FERRARA. 18 OTT. I Carabinieri del comando provinciale di Ferrara hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare, 16 in carcere e una ai domiciliari, nei confronti dei componenti di una banda specializzata nel furto di medicinali in gran parte destinati al trattamento di patologie oncologiche e croniche in diverse farmacie di ospedali del centro-nord.
Le misure sono state emesse dal Gip su richiesta della Dda di Bologna e sono in corso di esecuzione in varie località della Campania, Piemonte, Lombardia e Liguria dai militari di Ferrara, in collaborazione con i comandi provinciali di Napoli, Salerno, Caserta, Genova, Torino, Asti e Brescia.
L’operazione conclude un’indagine, avviata nel 2014 e che ha permesso di documentare e disarticolare l’esistenza di un’ associazione a delinquere.
MILANO. 17 OTT. Sono scene che non fanno certo piacere quelle che si sono viste stasera nella trasmissione di Canale 5, Striscia la Notizia, girate venerdì sera ad Avellino ed anticipate oggi su Facebook dal profilo di Luca Abete, da 9 stagioni inviato della nota trasmissione satirica che ha anche il pregio di aver evidenziato malaffare in tutta Italia.
In compagnia della sua troupe si è recato dal ministro Giannini per consegnarle una ‘pigna’ e, per farle alcune domande, in particolare riguardo alcune carenze in edifici scolastici della Campania, ma per tutta risposta è stato malmenato dalla scorta e trascinato dalla polizia su una macchina, mentre l’operatore video veniva strattonato, a sua volta, da un altro agente della scorta con la ripresa della telecamera che è stata oggetto di censura con una mano.
Luca Abete è così stato fermato dalla polizia mentre contro una grata diceva “Ministro guardi come stanno trattando una persona armata solo di un microfono”… ed ancora “lasciami … ahia… mi fate male… ahia ho battuto la testa”, mentre un agente intervenuto dice “dai piglialo…” poi Abete è stato condotto in questura e come dice lui “mi hanno picchiato, minacciato e trattato come un delinquente”.
Nell’occasione sono stati fermati anche gli operatori di Luca Abete ai quali è stato chiesto di consegnare il girato.
Noi, come al solito riportiamo la notizia e non la vogliamo commentare, lasciando questo compito al lettore.
RAGUSA. 17 OTT. Veronica Panarello, madre del piccolo Loris, poco fa è stata condannata in primo grado a 30 anni di reclusione, come richiesto dal pm. Secondo i giudici del Tribunale di Ragusa, è stata lei ad uccidere il figlioletto di soli 8 anni. Per gli inquirenti, la donna è egocentrica, manipolatrice, bugiarda e una lucida assassina. Per i suoi legali, invece, non è stata affatto raggiunta la prova di colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio” e la donna si ritiene “non colpevole”.
E’ probabile, quindi, che gli avvocati difensori decidano di presentare ricorso in Appello, ma il pm ha ribadito che la perizia medico-legale dimostra che Loris è stato strangolato con una fascetta di plastica e non con un cavo Usb.
Il 29 novembre 2014, il bimbo scompare nel nulla e il corpicino viene ritrovato nel pomeriggio in un canalone di campagna a Santa Croce Camerina (Ragusa).
L’8 dicembre, la Procura dispone il fermo di polizia per Veronica Panarello sospettata di essere l’assassina del figlio e di averne occultato il cadavere.
Il 12 dicembre, il gip convalida il fermo. Veronica resta in carcere dopo che il Tribunale del Riesame e la Cassazione respingono le richieste di immissione in libertà. Comincia il valzer delle varie versioni, con la donna che spiega agli inquirenti di avere portato il bimbo a scuola.
A dicembre del 2015 s’inizia il processo contro Veronica Panarello con la formula del rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Le accuse sono di omicidio premeditato ed occultamento di cadavere.
A febbraio 2015, però, la donna comincia ad accusare il suocero, sostenendo che sarebbe stato lui ad accudire Loris dopo che il bambino aveva scoperto la relazione con il nonno.
Il 3 marzo Andrea Stival viene sentito nell’ambito dell’inchiesta per concorso in omicidio ma si dichiara innocente e respinge le infamanti accuse.
La scorsa estate una perizia psichiatrica parla sostanzialmente di una “personalità disarmonica” dell’imputata, ma in grado di intendere e volere.
Il 3 ottobre scorso c’è la requisitoria del pm, con la richiesta di 30 anni di carcere per l’imputata.
Oggi pomeriggio la sentenza di primo grado, con la condanna a 30 anni di reclusione. Proprio per la scelta del rito abbreviato, Veronica Panarello ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena.
LECCE. 17 OTT. Ben sette scosse di terremoto si sono registrate nella notte in Grecia, tutte di magnitudo superiore a 4.0. Ieri sera se ne era registrata una alle 23.15 di magnitudo 5.2, ma non vi è, per ora, notizia di feriti o danni.
L’ultima scossa registrata dall’ Istituto nazionale italiano di Geofisica e Vulcanologia, del 4.9, è delle 4.21. L’ epicentro è stato individuato al confine tra Grecia e Albania, a 35 chilometri di profondità.
A precederla altre sei scosse di simile intensità, tutte con epicentro nel nordovest del Paese.
Il sisma è avvenuto a circa 20 chilometri di profondità ed è stato avvertito in tutta la Puglia, in particolare nella provincia di Lecce.
Numerose telefonate di gente allarmata sono giunte alla centrale operativa dei Vigili del fuoco.
Fatte dai Vigili una serie di verifiche e al momento non si registrano emergenze. Numerose persone si sono riversate in strada dove hanno sostato per breve tempo.
Segnalazioni sono giunte, in particolare, da Nardò, Lecce, Gallipoli, Maglie, San Cesario di Lecce, Alezio. Neanche in Puglia si registrano dann a persone o a cose.
ROMA. 13 OTT. Entrerà, in vigore tra circa un mese, il 15 novembre, l’obbligo del montaggio dei pneumatici invernali sulle auto e sui furgoni come sancito dall’articolo 6 del Codice della Strada introdotto dalla legge numero 120 del 29 luglio 2010.
L’applicazione della norma spetta agli enti che gestiscono le singole strade che impongono o meno questo obbligo attraverso un apposito segnale apposto nelle tratte interessate e comunque attraverso specifiche ordinanze.
Alcune Regioni dove il clima è più rigido o le zone di montagna possono introdurre delle deroghe che anticipano tale periodo, è il caso della Valle d’Aosta dove scatta già il 15 ottobre.
La circolazione senza pneumatici invernali M+S, o senza dotazioni alternative, come le catene portate a bordo, quando vige l’obbligo può essere punita con una sanzione pecuniaria che varia in base alla tipologia della strada.
Se l’infrazione viene commessa in un centro abitato è prevista una multa minima di 41 euro, mentre fuori da centri abitati si parte da 84 euro.
In autostrada si va da un minimo di 80 ad un massimo di 318 euro e la decurtazione di 3 punti dalla patente.
La cosa più ‘antipatica’ per l’automobilista è però il fermo immediato del veicolo sprovvisto delle dotazioni invernali, in determinate situazioni climatiche, in quanto ritenuto pericoloso per la circolazione.
ROMA. 5 OTT. La guardia costiera comunica che tra ieri e l’altro ieri sono sono circa 10710 i migranti recuperati in mare in 72 diverse operazioni di salvataggio coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
In particolare nella giornata di lunedì 3 ottobre si trovavano a bordo di 32 gommoni, 5 barconi e due zattere, nello specchio acqueo 30 miglia a nord dalle coste della Libia, sulla direttrice di Tripoli. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati anche 9 corpi senza vita.
Hanno preso parte ai soccorsi, 3 unità della Guardia Costiera, 2 della Marina Militare operanti nel dispositivo Mare Sicuro e unità di Eunavformed, di Frontex, e delle Organizzazioni Non Governative MSF, SOS Méditerranée, Life Boat, Sea Watch e Boat Refugee.
Per due migranti (una donna ed una bambina) che si trovavano a bordo della Dignity 1 (appartenente alla Medici senza Frontiere), si è reso necessario una evacuazione medica effettuata dalla motovedetta CP319 di Lampedusa. I due migranti bisognosi di cure sono stati poi prelevati da un elicottero AW139 del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera e trasportati direttamente a Lampedusa. Durante il trasferimento, a bordo dell’elicottero, sono stati assistiti da un medico del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.
In allegato immagini relative al trasporto di due migranti bisognosi di cure, effettuato da l’elicottero AW139 del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera.
Nelle giornata di ieri, martedì 4 ottobre, le operazioni (33) sono state compiute nello stretto di Sicilia. I migranti si trovavano a bordo di 27 gommoni, 5 piccole imbarcazioni ed 1 barcone. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati anche 28 corpi senza vita.
Sono intervenute nelle operazioni: Nave Corsi CP906 della Guardia Costiera, le motovedette CP302 e CP322 della Guardia Costiera di Lampedusa, 1 unità della Marina Militare italiana e 1 della marina militare irlandese, 1 unità del dipositivo Frontex, 1 mercantile, 2 rimorchiatori privati e navi delle ONG: MOAS, Life Boat, Open Arms, Watch the Med.
ROMA. 30 SET. In Italia sono 110mila le persone colpite da sclerosi multipla. Ogni anno si registrano 3.400 nuove diagnosi, 1 ogni 3 ore. 2/3 delle persone colpite sono donne, il 5% sono in età pediatrica e oltre il 50% sono giovani tra i 20 e i 40 anni.
Sono questi i numeri della sclerosi multipla tratti dallo studio 2016 di AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che rilevano una fotografia assolutamente nuova della Sclerosi Multipla, prima causa di invalità tra i giovani dopo gli incidenti stradali.
Grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica, imprevedibile e spesso invalidante, per la quale ancora non esiste cura definitiva, la sclerosi multipla si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona.
È proprio per i giovani con sclerosi multipla, che chef Alessandro Borghese anche quest’anno scende in 5000 piazze per “La mela di AISM”.
La “Mela di AISM“ nasce non solo per garantire sostegno alla ricerca sulla sclerosi multipla ma a far vivere tutti i Progetti di AISM a supporto dei giovani con SM: sportelli informativi e di orientamento, convegni sul territorio, prodotti editoriali pensati per rispondere a quesiti e problemi che si presentano nella loro vita quotidiana, sanitaria, sociale e lavorativa e un blog (www.giovanioltrelasm.it) dove tutti possono riconoscersi e “sentirsi a casa”.
La manifestazione di sensibilizzazione e di raccolta fondi si terrà sabato 1, domenica 2 e martedì 4 ottobre, in cui il Parlamento italiano ha voluto celebrare con il #DonoDay2016 una gironata dedicata a un valore tanto prezioso per la nostra società.
L’iniziativa di solidarietà, svolta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è promossa da AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione – FISM, con il patrocinio di Pubblicità Progresso Fondazione per la Comunicazione Sociale.
GENOVA. 29 SET. Giornata di disagi per chi utilizza il treno. A partire dalle 21 di questa sera fino alle 21 di domani, venerdì 30 settembre, scatta lo sciopero nazionale indetto da quattro sigle sindacali – Cub, Sgb e Cat.
A fermarsi saranno soprattutto i treni regionali, ma lo sciopero interessa anche gli intercity.
Restano assicurati i servizi essenziali nelle consuete fasce protette, dalle 6 alle 9 al mattino e in serata dalle 18 alle 21.
Per conosce quali treni circoleranno o meno basterà controllare i tabelloni nelle stazioni, dove sono indicate le corse garantite per legge.
A rischio anche i collegamenti da una regione all’altra. Molti Intercity ed Eurocity tra la Liguria e Milano, Torino, Grosseto e Roma verranno soppressi.
Nessun problema, per le Frecce per le quali Trenitalia garantisce il funzionamento.
Al centro della vertenza c’è il rinnovo del contratto nazionale. I tre sindacati di base prendono le distanze dalle sigle confederali per una trattativa che, come sostengono, “apre alla privatizzazione e peggiora le condizioni già difficili del settore. Tutto nasce dal comparto delle merci, con la costituzione di una newco per la Cargo Emilia Romagna, ma i lavoratori temono che la procedura possa estendersi a tutta la categoria”.
Ecco alcuni treni Intercity che verranno soppressi nelle 24 ore che interessano la Liguria:
EC 139/140 VENTIMIGLIA 09:01 MILANO CENTRALE 12:50
EC 141/142 MILANO CENTRALE 07:05 VENTIMIGLIA 11:01
IC 500 GENOVA BRIGNOLE 06:57 TORINO PORTA NUOVA 08:55
IC 521 TORINO PORTA NUOVA 18:40 GENOVA BRIGNOLE 20:43
IC 657 MILANO CENTRALE 08:10 GROSSETO 14:33
IC 659/660 MILANO CENTRALE 09:10 VENTIMIGLIA 13:10
IC 665 MILANO CENTRALE 12:10 LA SPEZIA CENTRALE 15:21
IC 670 LIVORNO CENTRALE 11:24 MILANO CENTRALE 15:50
IC 673 MILANO CENTRALE 16:05 LIVORNO CENTRALE 20:35
IC 680 LA SPEZIA CENTRALE 16:40 MILANO CENTRALE 19:50
IC 681/682 VENTIMIGLIA 16:50 MILANO CENTRALE 20:50
IC 684 GROSSETO 16:10 MILANO CENTRALE 21:50
Approfondimento regione per regione sul sito di Trenitalia
ROMA 26 SET. Il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, e Arcivescovo di Genova, ha aperto oggi a Roma i lavori del Consiglio Permanente dell’organo di cui è a capo. Sua Eminenza ha affrontato a tutto tondo i temi più “caldi” di questi mesi.
“C’è bisogno di un di più di Europa” – ha delineato Bagnasco al Consiglio, parlando di un’Italia “in prima linea ma ancora troppo sola nell’affrontare il dramma dei migranti”. Nella lunga prolusione a cui ha affidato le linee guida del consesso vescovile di più alto livello, Bagnasco si è soffermato sulla crisi del lavoro, il disagio della flessibilità e il rischio che i giovani se ne vadano dal nostro Paese: “Siamo fortemente preoccupati – ha detto l’alto prelato – che il patrimonio di capacità e di ingegno del nostro popolo sia costretto a emigrare”.
La prolusione del Cardinale Angelo Bagnasco, al Consiglio Permanente della Cei, come di consueto ruota intorno ai temi di maggiore attualità. Compresa la vicenda della discussa e discutibile satira francese sul dramma di Amatrice: “Come non ribellarsi davanti alla mancanza di sensibilità e di rispetto espressa dalle vignette di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto?” Noi – anche a nome del nostro popolo – chiediamo: è questa la società che vogliamo, dove pensiamo di sentirci bene, insieme, solidali, a casa? È questo che intendiamo per libertà? Non esiste dunque nulla di talmente profondo e sacro – anche umanamente – che non debba essere sbeffeggiato da alcuni “illuminati”? La coscienza collettiva è chiamata a reagire in maniera chiara, alta e indignata”.
Ma è il Vecchio Continente al centro dell’ampia riflessione di Bagnasco. “Più che di tanta povera gente disperata che bussa alle porte del Continente, l’Europa dovrebbe temere il cambiamento del modo di pensare che si vuole imporre dall’esterno. Il Papa molte volte ha messo in guardia dalle “colonizzazioni” in atto, che chiama “pensiero unico”: esso vuole costringere a pensare nello stesso modo, con gli stessi criteri di giudizio al di sopra del bene e del male”.
“Propagandare in modo ossessivo certi stili di vita, inculcare il principio del piacere a qualunque costo, esaltare la “dea fortuna” e il gioco anziché il gusto del dovere, del lavoro, della onestà; insinuare il fastidio dei legami, se questi non appagano sempre e comunque, far sognare una perenne giovinezza, spingere alla ricerca di evasioni continue dalla vita reale, non sostenere la fedeltà agli impegni di coppia, di famiglia, di lavoro…tutto questo connota una mutazione culturale che aliena la persona da se stessa e dalla realtà, la appiattisce sul tutto e subito, la imprigiona in un individualismo esasperato, propagato come libertà”.
La panoramica del Congresso Peramente della Cei
“Nei secoli, nonostante conflitti e guerre, un comune sentire europeo si è affermato, ha ispirato storia e civiltà”. Così Bagnasco ha concluso: “La volontà di omologare le visioni profonde della vita e dei comportamenti non è il cammino rispettoso di un’Unione Europea armonica e solidale, ma piuttosto un’arrogante rifondazione continentale che i popoli male sopportano, dove il cristianesimo è considerato “divisivo” perché non canta nel coro prestabilito. Emarginare dalla sfera pubblica il cristianesimo non è intelligente; è non comprendere che la società non può che averne del bene”.
Passando alla situazione socioeconomica italiana e del “lavoro che non c’è”, l’analisi del Presidente Cei è categorica e non priva di toni austeri e incisivi: “Le nostre parrocchie sono testimoni di come la povera gente continui a tribolare per mantenere sé e la propria famiglia. Vediamo aumentare la distanza fra ricchi e poveri; lo stesso ceto medio è sempre più risucchiato dalla penuria dei beni primari, il lavoro, la casa, gli alimenti, la possibilità di cura. Con speranza sentiamo le dichiarazioni rassicuranti e i provvedimenti allo studio o in atto; ma le persone non possono attendere, perché la vita concreta corre ogni giorno, dilania la carne e lo spirito. La fiducia nel domani diminuisce, gli adulti che hanno perso il lavoro sono avviliti o disperati, molti giovani – che mostrano spesso genio e capacità sorprendenti – si stanno rassegnando e si aggrappano ai genitori o ai nonni, impossibilitati a farsi una vita propria”.
Non manca una battuta sferzante sulla cosiddetta parola chiave del XXI secolo: la flessibilità: “Nessuno può illudersi circa lo stato di disagio o di disperazione legato alla disoccupazione o alla incertezza: la teoria della flessibilità – che può avere le sue ragioni – getta la persona in uno clima fluido e inaffidabile. Ci chiediamo: coloro che teorizzano non sono forse i primi ad essere ben sicuri sul piano del proprio lavoro e, forse, del proprio patrimonio?”.
A proposito degli attentati terroristici, Bagnasco richiama la linea di Papa Francesco: “Tali abomini si mascherano di un manto religioso per accreditare una “guerra di religione”, ma – come ci ricorda il Santo Padre – non bisogna cadere in questa trappola che mira a scatenare un conflitto globale. Il terrorismo si serve non solo del fanatismo di gruppi, ma anche del disagio sociale, e soprattutto del vuoto spirituale e culturale di non pochi giovani occidentali che – paradossalmente – spesso cercano un motivo per vivere in una perversa ragione per morire. Come sempre, i mercanti di armi, di petrolio o di potere, speculano nell’oscurità di affari e posizioni d’oro”.
GENOVA. 20 SET. Al via, con l’inno nazionale e l’alzabandiera la 56esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova.
A prendere per primo la parola il sindaco di Genova Marco Doria che ha precisato come la nautica sia “una delle ricchezze del nostro paese che ha dato e potrà dare ancora molto al paese in un contesto internazionale molto particolare di concorrenze tra saloni con strategie diverse. E’ importante valorizzare in positivo quello che la nautica italiana è in grado di dare”.
“Altro elemento- prosegue Doria – è Genova, una città che è in grado di dare parecchio al nostro paese, con una vocazione al mare. Per Genova la nautica è importante e si presenta come il principale porto del paese ed uno dei principali del Mediterraneo.
Presente il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Enrico Costa, assente giustificata Carla De Maria per un ritardo su un volo da Roma.
La crescita dei numeri del comparto (2,9 miliardi di euro è il fatturato globale del settore nautico, in crescita del 17%) porta ottimismo tra gli operatori dopo gli anni della crisi.
Quest’anno sono 800 gli espositori, 1.000 le imbarcazioni su 180.000 mq di superficie di cui 100.000 in acqua.
Oltre che opportunità di business per le aziende, grazie agli incontri fra operatori organizzati con il sostegno dell’Ice, il salone è anche un’occasione per offrire, con semnari e convegni, una panoramica sul settore in Italia e per dare spunti al governo per una politica di sviluppo del comparto.