Categoria: Cronaca Italia

  • Goliardia, è mancato il Decano Principe Lello De Caro

    Il Decano Primo Principe Lello De Caro; il Presidente della Dieta VII° Principe Arturo Garolla e l’ VIII° Principe Guido Ciambellotti

    GENOVA. 26 MAR. Un lutto colpisce il mondo della goliardia: è mancato il Decano Principe Lello De Caro; a darne la triste notizia è il Princeps Guido Ciambellotti.

    Noto fautore della Goliardia e fondatore, insieme ad altri, del S.O.G.L., Supremo Ordo Goliardicus Liguriae, Lello è mancato  questa notte nella sua città, Genova. Lascia la figlia ed un nipote.

    I funerali del Decano Principe Lello De Caro si terranno lunedi 28 marzo ore 8,10 presso la Chiesa di Santa Maria dei Servi, Via Cecchi a Genova. (nella foto da sin. Il Decano Primo Principe Lello De Caro; il Presidente della Dieta VII° Principe Arturo Garolla e l’ VIII° Principe Guido Ciambellotti).

     

     

    Internet: https://it.wikipedia.org/wiki/Supremo_Ordo_Goliardicus_Liguriae

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  • Ora legale, questa notte alle 2 lancette avanti di un’ora

    Questa notte arriva l’ ora legale: lancette avanti di un’ora alle due

    ROMA. 26 MAR. Questa notte, tra sabato 26 e domenica 27 marzo, nella giornata di Pasqua, torna l’ ora legale che resterà in vigore per sette mesi fino alla notte fra sabato 29 ottobre 2016 e domenica 30 ottobre 2016

    Alle due del mattino di domenica 27 marzo, con l’ ora legale, scatterà infatti lo spostamento delle lancette degli orologi, che dovranno essere regolati un’ora avanti.

    Si dormirà 60 minuti in meno, con un risparmio energetico per l’Italia di circa 92,6 milioni di euro. Il tutto permetterà un risparmio di consumi di energia elettrica pari a 556,7 milioni di kilowattora. In termini di costi, secondo la stima di Terna il risparmio per il 2014 sarà di circa 92,6 milioni di euro.

    Ciò è dovuto al fatto che Aprile ha giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo.

    Gli esperti consigliano alcuni accorgimenti per risentire meno possibile del cambio d’orario.

    • Per quanto riguarda sabato: cercare di anticipare i pasti di un’ora, spostare gli orologi in avanti per evitare spiacevoli inconvenienti e non andare a dormire troppo tardi.
    • Per domenica: cercare di svegliarsi presto e non più tardi delle nove; fare una bella passeggiata al sole, che è il principale regolatore degli orologi biologici interni; poi nel pomeriggio dopo le quattro evitare di esporsi al sole.

    L’ ora legale può avere effetti negativi anche sulla postura e aggravare i sintomi da mal di schiena. Il prof. Alessandro Napoli, docente all’Università di Roma La Sapienza e premiato ad Harvard, spiega questo rapporto poco conosciuto.

    Se si soffre di mal di schiena, la mancanza di sonno tenderà ad aggravare i sintomi per diversi motivi. Mentre dormiamo, infatti, avviene gran parte della riparazione dei tessuti. Inoltre, la mancanza di sonno provoca squilibri chimici a livello cerebrale e si abbassa la soglia di sopportazione del dolore. Le persone che non dormono abbastanza soffrono più di dolore cronico.

    Dormendo di meno avviene l’affaticamento dei muscoli della schiena che influenza negativamente la colonna vertebrale con conseguente cattiva postura. Quando la colonna vertebrale non è in allineamento corretto, i muscoli, i dischi e le articolazioni della colonna vertebrale sono sottoposte a maggior stress. I muscoli di una schiena affaticata sono più facilmente contratti. (nella foto: lancette avanti di un’ora: arriva l’ ora legale).

    E per prevenire il mal di schiena ci sono alcuni piccoli accorgimenti:

    • Alimentazione ricca di antiossidanti: ad esempio in questo periodo favorire gli estratti a base di finocchio e carote, l’uso di prodotti freschi come gli asparagi (meglio se selvatici), il carciofo e limitare il più possibile gli zuccheri raffinati e l’alcool.
    • Attività Fisica: Una buona e costante tonicità muscolare è il rimedio migliore per prevenire disturbi cronici della zona lombare; non importa la tipologia di attività importa la costanza ed un carico di lavoro gentile specie all’inizio. Chiaramente nella fase di dolore acuto è necessario ripristinare una condizione di assenza di dolore (ad esempio con tecniche come la radiofrequenza pulsata) per poi mantenere lo stato di benessere con della ginnastica posturale; contemporaneamente alla correzione posturale è possibile e consigliato riprendere l’attività fisica.

    Internet: https://it.wikipedia.org/wiki/Ora_legale

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  • Guardia Costiera, nuovi soccorsi nel Mar Egeo

    Nuovi soccorsi della Guardia Costira nel Mar Egeo

    ROMA. 25 MAR. Nuovi soccorsi nell’Egeo. Alle prime luci dell’alba la motovedetta della Guardia Costiera Italiana CP 292, a Kos, ha soccorso un gommone, salvando 14 migranti, tutti uomini, 7 afghani e 7 pahistani.

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  • Flash mob di Greenpeace sulle trivellazioni

    Il flash mob di Greenpeace per il referendum sulle trivellazioni

    Il flash mob di Greenpeace per il referendum sulle trivellazioni

    GENOVA. 19 MAR. A Genova e in altre 21 città di tutta Italia gli “oil men” di Greenpeace sono entrati in azione per invitare gli italiani al partecipare al referendum sulle trivellazioni offshore del prossimo 17 aprile.

    A Genova, in Piazza San Lorenzo i volontari di Greenpeace, vestiti di nero e con mani e volto sporchi di una sostanza oleosa simile al petrolio, hanno animato un flash mob per richiamare l’attenzione dei cittadini sul referendum.

    Sullo striscione si poteva leggere un chiaro invito al voto del 17 aprile: “O MÂ O NO SE PERTÛZA”. In ciascuna delle 22 città coinvolte, l’appello di Greenpeace a non trivellare il Paese è stato infatti tradotto nei dialetti locali, perché la minaccia petrolifera riguarda tutti gli italiani.

    “Indossare il nero petrolio – spiegano da Greenpeace – è stato un modo per far capire ai cittadini la vera posta in gioco al referendum del 17 aprile: il no alle trivelle è anche un no alla politica energetica del governo fondata sulle vecchie e sporche fonti fossili. Il petrolio è un inquinante capace di entrare nella catena alimentare e risalire fino alle nostre bocche. Con una media di 38 milligrammi per metro cubo, il Mediterraneo è il mare più inquinato dagli idrocarburi al mondo”.

    “Il 17 aprile gli italiani – spiega Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – hanno la possibilità di fermare le piattaforme più vicine alle nostre coste. Producono solo il 3 per cento del gas di cui l’Italia ha bisogno, e lo 0,8 per cento del nostro consumo annuo di petrolio, ma lo fanno inquinando, e molto. Come dimostra il rapporto ‘Trivelle Fuorilegge’ di Greenpeace, che evidenzia concentrazioni preoccupanti di sostanze tossiche e cancerogene nei fondali vicini alle piattaforme e nelle cozze che ci crescono sopra”.

    Lo scorso luglio Greenpeace ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare i dati di monitoraggio delle piattaforme presenti nei mari italiani che ha fornito i dati di monitoraggio relativi al triennio 2012-2014 di 34 impianti dislocati davanti alle coste di Emilia Romagna, Marche e Abruzzo. Sulle altre piattaforme operanti lungo le nostre coste, un centinaio, o non ci sono monitoraggi o i dati restano secretati.

    I dati che il Ministero ha consegnato a Greenpeace mostrano una contaminazione ben oltre i limiti di legge per le acque costiere per almeno una sostanza chimica pericolosa nei tre quarti dei sedimenti marini vicini alle piattaforme.

    I parametri ambientali eccedono i limiti per almeno due sostanze nel 67% dei campioni analizzati nel 2012, nel 71% nel 2013 e nel 67% nel 2014. Anche nelle cozze la presenza di sostanze inquinanti ha mostrato evidenti criticità.

    Nei sedimenti raccolti in prossimità delle piattaforme e nei tessuti dei mitili raccolti sui piloni di questi impianti si trovano metalli pesanti e idrocarburi, sostanze tossiche e in alcuni casi cancerogene, in concentrazioni talvolta abnormi, paragonabili a quelle che si riscontrano in ambienti contaminati da grandi sversamenti di greggio, come nel disastro della petroliera Prestige in Galizia.

    Internethttp://www.greenpeace.org

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  • Adottato Nerone, uno dei gatti più vecchi d’Italia

    Il gatto Nerone

    BRINDISI. 18 MAR. Questa è la storia di Nerone, uno dei gatti più vecchi d’Italia. Nerone è un gattone nero nato nel lontano 1996, raccolto fra i rifiuti quando aveva poche settimane di vita e allattato artificialmente dalle stesse  persone che l’hanno amato per ben 20 anni.

    Per circa un anno Nerone è rimasto completamente solo in una casa vuota, e, nella quale, si avvertiva ancora l’eco di una vita trascorsa, fatta di ricordi, odori e sapori, letti e divani condivisi, le foto incorniciate in cui lui era accanto alla sua proprietaria e gli altri gatti di casa.

    Entrambi i proprietari di Nerone sono deceduti ed anche i due gatti con i quali ha condiviso le sue giornate, Nerone ha perso tutti ma non ha perso la voglia di vivere.

    “Quando sono stata informata della sua storia – afferma Antonella Brunetti, di A.I.D.A.A. – non ho creduto alle mie orecchie e mi sono empaticamente catapultata nei pensieri di Nerone, un gattone che improvvisamente si è ritrovato solo e con la speranza che quella porta d’ingresso si aprisse affinché tutto tornasse alle consuete abitudini di vita”.

    Consapevoli della grossa responsabilità e dopo una lunga selezione abbiamo raggruppato tutti quei requisiti fondamentali affinché Nerone trovasse continuità affettiva , sia nelle condizioni ambientali che per la scelta della persona.

    “L’intento – continua Antonella Brunetti – è stato quello di consentire a Nerone di trascorrere altri anni di vita nel più totale rispetto delle sue abitudini e condizioni fisiche ed etologiche, accanto ad una persona coscienziosa, amorevole  ed in grado di coglierne ogni espressione, anche la più intrinseca”.

    Ogni vivente deve essere rispettato nella sua soggettività, e, un gatto di venti anni è un piccolo grande patrimonio da proteggere. (nella foto: il gattone Nerone, vent’anni d’età, nella nuova abitazione).

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  • Trasporti e servizi, oggi possibile venerdì nero

    Trasporti e servizi, oggi possibile venerdì nero

    ROMA. 18 MAR. Quello di oggi potrebbe essere un venerdì nero per i trasporti e i servizi.

    I sindacati Cub, Si-Cobas, Usi-Ait hanno dichiarato sciopero generale di tutti i servizi. In pratica dagli uffici comunali alle scuole, dagli ospedali ai vigili urbani fino ai tribunali per passare dai trasporti pubblici.

    La protesta è per l’intera giornata è “Contro le guerre e la politica economica e sociale del governo: per il lavoro stabile e tutelato; rinnovi contrattuali; a favore di un reddito garantito; per il diritto universale alla salute e alla cura; età pensionabile a 65 anni, a 60 anni per lavori usuranti, e calcolo retributivo; aumento delle pensioni; contributi aziendali dei fondi privati alla previdenza pubblica; democrazia nei luoghi di lavoro”.

    Le difficoltà maggiori sono da ricercare nel trasporto pubblico locale per 24 ore ed in tutto il territorio nazionale, ad esclusione di Roma che avverrà dalle 8.30 alle 12.30.

    I taxi hanno deciso di sospendere il fermo per protestare contro la deregolamentazione del settore.

    Fermi anche treni e aerei. Lo sciopero del personale ferroviario indetto da Cub Trasporti e Sgb partito alle 21 di ieri terminerà alle 21 di oggi. Escluse le Frecce che verranno garantite. I problemi maggiori si riscontreranno in ambito regionale anche se Trenitalia ‘sarà impegnata ad offrire un adeguato livello di servizio”.

    Nella stessa giornata è stato indetto unitariamente uno sciopero da Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo in British Air e Mistral Air.

    Il Cub sullo sciopero odierno: http://www.cub.it/index.php/in-Evidenza/contro-le-guerre-per-i-diritti-vitali-sciopero-generale-nazionale-venerdi-18-marzo-2016-intera-giornata.html

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  • E’ morto a Milano Riccardo Garrone

    Riccardo Garrone

    MILANO. 14 MAR. E’ morto oggi a Milano Riccardo Garrone, un attore legato alla storia della commedia italiana; Garrone aveva 89 anni.

    I suoi sono stati cinquant’anni di carriera passati con Federico Fellini, Dino Risi, Ettore Scola ed, ancora, con Luigi Zampa, Damiano Damiani, Nanni Loy.

    Forse i più giovani lo ricordano nelle vesti di San Pietro negli spot ambientati in Paradiso per il caffè, oppure come il geometra Calboni nel quarto film di Fantozzi, od ancora in Un Medico in famiglia e altre fiction.

    Riccardo Garrone era nato a Roma il primo novembre del 1926, dal 1949 frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.

    Interpreterà quasi sempre ruoli di giovane elegante, simpatico e furbo per la sua bella presenza. Da non dimenticare la sua ironia nell’interpretazione del prete don Fulgenzio in Venezia, la luna e tu, il fusto in Belle ma povere, il poliziotto in Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo.

    Garrone interpretò anche ruoli drammatici come La dolce vita di Federico Fellini, La romana di Luigi Zampa e La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini.

    Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Garrone_(attore)

    Riccardo Garrone nello spot del Caffé

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  • Appello – Rossella, 53 anni in forte difficolà di salute ed economica

    Rossella Biancalana, abita a Viareggio ed è in forte difficoltà di salute ed economica

    VIAREGGIO. 14 MAR. Riceviamo e pubblichiamo la rischiesta di aiuto di una donna di Viareggio, Rossella che si trova in forte difficoltà economica e di salute.

    Rossella, 53 anni, si è già rivolta ad istituzioni, associazioni benefiche, personaggi politici (anche a Berlusconi) e anche a programmi televisivi ma, come dice lei, “nessuno risponde nemmeno alle mie lettere”.

    La signora spiega di aver già chiesto contributi in Comune e di aver fatto domanda per una casa popolare ma “ma qui da anni (a Viareggio) c’è una lista di attesa lunghissima… quasi tutti extracomunitari”.

    “Tra poco – prosegue Rossella – lo sfratto minacciato per i tanti mesi di affitto non pagati sarà esecutivo e mi troverò in mezzo ad una strada. Vivo sola e gli unici mezzi di sostentamento che ho sono le deboli forze che mi rimangono… con le quali svolgo poche ore di pulizie a settimana perché nient’altro riesco a trovare a 53 anni. Ho gravi problemi di salute, tutti documentati, e non posso operarmi perché ho il timore di perdere anche quelle poche ore di lavoro che mi permettono se non altro di mangiare”… “La prego, mi aiuti in qualche modo”.

    Sono parole tristi che fanno stringere il cuore quelle di Rossella ed è per questo che abbiamo deciso di pubblicare l’appello di un italiano in forte difficoltà.

    Al tutto si aggiunge che Rossella è stata riconosciuta invalida al 48%, ha due gravi infezioni, soffre d’incontinenza urinaria ed è stata operata al seno per la presenza di una forma tumorale.

    Rossella ha scritto anche al Governatore della Toscana Enrico Rossi, ma ha ricevuto risposta che del caso se ne devono occuare i servizi sociali di Viareggio, ma il Comune di Viareggio è stato commissariato e, per il momento, non può prestare aiuto.

    L’ex marito non è in grado di dargli gli alimenti, in quanto ha perso il lavoro, mentre la figlia convive e può aiutarla ben poco in quanto anche lei ha un lavoro precario.

    Insomma una situazione davvero tragica documentata da tanti certificati medici, ma Rossella, [email protected], non vuole l’elemosina, ma un lavoro dignitoso che le permetta di sopravvivere.

    Internethttps://www.facebook.com/profile.php?id=100007487026173&fref=ts

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  • Oggi è la Giornata Internazionale della Donna

    Il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna

    ROMA. 8 MAR. Oggi è la Giornata Internazionale della Donna. La celebra anche Google con uno dei suoi celebri doodle che imprimono l’internazionalità alla giornata con il claim “Se puoi sognarlo, puoi farlo” e l’ hashtag #OneDayIWill.
    “Crediamo nel tuo futuro quanto ci credi tu. Per questa Giornata internazionale della donna, condividi il tuo sogno con il resto del mondo usando l’hashtag #OneDayIWill: è il primo passo per conquistare ciò che vuoi…”

    Si tratta di un doodle animato in cui appaiono disegnate diverse donne che esprimono con un fumetto la loro peculiarità, chi nel cantare, chi nella ricerca, chi nello studio e chi ancora nella pittura di tutte le età e di tutte le etnia. Su tutte, omnipresenta la grande scritta Google dove, nella ‘O’ è presente un filmato con tutte le principali città del mondo.

    Ma perché si celebra oggi la Giornata Internazionale della Donna.

    Le origini risalirebbero al 1908, quando, nell’inverno, un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le condizioni in cui lavoravano.

    Dopo alcuni giorni di conflitto con le maestranze, l’8 marzo, il proprietario, per ritorsione, bloccò tutte le porte di uscita dello stabilimento. Quel giorno, però tragicamente, scoppiò un incendio che uccise 129 lavoratrici, arse dalle fiamme.

    Fu Rosa Luxemburg a proporre, in ricordo della tragedia, la data dell’8 marzo come giornata da non dimenticare, una giornata di lotta internazionale.

    In ogni caso “la festa dell’ 8 marzo” ha radici lontane; nasce dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne, nel 1907 quando Clara Zetkin dirigente del movimento operaio tedesco organizzò con Rosa Luxemburg la prima conferenza internazionale della donna.

    Fu nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un’ incontro internazionale della donna che venne proposto l’istituzione di una “Giornata Internazionale della donna”, anche per ricordare i fatti di Chicago.

    Successivamente la giornata cominciò ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale per poi essere interrotta nel ’43. La celebrazione riprese durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra. Nacquero poi i gruppi di difesa della donna collegati al Comitato di Liberazione Nazionale che daranno origine all’ Unione Donne Italiane.

    Nel ’46 proprio le aderenti dell’UDI prepararono “il primo 8 marzo nell’Italia libera”, con la proposta di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne; in quell’ occasione venne scelta la mimosa come simbolo della giornata.

    Gli anni ’70 vennero caratterizzati dai movimenti femministi che si adoperarono per ottenere la parità tra uomo e donna, per il diritto al divorzio e all’aborto. Il massimo della celebrazione dell’ 8 marzo, lo si raggiunse nel ’80, con una grande manifestazione unitaria in cui confluirono tutti i movimenti femministi.

    Il tutto per un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per la donna, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l’obiettivo dell’emancipazione e della liberazione delle donne.

    Oggi verrà, in vari modi, celebrata l’ 8 marzo con il suo simbolo, la mimosa.

    Ma la festa della donna è anche un business. Per primi i florivaisti con tutti i mazzi di mimose e di fiori che verranno regalati.

    La festa della donna fa innescare anche un massiccio invio di messaggini via cellulare, messaggini il cui numero è stato superato dall’ arrembante WhatsApp.

    Sono numerosissime anche le feste che questa sera si svolgeranno nei vari locali cittadini, anche con streaptease maschili ed altre amenità. Ma forse quelle, non sono la maniera migliore per ricordare tale ricorrenza, ma questa è un’altra storia.

    In ogni caso facciamo, com’è giusto e doveroso, un augurio a tutte le donne e lo facciamo regalando, virtualmente, un ramo di mimosa a tutte le nostri lettrici. L.B. (nelle foto: il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna ed un’omaggio ad alcune donne che si sono distinte in qualche modo).

     

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  • La polizia e le donne. Incontro domani al liceo Colombo

    La polizia per le donne con gli hashtag realizzati per l’evento #focusonwomen e #donnalcentro

    GENOVA. 6 MAR. La Polizia, in occasione della Giornata Internazionale della donna dell’8 marzo, organizza la campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione dal titolo “La Polizia di Stato con le donne – Una storia d’impegno e di appartenenza”, per raccontare il ruolo della donna in Polizia e la sua evoluzione, nonché l’impegno dell’Istituzione a salvaguardia dell’universo femminile.

    La Polizia di Stato ha creduto per prima nell’impegno e nel coraggio delle donne, arricchendosi fin dal 1959 di un “Corpo femminile” dedicato alla violenza sui minori e di genere – che ha consentito alle prime donne di indossare la divisa nel 1960 – e permettendo, con la riforma del 1981, pari opportunità di carriera, specializzazione e trattamento economico.

    Una presenza che negli anni si è fatta sempre più incisiva, fino ad arrivare alle attuali 15472 unità (più 1,8% rispetto al 2005) che rappresentato il 15,4% della forza della Polizia di Stato. Dato percentuale che nella Provincia di Genova sale al 16,9% con 435 donne in divisa su un totale di 2567 effettivi.

    Un universo vastissimo, quello delle signore del distintivo, che si è fatto largo sia in realtà operative, come la Squadra Mobile, la Digos, l’Ufficio Prevenzione Generale ed il Reparto Prevenzione Crimine, che in attività tecnico-scientifiche e mediche, dove le percentuali toccano il 35-40% del totale.

    Donne in divisa che, negli ultimi 10 anni, hanno quintuplicato la presenza nei ruoli dirigenziali e direttivi (da 50 a 253) ed aumentato del 4,9% nei funzionari (da 813 a 915), grazie all’elevato livello di scolarizzazione (23 su 100 le donne laureate in Polizia contro i 10 uomini su 100).

    Donne speciali che non rinunciano ad avere una vita privata: turni e servizi fuori sede non fermano la voglia di metter su famiglia.

    L’altro tema della campagna è l’impegno della Polizia di Stato nel contrasto e nella prevenzione dei reati di genere, quali il femminicidio, la violenza familiare e lo stalking. Attenzione al fenomeno che la Polizia di Stato garantisce attraverso la formazione degli operati che intervengono nelle cosiddette “liti in famiglia”, che spesso si rivelano vere a proprie aggressioni, attraverso strumenti di prevenzione come l’ammonimento del Questore, nonché attraverso l’attivazione di specifici protocolli d’intesa, come il “Percorso Rosa” e il “Tavolo di rete Amaltea”, sottoscritti dalla Questura di Genova con importanti Enti Istituzionali che operano sul territorio.

    Tutte queste iniziative hanno consentito piccoli passi in avanti, come testimoniato dai dati statistici nazionali, che vedono un lieve calo delle vittime in ambito familiare/affettivo, passate da 58 nel primo semestre 2014 a 56 nello stesso periodo 2015, così come sono in diminuzione le vittime di percosse, scese da 3541 a 3325 e le violenze sessuali, passate da 1981 a 1627.

    Analogamente a Genova e provincia si è registrata, dal 2014 al 2015, una diminuzione dei casi di stalking, scesi da 197 a 127, dei maltrattamenti in famiglia, scesi da 204 a 128 e delle lesioni, passate da 310 a 306, mentre in controtendenza col dato nazionale sono le denunce di violenze sessuali, passati da 60 a 78 e delle percosse, da 83 a 93.

    La campagna nazionale, nella giornata del 4 marzo a Roma presso la Camera dei Deputati, ha visto lo svolgimento di un convegno a cui hanno partecipato i vertici istituzionali ed esponenti della magistratura e del mondo giornalistico.

    Durante il convegno è stata presentata una maglietta che riproduce gli hashtag realizzati per l’evento (#focusonwomen e #donnalcentro), che sarà indossata prima dell’inizio degli incontri dei campionati di serie A e B di calcio nelle giornate del 5 e 6 marzo (Genoa – Empoli e Virtus Entella – Bari nella nostra provincia).

    La Questura di Genova aderisce a tale campagna a livello locale organizzando nella giornata di lunedì 7 marzo un incontro sui temi in argomento con gli studenti del Liceo Classico Statale Cristoforo Colombo, con inizio alle ore 10.30.

    I relatori saranno il Primo Dirigente dr.ssa Delia Bucarelli e il Vice Questore Aggiunto dr.ssa Maria Teresa Canessa.

    La dr.ssa Bucarelli, entrata all’Istituto Superiore di Polizia nel 1986, è a Genova dal 1991, dove ha lavorato in diversi uffici della Questura e diretto vari Commissariati in città. Poliziotta di lunga esperienza e madre di due ragazzi, dal 2014 dirige l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

    La dr.ssa Canessa è da anni impegnata nella tutela delle donne e dei minori vittime di reato dapprima alla Squadra Mobile ed oggi alla Divisione Anticrimine, dove ricopre l’incarico di Vice Dirigente. Mamma di tre gemelli, ha saputo coniugare l’impegno professionale con la famiglia. Di recente è stata protagonista di un gesto di distensione, durante le proteste dei lavoratori Ilva a Genova, che ha avuto risalto mediatico a livello nazionale.

    Il convegno vedrà inoltre il saluto istituzionale del Prefetto della Provincia di Genova dott.ssa Fiamma Spena e l’intervento del Procuratore Generale della Repubblica Presso la Corte d’Appello di Genova dott.ssa Valeria Fazio.

    A svolgere il ruolo di moderatore la giornalista Maria D’Elia della redazione regionale della RAI.

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