Categoria: Cronaca Italia

  • Nizza, drammaticamente a cinque le vittime italiane

    Nizza, sale drammaticamente a cinque il numero delle vittime italiane

    NIZZA. 19 LUG. Sale drammaticamente a cinque il numero delle vittime itlaiane della strage di Nizza.

    A comunicarlo nel corso della notte la Farnesina con le autorità francesi che hanno formalizzato, dopo il milanese Mario Casati, anche il riconoscimento di ulteriori quattro connazionali.

    Si tratta di Maria Grazia Ascoli, compagna dello stesso Casati, Carla Gaveglio, Gianna Muset e Angelo D’Agostino.

    Con una nota della Farnesina “il Ministro Gentiloni e la Farnesina esprimono vicinanza e solidarietà ai famigliari e agli amici delle vittime del barbaro attentato”.

    “Le famiglie – prosegue la nota – sono state informate e stanno ricevendo tutta la necessaria assistenza da parte del personale del nostro Consolato e dell’Unità di Crisi”.

    Chi sono le vittime.

    Mario Casati, un novantenne di Milano ma originario della Brianza. Vedovo, con due figle era in vacanza con Maria Grazia Ascoli.

    Maria Grazia Ascoli, 79 anni, era la compagna di Casati. Si erano conosciuti in tarda età ed andavano spesso a Nizza in vacanza

    Angelo D’Agostino, 71 anni, era andato a Nizza per festeggiare la pensione con la moglie Gianna Muset.

    Gianna Muset, 68 anni, di Voghera era la moglie di Angelo D’Agostino

    Carla Gaveglio, 48 anni, era di Piasco in provincia di Cuneo. Il marito e la figlia sono ricoverati all’ospedale Pasteur. La ragazza di 14 anni sostiene di aver visto la madre cosciente mentre veniva caricata su un’ambulanza. Il marito Pietro Massardi dal suo letto d’ospedale si è limitato a scrivere su Facebook un messaggio: “Grazie per tutta l’amicizia che mi avete dato”.

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  • G8, domani son 15 anni. Petizione per documentario Rai

    La petizione su change.org per la richiesta di messa in onda sulla Rai del documentario sul G8

    GENOVA. 18 LUG. Domani saranno trascorsi 15 anni dal G8 di Genova, il summit tristemente ricordato dall’opinione pubblica per i violenti disordini scoppiati, con gravi responsabilità da parte delle forze dell’ordine.

    In occasione di questo anniversario, il giornalista Federico Thoman rilancia la sua petizione che chiede da tempo alla RAI di trasmettere in prima serata il documentario sul G8 realizzato da Marco Giusti, Roberto Torelli e Carlo Freccero e prodotto dalla stessa Rai.

    Documentario mai andato in onda su un canale generalista pubblico e in prima serata.

    Così scrive Thoman su Change.org:

    “Rai, trasmetti in prima serata il tuo documentario sul G8 di Genova”. “Tra pochi giorni saranno trascorsi 15 anni dal celebre incontro, a Genova, del “Gruppo degli Otto”. Quindici anni sono tanti, tantissimi. Ma quando si parla del G8 di Genova non sono, e non devono essere, niente.
    Il giudizio storico su quella pagina oscura e per certi versi ben poco onorevole delle istituzioni italiane è ancora in corso di maturazione. Il giudizio della magistratura è arrivato lentamente, a singhiozzo e spesso lasciando deluse vittime e parte dell’opinione pubblica. Ma è proprio il giudizio dell’opinione pubblica che è ed è stato troppo spesso piegato a logiche ideologiche o, peggio, politiche e partitiche.

     

    Per questo, quello che vogliamo chiedere con questa petizione è che il servizio pubblico faccia vedere integralmente e in prima serata il documentario che la stessa Rai aveva prodotto in quel luglio del 2001. Nessun commento, nessuna intromissione: solo immagini, suoni e voci in presa diretta accompagnate da un potente ma non invasivo sottofondo musicale per mostrare ai telespettatori cosa accadde. Ognuno, poi, è e deve essere libero di esprimere un proprio giudizio. Ma la condizione minima, necessaria e sufficiente per cui ciò sia fattibile, è che il servizio pubblico (cioè lo Stato, cioè tutti noi) metta le persone nella migliore condizione d’informazione possibile”.

    La petizione è disponibile qui

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  • Rivendicata strage a Nizza: immigrato tunisino era soldato dell’Isis

    Strage a Nizza: una delle vittime sulla Promenade des Anglais

    NIZZA. 16 LUG. Ci vogliono morti perché siamo degli infedeli e vogliono conquistare l’Europa. Per loro, nessuna integrazione è possibile.

    I radicali islamici dell’Isis, poco fa hanno rivendicato la strage degli innocenti a Nizza, avvenuta giovedì sera sulla Promenade des Anglais, durante i festeggiamenti per la presa della Bastiglia, giornata della libertà.

    Lo ha riferito il Site, il sito online che monitora fatti e minacce della propaganda jihadista sul web.

    Altri tre immigrati islamici vicini a Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, il terrorista tunisino 31enne nato a Sousse (teatro della strage dei turisti) responsabile della strage, sono state fermate e messe in detenzione provvisoria dalla polizia. Un altro immigrato islamico e la moglie del terrorista tunisino erano già stati fermati ieri.

    Ecco il testo riportato sul sito del gruppo di intelligence internazionale: “Amaq News Agency of the Islamic State (IS) reported that the deadly vehicular attack in Nice, France, was carried out by one of its “soldiers” in response to its calls to target citizens of states involved in the coalition”.

    https://news.siteintelgroup.com/

     

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  • Nizza, fermati moglie terrorista tunisino e un islamico. Oggi altri 3 immigrati

    Il camion della strage bloccato dalla polizia e alle spalle il Grand Hotel Negresco

    NIZZA. 16 LUG. Strage degli innocenti sulla Promenade des Anglais, che stamane è stata riaperta. Ci sono ancora 31 italiani da rintracciare. Il console italiano a Nizza, poco fa ha spiegato che non ha dati ufficiali su eventuali vittime.

    La polizia francese oggi ha fermato altri tre immigrati islamici nell’ambito delle indagini sull’attentato, avvenuto poco prima delle 23 di giovedì scorso e costato la vita a 84 persone, di cui 10 bambini francesi (gli adulti italiani feriti sono tre piemontesi, di cui due in gravi condizioni).

    Potrebbero essere suoi complici. Non si capisce come il terrorista sia riuscito a passare con un camion di quelle grandi dimensioni durante i festeggiamenti del 14 luglio, giornata della libertà.

    Secondo il procuratore della Repubblica di Nizza, la moglie connazionale del terrorista tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel, oggi è ancora in stato di fermo e sarà interrogata di nuovo. Probabilmente sarà messa a confronto con gli altri tre islamici, che risultano persone vicine all’attentatore. L’attentatore era originario di un paesino di Sousse, dove era stata compiuta la strage dei turisti.

    Lo hanno riferito alcuni media francesi.

    Intanto, ieri sera è stato fermato sulla Promenade des Anglais un altro immigrato, che sarebbe stato trovato in possesso di un machete.

    Oggi è il primo dei tre giorni di lutto nazionale in Francia. A Ventimiglia sono comparse le scritte “Je suis Nice”.

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  • Je suis Nice nei negozi di Ventimiglia e Toti spiega: Liguria è sicura

    Je suis Nice dalle vetrine di Ventimiglia ai palazzi del parlamento della UE

    VENTIMIGLIA. 15 LUG. Per esprimere solidarietà alla vicina Nizza, colpita dall’attentato terroristico di ieri sera, da parte di un immigrato tunisino di 31 anni, che ha causato 84 morti, i commercianti di Ventimiglia oggi hanno esposto sulle loro vetrine un cartello listato a lutto.

    I ventimigliesi hanno scritto “Je suis Nice et la France” e hanno riprodotto il tricolore francese e quello italiano. La frase riprende quella usata dai parigini, dopo la strage al periodico satirico Charlie Hebdo, avvenuta il 7 gennaio 2015 per mano dei terroristi islamici.

    Sono state prodotte anche t-shirt con la stessa scritta e lo stesso logo con i tricolori. “Je suis Nice” è comparsa in moltissime altre città europee e sugli edifici del parlamento della UE, in segno di solidarietà con i famigliari delle vittime della strage e tutti i francesi.

    Intanto, il governatore ligure Toti ha fatto il punto sul vertice del Comitato di sicurezza di oggi pomeriggio a Imperia. “La preoccupazione è assolutamente legittima, come la rabbia e lo sdegno, ma al momento non ci sono segnalazioni di particolari emergenze e la ‪Liguria‬ resta un regione sicura: i valichi sono ancora piu’ sorvegliati di prima, ma ciò non significa che possiamo chiudere gli occhi e abbassare la guardia.
    Al Prefetto, che tiene i contatti con le autorità francesi, abbiamo chiesto di mettere a disposizione dei francesi tutto il nostro sistema sanitario, qualora se ne presentasse la necessità”.

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  • Strage a Nizza, ecco chi era il terrorista: un immigrato come tanti

    Il camion sul quale viaggiava il terrorista islamico, ucciso dalla polizia a Nizza

    NIZZA. 15 LUG. Strage a Nizza. Tanti bambini fra le 84 vittime. Ecco chi era il terrorista ucciso ieri sera dalla polizia: islamico, immigrato, nordafricano, conosciuto dalla Gendarmerie per piccoli reati. Preso e rilasciato, sia pure in libertà vigilata.

    Uno come tanti. Arrivano, vengono accolti, si stabilizzano e continuano a delinquere in un quartiere di una città francese o nei caruggi di Genova.  E’ uguale. Per quelli di loro, che non rigano dritto, l’integrazione è impossibile.

    Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva trentuno anni, era nato a Sousse (non lontano da Monastir) ma si era trasferito a Nizza, dove aveva ottenuto la residenza. Viveva in un alloggio di boulevard Henri Sappia. Faceva l’autista per una società di consegne.

    La polizia stamane lo ha identificato con certezza grazie alle impronte digitali. Secondo le prime indiscrezioni, l’immigrato era sposato ed aveva tre figli, ma stava divorziando e pertanto aveva problemi economici. Possedeva una pistola.

    Conosciuto dalla Gendarmerie per reati di violenza minore (in particolare un violento alterco avvenuto nei mesi scorsi con dei francesi) ma anche per furto, rissa e maltrattamenti in famiglia, era in libertà vigilata dal 27 gennaio scorso per atti di violenza e uso di armi.

    Alle spalle, il terrorista islamico aveva quindi una storia di piccoli e medi reati. Come tanti altri malviventi, mai espulsi.

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  • Terrorista di Nizza era immigrato tunisino, accolto in città: 80 morti

    Una bambola accanto al cadavere sulla Promenade des Anglais: solo odio e nessuna pietà

    NIZZA. 15 LUG. Una bambola accanto al cadavere. Il camion zigzagava sulla Promenade des Anglais per ucciderne più che poteva. Solo odio e nessuna pietà. Peggio che in guerra.

    Nella giornata del 14 luglio, festa della libertà, hanno spiegato chiaramente, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che ci vogliono tutti morti.

    Il terrorista islamico alla guida del camion che, poco prima delle 23 di ieri a Nizza ha ucciso almeno 80 persone, falciando la folla come birilli e sparando su cittadini inermi e poliziotti, era un immigrato tunisino accolto in città.

    Secondo le ultime indiscrezioni, nella cabina di guida con lui ci sarebbe stato un complice, che sarebbe riuscito a fuggire.

    I feriti sono oltre 100, molti quelli gravi e 16 quelli che risultano ricoverati all’ospedale in gravissime condizioni. Sul camion sono state trovate armi ed esplosivi. In Francia, lo stato di emergenza è stato prorogato per altri 3 mesi.

    Secondo fonti della polizia francese, il 31enne era residente in città e quindi conosceva bene i luoghi presi di mira durante l’attacco, palesemente premeditato, in occasione dei festeggiamenti del 14 luglio. Il terrorista islamico è stato ucciso dalla forze di sicurezza francesi, che stanno cercando altri complici islamisti.

    Le autorità italiane hanno rafforzato i controlli al confine. Nella notte è stato convocato il comitato di sicurezza in prefettura a Imperia. Alle 9 è in programma il vertice dell’antiterrorismo italiano a Roma.

    Secondo il Site, sito online che monitora le azioni jihadiste sul web, i sostenitori dell’Isis stanno festeggiando la strage di Nizza: “Conquisteremo la Francia”. Fabrizio Graffione

     

     

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  • Strage a Nizza e l’Isis festeggia sul web: controlli rafforzati al confine

    Un’immagine choc della strage sulla promenade di Nizza (YouReporter.it)

    IMPERIA. 15 LUG. Salgono a 75 i morti e a 100 i feriti (molti quelli gravi) per la strage alla Promenade des Anglais di stanotte a Nizza e l’Isis festeggia sul web. I sostenitori dell’Isis «stanno celebrando il massacro di Nizza».

    Lo ha riferito stanotte su twitter il Site, il sito online di monitoraggio delle attività e della propaganda jihadista sul web: «Notando le luci della torre Eiffel spente in segno di lutto, un sostenitore dell’Isis ha chiesto che rimanga al buio fino alla conquista della Francia da parte dello Stato Islamico».

    A Nizza sono state trovate armi e granate. L’esercito è sceso in strada. Sono stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco. L’autista del camion omicida, lanciato poco prima delle 23 a 80 km/h sulla folla che assisteva ai festeggiamenti del 14 luglio, è stato “abbattuto” dalle forze di sicurezza francesi, che sono alla caccia di eventuali complici.

    A Nizza i residenti hanno aperto le porte aperte delle loro case ai partecipanti alla serata di festa, che sono scappati terrorizzati e sotto choc.

    Nella notte si è riunito il comitato di sicurezza a Imperia e il governatore ligure Giovanni Toti ha annunciato: “A Ventimiglia il ministero degli Interni ha disposto il rafforzamento dei dispositivi di controllo e sicurezza ai tre valichi di confine terrestre. A Imperia nella notte riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza. La Regione Liguria, attraverso la prefettura di Imperia, ha offerto alle autorità francesi ogni aiuto possibile per i feriti attraverso gli ospedali vicini al confine”.

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  • Nizza, camion sale sulla promenade: è strage, 73 morti

    La folla fugge dalla Promenade des Anglais a Nizza

    NIZZA. 14 LUG. Terrore e delirio nella vicina Nizza nel giorno della Festa Nazionale del 14 luglio.

    Un camion si è scaraventato contro la folla durante le celebrazioni della festa nazionale.

    La prefettura parla di attentato e chiede ai cittadini di restare barricati dentro casa.

    I tragici fatti si sono svolti sulla Promenade Des Anglais, il lungomare della cittadina transalpina, durante lo spettacolo dei fuochi artificiali.

    Un camion con alla guida un uomo si è scagliato contro la folla a che era sulla passeggiata percorrendone una buona parte arrivando all’altezza del Negresco e travolgendo chi aveva davanti.

    Sembra che il camion viaggiasse a 80km/h e fosse da 18 tonnellate, un mezzo che è lungo 15 metri.

    Si è generato immediatamente il panico con le persone che hanno iniziato a correre terrorizzate. Mentre sul terreno restavano i corpi delle vittime.

    Le autorità parlano, per il momento, di 73 morti e di oltre 100 feriti. L’autista del camion sarebbe stato ucciso. (nella foto: la gente fugge dalla Promenade des Anglais).

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  • E’ morto il boss Bernardo Provenzano

    E’ morto il boss Bernardo Provenzano

    MILANO. 13 LUG. E’ morto il boss Bernardo Provenzano. Ottantatré anni,  malato da tempo, indicato come il capo di Cosa nostra, il capo dei capi, venne arrestato dopo una latitanza di 43 anni l’11 aprile del 2006 in una masseria di Corleone, a poca distanza dall’abitazione dei suoi familiari.

    Il capomafia era detenuto al regime di 41 bis nell’ospedale San Paolo di Milano.

    Tutti i processi in cui era ancora imputato, tra cui quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, erano sospesi in quanto Provenzano era stato ritenuto incapace di partecipare in quanto “incompatibile con il regime carcerario” e che “l’assistenza che gli serve è garantita solo in una struttura sanitaria di lungodegenza”.

    A lungo l’avvocato del boss, Rosalba Di Gregorio, aveva chiesto senza sottenerla, la revoca del regime carcerario duro e la sospensione dell’esecuzione della pena per Bernardo Provenzano, per le sue condizioni di salute.

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