Categoria: Cronaca Italia

  • La stilista Krizia muore a Milano

    E’ morta la stilista Krizia

    E’ morta la stilista Krizia

    MILANO. 7 DIC. E’ lutto nel mondo della moda. E’, infatti, morta la stilista Krizia, al secolo Maria Mandelli.

    Ne dà notizia, in un comunicato, il cda di M.M.K. spa spiegando che ieri “alle 21 è improvvisamente venuta a mancare”. Krizia a gennaio avrebbe compiuto 91 anni. Sembra che la stilista sia mancata per un improvviso malore con a fianco il marito Aldo Pinto.

    Krizia, il cui nome d’arte ne deriva dall’ultimo Dialogo incompiuto di Platone, era nata a Bergamo nel 1925.

    I funerali si svolgeranno mercoledì, alle 11, nella chiesa di Sant’Angelo in via della Moscova a Milano.

    “Mariuccia, per tutti gli amici – si legge nel comunicato – è stata una straordinaria ed innovativa stilista di moda che, col nome di Krizia, ha contribuito a creare e sostenere l’affermazione internazionale di un modello di eleganza tipicamente italiano”.

    Appassionata di moda fin da giovanissima, rinunciò alla cattedra di insegnante elementare per aprire un laboratorio a Milano con Flora Dolci.

    Nel 1971, in controtendenza con la moda del momento, che prevedeva gonne lunghissime presenta una collezione di short vertiginosi, conquistando il premio “Tiberio d’oro”.

    Gomma e sughero diventano materiali comuni per le sue creazioni, tanto da portare la stampa americana a definirla “Crazy Krizia”.

    Nel 1978 arriva l’accordo con la Florbath per la produzione di fragranze e nel 1980 arriva in profumeria K de Krizia. Con altri illustri colleghi della moda, nel 1986, Krizia diventa commendatore della Repubblica Italiana.

    Viene poi accusata, nell’inchiesta ‘mani pulite’ di aver pagato tangenti, ma nel 1998 la Corte d’appello la assolve definitivamente con formula piena.

    Lo scorso anno l’azienda della stilista venne ceduta al gruppo cinese Shenzhen Marisfrolg Fashion. (nelle foto: la stilista Maria Mandelli ed una sua sfilata di moda).

    Internet: www.krizia.it

     Tweet riguardo krizia

    Leggi l'articolo originale: La stilista Krizia muore a Milano

  • Dopo 4 mesi riapre il Cocoricò

    Riapre dopo quattro medi il Cocoricò

    RIMINI. 7 DIC. Dopo 4 mesi di chiusura ha riaperto il Cocoricò di Riccione. Già prima della mezzanotte fuori dall’entrata erano tantissimi i ragazzi in attesa.

    Il Cocoricò era stato chiuso dal questore di Rimini dopo la morte di un 16enne per un’overdose di ecstasy.

    La gestione ha potenziato i controlli per maggiore sicurezza: l’ingresso è vietato ai minorenni, una volta usciti non si può rientrare, i parcheggi sono transennati ed è stato potenziato il sistema di sorveglianza con una settantina di telecamere.

    Leggi l’articolo originale: Dopo 4 mesi riapre il Cocoricò

  • Rosario Crocetta risponde a Vecchioni

    Rosario Crocetta

    PALERMO. 7 DIC. Rosario Crocetta, classe 1951, 1951, è stato il primo vice presidente della Commissione Antimafia al Parlamento Europeo ed è attualmente Presidente della Regione Sicilia.

    Crocetta ha scelto la propria pgina Facebook in risposta alle affermazioni di Roberto Vecchioni e alla polemica sull’isola di merda lanciata qualche giorno fa dal cantautore milanese durante un incontro sui ‘padri e figli’ presso la Facoltà d’Ingegneria a Palermo.

    Crocetta ha postato tre foto in costume a bagno sulla spiaggia di Marina di Tusa, il piccolo centro del Messinese dove abita.

    Ecco il testo che ha pubblicato sulla propria pagina: “La Sicilia è un’isola bellissima, la più bella del mondo e il suo popolo è straordinario. Abbiamo dei problemi, molti dei quali arrivano da passato ma non voglio fare polemica con nessuno. Stiamo superando tutto, il Pil comincia a crescere e ci sono già alcuni piccoli segni di ripresa. La cosa importante è che ci sia un popolo unito, che si batte contro il malaffare e la corruzione per una Sicilia libera. Buon ponte dell’Immacolata a tutti”.

    I primi commenti, però, sono polemici anche se i “mi piace” al post continuano ad aumentare.

    Facebookhttps://www.facebook.com/rosariocrocetta/

    Leggi l’articolo originale: Rosario Crocetta risponde a Vecchioni

  • Marcello Lippi e Il progetto “Rispetta le REGOLE, Vinci la VITA”

    Il progetto “Rispetta le REGOLE, Vinci la VITA” con Lippi

    Il progetto “Rispetta le REGOLE, Vinci la VITA” con Lippi

    GENOVA. 5 DIC. “Vedete ragazzi, in questo campo di calcio non si impara soltanto a giocare ed eventualmente a vincere ma anche, e soprattutto, a vivere” con queste parole Marcello Lippi – testimonial d’eccezione della campagna “Rispetta le REGOLE, vinci la VITA” apre lo spot sulla sicurezza stradale che verrà proiettato in tutti gli stadi di serie B e diffuso dalla tv nazionali a partire dal 12 dicembre.

    E’ il grande progetto di educazione alla sicurezza stradale presentato il 3 dicembre al Viminale dalla Polizia Stradale, la Lega Nazionale Professionisti Serie B e l’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus.

    L’idea è stata quella di creare un video di immediato impatto con immagini di facile comprensione, facendo un parallelo tra il campo e la strada, evidenziando quanto il rispetto delle regole porti ad un buon risultato sportivo, così come ad un comportamento di guida sicuro.

    L’automobilista che passa con il semaforo rosso e un giocatore che fa un fallo all’avversario; due conducenti che si insultano dopo un tamponamento e una rissa tra calciatori in campo; una paletta del poliziotto che si alza e un cartellino rosso dell’arbitro. La metafora dello stadio con la strada è suggestiva ma – come sottolinea Marcello Lippi – “sul campo si rischia al massimo una sconfitta e non la vita”.

    Lo spot sarà diffuso, grazie alla partnership con Lega B e B Solidale Onlus, sui campi di calcio di Serie B dal 12 dicembre al 30 gennaio su canali social, televisivi e radiofonici. Il materiale potrà poi essere usato per campagne promozionali nelle scuole, nelle società sportive giovanili professionistiche e dilettanti grazie al lavoro della Polizia Stradale e dell’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus.

    E’ stato possibile completare il progetto grazie, va ribadito, al prezioso e generoso aiuto di Marcello Lippi, che ha prestato la sua immagine,  ed a Tiziano Ferro la cui casa discografica ha concesso i diritti della canzone “Lo stadio”. Lo spot è stato realizzato dalla regista Silvia Mattioli.

    “Combinare sport e sicurezza stradale è una chiave importante per educare i ragazzi a comportamenti corretti sulla strada e allo stesso modo per sensibilizzare gli adulti. Il legame principale sta nel fatto che nello sport, come nella strada, esistono delle regole e rispettarle, non solo fa parte del gioco, ma aiuta a vincere. Sul campo si vincono le partite, sulla strada si vince la vita, il bene più prezioso che abbiamo” dichiara Stefano Guarnieri Vice-presidente della Onlus Associazione Lorenzo Guarnieri impegnata da tempo nel campo della sicurezza stradale.

    “Le regole nel calcio, le regole sulla strada… un binomio che offre l’opportunità di continuare nell’opera di sensibilizzazione degli utenti della strada sull’importanza del rispetto delle regole in ogni campo. Una condotta di guida  corretta costituisce è un elemento fondamentale per per prevenire il rischio di incidenti. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un  impegno a 360 gradi: nella prevenzione, nei controlli, nell’informazione, per promuovere un nuovo approccio culturale di legalità sulle strade. Non si tratta solo di evitare la sanzione, in gioco vi è un interesse certamente superiore: la nostra e l’altrui sicurezza” ha commentato il Capo della Polizia Prefetto Alessandro Pansa.

    Presente alla conferenza anche Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Raciti ucciso dieci anni fa mentre faceva ordine pubblico prima di una partita a Catania, a dimostrazione che il tema della sicurezza e della legalità è un tema attuale che tocca molti aspetti della vita di ognuno di noi: dalla strada, alle manifestazioni sportive, al terrorismo.

    A partire dal 12 dicembre inizierà anche una raccolta fondi con SMS solidale a favore  dell’Associazione Lorenzo Guarnieri per finanziare iniziative educative in ambito sportivo e scolastico e aiutare strutture che trattano traumi gravi generati, nella maggior parte dei casi da violenza stradale.

    Leggi l’articolo originale: Marcello Lippi e Il progetto “Rispetta le REGOLE, Vinci la VITA”

  • Vecchioni: “Sicilia, isola di merda”. E’ polemica

    Roberto Vecchioni a Palermo

    PALERMO. 5 DIC. Sta salendo la protesta sul web per le parole di Roberto Vecchioni all’incontro su padri e figli avvenuto a Palermo.

    Il musicista ha detto, riferendosi alla Sicilia: “ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica”. Critiche dal sottosegretario Vicari e dall’ex presidente del Senato Schifani, ringraziamenti, invece, dal sindaco Orlando.

    Il professore cantautore nell’aula magna della facoltà di Ingegneria di Palermo ha preso parte all’incontro dal titolo “Mercanti di luce. Narrare la bellezza tra padri e figli”, organizzato dall’associazione Genitori e figli esordendo con la frase “Sicilia isola di merda”. Ma è scoppiata la polemica, mentre la sala ha iniziato a svuotarsi dopo mezz’ora. Dai banchi dell’univesrità la polemica si è spostata sul web, diviso tra le invettive al professore e i commenti di approvazione.

    Dure le parole del sottosegretario Simona Vicari: “Sproloqui volgari”. Ma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si schiera dalla parte di Vecchioni: “Ha ragione”.

    Vecchioni era stato invitato a parlare di cultura e, preso il microfono, si è espresso così: “Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall’aeroporto, entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica. Questo significa che tu non hai capito cos’è il senso dell’esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E’ inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un’isola di merda”.

    “Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura – ha aggiunto -, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c’e’ nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via”.

    Dopo una mezz’ora di invettive sono iniziate le proteste della platea e le prime file hanno cominciato a svuotarsi. L’incontro si è concluso alle 19, è durato appena un’ora.

    Il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari attacca parlando di “sproloqui volgari contro uno dei fari della civiltà e della cultura europea e mediterranea”.

    il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani gli fa eco: “Non c’è niente di peggio delle banalizzazioni e delle generalizzazioni, quelle in cui, purtroppo, è caduto Roberto Vecchioni. Ci saremmo attesi valutazioni più profonde e meno stereotipate”.

    Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dà, invece, ragione al cantautore: “Roberto Vecchioni conferma di essere un grande amico della Sicilia e dei Siciliani. Con le sue parole ci ha ricordato che la Sicilia merita molto di più e molto di meglio di ciò che ha oggi. Chi punta l’attenzione su alcune parole forti e colorite usate dal cantautore fa come chi, davanti al dito che indica la luna, si concentra sul dito. Roberto Vecchioni ci ha ricordato che la Sicilia, tutta la Sicilia, è davanti ad un bivio e che prendere la strada giusta o sbagliata dipende soprattutto dai siciliani”.

    E anche in molti, sul web, sembrano comprenderlo: “Vi indignate per Vecchioni e non per chi vi schiaccia e vi offende ogni giorno in meccanismi ignobili”. “Quello che è successo a Paternò e l’ennesima dimostrazione che Vecchioni ha ragione”.

    Mentre altri lo criticano: “Ci mancava il cantautore opinionista che insulta gratuitamente”, indsomma ne è nato un bel putiferio.

    Tweet riguardo vecchioni

    Leggi l’articolo originale: Vecchioni: “Sicilia, isola di merda”. E’ polemica

  • Ci ha lasciati il figlio di Edoardo, Luca De Filippo

    E’ mancato Luca De Filippo

    ROMA. 28 NOV. Era stato ricoverato quindici giorni fa  per una discopatia interrompendo la tournée della commedia di suo padre Eduardo “Non ti pago”, Luca De Filippo.

    Subito dopo gli viene diagnosticato un male incurabile e muore lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del teatro.

    Luca era nato a Roma nel 1948 dalla relazione tra il maestro del teatro e la soubrette Thea Prandi. Morte la mamma e subito dopo anche la sorella, a dodici anni si ritrova solo con un padre anziano, all’epoca Eduardo aveva 60 anni, che lo portava con sé alle pomeridiane e che per lui scriveva delle particine per tenerlo in scena.

    Così Luca entro presto nel mondo del teatro come del resto aveva fatto tutta la sua famiglia.

    Ma il vero debutto di Luca è a 20 anni con Il figli di Pulcinella di Eduardo, con lo pseudonimo Luca della Porta. Intensa, da quel momento, la sua attività teatrale, con la regia del padre e molte sono anche le apparizioni cinematografiche e televisive. A maggio del 2003 debutta al Teatro San Carlo, con la regia di Francesco Rosi, la nuova messa in scena di Napoli Milionaria!, a quasi sessant’anni dalla prima storica rappresentazione del 25 marzo 1945. Nel 2015 diventa direttore della Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Napoli.

    “La scomparsa di Luca De Filippo ci priva di un grande interprete della scena italiana, autentico erede della tradizione napoletana capace di portare la sua verve non solo nel repertorio classico ma anche in quello contemporaneo conducendo una vita nel teatro, con il teatro, per il teatro”. Queste le parole del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

    Una scomparsa inattesa  che getta tutti nello sgomento e priva il teatro italiano di uno dei suoi più sensibili interpreti e di un custode appassionato e creativo di quella tradizione drammaturgica e attoriale che da Napoli ha saputo conquistare i più vasti successi in Italia e nel mondo.

    I funerali laici lunedì 30 novembre dalle 14 alle 18 al Teatro Argentina di Roma. Ieri sera c’è stato un minuto di silenzio in tutti i teatri italiani.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Leggi l’articolo originale: Ci ha lasciati il figlio di Edoardo, Luca De Filippo

  • Incidente sulla A1 per la Tatangelo

    Il profilo Facebook di Anna Tatangelo

    FROSINONE. 27 NOV. La cantante Anna Tatangelo, è rimasta coinvolta in un incidente stradale avvenuto ieri sull’A1 Roma-Napoli, in provincia di Frosinone.

    Il sinistro si è verificato nel tratto tra i caselli di Anagni e Colleferro.

    Tre le vetture coinvolte, tra cui quella con a bordo la cantante e moglie di Gigi D’Alessio.

    Per Anna solo un po’ di paura, ma nessuna conseguenza.

    Proprio su Facebook in un post la cantante scrive: “Una grande paura questa mattina in autostrada, ma ringraziando Dio non ci siamo fatti male e questa è la cosa più importante”

    Fan Page Facebook di Anna Tatangelohttps://www.facebook.com/annatatangelopaginaufficiale/

    Leggi l’articolo originale: Incidente sulla A1 per la Tatangelo

  • Violenza sulle Donne. Le leggi ci sono ma…

    Oggi è la Giornata contro la violenza sulle donne

    GENOVA.25. NOV. Il 25 Novembre è notoriamente la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, data non casuale, volta al ricordo del brutale omicidio perpetrato nel 1960 nella Repubblica Domenicana, all’epoca sotto la dittatura Trujillo, ai danni delle sorelle Mirabal, ritenute “Rivoluzionarie” e per questo torturate, strangolate ed infine gettate in un dirupo per dissimularne l’assassinio.

    Istituita dall’Onu con la risoluzione 54 / 134 del 17 Dicembre 1999 costituisce la giornata in cui banalmente si enunciano progetti promettenti, in Italia quasi sempre vuoti dal punto di vista della risposta sociale.

    Proprio oggi Mattarella dichiara “Contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei Diritti Fondamentali della persona”. La Boldrini, più realista e palesemente sensibile alla questione, asserisce invece che  non bisogna abbassare la guardia”.

    Valutiamo infatti quale sia la situazione nel nostro paese.

    Secondo i dati Istat di giugno 2015, 6 milioni e 788 mila donne nel mondo, durante la loro vita hanno subito violenza fisica o sessuale. Sono certamente dati preoccupanti, di cui gli operatori sociali quasi sempre ravvisano la causa nell’eterna disparità di genere. Più raramente si riflette sulla “radice” della “causa” che è culturale.

    In effetti, in un paese schierato a contrastare l’integralismo islamico, raramente si ammette che proprio nella nostra società che al resto d’Europa si pone come “evoluta”, siano radicati gli elementi di una struttura sociale arcaica.

    Basti pensare che il Delitto d’Onore, retaggio del Codice Rocco, in vigore durante il Fascismo, è stato abolito dal Codice Penale solo nel 1981. E che nell’immaginario di molti, la donna sarebbe ancora una sorta di “essere non senziente” su cui rovesciare frustrazioni ed altro. Come se vigesse ancora il Manus, alla stessa stregua dell’epoca romana.

    Le numerose campagne di sensibilizzazione sull’opinione pubblica, nell’ultimo decennio hanno ad ogni modo prodotto un ribaltamento dal punto di vista giuridico e giudiziario. Qualora non si potesse in alcun modo prevenire la violenza, le attuali leggi Italiane tutelano pienamente una donna, esplicandosi attraverso un eccellente operato delle Forze dell’Ordine, un’accurata successiva valutazione da parte della Magistratura. Tuttavia sul piano del supporto sociale il meccanismo difficilmente funziona.

    Mi rivolgo alle donne: con più coraggio e fiducia bisognerebbe rivolgersi alla Polizia od ai Carabinieri, proprio nell’ottica di ottenere un riscontro fattivo per la propria incolumità fisica e psicologica, invece di attardarsi in lentissimi appuntamenti presso i Centri Anti -Violenza che si configurano come associazioni di donne, che sussistono quasi sempre grazie a fondi provinciali o regionali, presso cui prestano servizio assistenti sociali, educatrici, psicologhe, avvocati donne nel tentativo di supportare le donne che vi si recano, insegnando loro sì a distinguere l’amore dal “malamore”, ma infondendo loro un certo senso di “inadeguatezza”, dal momento che solitamente l’impostazione dei maggiori Centri Anti-Violenza risponde ad un criterio secondo cui la donna deve sviluppare  “consapevolezza”  ed “autodeterminazione”, come se la realtà di un crimine fosse relativa.

    Quasi fosse un’analisi new age dei reati contro la persona. E raramente poi i Centri Anti- Violenza si presentano in Tribunale a testimoniare di aver supportato la donna X. Nell’estendersi di questo ulteriore calvario, probabilmente il compagno violento avrà sicuramente reiterato i propri atteggiamenti aggressivi e la “malcapitata” presenterà un dolore morale e fisico in più che nessuna operatrice del Centro sarà in grado od avrà voglia di curare.

    In Italia occorre effettuare un rilevante distinguo, tra il reato di stalking, art.613 bis codice penale ed il reato di maltrattamenti in famiglia, articolo 572 codice penale. E qui si aprono nuovi scenari di complessa difficoltà.

    Con il primo, dal termine inglese “to stalk “, ossia “fare la posta”/ “braccare la preda”, introdotto dalla Legge n°11 del 23 Febbraio 2009, si intendono tutte le condotte persecutorie (messaggi e telefonate continue, controllo…) verso una persona che interferiscono nella vita privata della stessa, alterandone le abitudini al fine di proteggersi dal “persecutore”.  E possiamo asserire con forza che in Italia abbiamo una delle migliori leggi al mondo sullo stalking.

    Ed ancora, qualora si provasse timore nell’esporre una querela nei confronti del presunto “stalker”, è doveroso sottolineare che l’art. 8 del D.L.23 Feb. 2009 n° 11, prevede l’ “Ammonimento del Questore”. In pratica ci si può rivolgere alla pubblica sicurezza, recandosi presso un Commissariato, o una caserma ed chiedere di effettuare un “Ammonimento” nei confronti dell’autore della condotta persecutoria. La richiesta in tempi brevi viene trasmessa al Questore che valuta il da farsi.

    L’ammonimento è orale. Il Questore, attraverso le forze dell’ordine, ammonirà lo “stalker” invitandolo ad astenersi dal  protrarre comportamenti persecutori. In alcuni casi può essere predisposto che il “persecutore” si mantenga a 100 metri di distanza dalla persona che considera la sua preda.

    L’Ammonimento è stato oggetto di alcune critiche, perché chiaramente presenta dei limiti, tuttavia si configura come un ottimo provvedimento. Chiaramente non è attuabile quando la donna richiedente voglia difendersi dal  proprio compagno, reo di atteggiamenti dispotici, laddòve siano presenti figli minori. Qui il reato viene classificato come “maltrattamenti in famiglia”, 572 c.p., per l’esattezza 11° capitolo del secondo libro del codice penale, dedicato ai delitti contro la famiglia. Ed in effetti in molti, tra cui lo stesso Pisapia, Sindaco di Milano ma innanzitutto Avvocato, ha obiettato che ” … sarebbe stata più opportuna la sua collocazione nell’ambito dei delitti contro la persona…”.

    Qui emerge la nota dolente che inibisce molte donne nel trovare il coraggio di denunciare! Laddòve la violenza sia intrafamiliare, alla presenza dei figli minori (reato di violenza assistita), la denuncia passerà non solo attraverso il Tribunale Ordinario, ma necessariamente anche per il Tribunale dei Minori.

    E qui scendono in campo le figure che meno amiamo: gli assistenti sociali. Ed in Italia davvero è difficile stimare e fidarci degli  assistenti sociali, dal momento che a differenza dei Paesi a nord del UE, come l’Olanda, la Svezia, in Italia quest’ultimi non assolvono ad un’azione di “assistenzialismo”, bensì si sovrappongono quasi alla polizia giudiziaria. E se pensate che supportino una donna e madre maltrattata, i dubbi salgono. Le diranno che è stata debole, esponendo i suoi figli alla violenza assistita, tipo di violenza riflessa che certamente può produrre degli effetti molto gravi nel comportamento di un minore, ma che una donna sia sottilmente indotta a sentirsi “colpevole” e “responsabile” per i maltrattamenti subiti, costituisce un ‘ulteriore umiliazione.

    Emerge anche qui lo spettro del delitto d’onore: si attrae la violenza perchè si è donne deboli. Un pò come in Nepal, in fondo, dove le donne vedove sono ritenute foriere di sventure, in quanto responsabili d’aver attratto la “morte ” sul proprio consorte. Qui a differenza del Nepal, non verremo bruciate vive, tuttavia il potere conferito agli assistenti sociali, spesso sfocia nell’abuso. Recentemente Strasburgo ha condannato il Tribunale dei Minori di Torino perché alcuni assistenti sociali un decennio fa hanno compromesso il legame familiare tra una nipote ed i nonni. E solitamente le Donne con figli prive di risorse economiche, per disposizione degli assistenti sociali, vengono trattenute in comunità od Istituti Religiosi per mesi / anni, adulterando uno stile normale di vita.

    A fine giornata 2015 contro la violenza sulle donne possiamo domandarci come, una donna maltrattata con prole, in prospettiva di un futuro di restrizioni controllo da parte degli assistenti sociali, possa trovare trovare il coraggio e la serenità di DENUNCIARE il compagno maltrattante? Io dico che potrebbe accogliere il prossimo schiaffo.

    Forse dobbiamo cambiare o migliorare l’organizzazione sociale in Italia. Le forze dell’ordine già svolgono un ottimo lavoro ed il proprio operato potrebbe essere convertito ulteriormente anche in una forma di  “supporto sociale”. Ma nell’ottica di una fattiva tutela di donne maltrattate, minori che hanno assistito alla violenza, anche uomini e padri da recuperare, credo che questo tipo di assistenti sociali, tra l’altro laureati in giurisprudenza, non in pedagogia o qualche altra materia sanitaria, utile al fine di contrastare gli effetti traumatici della violenza, debbano effettuare un percorso diverso per poter megli interagire con le parti e fare il loro lavoro di “assistere”.

    Romina De Simone

    L’Onu sulla Giornata contro la violenza sulle donnehttp://www.unric.org/it/attualita/27169-onu-giornata-internazionale-per-eliminazione-violenza-contro-donne-conferenza-stampa

    Tweet riguardo #violenzasulledonne

    Leggi l’articolo originale: Violenza sulle Donne. Le leggi ci sono ma…

  • Accordo tra Costa Crociere e l’Università di Pollenzo

    Costa e l’Università di Pollenzo hanno stretto un accordo su alimentazione sostenibile

    CUNEO. 24 NOV. Un progetto di collaborazione triennale a favore di un’alimentazione sostenibile a bordo delle navi è l’oggetto dell’accordo annunciato oggi da Costa Crociere e dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

    Partendo dalla tradizione culinaria italiana e del Mediterraneo, elemento distintivo dell’offerta di Costa da ben 67 anni, il progetto si propone di sviluppare un percorso di ricerca che, esaltando il gusto e il sapore del buon cibo, punti alla ricerca della qualità, al rispetto per il territorio, alla promozione di un’alimentazione sana e consapevole e alla riduzione degli sprechi.

    Grazie all’accordo, Costa e UNISG inizieranno un percorso di collaborazione, che comprende la revisione  di alcuni processi di preparazione del cibo a bordo;  la selezione di prodotti e  fornitori sulla base di criteri di  sostenibilità, attività di sensibilizzazione e informazione rivolte agli ospiti per renderli più consapevoli dell’importanza e del valore del cibo; attività di formazione presso UNISG per il personale Costa.

    “Cibo e alimentazione sono un tema centrale nella vita delle persone, e sono un aspetto fondamentale nella scelta della crociera  – afferma Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere – La nostra compagnia  ha sempre offerto una qualità molto alta in questo ambito, proponendo  il meglio dell’Italia a bordo delle sue navi. Ora vogliamo fare un altro passo avanti, e guardare al futuro. L’accordo che presentiamo oggi ci consentirà di valorizzare ulteriormente la cucina italiana e Mediterranea, proponendo ai nostri ospiti il piacere di gustare cibo che sia “buono” sotto tutti i punti di vista: per il palato, per un’alimentazione sana ed equilibrata, per il proprio benessere e per l’ambiente. Sarà un ulteriore viaggio nel viaggio che offriremo a chi sceglierà una vacanza con Costa”.

    Silvio Barbero, vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, aggiunge: “Siamo lieti di poter fornire l’esperienza dell’UNISG per un progetto di innovazione in una realtà così specifica come quella di Costa Crociere. Questa collaborazione ci permette di incidere su processi e modelli di produzione e ristorazione attraverso il nostro approccio olistico e può diventare un ulteriore terreno di riflessione per replicare esperienze simili e creare nuove sfide nel settore”.

    Il primo risultato di questo importante progetto è rappresentato dall’introduzione della pizza preparata esclusivamente con lievito madre, disponibile a partire dal 5 Dicembre 2015 a bordo di Costa Diadema, ammiraglia della flotta, e successivamente sulle altre navi Costa. Per proporre agli Ospiti questa  innovazione gastronomica, la compagnia italiana ha creato il nuovo marchio Pummid’oro, che caratterizzerà le pizzerie di bordo.

    L’impasto sarà realizzato al 100% con lievito madre, risultando così più naturale, maggiormente digeribile e con un ottimo profilo nutrizionale. Grazie alla consulenza di UNISG, Costa ha acquistato da un’azienda italiana un generatore di lievito madre per semplificare la gestione di questo alimento a bordo.

    Anche i fornitori di farina saranno rigorosamente italiani. Oltre alla farina 00, verrà utilizzata una miscela di farine più ricca di fibre, omega 3, polifenoli, selenio e molte altre vitamine e nutrienti. Il pomodoro San Marzano DOP sarà il condimento protagonista delle pizze offerte a bordo, che saranno fedeli alla tradizione italiana, con l’aggiunta di qualche  variante speciale, sapientemente ideata da Riccardo Bellaera, Corporate Chief Pastry & Chief Baker di Costa, insieme al team di UNISG.

    E’ previsto inoltre uno specifico programma di formazione per i pizzaioli Costa, a cura dei docenti dell’Alto Apprendistato del Pane di UNISG a Pollenzo, dove la parte teorica relativa alla preparazione della pizza con lievito madre verrà approfondita attraverso lezioni di chimica, microbiologia e tecnologie alimentari.

    Università del Pollenzo: www.unisg.it

    Leggi l’articolo originale: Accordo tra Costa Crociere e l’Università di Pollenzo

  • Glocalnews a Varese, buona la ‘Quarta’

    Glocalnews a Varese

    VARESE. 23 NOV. Un bilancio davvero positivo, quello della quarta edizione di Glocalnews, il festival di giornalismo digitale locale e globale che si è tenuto dal 19 al 22 novembre a Varese.

    Basta qualche numero a confermare il successo: sono state seimila le persone presenti ai 40 eventi del festival, di cui circa 1500 soltanto per le tre serate; 2mila 400 le presenze ai corsi organizzati con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia e abilitati a rilasciare i crediti formativi.

    Spicca anche un dato che può restituire la ricaduta economica dell’avvenimento sul territorio: sono state 400 le camere d’albergo occupate durante Glocalnews.

    «Siamo molto soddisfatti perché Glocal, e quindi Varese, si conferma come momento di incontro e riflessione per migliaia di giornalisti e tanti altri soggetti. Questa edizione si è arricchita di analisi e occasioni di formazione. La presenza del ministro Martina, insieme con Massimiliano Tarantino e Aldo Bonomi hanno permesso di conoscere quali eredità e opportunità ha il nostro Paese per il dopo Expo. La grande novità è stato un focus sul cibo, che testimonia la possibilità di declinare in modi diversi il concetto di glocal. Stiamo già lavorando alla seconda edizione di GlocalAmbiente, il festival tematico dedicato all’ambiente che verrà realizzato di nuovo alle Cinque Terre e ad altri tre appuntamenti diversi e sempre specializzati».

    A confermare il successo e la credibilità che il festival è stato capace di costruirsi in questi anni ci sono i 30mila minuti di coinvolgimento di liveblog, i 13mila 400 tweet generati con hashtag #glocal15, oltre 400 foto pubblicate su Instagram, tre le radio digitali coinvolte con speaker provenienti, oltre che dall’Italia, dal Belgio, dall’Afghanistan e dal Giappone. Sono stati un centinaio i relatori, otto le università coinvolte con una sessantina di studenti.

    Buono il riscontro di Bloglab, il laboratorio di giornalismo dedicato ai giovani, delle superiori e delle università, sostenuto dalla Consiglio regionale della Lombardia: vi hanno preso parte 64 ragazzi. I vincitori dell’edizione 2015 sono i ragazzi di Il blog dell’Ernesto, del Liceo classico Cairoli di Varese; secondi gli studenti del Galileo Galilei di Legnano, con Il caffè digitale; terza la redazione dei ventenni di 423 C; quarti i ragazzi di RevReal dell’Università dell’Insubria; quinto posto per Liuc Post, dell’Università Liuc.

    Nel link tutte le redazioni e i lavori svolti: http://www.festivalglocal.it/le-redazioni/

     

     

    Leggi l’articolo originale: Glocalnews a Varese, buona la ‘Quarta’