Categoria: Cronaca

  • E’ mancata ad Orvieto l’attrice Anna Marchesini

    E’ mancata Anna Marchesini

    ORVIETO. 30 LUG. L’attrice Anna Marchesini è morta a 63 anni; era affetta da tempo da artrite reumatoide.

    A darne l’annuncio su Facebook il fratello Gianni. “Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell’informazione – scrive in un post – tengo a dirlo io. Ora in questo momento è morta mia sorella Anna Marchesini. Grazie a tutti. Non sarò in grado di rispondervi”.

    L’attrice, storica componente del Trio assieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, era nata a Orvieto nel 1953.

    La sua lunga carriera sempre all’insegna dell’intelligenza e dell’ironia ha abbracciato il teatro, la televisione e anche il mondo dei libri ma l’affetto del grande pubblico e la popolarità arriva all’inizio degli anni ’80 con Solenghi e Lopez con cui dà vita al mitico Trio e a memorabili interpretazioni, dalla sessuologa Merope Generosa a Wanna Marchi, da Rita Levi Montalcini alla Lucia dei Promessi Sposi.

    Nata a Orvieto, il 19 novembre 1953, diplomata nel 1979 all’Accademia d’Arte drammatica Silvio d’Amico, debutta ancora allieva nell’estate del 1976 con Tino Buazzelli nello spettacolo “Il Borghese Gentiluomo”.

    Nel 1982 c’è la svolta: l’incontro avvenuto tra le risate, come lei stessa racconta sul suo sito www.annamarchesini.it, prima con Solenghi e poi con Lopez, la nascita del Trio e l’inizio della “sfrenata e “libidinosa attività come autrice-attrice-regista”.

    Da li in avanti è un successo continuo con l’attrice che ha recitato fino allo scorso anno.

    Lascia una figlia appena laureata di 23 anni.

    Sul suo sito ufficiale, sotto una splendida foto che la ritrae, una sua battuta: “Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo.
    Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri. E’ una aspirazione che piano piano trovero’ il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato.
    Posso tentare…. e se mi ribocciano?
    E se poi l’Accademia trasloca?
    E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! essere spazzata via dall’Accademia no mai più!”.

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  • La Croce Bianca Orbassano apre ai giovani

    TORINO 30 LUG. La Pubblica Assistenza Anpas Croce Bianca Orbassano con modifiche al proprio statuto introduce alcune importanti novità, la principale è l’apertura al servizio delle ragazze e ragazzi a partire dai 16 anni di età, viene creato così il Gruppo Giovani dell’Associazione.

    Il presidente della Croce Bianca Orbassano, Luigi Negroni (in foto sotto) conferma: “Dal mese di luglio sono entrati a far parte nella squadra dei volontari i primi tre ragazzi del Gruppo Giovani della Croce Bianca Orbassano. Sono i pionieri di un progetto importante e storico per la nostra associazione, saranno i promotori del Gruppo Giovani, diffondendo i valori che tutti i volontari condividono nelle loro opere quotidiane. Testimonieranno con il loro entusiasmo la storia di una associazione presente sul territorio dal 1980, ma attenta ai cambiamenti sociali attuali e futuri. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto con i consiglieri per la redazione e l’approvazione del nuovo statuto. Questo ci permette di continuare a costruire un’associazione sempre più attuale, dinamica e snella nelle sue componenti formali, senza perdere di vista la nostra missione e la nostra storia. Un’altra novità, il Consiglio direttivo passerà da 13 a 15 consiglieri e durerà in carica quattro anni anziché tre”.

    La Croce Bianca Orbassano può contare sull’impegno di 282 volontari, di cui 94 donne, e 12 dipendenti grazie ai quali annualmente svolge oltre12mila servizi. Si tratta di trasporti in emergenza-urgenza 118, servizi socio sanitari, assistenza a eventi e manifestazioni con una percorrenza di circa 323mila chilometri.

    L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta 79 associazioni di volontariato con 8 sezioni distaccate, 9.272 volontari (di cui 3.269 donne), 5.759 soci sostenitori, 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 440mila servizi con una percorrenza complessiva di oltre 14 milioni di chilometri utilizzando 394 autoambulanze, 157 automezzi per il trasporto disabili, 237 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile, 5 imbarcazioni e 7 unità cinofile. Anpas Piemonte è Agenzia Formativa ed Ente accreditato dalla Regione Piemonte per l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno in ambito extraospedaliero.

    Per informazioni e contatti: Pubblica Assistenza Croce Bianca Orbassano Onlus, Strada Rivalta, 50,  10043 Orbassano (TO), tel. 011/9016767, fax. 011/9002971, web www.crocebiancaorbassano.it.

    Marcello Di Meglio

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  • Lasciata in auto al sole per ore dalla madre: muore bimba di 18 mesi

    Bimba muore: lasciata dalla madre in auto sotto il sole per ore

    LIVORNO. 27 LUG. Morte degli innocenti. Dopo un giorno di agonia, stasera è deceduta in ospedale la bimba di soli 18 mesi, che l’altro giorno era stata ricoverata in gravissime condizioni perché lasciata chiusa in auto sotto il sole per circa 4 ore a Vada, in provincia di Livorno.

    A “dimenticarsela” all’interno della vettura, era stata la madre.

    L’avvenuto decesso è stato reso noto dalla direzione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. I genitori hanno acconsentito a donare gli organi.

    Secondo gli investigatori che stanno indagando sul gravissimo episodio, la madre si è giustificata dicendo di avere avuto un improvviso “vuoto di memoria”. Nelle prossime ore, dovrebbe essere iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo.

    L’altra mattina, la donna avrebbe dovuto accompagnare le figlie al campo solare e all’asilo nido, prima di recarsi al lavoro. Invece, ha lasciato solo la più grande, di 6 anni, mentre la più piccola, di 18 mesi, è rimasta in auto.

    Quando ha parcheggiato la vettura, si è “dimenticata” la più piccola nell’abitacolo con i finestrini chiusi, che in brevissimo tempo si è trasformato in un forno. Già prima di mezzogiorno c’erano quasi 30 gradi. La donna è tornata a prendere l’auto intorno all’ora di pranzo, ha visto la figlia priva di coscienza e ha dato l’allarme. Stasera il tragico epilogo.

     

     

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  • Slow Food: emesso francobollo per i 30 anni di attività dell’associazione

    CUNEO 27 LUG. È stato presentato ieri a Bra (Cn) il francobollo speciale emesso per i 30 anni di attività dell’associazione della Chiocciola. La cerimonia si è svolta in Piazza Carlo Alberto alla presenza del Sindaco Bruna Sibille, di Pietro La Bruna Responsabile Nazionale della Filatelia di Poste Italiane e di Daniele Buttignol Segretario Generale di “Slow Food”.

    “Festeggiare i 30 anni di “Slow Food” in Italia è un traguardo che riempie di soddisfazione per tutti i progetti avviati, per la rete creata in Italia e nel mondo, per tutte le persone che credono nell’associazione e ogni giorno si battono per garantire il diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti” – commenta Daniele Buttignol (in foto).

    “Siamo orgogliosi per questo francobollo che il Ministero dello Sviluppo Economico ha voluto dedicarci e che arriverà in tutte le case italiane, a simboleggiare la strada che la Chiocciola ha fatto fin dal 1986 e che farà ancora grazie all’aiuto e al sostegno di tutti i soci che partecipano alle nostre attività”.

    Fin dalla sua nascita “Slow Food” è stata fortemente radicata nel territorio, come ricorda Bruna Sibille (in foto), Sindaco di Bra: “Se ogni celebrazione è un momento in cui si stilano bilanci, una storia incredibile come quella di “Slow Food” merita di essere celebrata con il francobollo dedicato all’organizzazione nata e che ha il suo quartier generale nella nostra città. Una presenza che ha cambiato la città, anche per effetto delle tante iniziative che da “Slow Food” sono partite, come ad esempio il recupero dell’Agenzia di Pollenzo e l’avvio dei corsi dell’Università di Scienze Gastronomiche.

    Fare un bilancio significa però guardarsi alle spalle e rendicontare un’attività che partita dal Piemonte oggi è nota in tutto il mondo, con un impegno che ha fatto acquisire prima autorevolezza e poi efficacia alle battaglie portate avanti dal movimento. Ma fare un bilancio significa anche fare il punto sul passato per programmare al meglio il futuro e la gioventù di “Slow Food” è la migliore garanzia per immaginare che anche nei prossimi trent’anni, sui tanti temi su cui è impegnata, non abbasserà mai la guardia”.

    “La filatelia – ha proseguito Pietro La Bruna, Responsabile Nazionale della Filatelia di Poste Italiane – racconta ogni giorno per immagini e con sintesi straordinaria la storia, i personaggi, le eccellenze del nostro Paese. “Slow Food” rappresenta appunto un’eccellenza, un unicum dell’Italia, ammirata e apprezzata in tutto il mondo, che il francobollo è capace di narrare in modo efficace e suggestivo. Il francobollo è infatti una forma d’arte straordinaria, un oggetto semplice e capace al tempo stesso di custodire e diffondere i valori della cultura italiana, di raccontarne la storia” – continua La Bruna – “il pregio e l’importanza del francobollo si legano indissolubilmente al piacere di scrivere ai propri familiari, a un amico, alla persona amata, e all’emozione di ricevere una lettera o una cartolina, inviata magari dall’altro capo del mondo come segno di affetto di chi ci pensa. Il ruolo della filatelia è anche questo, far rivivere emozioni grandi, da gustare lentamente, come un buon piatto della cucina italiana”.

    Il francobollo ordinario, disponibile in tutti gli uffici postali italiani e negli Spazi Filatelia, appartenente alla serie tematica le “Eccellenze del sistema produttivo ed economico”, ha un valore di  0,95€. È stato stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. e raffigura il logo dell’Associazione Slow Food Italia. Completano il francobollo le date “1986 2016”, la  scritta  “ITALIA”. Per tutti i collezionisti e non, lo Sportello Filatelico dell’ufficio postale di Bra (CN) ha utilizzato, nel primo giorno di emissione, l’annullo speciale realizzato da Filatelia di Poste Italiane.

    L’appuntamento ora è a “Terra Madre Salone del Gusto”, a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi “dove proseguire le celebrazioni dei 30 anni dell’associazione, scoprire i nuovi progetti, conoscere i protagonisti della rete in Italia e nel mondo, e ovviamente acquistare il nuovo francobollo!” – conclude Buttignol.

    ”Terra Madre Salone del Gusto” sarà una grande occasione per far passare un concetto di cui dobbiamo essere ben coscienti: la qualità del cibo è un diritto di tutti” ha già affermato il Presidente di “Slow Food” Carlo Petrini (in foto sotto), presentando a fine maggio a Milano la prossima edizione della manifestazione organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino e ora si sofferma sul messaggio politico di una kermesse che sperimenta un formato inedito, dispiegandosi in vari luoghi della città di Torino.

    “Voler bene alla terra”, il tema della prossima edizione dell’evento, richiama l’esigenza di assumere ognuno in prima persona, nella quotidianità, il compito di prendersi cura della nostra casa comune” – spiega il fondatore dell’associazione della Chiocciola, per il quale “ciascuno di noi può farlo scegliendo il proprio cibo, assumendo consapevolezza di quanto l’alimentazione incida sulla qualità della vita, sull’ambiente, sulla società. Abbiamo tutti diritto a un cibo buono, pulito e giusto, ma abbiamo anche il dovere di adoperarci per esercitare questo diritto”.

    La riaffermazione di questo diritto, per il Presidente di “Slow Food Italia” Gaetano Pascale, non può che passare attraverso il principale appuntamento dell’associazione: “”Terra Madre Salone del Gusto” storicamente costituisce il momento in cui Slow Food presenta il proprio lavoro di tutti i giorni. Portiamo alla ribalta, a contatto col grande pubblico, tutti i progetti su cui siamo impegnati: le attività sul fronte dell’educazione, le iniziative per la salvaguardia della biodiversità, le collaborazioni con soggetti istituzionali, associativi e imprenditoriali. E vogliamo farlo con un linguaggio semplice e coinvolgente. Perché lo scopo principale è sensibilizzare il maggior numero di persone sulle tematiche legate al cibo, alla produzione e alla distribuzione, sui coinvolgimenti sociali, economici e sulla salute di cui esso è portatore”.

    A vent’anni dalla prima edizione del Salone del Gusto (nell’autunno del 1996. n.d.r.) Slow Food ritiene che sia il momento di proporre queste riflessioni, questi contenuti e le sfide che essi si portano dietro, al più ampio pubblico possibile. Di qui la scelta di abbandonare il tradizionale format fieristico e inaugurare una formula originale, nella quale si riflette anche il piccolo cambiamento di nome della manifestazione con Terra Madre che passa in primo piano, come a volerci indicare la rotta. “Uscire allo scoperto” significa entrare nel tessuto sociale (di Torino, che simbolicamente rappresenta però qualsiasi realtà urbana del mondo), aprirsi a nuove platee, nuovi linguaggi, nuove sensibilità mai toccate in precedenza dal messaggio della Chiocciola. Significa sperimentare collaborazioni inedite e instaurare, attraverso le numerose e vivaci realtà culturali torinesi, un dialogo con il mondo dell’arte, della letteratura, del cinema, nell’ambito di un programma più creativo e partecipato che mai.

    L’auspicio è che il capoluogo piemontese senta ancora più sua questa manifestazione, ormai da tempo uno degli eventi più qualificanti per la proposta culturale e turistica del territorio: “L’obiettivo – spiega Petrini – è proporre la cultura del cibo a 360 gradi, non solo nella visione della gastronomia classica. Per questo andremo a interagire, a partire da questa edizione e negli anni a venire, con quante più realtà possibili, incluse le periferie e quanti operano nel sociale: soggetti e luoghi sempre più oggetto di attenzione all’interno del perimetro di riflessione e azione di Slow Food”.

    “Terra Madre Salone del Gusto 2016” è dedicato soprattutto a chi incontra per la prima volta la filosofia di Slow Food, che vogliamo immaginare idealmente accompagnato per mano da quanti sono già parte della rete della Chiocciola o comunque conoscono l’evento e le sue proposte. Nei cinque giorni della manifestazione offriremo dunque un “assaggio” delle moltissime attività che Slow Food organizza ogni giorno ai quattro angoli del mondo. I diversi format, a partire da quelli più classici sperimentati sin dalle prime edizioni dell’evento, si propongono di parlare a tutti i visitatori: dagli addetti ai lavori agli appassionati, dai curiosi ai neofiti, dai soci Slow Food di lungo corso ai bambini di ogni età.

    Dal 1996 ad oggi tanta acqua è passata sotto i ponti della gastronomia: da quando il cibo non aveva spazio nella comunicazione, le produzioni di piccola scala vivevano ormai da qualche decennio un oblio crescente, dall’economia alla politica l’interesse per l’agricoltura era scarso e appariva destinato a diventare nullo. Lo scenario odierno è profondamente mutato e non vi è dubbio che Slow Food, anche attraverso la sua vetrina torinese biennale, abbia molto contribuito in tal senso, propiziando la nascita di una rete attiva ormai in tutto il mondo: “La realtà degli orti scolastici di Slow Food – ricorda Carlo Petrini – conta ormai su migliaia di esperienze. In Africa gli orti sono più di 3mila, ma impegnano già 50mila persone. Ci sono orti scolastici che sfamano più di mille bambini ogni giorno. Sono una goccia d’acqua nel problema africano, però esistono. Questo è ciò che la rete di Terra Madre vuole favorire”.

    Tuttavia, a livello globale, le sfide sono lungi dal potersi considerare vinte. Semmai sono mutate le condizioni e nella scelta di grande cambiamento che caratterizza l’edizione 2016 di “Terra Madre Salone del Gusto” vi è anche il desiderio di adeguarsi a queste rinnovate sfide.

    La fame continua ad affliggere 800 milioni di persone nel mondo e, insieme, alle guerre e  ai cambiamenti climatici innesca giganteschi flussi migratori che scuotono le fondamenta della convivenza tra i popoli.  Questo fenomeno è sotto gli occhi di tutti e nessuno può chiamarsi fuori dalla ricerca collettiva e condivisa di soluzioni. Non possiamo pensare che siano argomenti che non ci riguardano, né possiamo considerarci immuni da responsabilità. Il cibo rappresenta un formidabile strumento per comprendere l’epoca che viviamo, con le sue complessità e contraddizioni, e può aiutarci a trovare le domande giuste, indispensabili per trovare anche le buone risposte.

    A vent’anni dal primo appuntamento con la kermesse torinese, Slow Food crede che la battaglia più importante per il nostro futuro si giochi ancora sul cibo, sull’ambiente, sulla biodiversità, ovvero sulla relazione dell’uomo con la terra. Milioni di cittadini e cittadine del mondo possono mettere in campo la forza straordinaria dei legami sociali, della libertà di scelte consapevoli, della difesa dei beni comuni. Anche per questo “Slow Food” chiama a raccolta a Torino a fine settembre il popolo di Terra Madre, invitandolo a uscire allo scoperto per costruire un mondo migliore.

    Il programma della manifestazione è disponibile sul sito www.slowfood.it

    Marcello Di Meglio

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  • Cagliari, sbarcati 931 migranti, fra cui 121 donne e 191 ragazzi

    Cagliari, sbarcati 931 migranti, fra cui 121 donne e 191 ragazzi

    Lo sbarco dei migranti a Cagliari
    Lo sbarco dei migranti a Cagliari

    CAGLIARI. 24 LUG. E’ attraccata questa mattina al molo Rinascita del porto Canale di Cagliari la nave mercantile norvegese Siem Pilot con a bordo 931 migranti.

    I migranti erano stati soccorsi tra giovedì e venerdì al largo delle coste della Libia durante le 26 operazioni coordinate dalla capitaneria di porto nel corso delle quali sono state salvate 2150 persone.

    Tra i 931 profughi sbarcati oggi nel capoluogo sardo, ci sono 619 uomini, 121 donne, 182 ragazzini e 9 bambini sotto i dieci anni.

    Se la Guardia Costiera ha coordinato le operazioni in porto, la Prefettura ha fatto allestire già da ieri il campo per l’accoglienza dove i migranti verranno identificati e visitati.

    Sul posto ci sono polizia, carabinieri, Asl, Croce Rossa, protezione civile e volontari.

    Impegnati anche gli investigatori della Squadra Mobile di Cagliari che, come per i precedenti sbarchi, stanno cercando di identificare gli scafisti.

    Una donna che si era sentita male è stata sbarcata in anticipo e accompagnata in ospedale prima dell’arrivo della nave in porto.

    Al termine di tutte le procedure, i migranti saranno trasferiti nelle varie strutture di accoglienza.

    In articolare 442 rimarranno nel Cagliaritano, 286 a Sassari, 121 a Nuoro e 86 a Oristano.

    Con quello di oggi salgono a sei gli sbarchi di migranti dall’inizio dell’anno: 5 nel porto di Cagliari, un sesto in quello di Porto Torresdi Porto Torres.

  • Medici e vaccini: “Chi li sconsiglia rischia anche la radiazione”

    Vaccino influenzale

    ROMA. 21 LUG. “I medici che sconsigliano i vaccini infrangono il codice deontologico, e vanno incontro a procedimenti disciplinari che possono arrivare alla radiazione”. Ad affermarlo è la Fnomceo, Federazione degli Ordini dei Medici presentando un documento sul tema.

    “Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha detto il segretario Luigi Conte – sono già in corso e sono stati fatti procedimenti disciplinari per medici che sconsigliano i vaccini. Si puó arrivare fino alla radiazione”.

    La Magistratura non deve “fomentare comportamenti scorretti e non compatibili con il vivere sociale”, si legge nel documento della Fnomceo che chiede di “favorire il superamento dell’evidente disallineamento tra scienza e diritto, auspicando che i magistrati intervengano in materia di salute recependo nelle loro sentenze la metodologia dell’evidenza scientifica”.

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  • Scandalo traffico antitumorali rubati. Indagini concluse. Aifa e Nas: “Dichiarare partite illegali”

    ROMA 21 LUG. Passi avanti sul caso del farmaco antitumorale Herceptin, al centro di una fitta rete di indagini perché alcuni flaconcini sono stati contraffatti, manomessi e reintrodotti in alcuni Paesi nella catena di distribuzione con dati falsificati.

    Dopo le indagini scaturite dal furto e dal riciclaggio di diverse confezioni di Herceptin, avviate dall’Agenzia Italiana del Farmaco e dai Carabinieri del Nas, sono stati identificati ulteriori medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, che sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri Paesi europei. Le indagini hanno individuato anche i grossisti coinvolti. È quanto informa l’Aifa in una nota stampa, nella quale si spiega che secondo le indagini dei militari del Nas “in questo traffico sarebbero stati coinvolti diversi grossisti europei che avrebbero emesso le fatture utilizzate per vendere i medicinali rubati ad operatori italiani autorizzati, che, a loro volta, li avrebbero esportati verso altri mercati europei. Trattandosi di distributori non autorizzati, i prodotti da questi commercializzati non possono essere ritenuti sicuri ed efficaci, pertanto sono da considerarsi “medicinali falsificati e non devono essere utilizzati.

    Gli Stati devono dunque contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio territorio perché i prodotti acquistati e non autorizzati siano messi temporaneamente in quarantena. Spiega ancora l’Aifa: “I distributori che avessero acquistato medicinali per esportazione da uno degli operatori italiani o esteri individuati nel corso delle indagini sono invitati a segnalare il caso al Nucleo dei Carabinieri Nas competente per territorio e all’Aifa (all’indirizzo e-mail [email protected]), inviando dati e copie delle relative fatture, per consentire l’espletamento delle attività di indagine e controllo di rispettiva competenza, a conclusione delle quali si procederà, a seconda degli esiti, alla conferma dello stato di quarantena o alla validazione rispetto alla sicurezza dei prodotti.

    È indispensabile informare tempestivamente l’Aifa sui medicinali acquistati, per esportazione in altro Stato Membro, dagli operatori italiani presumibilmente coinvolti, al fine di consentire le necessarie verifiche, che verranno effettuate confrontando anche i dati del sistema tracciabilità”. Le indagini hanno individuato l’elenco dei grossisti europei che sarebbero coinvolti in questa attività “sono operatori che vanno da Cipro all’Ungheria, dalla Lettonia alla Repubblica Slovacca, dalla Romania alla Slovenia” e gli operatori italiani che avrebbero acquistato, direttamente o indirettamente, farmaci per esportazione dai distributori esteri non autorizzati, hanno sede da Milano a Napoli, da Avellino a Genova, da Macerata a Bologna.

    Il Trastuzumab, nome commerciale Herceptin, è un anticorpo monoclonale umanizzato utilizzato per combattere il carcinoma mammario avanzato, recidivante o diffuso ad altri organi (carcinoma mammario secondario). Il target molecolare del farmaco è l’antigene nonché recettore HER2/neu, che legandosi specificamente al fattore di crescita umano dell’epidermide, determina la crescita tumorale. Il farmaco impedisce questo legame bloccando il recettore, che in molti casi di tumore mammario risulta sovra-espresso. Questo impedisce alle proteine HER2 difettose di provocare una divisione cellulare incontrollata, e quindi al cancro di crescere.

    Il Trastuzumab ha dimostrato di migliorare considerevolmente il tasso di sopravvivenza per tumori della mammella in stato avanzato e metastatici. A causa del suo costo elevato (fino a 100.000 Dollari all’anno) ha però causato diverse controversie, e correntemente viene utilizzato in modo limitato. Il farmaco è stato inizialmente sviluppato nei topi, e successivamente umanizzato per evitare reazioni immunitarie del corpo contro proteine estranee. L’utilizzo del Trastuzumab per combattere altri tipi di cancro come quello uterino, è in fase di studio.

    Marcello Di Meglio

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  • Nizza, drammaticamente a cinque le vittime italiane

    Nizza, sale drammaticamente a cinque il numero delle vittime italiane

    NIZZA. 19 LUG. Sale drammaticamente a cinque il numero delle vittime itlaiane della strage di Nizza.

    A comunicarlo nel corso della notte la Farnesina con le autorità francesi che hanno formalizzato, dopo il milanese Mario Casati, anche il riconoscimento di ulteriori quattro connazionali.

    Si tratta di Maria Grazia Ascoli, compagna dello stesso Casati, Carla Gaveglio, Gianna Muset e Angelo D’Agostino.

    Con una nota della Farnesina “il Ministro Gentiloni e la Farnesina esprimono vicinanza e solidarietà ai famigliari e agli amici delle vittime del barbaro attentato”.

    “Le famiglie – prosegue la nota – sono state informate e stanno ricevendo tutta la necessaria assistenza da parte del personale del nostro Consolato e dell’Unità di Crisi”.

    Chi sono le vittime.

    Mario Casati, un novantenne di Milano ma originario della Brianza. Vedovo, con due figle era in vacanza con Maria Grazia Ascoli.

    Maria Grazia Ascoli, 79 anni, era la compagna di Casati. Si erano conosciuti in tarda età ed andavano spesso a Nizza in vacanza

    Angelo D’Agostino, 71 anni, era andato a Nizza per festeggiare la pensione con la moglie Gianna Muset.

    Gianna Muset, 68 anni, di Voghera era la moglie di Angelo D’Agostino

    Carla Gaveglio, 48 anni, era di Piasco in provincia di Cuneo. Il marito e la figlia sono ricoverati all’ospedale Pasteur. La ragazza di 14 anni sostiene di aver visto la madre cosciente mentre veniva caricata su un’ambulanza. Il marito Pietro Massardi dal suo letto d’ospedale si è limitato a scrivere su Facebook un messaggio: “Grazie per tutta l’amicizia che mi avete dato”.

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  • G8, domani son 15 anni. Petizione per documentario Rai

    La petizione su change.org per la richiesta di messa in onda sulla Rai del documentario sul G8

    GENOVA. 18 LUG. Domani saranno trascorsi 15 anni dal G8 di Genova, il summit tristemente ricordato dall’opinione pubblica per i violenti disordini scoppiati, con gravi responsabilità da parte delle forze dell’ordine.

    In occasione di questo anniversario, il giornalista Federico Thoman rilancia la sua petizione che chiede da tempo alla RAI di trasmettere in prima serata il documentario sul G8 realizzato da Marco Giusti, Roberto Torelli e Carlo Freccero e prodotto dalla stessa Rai.

    Documentario mai andato in onda su un canale generalista pubblico e in prima serata.

    Così scrive Thoman su Change.org:

    “Rai, trasmetti in prima serata il tuo documentario sul G8 di Genova”. “Tra pochi giorni saranno trascorsi 15 anni dal celebre incontro, a Genova, del “Gruppo degli Otto”. Quindici anni sono tanti, tantissimi. Ma quando si parla del G8 di Genova non sono, e non devono essere, niente.
    Il giudizio storico su quella pagina oscura e per certi versi ben poco onorevole delle istituzioni italiane è ancora in corso di maturazione. Il giudizio della magistratura è arrivato lentamente, a singhiozzo e spesso lasciando deluse vittime e parte dell’opinione pubblica. Ma è proprio il giudizio dell’opinione pubblica che è ed è stato troppo spesso piegato a logiche ideologiche o, peggio, politiche e partitiche.

     

    Per questo, quello che vogliamo chiedere con questa petizione è che il servizio pubblico faccia vedere integralmente e in prima serata il documentario che la stessa Rai aveva prodotto in quel luglio del 2001. Nessun commento, nessuna intromissione: solo immagini, suoni e voci in presa diretta accompagnate da un potente ma non invasivo sottofondo musicale per mostrare ai telespettatori cosa accadde. Ognuno, poi, è e deve essere libero di esprimere un proprio giudizio. Ma la condizione minima, necessaria e sufficiente per cui ciò sia fattibile, è che il servizio pubblico (cioè lo Stato, cioè tutti noi) metta le persone nella migliore condizione d’informazione possibile”.

    La petizione è disponibile qui

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  • Rivendicata strage a Nizza: immigrato tunisino era soldato dell’Isis

    Strage a Nizza: una delle vittime sulla Promenade des Anglais

    NIZZA. 16 LUG. Ci vogliono morti perché siamo degli infedeli e vogliono conquistare l’Europa. Per loro, nessuna integrazione è possibile.

    I radicali islamici dell’Isis, poco fa hanno rivendicato la strage degli innocenti a Nizza, avvenuta giovedì sera sulla Promenade des Anglais, durante i festeggiamenti per la presa della Bastiglia, giornata della libertà.

    Lo ha riferito il Site, il sito online che monitora fatti e minacce della propaganda jihadista sul web.

    Altri tre immigrati islamici vicini a Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, il terrorista tunisino 31enne nato a Sousse (teatro della strage dei turisti) responsabile della strage, sono state fermate e messe in detenzione provvisoria dalla polizia. Un altro immigrato islamico e la moglie del terrorista tunisino erano già stati fermati ieri.

    Ecco il testo riportato sul sito del gruppo di intelligence internazionale: “Amaq News Agency of the Islamic State (IS) reported that the deadly vehicular attack in Nice, France, was carried out by one of its “soldiers” in response to its calls to target citizens of states involved in the coalition”.

    https://news.siteintelgroup.com/

     

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