Categoria: Cronaca

  • Appello – Rossella, 53 anni in forte difficolà di salute ed economica

    Rossella Biancalana, abita a Viareggio ed è in forte difficoltà di salute ed economica

    VIAREGGIO. 14 MAR. Riceviamo e pubblichiamo la rischiesta di aiuto di una donna di Viareggio, Rossella che si trova in forte difficoltà economica e di salute.

    Rossella, 53 anni, si è già rivolta ad istituzioni, associazioni benefiche, personaggi politici (anche a Berlusconi) e anche a programmi televisivi ma, come dice lei, “nessuno risponde nemmeno alle mie lettere”.

    La signora spiega di aver già chiesto contributi in Comune e di aver fatto domanda per una casa popolare ma “ma qui da anni (a Viareggio) c’è una lista di attesa lunghissima… quasi tutti extracomunitari”.

    “Tra poco – prosegue Rossella – lo sfratto minacciato per i tanti mesi di affitto non pagati sarà esecutivo e mi troverò in mezzo ad una strada. Vivo sola e gli unici mezzi di sostentamento che ho sono le deboli forze che mi rimangono… con le quali svolgo poche ore di pulizie a settimana perché nient’altro riesco a trovare a 53 anni. Ho gravi problemi di salute, tutti documentati, e non posso operarmi perché ho il timore di perdere anche quelle poche ore di lavoro che mi permettono se non altro di mangiare”… “La prego, mi aiuti in qualche modo”.

    Sono parole tristi che fanno stringere il cuore quelle di Rossella ed è per questo che abbiamo deciso di pubblicare l’appello di un italiano in forte difficoltà.

    Al tutto si aggiunge che Rossella è stata riconosciuta invalida al 48%, ha due gravi infezioni, soffre d’incontinenza urinaria ed è stata operata al seno per la presenza di una forma tumorale.

    Rossella ha scritto anche al Governatore della Toscana Enrico Rossi, ma ha ricevuto risposta che del caso se ne devono occuare i servizi sociali di Viareggio, ma il Comune di Viareggio è stato commissariato e, per il momento, non può prestare aiuto.

    L’ex marito non è in grado di dargli gli alimenti, in quanto ha perso il lavoro, mentre la figlia convive e può aiutarla ben poco in quanto anche lei ha un lavoro precario.

    Insomma una situazione davvero tragica documentata da tanti certificati medici, ma Rossella, [email protected], non vuole l’elemosina, ma un lavoro dignitoso che le permetta di sopravvivere.

    Internethttps://www.facebook.com/profile.php?id=100007487026173&fref=ts

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  • Oggi è la Giornata Internazionale della Donna

    Il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna

    ROMA. 8 MAR. Oggi è la Giornata Internazionale della Donna. La celebra anche Google con uno dei suoi celebri doodle che imprimono l’internazionalità alla giornata con il claim “Se puoi sognarlo, puoi farlo” e l’ hashtag #OneDayIWill.
    “Crediamo nel tuo futuro quanto ci credi tu. Per questa Giornata internazionale della donna, condividi il tuo sogno con il resto del mondo usando l’hashtag #OneDayIWill: è il primo passo per conquistare ciò che vuoi…”

    Si tratta di un doodle animato in cui appaiono disegnate diverse donne che esprimono con un fumetto la loro peculiarità, chi nel cantare, chi nella ricerca, chi nello studio e chi ancora nella pittura di tutte le età e di tutte le etnia. Su tutte, omnipresenta la grande scritta Google dove, nella ‘O’ è presente un filmato con tutte le principali città del mondo.

    Ma perché si celebra oggi la Giornata Internazionale della Donna.

    Le origini risalirebbero al 1908, quando, nell’inverno, un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le condizioni in cui lavoravano.

    Dopo alcuni giorni di conflitto con le maestranze, l’8 marzo, il proprietario, per ritorsione, bloccò tutte le porte di uscita dello stabilimento. Quel giorno, però tragicamente, scoppiò un incendio che uccise 129 lavoratrici, arse dalle fiamme.

    Fu Rosa Luxemburg a proporre, in ricordo della tragedia, la data dell’8 marzo come giornata da non dimenticare, una giornata di lotta internazionale.

    In ogni caso “la festa dell’ 8 marzo” ha radici lontane; nasce dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne, nel 1907 quando Clara Zetkin dirigente del movimento operaio tedesco organizzò con Rosa Luxemburg la prima conferenza internazionale della donna.

    Fu nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un’ incontro internazionale della donna che venne proposto l’istituzione di una “Giornata Internazionale della donna”, anche per ricordare i fatti di Chicago.

    Successivamente la giornata cominciò ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale per poi essere interrotta nel ’43. La celebrazione riprese durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra. Nacquero poi i gruppi di difesa della donna collegati al Comitato di Liberazione Nazionale che daranno origine all’ Unione Donne Italiane.

    Nel ’46 proprio le aderenti dell’UDI prepararono “il primo 8 marzo nell’Italia libera”, con la proposta di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne; in quell’ occasione venne scelta la mimosa come simbolo della giornata.

    Gli anni ’70 vennero caratterizzati dai movimenti femministi che si adoperarono per ottenere la parità tra uomo e donna, per il diritto al divorzio e all’aborto. Il massimo della celebrazione dell’ 8 marzo, lo si raggiunse nel ’80, con una grande manifestazione unitaria in cui confluirono tutti i movimenti femministi.

    Il tutto per un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per la donna, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l’obiettivo dell’emancipazione e della liberazione delle donne.

    Oggi verrà, in vari modi, celebrata l’ 8 marzo con il suo simbolo, la mimosa.

    Ma la festa della donna è anche un business. Per primi i florivaisti con tutti i mazzi di mimose e di fiori che verranno regalati.

    La festa della donna fa innescare anche un massiccio invio di messaggini via cellulare, messaggini il cui numero è stato superato dall’ arrembante WhatsApp.

    Sono numerosissime anche le feste che questa sera si svolgeranno nei vari locali cittadini, anche con streaptease maschili ed altre amenità. Ma forse quelle, non sono la maniera migliore per ricordare tale ricorrenza, ma questa è un’altra storia.

    In ogni caso facciamo, com’è giusto e doveroso, un augurio a tutte le donne e lo facciamo regalando, virtualmente, un ramo di mimosa a tutte le nostri lettrici. L.B. (nelle foto: il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna ed un’omaggio ad alcune donne che si sono distinte in qualche modo).

     

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  • La polizia e le donne. Incontro domani al liceo Colombo

    La polizia per le donne con gli hashtag realizzati per l’evento #focusonwomen e #donnalcentro

    GENOVA. 6 MAR. La Polizia, in occasione della Giornata Internazionale della donna dell’8 marzo, organizza la campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione dal titolo “La Polizia di Stato con le donne – Una storia d’impegno e di appartenenza”, per raccontare il ruolo della donna in Polizia e la sua evoluzione, nonché l’impegno dell’Istituzione a salvaguardia dell’universo femminile.

    La Polizia di Stato ha creduto per prima nell’impegno e nel coraggio delle donne, arricchendosi fin dal 1959 di un “Corpo femminile” dedicato alla violenza sui minori e di genere – che ha consentito alle prime donne di indossare la divisa nel 1960 – e permettendo, con la riforma del 1981, pari opportunità di carriera, specializzazione e trattamento economico.

    Una presenza che negli anni si è fatta sempre più incisiva, fino ad arrivare alle attuali 15472 unità (più 1,8% rispetto al 2005) che rappresentato il 15,4% della forza della Polizia di Stato. Dato percentuale che nella Provincia di Genova sale al 16,9% con 435 donne in divisa su un totale di 2567 effettivi.

    Un universo vastissimo, quello delle signore del distintivo, che si è fatto largo sia in realtà operative, come la Squadra Mobile, la Digos, l’Ufficio Prevenzione Generale ed il Reparto Prevenzione Crimine, che in attività tecnico-scientifiche e mediche, dove le percentuali toccano il 35-40% del totale.

    Donne in divisa che, negli ultimi 10 anni, hanno quintuplicato la presenza nei ruoli dirigenziali e direttivi (da 50 a 253) ed aumentato del 4,9% nei funzionari (da 813 a 915), grazie all’elevato livello di scolarizzazione (23 su 100 le donne laureate in Polizia contro i 10 uomini su 100).

    Donne speciali che non rinunciano ad avere una vita privata: turni e servizi fuori sede non fermano la voglia di metter su famiglia.

    L’altro tema della campagna è l’impegno della Polizia di Stato nel contrasto e nella prevenzione dei reati di genere, quali il femminicidio, la violenza familiare e lo stalking. Attenzione al fenomeno che la Polizia di Stato garantisce attraverso la formazione degli operati che intervengono nelle cosiddette “liti in famiglia”, che spesso si rivelano vere a proprie aggressioni, attraverso strumenti di prevenzione come l’ammonimento del Questore, nonché attraverso l’attivazione di specifici protocolli d’intesa, come il “Percorso Rosa” e il “Tavolo di rete Amaltea”, sottoscritti dalla Questura di Genova con importanti Enti Istituzionali che operano sul territorio.

    Tutte queste iniziative hanno consentito piccoli passi in avanti, come testimoniato dai dati statistici nazionali, che vedono un lieve calo delle vittime in ambito familiare/affettivo, passate da 58 nel primo semestre 2014 a 56 nello stesso periodo 2015, così come sono in diminuzione le vittime di percosse, scese da 3541 a 3325 e le violenze sessuali, passate da 1981 a 1627.

    Analogamente a Genova e provincia si è registrata, dal 2014 al 2015, una diminuzione dei casi di stalking, scesi da 197 a 127, dei maltrattamenti in famiglia, scesi da 204 a 128 e delle lesioni, passate da 310 a 306, mentre in controtendenza col dato nazionale sono le denunce di violenze sessuali, passati da 60 a 78 e delle percosse, da 83 a 93.

    La campagna nazionale, nella giornata del 4 marzo a Roma presso la Camera dei Deputati, ha visto lo svolgimento di un convegno a cui hanno partecipato i vertici istituzionali ed esponenti della magistratura e del mondo giornalistico.

    Durante il convegno è stata presentata una maglietta che riproduce gli hashtag realizzati per l’evento (#focusonwomen e #donnalcentro), che sarà indossata prima dell’inizio degli incontri dei campionati di serie A e B di calcio nelle giornate del 5 e 6 marzo (Genoa – Empoli e Virtus Entella – Bari nella nostra provincia).

    La Questura di Genova aderisce a tale campagna a livello locale organizzando nella giornata di lunedì 7 marzo un incontro sui temi in argomento con gli studenti del Liceo Classico Statale Cristoforo Colombo, con inizio alle ore 10.30.

    I relatori saranno il Primo Dirigente dr.ssa Delia Bucarelli e il Vice Questore Aggiunto dr.ssa Maria Teresa Canessa.

    La dr.ssa Bucarelli, entrata all’Istituto Superiore di Polizia nel 1986, è a Genova dal 1991, dove ha lavorato in diversi uffici della Questura e diretto vari Commissariati in città. Poliziotta di lunga esperienza e madre di due ragazzi, dal 2014 dirige l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

    La dr.ssa Canessa è da anni impegnata nella tutela delle donne e dei minori vittime di reato dapprima alla Squadra Mobile ed oggi alla Divisione Anticrimine, dove ricopre l’incarico di Vice Dirigente. Mamma di tre gemelli, ha saputo coniugare l’impegno professionale con la famiglia. Di recente è stata protagonista di un gesto di distensione, durante le proteste dei lavoratori Ilva a Genova, che ha avuto risalto mediatico a livello nazionale.

    Il convegno vedrà inoltre il saluto istituzionale del Prefetto della Provincia di Genova dott.ssa Fiamma Spena e l’intervento del Procuratore Generale della Repubblica Presso la Corte d’Appello di Genova dott.ssa Valeria Fazio.

    A svolgere il ruolo di moderatore la giornalista Maria D’Elia della redazione regionale della RAI.

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  • Sesso agli ultra 50 fa bene a cervello e memoria secondo studio inglese

    Coppia anziani. Secondo uno studio il sesso agli over 50 manterrebbe attivo il cervello e la memoria

    COVENTRY. 5 MAR. Uno studio condotto in Inghilterra alla Coventry University e pubblicato sulla rivista internazionale ‘Age & Ageing’ ha evidenziato un chiaro ‘legame’ tra la frequenza dell’attività sessuale e l’acutezza mentale.

    Secondo la ricerca, anche se non è stato ancora scientificamente provato causa-effetto, il sesso dopo i 50 anni di età potrebbe far bene al cervello, alla memoria e, per gli uomini in particolare, anche alle loro capacità decisionali, di pianificazione e di concentrazione.

    La ricerca inglese è stata condotta coinvolgendo 6.800 adulti e anziani tra i 50 e gli 89 anni per 12 mesi, e li ha sottoposti a test sull’efficienza delle loro funzioni mentali.

    Sottoposti a dettagliati questionari sui loro incontri e attività sessuali, i volontari hanno risposto a test mnemonici, sia verbali che numerici, ed hanno dovuto dimostrare le loro capacità cosiddette ‘esecutive’, ossia di risolvere problemi e di concentrarsi.

    Sia gli uomini che le donne coinvolti in attività sessuali più frequentemente – spiega il rapporto – hanno evidenziato una memoria più acuta e precisa. Ma il cervello maschile ha ricevuto una ‘spinta’ in più – tra gli uomini che facevano più sesso – anche sulla loro abilità decisionale ed ‘esecutiva’. La differenza tra i sessi in questo campo, potrebbe, secondo gli esperti, dipendere da fattori ormonali che influenzano maggiormente l’organismo femminile.

    Questo studio mostra una ‘significativa associazione’ tra l’attività sessuale e le funzioni cognitive negli adulti ultracinquantenni – ha commentato l’autore principale dell’indagine Hayley Wright e verranno condotte altre indagini in materia per verificarla e capire il perché.

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  • Petizione per far luce sulla morte di Giulio Regeni

    La petizione per Giulio Regeni

    UDINE. 4 MAR. Giulio Regeni aveva 28 anni ed era un dottorando dell’Università di Cambridge. Dal Cairo, dove si trovava da settembre per condurre la sua ricerca sull’economia egiziana nell’era post Mubarak, raccontava quello che accadeva in Egitto. Il 25 gennaio 2016, giorno dell’anniversario dell’inizio delle manifestazioni che hanno portato alla deposizione del presidente Mubarak, Giulio è scomparso. Il suo corpo è stato rinvenuto giorni dopo, nei sobborghi del Cairo, con evidenti segni di tortura.

    Giulio rappresenta tutti quei giovani che hanno scelto di indagare il contesto in cui viviamo, con passione, curiosità e spirito critico, per comprendere e conoscere ciò che viene proposto come lontano e diverso. Per questa ragione è nostro dovere ricordare i motivi che hanno spinto Giulio, come tanti altri, a mettere a disposizione di tutti una lettura delle dinamiche che determinano la qualità della nostra convivenza, in un ambiente che si presuppone essere sicuro – quello accademico. Si tratta degli stessi motivi che vogliono garantire la crescita e il mantenimento di una cittadinanza mediterranea e universale, pensata per contribuire alla pace, alle libertà e allo sviluppo di tutti i popoli del comune mare.

    L’omicidio di Giulio vuole scoraggiare ogni possibile relazione tra donne e uomini che vivono su sponde diverse del Mediterraneo, andando così ad aumentare il divario tra confini autoimposti, con l’intento di minacciare la possibilità, per tutti, di calarsi in realtà solo apparentemente diverse e non collegate fra loro. Con tale azione violenta si vuole mettere in discussione la libertà di parola, di pensiero e di movimento: è un deliberato atto di soppressione dello stupore e della curiosità umane, perché ritenuti dannosi.

    In questo contesto è necessario che i governi di appartenenza, così come le istituzioni accademiche, siano in grado di garantire l’incolumità di tutti coloro che, per il raggiungimento dei propri obiettivi umani e professionali, abbiano la necessità di recarsi in zone a rischio: Giulio ha pagato per aver messo a disposizione la sua esperienza, raccontando e traducendo da un contesto a un altro. Questo non deve succedere.

    Per tale motivo si chiede alle autorità tutte – ai governi egiziano e italiano e all’Unione Europea – di impiegare ogni possibile mezzo per far luce sulle circostanze dell’uccisione di Giulio Regeni.

    E’ questa la petizione fatta dagli amici di Giulio su change.org. La petizione ha superato le 82.000 firme online.

    Ecco il link: https://www.change.org/p/verità-sull-uccisione-di-giulio-regeni-justiceforgiulio-veritapergiulio-matteorenzi-federicamog

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  • Libia, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono liberi

    Pollicardo e Calcagno in un video di Sabratha media center

    LA SPEZIA. 4 MAR. Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono liberi.

    La liberazione dei due ostaggi italiani è stata annunciata dal Consiglio militare di Sabratha.

    Il figlio di Gino Pollicardo alla notizia ha esclamato: “E’ finita, è finita”.

    La moglie Ema Orellana in lacrime ha detto: “L’ho sentito al telefono”.  Ieri il sottosegretario con delega all’Intelligence Marco Minniti, citando informazioni degli 007, aveva assicurato che i due italiani Pollicardo e Calcagno “sono vivi”.

    I due erano stati rapiti in Libia nel luglio del 2015 insieme a Fausto Piano e Salvatore Failla, che sarebbero rimasti uccisi mercoledì durante un blitz delle milizie di Sabrata, a ovest di Tripoli.

    E suonano a festa le campane a Monterosso per l’annuncio della liberazione di Gino Pollicardo.

    Filippo Calcagno è originario di Piazza Armerina, in provincia di Enna.

    “Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia”. Questo è il messaggio scritto da Pollicardo su un foglietto di quaderno pubblicato da ‘Sabratha Media Center‘.

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  • Omicidio stradale, approvata la legge, pene fino a 20 anni

    Approvata la legge sull’omicidio stradale

    ROMA. 3 MAR. E’ stata approvata la legge sull’omicidio stradale. L’Aula ha detto “sì” al voto di fiducia chiesto dal governo sul ddl per l’ omicidio stradale.

    I voti a favore sono stati 149, 3 i contrari e 15 gli astenuti.

    Con le nuove misure l’omicidio stradale diventa un reato, graduato su tre varianti.

    Resta la pena già prevista oggi, dai 2 ai 7 anni, nell’ipotesi base, quando la morte sia stata causata violando il codice della strada; con la la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi.

    Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà dagli 8 ai 12 anni di carcere.

    Verrà punito con la reclusione dai 5 ai 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità, quale eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi ed inversioni.

    La pena può anche aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere.

    Aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime.

    Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime.

    Più grave pena, si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l.

    Se il conducente fugge dopo l’incidente scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni.

    Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena è invece diminuita fino alla metà quando l’incidente è avvenuto anche per colpa della vittima.

    In caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni in caso di omicidio o 5 anni per lesioni.

    Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se ad esempio il conducente è fuggito dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.

    Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza nel caso più grave; negli altri casi l’arresto è facoltativo. Il pm, inoltre, potrà chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari.

    Il giudice può anche ordinare d’ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici per determinare il dna. Nei casi urgenti e se un ritardo può pregiudicare le indagini, il prelievo coattivo può essere disposto anche dal pm.

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  • Costa Crociere e Cast Alimenti cercano pasticceri di bordo

    Costa Crociere e Cast cercano pasticceri di bordo

    GENOVA. 1 MAR. Costa Crociere e CAST Alimenti (Centro Arte, Scienza e Tecnologia dell’Alimento), la scuola dei mestieri del gusto, aprono la prima selezione per la ricerca dei migliori pasticceri da inserire a bordo delle navi della compagnia italiana.

    Venerdì 11 marzo, venerdì 22 aprile e sabato 18 giugno, presso la sede di CAST alimenti, a Brescia, sono previsti tre appuntamenti dedicati alla selezione dei futuri ambasciatori dell’arte pasticcera italiana nei mari del mondo.

    Le iscrizioni sono aperte a tutti coloro che abbiano frequentato un corso di pasticceria CAST Alimenti con almeno un anno di esperienza nel settore pasticceria, o in alternativa, abbiano maturato almeno tre anni di esperienza nel settore. Altro requisito indispensabile è la conoscenza della lingua inglese parlata di livello B1.

    Le tre giornate di selezione prevedono una presentazione delle due aziende, un colloquio conoscitivo e prove pratiche che permetteranno ai partecipanti di mostrare competenze e capacità in materia. In ogni giornata verranno scelti sino ad un massimo di 15 candidati, ai quali verrà offerta una prima opportunità di impiego a bordo delle navi Costa.

    Per iscriversi alle selezioni basta registrare i propri dati e inserire il proprio  curriculum vitae nella sezione “Recruiting Day CAST Alimenti” presente sul sito http://www.career.costacrociere.it/it/lavora-con-noi/bordo/hotel (entro il 7 marzo per la prima giornata).

    La collaborazione tra Costa Crociere e  CAST Alimenti nasce all’insegna dell’eccellenza italiana. Costa Crociere offre a bordo delle proprie navi, tutte battenti bandiera italiana, il meglio dell’Italia in termini di stile, ospitalità, divertimento e gastronomia. CAST Alimenti  è un istituto di formazione e aggiornamento nato a Brescia nel 1996. Unica scuola in Italia ad offrire corsi specifici per tutti i mestieri del gusto in aule-laboratorio specificatamente attrezzate, CAST Alimenti si rivolge ai giovani così come ai professionisti già affermati. E’ la scuola con il maggior numero di titoli mondiali al mondo nelle discipline gastronomiche – ad oggi se ne contano diciassette – ed è considerata un punto di riferimento importante e uno spazio d’elezione per la ricerca e lo sviluppo del Made in Italy, grazie alla presenza di grandi Maestri e di giovani professionisti. Tra i fondatori di CAST Alimenti c’è il maestro Iginio Massari, Presidente onorario, più volte campione del mondo di pasticceria e cioccolateria come allenatore.

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  • Sanità, al via da oggi la ricetta elettronica

    Da oggi sparirà la ricetta medica cartacea

    ROMA. 1 MAR. Al via da oggi in Italia la rivoluzione digitale per la sanità nazionale. Entra, infatti, a pieno regime la nuova ricetta elettronica nazionale.

    Non ci saranno più così i classici “blocchetti rossi” per le ricette mediche che verranno sostituite da tablet e computer con le farmacie che dovrebbero essere in grado di utilizzare la nuova piattaforma digitale sanitaria.

    La nuova normativa sulla circolarità nazionale della ricetta dematerializzata, è stata approvata lo scorso novembre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale diventando efficace da oggi, 1° marzo 2016.

    lle farmacie spetterà calcolare ticket ed eventuali esenzioni nella Regione di provenienza del malato.

    Ma come funzionerà? Il medico di famiglia, nel momento in cui dovrà prescrivere un farmaco al malato, si collegherà dal proprio computer a un portale dedicato e lì indicherà gli estremi del paziente e del medicinale prescritto.

    In particolare, nel sistema informatico verrà compilata una ricetta “telematica”, come quella cartacea tradizionale, un Nre, il numero ricetta elettronica, a quale verrà associato il codice fiscale del paziente.

    Il medico dovrà stampare un piccolo promemoria (della dimensione di un foglio A5) e consegnarlo al paziente che, documento alla mano, si recherà in farmacia e lo consegnerà al farmacista che, tramite i codici a barre stampati sul promemoria, recupererà la prescrizione collegandosi al sistema informatico online.

    In una fase successiva, scomparirà anche il promemoria e tutto diventerà telematico attraverso al trasmissione di dati al sistema informatico centralizzato.

    Progressivamente il sistema verrà esteso anche per la prescrizioni di esami e visite specialistiche per cliniche, ambulatori e ospedali.

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  • Pediatri in sciopero nazionale il 17-18 marzo

    Pediatri in sciopero il 17 e 18 marzo

    ROMA. 1 MAR. La Federazione Italiana Medici Pediatri aderisce allo sciopero generale proclamato dall’intersindacale medica per i prossimi 17 e 18 marzo.

    La decisione arriva a conclusione del Consiglio Nazionale della FIMP riunitosi a Roma.

    I pediatri protestano per la “ricaduta negativa sull’assistenza all’infanzia e sulla quotidianità dell’attività professionale del pediatra di famiglia per alcuni provvedimenti legislativi come ad esempio il decreto sull’appropriatezza” e per la “la sussistenza di fattori di rischio rispetto ad un Sistema Sanitario Nazionale equo ed universale che deve rimanere esente da influssi di privatizzazione’”.

    Oltre all’ “aumento progressivo dei carichi di lavoro burocratici della categoria”.

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