniziale di due giorni e una notte nella capitale cubana e successivamente la nave porterà i crocieristi da L’Avana all’Isola di Roatan (Honduras) caratterizzata da spiagge dalla sabbia bianchissima, baie incontaminate e una spettacolare barriera corallina, per poi salpare per Belize City (Belize) città dal fascino coloniale, in legno e mattoni, e proseguirà per la Costa Maya (Messico), per completare il viaggio con un’esperienza esclusiva di spiagge caraibiche sull’Isola della Gioventù (Cuba), prima di fare ritorno a L’Avana.

    Anche il secondo itinerario comincerà con due giorni e mezzo e due notti a L’Avana per poi salpare per Montego Bay (Giamaica), Georgetown (Isole Cayman) e Cozumel appena al largo della Penisola dello Yucatan in Messico, per poi ritornare nella capitale cubana.

    L’alternanza dei due itinerari offrirà anche ai crocieristi MSC l’opportunità esclusiva di unirli in un unico indimenticabile viaggio di 14 notti.

    Inoltre, la posizione ottimale del terminal crociere de L’Avana, che si trova proprio a ridosso della Ciudad Vieja, la città vecchia patrimonio dell’UNESCO, consentirà ai croceristi di scendere dalla nave e, con una semplice passeggiata a piedi, esplorare le bellezze locali e la storia del luogo visitando questo affascinante barrio della capitale cubana.

    A tale proposito il Chief Executive Officer di MSC Cruises Gianni Onorato ha dichiarato: “Con ben nove siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO e una lunga tradizione di ospitalità, Cuba ha tutti i tratti distintivi di una destinazione crocieristica top a livello mondiale. MSC Crociere è orgogliosa di poter sostenere l’ulteriore sviluppo di questo enorme potenziale e ringraziamo sentitamente le autorità cubane per la loro continua collaborazione in tal senso”.

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  • Il peggior disastro ambientale del Brasile e la COP21 così distanti tra loro

    MONDO. 30 NOV. C’è voluto quasi un mese affinché il web riuscisse a sfondare il silenzio mondiale creatosi intorno al più grande disastro ambientale, degli ultimi decenni, in Brasile.
    Il 5 novembre due dighe, contenenti rifiuti tossici, materiale di scarto per l’estrazione mineraria, sono crollate, uccidendo 17 persone e riversando 62 milioni di metri cubi di fanghi velenosi, una quantità equivalente a circa 25.000 piscine, nel fiume Rio Doce, il fiume dolce, distruggendo tutto lungo il percorso, animali e piante, fino ad arrivare alla foce, nell’oceano Atlantico, il 20 novembre.
    La Samarco Mineração, società titolare delle concessioni minerarie, ha dichiarato che i liquami non sono dannosi ma sia L’ONU, che il Ministro dell’Ambiente brasiliano, sono di tutt’altro avviso. E basta guardare le immagini che arrivano dalla valle per percepire, almeno in parte, la catastrofe che si sta diffondendo in tutto il sud-est del Brasile.
    Non sono solo gli Indios infatti, a piangere la morte del fiume sacro. Contadini e allevatori stanno perdendo tutto. Gli animali del fiume, i primi colpiti dall’inquinamento, stanno lentamente morendo di asfissia o per intossicazione. Toccherà poi a piante e fauna terrestre, private del proprio nutrimento, a crollare una dopo l’altra, se non riusciranno a migrare verso territori più sicuri, come avverrà probabilmente per gran parte della popolazione locale, che già patisce la fame e la sete, per le falde contaminate.
    A nulla sono serviti gli sforzi dell’esercito per arginare la marea arancione arrivata lungo le pescose coste dell’Espírito Santo, estendendosi per oltre dieci chilometri nell’oceano. A rischio è una buona parte dell’Atlantico che, con le sue correnti, porterà ovunque le micidiali sostanze tossiche.
    Terrorismo e attentati hanno tenuto i media molto impegnati e poco tempo è stato dedicato al disastro in corso, ma a margine della Cop21, che comincia oggi a Parigi, non si può negare che una guerra più nascosta ma inesorabile e dirompente, sta coinvolgendo il mondo intero. È una guerra uomo contro uomo dove, per ora, a pagarne il prezzo più grande è il pianeta intero.

    Ed osservando il video ci si domanda se le lacrime dell’uomo che osserva impotente i pesci galleggiare nel fango e il fiume soffocare, guardando di riflesso il proprio lavoro e la propria fonte di sostentamento svanire, non sia simile al pianto di un civile, travolto suo malgrado in uno scontro fratricida, in un altro continente, cosi lontano e vicino allo stesso tempo.
    In vent’anni sono state circa 600 mila le vittime causate dai disastri ambientali, un numero superiore a quello dovuto ai diversi combattimenti, nel mondo, dalla fine della guerra fredda.
    Ci vorranno decenni, se possibile, per ripristinare almeno in parte il naturale ecosistema, esattamente come nei territori di guerra, con campi minati che continuano a mietere vittime anche dopo il flebile stop ai combattimenti.
    Ma come spesso avviene, i costi ingenti e un Governo accomodante, in questo caso verso la multinazionale mineraria, non danno grandi speranze. La terra e i suoi figli piangono lacrime color ruggine mentre i potenti del mondo, alla Cop21, discutono su come limitare i danni, di qualche grado, senza ammettere la realtà dei fatti e confortati dal disinteresse globale.
    Una verità trasbordante come quella marea rossa, ossia che non si è ancora arrivati all’emergenza senza ritorno e il coraggio di cambiare davvero viene meno.

    Arianna Codato









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  • Ci ha lasciati il figlio di Edoardo, Luca De Filippo

    E’ mancato Luca De Filippo

    ROMA. 28 NOV. Era stato ricoverato quindici giorni fa  per una discopatia interrompendo la tournée della commedia di suo padre Eduardo “Non ti pago”, Luca De Filippo.

    Subito dopo gli viene diagnosticato un male incurabile e muore lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del teatro.

    Luca era nato a Roma nel 1948 dalla relazione tra il maestro del teatro e la soubrette Thea Prandi. Morte la mamma e subito dopo anche la sorella, a dodici anni si ritrova solo con un padre anziano, all’epoca Eduardo aveva 60 anni, che lo portava con sé alle pomeridiane e che per lui scriveva delle particine per tenerlo in scena.

    Così Luca entro presto nel mondo del teatro come del resto aveva fatto tutta la sua famiglia.

    Ma il vero debutto di Luca è a 20 anni con Il figli di Pulcinella di Eduardo, con lo pseudonimo Luca della Porta. Intensa, da quel momento, la sua attività teatrale, con la regia del padre e molte sono anche le apparizioni cinematografiche e televisive. A maggio del 2003 debutta al Teatro San Carlo, con la regia di Francesco Rosi, la nuova messa in scena di Napoli Milionaria!, a quasi sessant’anni dalla prima storica rappresentazione del 25 marzo 1945. Nel 2015 diventa direttore della Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Napoli.

    “La scomparsa di Luca De Filippo ci priva di un grande interprete della scena italiana, autentico erede della tradizione napoletana capace di portare la sua verve non solo nel repertorio classico ma anche in quello contemporaneo conducendo una vita nel teatro, con il teatro, per il teatro”. Queste le parole del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

    Una scomparsa inattesa  che getta tutti nello sgomento e priva il teatro italiano di uno dei suoi più sensibili interpreti e di un custode appassionato e creativo di quella tradizione drammaturgica e attoriale che da Napoli ha saputo conquistare i più vasti successi in Italia e nel mondo.

    I funerali laici lunedì 30 novembre dalle 14 alle 18 al Teatro Argentina di Roma. Ieri sera c’è stato un minuto di silenzio in tutti i teatri italiani.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Incidente sulla A1 per la Tatangelo

    Il profilo Facebook di Anna Tatangelo

    FROSINONE. 27 NOV. La cantante Anna Tatangelo, è rimasta coinvolta in un incidente stradale avvenuto ieri sull’A1 Roma-Napoli, in provincia di Frosinone.

    Il sinistro si è verificato nel tratto tra i caselli di Anagni e Colleferro.

    Tre le vetture coinvolte, tra cui quella con a bordo la cantante e moglie di Gigi D’Alessio.

    Per Anna solo un po’ di paura, ma nessuna conseguenza.

    Proprio su Facebook in un post la cantante scrive: “Una grande paura questa mattina in autostrada, ma ringraziando Dio non ci siamo fatti male e questa è la cosa più importante”

    Fan Page Facebook di Anna Tatangelohttps://www.facebook.com/annatatangelopaginaufficiale/

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  • Abbattimento jet. Sale tensione tra Russia e Turchia

    Jet russo in fiamme abbattuto dalla Turchia

    MOSCA. 26 NOV. E’ davvero alta la tensione tra la Russia e la Turchia dopo l’abbattimento di jet russo che Ankara accusa di aver sconfinato.

    “Abbiamo seri dubbi che l’abbattimento del jet russo sia stato un atto colposo, sembra molto una provocazione premeditata”. A dirlo in tv il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Mentre il ministro della Difesa russa Serghiei Shoigu ha comunicato che i sistemi di difesa anti missilistica S-400 saranno trasportati alla base militare russa di Khmeimim, a Latakia.

    Anche il secondo pilota del jet abbattuto è stato tratto in salvo e si trova in una base russa nella zona della Siria controllata da Mosca.

    Le forze armate turche hanno rafforzato i controlli aerei sul confine con la Siria dopo l’abbattimento del jet russo con i caccia F-16 che in 18 pattuglieranno la zona, mentre finora erano stati al massimo 12.

    Con un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara è stato reso noto che i ministri degli Esteri di Russia e Turchia hanno concordato di avere un colloquio nei prossimi giorni per discutere dell’abbattimento del jet di Mosca.

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  • Violenza sulle Donne. Le leggi ci sono ma…

    Oggi è la Giornata contro la violenza sulle donne

    GENOVA.25. NOV. Il 25 Novembre è notoriamente la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, data non casuale, volta al ricordo del brutale omicidio perpetrato nel 1960 nella Repubblica Domenicana, all’epoca sotto la dittatura Trujillo, ai danni delle sorelle Mirabal, ritenute “Rivoluzionarie” e per questo torturate, strangolate ed infine gettate in un dirupo per dissimularne l’assassinio.

    Istituita dall’Onu con la risoluzione 54 / 134 del 17 Dicembre 1999 costituisce la giornata in cui banalmente si enunciano progetti promettenti, in Italia quasi sempre vuoti dal punto di vista della risposta sociale.

    Proprio oggi Mattarella dichiara “Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei Diritti Fondamentali della persona”. La Boldrini, più realista e palesemente sensibile alla questione, asserisce invece che  non bisogna abbassare la guardia”.

    Valutiamo infatti quale sia la situazione nel nostro paese.

    Secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni e 788 mila donne nel mondo, durante la loro vita hanno subito violenza fisica o sessuale. Sono certamente dati preoccupanti, di cui gli operatori sociali quasi sempre ravvisano la causa nell’eterna disparità di genere. Più raramente si riflette sulla “radice” della “causa” che è culturale.

    In effetti, in un paese schierato a contrastare l’integralismo islamico, raramente si ammette che proprio nella nostra società che al resto d’Europa si pone come “evoluta”, siano radicati gli elementi di una struttura sociale arcaica.

    Basti pensare che il Delitto d’Onore, retaggio del Codice Rocco, in vigore durante il Fascismo, è stato abolito dal Codice Penale solo nel 1981. E che nell’immaginario di molti, la donna sarebbe ancora una sorta di “essere non senziente” su cui rovesciare frustrazioni ed altro. Come se vigesse ancora il Manus, alla stessa stregua dell’epoca romana.

    Le numerose campagne di sensibilizzazione sull’opinione pubblica, nell’ultimo decennio hanno ad ogni modo prodotto un ribaltamento dal punto di vista giuridico e giudiziario. Qualora non si potesse in alcun modo prevenire la violenza, le attuali leggi Italiane tutelano pienamente una donna, esplicandosi attraverso un eccellente operato delle Forze dell’Ordine, un’accurata successiva valutazione da parte della Magistratura. Tuttavia sul piano del supporto sociale il meccanismo difficilmente funziona.

    Mi rivolgo alle donne: con più coraggio e fiducia bisognerebbe rivolgersi alla Polizia od ai Carabinieri, proprio nell’ottica di ottenere un riscontro fattivo per la propria incolumità fisica e psicologica, invece di attardarsi in lentissimi appuntamenti presso i Centri Anti -Violenza che si configurano come associazioni di donne, che sussistono quasi sempre grazie a fondi provinciali o regionali, presso cui prestano servizio assistenti sociali, educatrici, psicologhe, avvocati donne nel tentativo di supportare le donne che vi si recano, insegnando loro sì a distinguere l’amore dal “malamore”, ma infondendo loro un certo senso di “inadeguatezza”, dal momento che solitamente l’impostazione dei maggiori Centri Anti-Violenza risponde ad un criterio secondo cui la donna deve sviluppare  “consapevolezza”  ed “autodeterminazione”, come se la realtà di un crimine fosse relativa.

    Quasi fosse un’analisi new age dei reati contro la persona. E raramente poi i Centri Anti- Violenza si presentano in Tribunale a testimoniare di aver supportato la donna X. Nell’estendersi di questo ulteriore calvario, probabilmente il compagno violento avrà sicuramente reiterato i propri atteggiamenti aggressivi e la “malcapitata” presenterà un dolore morale e fisico in più che nessuna operatrice del Centro sarà in grado od avrà voglia di curare.

    In Italia occorre effettuare un rilevante distinguo, tra il reato di stalking, art.613 bis codice penale ed il reato di maltrattamenti in famiglia, articolo 572 codice penale. E qui si aprono nuovi scenari di complessa difficoltà.

    Con il primo, dal termine inglese “to stalk “, ossia “fare la posta”/ “braccare la preda”, introdotto dalla Legge n°11 del 23 Febbraio 2009, si intendono tutte le condotte persecutorie (messaggi e telefonate continue, controllo…) verso una persona che interferiscono nella vita privata della stessa, alterandone le abitudini al fine di proteggersi dal “persecutore”.  E possiamo asserire con forza che in Italia abbiamo una delle migliori leggi al mondo sullo stalking.

    Ed ancora, qualora si provasse timore nell’esporre una querela nei confronti del presunto “stalker”, è doveroso sottolineare che l’art. 8 del D.L.23 Feb. 2009 n° 11, prevede l’ “Ammonimento del Questore”. In pratica ci si può rivolgere alla pubblica sicurezza, recandosi presso un Commissariato, o una caserma ed chiedere di effettuare un “Ammonimento” nei confronti dell’autore della condotta persecutoria. La richiesta in tempi brevi viene trasmessa al Questore che valuta il da farsi.

    L’ammonimento è orale. Il Questore, attraverso le forze dell’ordine, ammonirà lo “stalker” invitandolo ad astenersi dal  protrarre comportamenti persecutori. In alcuni casi può essere predisposto che il “persecutore” si mantenga a 100 metri di distanza dalla persona che considera la sua preda.

    L’Ammonimento è stato oggetto di alcune critiche, perché chiaramente presenta dei limiti, tuttavia si configura come un ottimo provvedimento. Chiaramente non è attuabile quando la donna richiedente voglia difendersi dal  proprio compagno, reo di atteggiamenti dispotici, laddòve siano presenti figli minori. Qui il reato viene classificato come “maltrattamenti in famiglia”, 572 c.p., per l’esattezza 11° capitolo del secondo libro del codice penale, dedicato ai delitti contro la famiglia. Ed in effetti in molti, tra cui lo stesso Pisapia, Sindaco di Milano ma innanzitutto Avvocato, ha obiettato che ” … sarebbe stata più opportuna la sua collocazione nell’ambito dei delitti contro la persona…”.

    Qui emerge la nota dolente che inibisce molte donne nel trovare il coraggio di denunciare! Laddòve la violenza sia intrafamiliare, alla presenza dei figli minori (reato di violenza assistita), la denuncia passerà non solo attraverso il Tribunale Ordinario, ma necessariamente anche per il Tribunale dei Minori.

    E qui scendono in campo le figure che meno amiamo: gli assistenti sociali. Ed in Italia davvero è difficile stimare e fidarci degli  assistenti sociali, dal momento che a differenza dei Paesi a nord del UE, come l’Olanda, la Svezia, in Italia quest’ultimi non assolvono ad un’azione di “assistenzialismo”, bensì si sovrappongono quasi alla polizia giudiziaria. E se pensate che supportino una donna e madre maltrattata, i dubbi salgono. Le diranno che è stata debole, esponendo i suoi figli alla violenza assistita, tipo di violenza riflessa che certamente può produrre degli effetti molto gravi nel comportamento di un minore, ma che una donna sia sottilmente indotta a sentirsi “colpevole” e “responsabile” per i maltrattamenti subiti, costituisce un ‘ulteriore umiliazione.

    Emerge anche qui lo spettro del delitto d’onore: si attrae la violenza perchè si è donne deboli. Un pò come in Nepal, in fondo, dove le donne vedove sono ritenute foriere di sventure, in quanto responsabili d’aver attratto la “morte ” sul proprio consorte. Qui a differenza del Nepal, non verremo bruciate vive, tuttavia il potere conferito agli assistenti sociali, spesso sfocia nell’abuso. Recentemente Strasburgo ha condannato il Tribunale dei Minori di Torino perché alcuni assistenti sociali un decennio fa hanno compromesso il legame familiare tra una nipote ed i nonni. E solitamente le Donne con figli prive di risorse economiche, per disposizione degli assistenti sociali, vengono trattenute in comunità od Istituti Religiosi per mesi / anni, adulterando uno stile normale di vita.

    A fine giornata 2015 contro la violenza sulle donne possiamo domandarci come, una donna maltrattata con prole, in prospettiva di un futuro di restrizioni controllo da parte degli assistenti sociali, possa trovare trovare il coraggio e la serenità di DENUNCIARE il compagno maltrattante? Io dico che potrebbe accogliere il prossimo schiaffo.

    Forse dobbiamo cambiare o migliorare l’organizzazione sociale in Italia. Le forze dell’ordine già svolgono un ottimo lavoro ed il proprio operato potrebbe essere convertito ulteriormente anche in una forma di  “supporto sociale”. Ma nell’ottica di una fattiva tutela di donne maltrattate, minori che hanno assistito alla violenza, anche uomini e padri da recuperare, credo che questo tipo di assistenti sociali, tra l’altro laureati in giurisprudenza, non in pedagogia o qualche altra materia sanitaria, utile al fine di contrastare gli effetti traumatici della violenza, debbano effettuare un percorso diverso per poter megli interagire con le parti e fare il loro lavoro di “assistere”.

    Romina De Simone

    L’Onu sulla Giornata contro la violenza sulle donnehttp://www.unric.org/it/attualita/27169-onu-giornata-internazionale-per-eliminazione-violenza-contro-donne-conferenza-stampa

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  • Cina, ritrova la figlia dopo 10 anni

    Internet Cafè in Cina

    HANGZHOU. 25 NOV. Xiaoyun, una 24enne cinese sparita da dieci anni e che per era stata data ormai per morta dai genitori, è stata trovata lo scorso 20 novembre da alcuni poliziotti durante un controllo in un internet cafè di Hangzhou, nella Cina orientale.

    La ragazza, che è stata trovata in posseso di un documento falso, è stata portata alla stazione di polizia, dove è stata trovata tra le persone scomparse tramite un’identikit di dieci anni prima nella vicina città di Dongyang.

    La 24 enne ha ammesso la propria identità e ha confessato di essere scappata da casa quando aveva 14 anni stanca dei continui rimproveri dei genitori prendendo la decisione di sparire per sempre.

    La ragazza, che dovrà pagare una multa di 150 euro per utilizzo di documenti falsi, racconta di essersi spostata in diverse città, tra cui Jinhua, Jiangxi e Hangzhou, e di essersi mantenuta, in tutti questi anni, lavorando soprattutto negli internet cafè e giocando ai videogames.

    Era diventata così brava nel gioco online Cross Fire da spingere molte persone a pagarla affinché fosse lei a giocare al posto loro.

    Nel frattempo, dopo un po’ di tempo dalla sua scomparsa, i suoi genitori avevano presunto che fosse morta e avevano addirittura rimosso il suo nome dai documenti di famiglia.

    Pochi anni fa Xiaoyun si rifece viva con la madre tramite WeChat ma senza lasciarle il suo numero di telefono.

    “In questi dieci anni non ho mai cambiato numero di cellulare – dice la madre di Xiaoyun – Sapevo che se lei avesse voluto trovarmi, avrebbe potuto farlo”.

    Ora, con il consenso della ragazza, la polizia è riuscita a organizzare un incontro tra Xiaoyun e i suoi genitori.

    La riunione familiare è stata descritta come emozionante, ma non ancora decisiva: Xiaoyun non ha ancora deciso se tornerà a vivere con la sua famiglia.

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  • Accordo tra Costa Crociere e l’Università di Pollenzo

    Costa e l’Università di Pollenzo hanno stretto un accordo su alimentazione sostenibile

    CUNEO. 24 NOV. Un progetto di collaborazione triennale a favore di un’alimentazione sostenibile a bordo delle navi è l’oggetto dell’accordo annunciato oggi da Costa Crociere e dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

    Partendo dalla tradizione culinaria italiana e del Mediterraneo, elemento distintivo dell’offerta di Costa da ben 67 anni, il progetto si propone di sviluppare un percorso di ricerca che, esaltando il gusto e il sapore del buon cibo, punti alla ricerca della qualità, al rispetto per il territorio, alla promozione di un’alimentazione sana e consapevole e alla riduzione degli sprechi.

    Grazie all’accordo, Costa e UNISG inizieranno un percorso di collaborazione, che comprende la revisione  di alcuni processi di preparazione del cibo a bordo;  la selezione di prodotti e  fornitori sulla base di criteri di  sostenibilità, attività di sensibilizzazione e informazione rivolte agli ospiti per renderli più consapevoli dell’importanza e del valore del cibo; attività di formazione presso UNISG per il personale Costa.

    “Cibo e alimentazione sono un tema centrale nella vita delle persone, e sono un aspetto fondamentale nella scelta della crociera  – afferma Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere – La nostra compagnia  ha sempre offerto una qualità molto alta in questo ambito, proponendo  il meglio dell’Italia a bordo delle sue navi. Ora vogliamo fare un altro passo avanti, e guardare al futuro. L’accordo che presentiamo oggi ci consentirà di valorizzare ulteriormente la cucina italiana e Mediterranea, proponendo ai nostri ospiti il piacere di gustare cibo che sia “buono” sotto tutti i punti di vista: per il palato, per un’alimentazione sana ed equilibrata, per il proprio benessere e per l’ambiente. Sarà un ulteriore viaggio nel viaggio che offriremo a chi sceglierà una vacanza con Costa”.

    Silvio Barbero, vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, aggiunge: “Siamo lieti di poter fornire l’esperienza dell’UNISG per un progetto di innovazione in una realtà così specifica come quella di Costa Crociere. Questa collaborazione ci permette di incidere su processi e modelli di produzione e ristorazione attraverso il nostro approccio olistico e può diventare un ulteriore terreno di riflessione per replicare esperienze simili e creare nuove sfide nel settore”.

    Il primo risultato di questo importante progetto è rappresentato dall’introduzione della pizza preparata esclusivamente con lievito madre, disponibile a partire dal 5 Dicembre 2015 a bordo di Costa Diadema, ammiraglia della flotta, e successivamente sulle altre navi Costa. Per proporre agli Ospiti questa  innovazione gastronomica, la compagnia italiana ha creato il nuovo marchio Pummid’oro, che caratterizzerà le pizzerie di bordo.

    L’impasto sarà realizzato al 100% con lievito madre, risultando così più naturale, maggiormente digeribile e con un ottimo profilo nutrizionale. Grazie alla consulenza di UNISG, Costa ha acquistato da un’azienda italiana un generatore di lievito madre per semplificare la gestione di questo alimento a bordo.

    Anche i fornitori di farina saranno rigorosamente italiani. Oltre alla farina 00, verrà utilizzata una miscela di farine più ricca di fibre, omega 3, polifenoli, selenio e molte altre vitamine e nutrienti. Il pomodoro San Marzano DOP sarà il condimento protagonista delle pizze offerte a bordo, che saranno fedeli alla tradizione italiana, con l’aggiunta di qualche  variante speciale, sapientemente ideata da Riccardo Bellaera, Corporate Chief Pastry & Chief Baker di Costa, insieme al team di UNISG.

    E’ previsto inoltre uno specifico programma di formazione per i pizzaioli Costa, a cura dei docenti dell’Alto Apprendistato del Pane di UNISG a Pollenzo, dove la parte teorica relativa alla preparazione della pizza con lievito madre verrà approfondita attraverso lezioni di chimica, microbiologia e tecnologie alimentari.

    Università del Pollenzo: www.unisg.it

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  • Glocalnews a Varese, buona la ‘Quarta’

    Glocalnews a Varese

    VARESE. 23 NOV. Un bilancio davvero positivo, quello della quarta edizione di Glocalnews, il festival di giornalismo digitale locale e globale che si è tenuto dal 19 al 22 novembre a Varese.

    Basta qualche numero a confermare il successo: sono state seimila le persone presenti ai 40 eventi del festival, di cui circa 1500 soltanto per le tre serate; 2mila 400 le presenze ai corsi organizzati con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia e abilitati a rilasciare i crediti formativi.

    Spicca anche un dato che può restituire la ricaduta economica dell’avvenimento sul territorio: sono state 400 le camere d’albergo occupate durante Glocalnews.

    «Siamo molto soddisfatti perché Glocal, e quindi Varese, si conferma come momento di incontro e riflessione per migliaia di giornalisti e tanti altri soggetti. Questa edizione si è arricchita di analisi e occasioni di formazione. La presenza del ministro Martina, insieme con Massimiliano Tarantino e Aldo Bonomi hanno permesso di conoscere quali eredità e opportunità ha il nostro Paese per il dopo Expo. La grande novità è stato un focus sul cibo, che testimonia la possibilità di declinare in modi diversi il concetto di glocal. Stiamo già lavorando alla seconda edizione di GlocalAmbiente, il festival tematico dedicato all’ambiente che verrà realizzato di nuovo alle Cinque Terre e ad altri tre appuntamenti diversi e sempre specializzati».

    A confermare il successo e la credibilità che il festival è stato capace di costruirsi in questi anni ci sono i 30mila minuti di coinvolgimento di liveblog, i 13mila 400 tweet generati con hashtag #glocal15, oltre 400 foto pubblicate su Instagram, tre le radio digitali coinvolte con speaker provenienti, oltre che dall’Italia, dal Belgio, dall’Afghanistan e dal Giappone. Sono stati un centinaio i relatori, otto le università coinvolte con una sessantina di studenti.

    Buono il riscontro di Bloglab, il laboratorio di giornalismo dedicato ai giovani, delle superiori e delle università, sostenuto dalla Consiglio regionale della Lombardia: vi hanno preso parte 64 ragazzi. I vincitori dell’edizione 2015 sono i ragazzi di Il blog dell’Ernesto, del Liceo classico Cairoli di Varese; secondi gli studenti del Galileo Galilei di Legnano, con Il caffè digitale; terza la redazione dei ventenni di 423 C; quarti i ragazzi di RevReal dell’Università dell’Insubria; quinto posto per Liuc Post, dell’Università Liuc.

    Nel link tutte le redazioni e i lavori svolti: http://www.festivalglocal.it/le-redazioni/

     

     

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  • Bimba trovata morta sulla costa turca

    Naufragio in Turchia ritrovato il corpo di una bimba di 4 anni

    ANKARA. 23 NOV. Triste ritrovamento ad opera di alcuni pescatori sulla costa egea della Turchia che hanno rinvenuto il corpo, ormai senza vita, di una bimba di 4 anni.

    Lo riferiscono media locali, secondo cui la piccola sarebbe tra i 10 dispersi del naufragio avvenuto mercoledì scorso al largo di Bodrum, in cui altre 5 persone erano state salvate.

    Sono ancora vive le immagini dello scorso settembre, quando il mondo era rimasto sconvolto dalle foto del piccolo Aylan,  il piccolo profugo siriano di tre anni annegato davanti alla spiaggia di Bodrum.

    Secondo i media locali e la testimonianza di uno dei 5 migranti salvati nel naufragio, la bambina si chiamava Sena e viaggiava insieme alla madre.

    Il corpo è stato trovato tra le rocce dell’isola di Catalada, 5 km al largo della località di Turgutreis, nella penisola di Bodrum.

    La bimba indossava pantaloni blu e una maglia rossa, un abbigliamento simile a quello del piccolo Aylan.

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