Categoria: Consumatori

  • Mozziconi, multe per chi li getta a terra

    Multa a chi getta i mozziconi per terra

    ROMA. 21 GEN. Dal prossimo 2 febbraio verranno elevate multe da 30 fino a 300 euro per chi butta  mozziconi per terra o nelle acque e negli scarichi.

    Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del disegno di legge sulla Green economy, legge del 28 dicembre 2015 n.221, i fumatori meno ambientalisti ora dovranno vedersela con multe anche salate.

    In pratica l’ammenda riguarderà quelli che, dopo aver fumato, non cercheranno un raccoglitore per strada, o metteranno il mozzicone in tasca o in un posacenere ma, al contrario, getteranno la ‘cicca’ per terra o in un tombino o, peggio ancora, in uno scarico d’acqua.

    Allo stesso tempo sono previste multe anche per chi butta a terra, nelle acque, nei tombini o negli scarichi, scontrini, fazzoletti di carta, gomme da masticare e quant’altro. In questo caso la multa, sarà leggermente più lieve e partirà sempre da 30 euro per arrivare, però, ai 150.

    Proprio la legge appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale prevede, si, pene per i fumatori o coloro che non seguono l’idea di decoro della propria città, ma anche l’ obbligo per i comuni di installare nelle “strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”.

    Le somme derivate dalle sanzioni verranno poi versate al 50% dai Ccomuni allo Stato per un apposito Fondo del ministero dell’ Ambiente e della tutela del territorio e del mare e destinato sia all’installazione dei raccoglitori, sia alla pubblicità informativa per l’iniziativa.

    Il restante 50% è destinato ai comuni in cui sono state accertate le relative violazioni ed utilizzate per l’installazione dei raccoglitori, per la comunicazione dell ‘inizativa e per la pulizia del sistema fognario locale.

    La legge del 28 dicembre 2015 n.221: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/1/18/16G00006/sg

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  • Farmaci falsi cresce contraffazione, mercato da 200 miliardi di $

    Sequestro di farmaci contraffatti ad opera dei carabinieri

    PARIGI. 16 GEN. Il 38% di tutti i prodotti sequestrati per irregolarità è costituto da farmaci falsificati, un mercato che vale addirittura 200 miliardi di dollari l’anno.

    E inoltre contiene medicinali il 36% dei colli postali sequestrati. Lo evidenzia l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel report “Illicit trade: convergence of criminal networks”, che scatta una fotografia del fenomeno negli Stati Ocse senza trascurare i numerosi furti negli ospedali italiani e nella filiera.

    Nel nostro Paese, recita il report citando il management di un’azienda, “spariscono” ogni mese cinque cargo per il trasporto di medicinali. Il Pharmaceutical Security Institute, citato dall’Ocse, afferma che se nel 2002 si erano registrati 196 eventi criminosi legati alla contraffazione e/o al commercio illegale o al furto di farmaci, nel 2014 questo numero è salito a 2.177.

    I dati più recenti di comparazione mostrano che sia a livello europeo (Commissione Europea) che a livello mondiale (WCO), la contraffazione continua a crescere parallelamente alla crescita della globalizzazione e del commercio via internet. E questo pur tenendo conto che si tratta in un caso come nell’altro di dati interdoganali, che quindi non includono le contraffazioni prodotte e consumate all’interno della stessa regione doganale.

    Per quanto concerne la casistica delle falsificazioni, il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto da ingredienti sbagliati, il 15,6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso e l’8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti. Internet, infine, resta la via più diffusa per vendere e comprare questi prodotti: oltre il 50% dei farmaci reperibili online è falso.

    Cresce, quindi, il valore complessivo della contraffazione, ma crescono più che proporzionalmente i rischi per il consumatore perché i prodotti di uso quotidiano e prodotti potenzialmente dannosi per la salute e per la sicurezza dei consumatori ammontano al 38,6% dei sequestri effettuati nel 2014, confrontati con il 24,5% del 2013. Una situazione ancora più allarmante se si considera che circa il 24% dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli postali sequestrati (ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36% erano medicinali.

    L’Ocsehttp://www.oecd.org

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  • Bufala: Ti regalo un TV Samsung se condividi

    La bufala del Samsung

    ROMA. 13 GEN. Ecco spuntare una nuova bufala e a segnalarlo è la polizia postale con il profilo Facebook Vita da Social.

    Sul Social network si legge: “#OCCHIOALLABUFA:La nuova bufala del “ti regalo un tv Samsung se condividi” ha rifatto il pieno di click (e di allocchi). Già mesi fa la stessa identica bufala (ma con immagine diversa) aveva riempito le bacheche di molti utenti social.Non contenti i truffatori (perchè di truffa si parla) hanno replicato lo stesso meccanismo forse sicuri che ormai nessuno avrebbe più abboccato…nessuno tranne i 20 mila utenti che hanno cliccato Mi piace, scritto di che colore volevano il televisore e condiviso sulla propria bacheca forse…Il messaggio in questione recitava:Offriamo 23 Samsung SMART TV 40” UHD 4k, che non può essere venduto perché il suo scatola è stato aperto e sono stati utilizzati per l’esposizione nei negozi. *Casualmente scegliere 23 persone il 24.12.2015 e vincitori saranno contattati via Facebook e via e-mail.Vuoi un SMART TV 40” UHD 4k ?

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    2. Prendi il premio : concoursofficiel.com/SamsungUHD4k/

    3. Lascia un commento con tuo colore preferito : Bianco | Nero

    Non perdere questa occasione! Promozione limitata!

    È importante effettuare tutte le passi da registrare.

    Buona Fortuna!Naturalmente l’intenzione dei truffatori era di far arrivare l’utente alla loro landing page dove in pochi passaggi si veniva iscritti a servizi telefonici da 10 euro a settimana (partnership Jamba).Fortunatamente in queste ore Facebook ha messo una pezza chiudendo la pagina.Cosa aspettarsi dalle prossime bufale? Macchine, tv, cellulari e prestiti gratis sono già stati usati. Aguzzate l’ingegno cari truffatori, tanto ci sarà sempre qualcuno che con leggerezza condividerà la notizia al grido di ‘Magari non è vero ma non mi costa nulla’. Beh proprio nulla no”.

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  • ECDC, in aumento i casi di legionella nella Ue

    Il batterio della Legionella

    SVEZIA. 14 GEN. E’ allarme legionella con i casi in aumento. Stando a quanto riportato dai dati dell’ ECDC sulle malattie infettive sarebbero in crescita esponenziale gli ammalati di “legionellosi” nella UE, mai tanti dal 2014. Ovunque ci sia acqua calda in pratica, senza fare inutili allarmismi, ci sarebbe il pericolo di trovare il batterio

    A segnalarlo è l’associazione Sportello dei Diritti che ogni volta che si presenta un problema di salute pubblica in Italia o nei paesi contigui ma anche in quelli lontani, ritiene utile segnalare ciò che accade per informare e per evitare che situazioni analoghe si ripetano o si diffondono anche vicino o nella nostra stessa “casa”.

    In questo caso è importante evidenziare quanto pubblicato dal portale dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) che ha focalizzato l’attenzione su una questione annosa ma troppo spesso sottovalutata dalla cittadinanza e dalle stesse istituzioni sanitarie dei paesi europei: la diffusione della legionella, il batterio che causa di gravi conseguenze cliniche che possono portare anche alla morte.

    Secondo l’Agenzia della UE impegnata nelle procedure di campionamento, monitoraggio e prevenzione con l’obiettivo di rafforzare le difese dell’Europa contro le malattie infettive, i casi di legionellosi sono in aumento non perché la legionella sia diventata più pericolosa, ma perché sono migliorati gli strumenti diagnostici.

    Inoltre anche le condizioni meteorologiche favorevoli alla malattia Legionella, possono spiegare le altre ragioni di questo aumento.

    Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna rappresentavano il 74% di tutti i casi.

    Le principali caratteristiche dei casi segnalati nel 2014 erano molto simili a quelli segnalati negli anni precedenti: la maggior parte dei casi sono sporadici e la malattia ha interessato principalmente i maschi più anziani.

    Nel 2014, sono stati segnalati 953 casi di malattia del legionario (TALD) a viaggi-collegati, il 21% rispetto al 2013. Questo è in linea con il tasso di notifica complessivo aumentato per la malattia della Legionella.

    È noto che la malattia si sviluppa rapidamente in presenza di condizioni particolari, e altrettanto rapidamente può scomparire, ma è pur vero che vi sono luoghi dove è più facile che il batterio si annidi e proliferi, come quando vi sono impianti di condizionamento dell’aria o cisterne di approviggionamento dell’acqua.

    La legionella si può trovare ovunque però, poichè predilige habitat acquatici caldi, tra i 25 e i 45 gradi. In genere il batterio può colonizzare tutti gli ambienti acquatici artificiali, gli impianti idrici, di umidificazione e condizionamento. Ovunque ci sia acqua calda c’è il rischio di trovare la legionella, ma i luoghi con acqua calda nebulizzata sono i più pericolosi.

    Casi di legionellosi sono stati segnalati in ospedali, case di cura, studi odontoiatrici, alberghi, campeggi, impianti termali e ricreativi (palestre, piscine, idromassaggi), giardini e campi da golf con sistemi di irrigazione a spruzzo e/o fontane decorative, navi da crociera. Gli alberghi, per esempio, sono spazi ove nella pressoché generalità dei casi vi sono tali tipi d’impianti o serbatoi. È ovvio che un’adeguata manutenzione può limitare di gran lunga i rischi di proliferazione della legionella. Controlli che non sempre sono puntuali ed efficaci. Ecco perché le autorità sanitarie, specie nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, dovrebbero aumentare le attività di verifica al fine d’impedire sul nascere l’eventuale diffusione della temibile infezione.

    ECDC sulla legionella: http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/legionnaires_disease/Pages/index.aspx

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  • Equitalia, la truffa tramite email

    truffa delle email mandate apparentemente da Equitalia

    ROMA. 8 GEN. In questi giorni sta girando una mail apparentemente di Equitalia che intima di effettuare un pagamento dovuto a tasse e contributi irrisolti: attenzione si tratta di una truffa.

    E’ bene prestare la massima attenzione, in quanto secondo la polizia postale si tratta di un’azione di phishing senza precedenti.

    Il phishing è quel tentativo di “adescamento” online di utenti meno esperti, con l’invito a fornire dati e informazioni personali o addirittura, come in questo caso, effettuare pagamenti a favore di malintenzionati che si spacciano per enti pubblici.

    Nel caso si ricevessa una mail con oggetto “Pagamento Equitalia” o qualcosa di simile l’importante è non entrare nel panico.

    Equitalia non utilizza questo sistema di riscossione ed è la stessa agenzia di riscossione a precisarlo..

    I consigli, però, sono sempre gli stessi: una volta visualizzata da pannello la finta mail, meglio non aprirla per nulla o se spinti dalla curiosità ed avete visionato il contenuto del messaggio, non procedete mai al salvataggio e visualizzazione del relativo allegato.

    La polizia Postale è risalita ad un complesso sistema di server che inviano queste mail a centinaia di migliaia di indirizzi mail.

    Il mittente del messaggio, non è affatto univoco, altrimenti sarebbe più facile individuarlo ed inibirlo.

    Per farci un’idea ecco un elenco di indirizzi fasulli legati ad Equitalia:

    [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]; [email protected].

    Viene raccomandata la massima attenzione nella ricezione di queste mail. Se si ha qualche dubbio, meglio contattare la Polizia Postale o anche la stessa Equitalia per verificare se c’è un procedimento a nostro carico o meno.

    Polizia Postalehttp://www.poliziadistato.it/articolo/23393/

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  • Class action contro Fitbit per il cardiofrequenzimetro

    Fitbit. l’ home page

    SAN FRANCISCO. 8 GEN. Class action contro Fitbit intentata presso lo US District di San Francisco da un gruppo di utenti possessori di alcuni app o dispositivi realizzati dall’azienda californiana, per tenere sotto controllo l’attività e l’allenamento consapevole.

    Secondo i legali i prodotti commercializzati come Charge HR e Surge non sono in grado di misurare in modo appropriato il battito cardiaco durante gli allenamenti.

    I querelanti, provenienti dagli stati della California, Colorado e Wisconsin, accusano Fitbit di continuare a promuovere i propri prodotti esaltandone le funzionalità di monitoraggio.

    La causa è nata dopo che uno dei querelanti ha misurato il proprio battito cardiaco dopo aver svolto attività fisica utilizzando un Charge HR ed un misuratore medico, riscontrando una differenza notevole tra i due risultati: 82 battiti misurati dal primo dispositivo, 160 battiti misurati dal secondo.

    “Con questo margine di errore, il dispositivo è inutile come misuratore del battito cardiaco”, viene motivato nel testo depositato presso lo US District di San Francisco. Dal canto suo, Fitbit rispedisce al mittente qualsiasi accusa, affermando che la denuncia non ha alcun fondamento.

    “Stiamo portando avanti alcuni studi interni per la validazione dei nostri prodotti”, ha aggiunto un portavoce dell’azienda. La class action di questi giorni si va ad aggiungere alla causa giudiziaria che vede Fitbit impegnata contro Jawbone, con la seconda che accusa la prima di aver rubato informazioni segrete tramite l’assunzione di cinque tecnici.

    Nel 2014, poi, Fitbit è stata accusata da alcuni consumatori che hanno riscontrato improvvise eruzioni cutanee dopo aver indossato alcuni modelli di smartband.

    Fitbit è attualmente impegnata nel lancio di nuovi prodotti al CES 2016 in corso a Las Vegas, tra cui l’inedito smart fitness watch Blaze.

    Internet: https://www.fitbit.com

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  • Truffa con busta verde per multa in Croazia

    La truffa con busta verde per multa in Croazia

    ROMA. 8 GEN. E’ in corso una nuova truffa articolata tramite un invio postale. Già diverse persone hanno ricevuto in questi ultimi giorni una busta verde, molto simile a quelle comunemente usate per gli atti giudiziari, proveniente dalla Croazia, e più precisamente dalla città di Pola.

    Nella busta ci sono documenti scritti in croato e in italiano, insieme ad alcuni timbri che, a prima vista farebbero pensare la provenienza da qualche autorità.

    In essi si richiede il pagamento di una multa per eccesso di velocità, compreso tra € 184,73 ed € 250,65, pena l’avvio di una procedura di pignoramento. Il pagamento è richiesto su un IBAN italiano.

    Se avete ricevuto una busta verde proveniente dalla Croazia che vi chiede di pagare una multa, fate attenzione perché molto probabilmente si tratta di questa truffa.

    Anche la polizia mette in guardia i cittadini su tale truffa ed il fatto è stato anche segnalato sulla pagina Facebook “Una vita da social” proprio perché diversi cittadini, nelle ultime settimane, hanno ricevuto tale busta verde molto simile a quelle comunemente usate per gli atti giudiziari.

    Il consiglio della Polizia di Stato è quello, ovviamente di non pagare alcuna somma e di segnalare i fatti, al posto di polizia più vicino.

    Internet: https://www.facebook.com/unavitadasocial

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  • Una pozzanghera enorme fa impazzire il web live

    MONDO. 6 DIC. Periscope, la App di Twitter per i live raggiunge il record. Più di 20.000 visualizzazioni in tempo reale per una grande pozzanghera.

    Sembra uno scherzo ma la diretta live racconta i rocamboleschi tentativi da parte di molte persone di “guadare” una grande pozzanghera in una via.

    Ed è subito parodia sul web. In meno di poche ore hashatag, #DrummondPuddleWatch ha già raggiunto i 50.000 cinguettii su Twitter, scatenando i più svariati commenti.

    La curiosa parodia in tempo reale si svolge in Inghilterra, esattamente a Drummond (Newcastle), e la fantasia decolla.

    C’è chi tenta di guadare la pozza con un materassino, chi con salti e allungamenti ma pare che l’impresa sia ardua, se non per i più tenaci.

    Persino il creatore di Periscope notando l’aumento dei collegamenti non può che condividere il video.

    BREAKING NEWS: There's a man on a lilo in the puddle #DrummondPuddleWatch pic.twitter.com/DQNVzWzniy

    — Elliot Wagland (@elliotwagland) January 6, 2016

     

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  • Rai, il canone sulla bolletta

    Il canone Rai in bolletta

    ROMA. 5 GEN. Il canone della Rai si pagherà sulla bolletta dell’energia elettrica Enel od di altri gestori e le associazioni dei Consumatori sono preoccupate.

    Al di là di chi sostiene che sia una scelta illegittima pagare il canone Rai in bolletta, sono preoccupati i consumatori che stanno tempestando le associazioni di categoria con richieste di chiarimenti.

    Lo sportello dell’ Unione Nazionale Consumatori conferma come si tratti  di “preoccupazioni fondate”, in quanto, come previsto in Legge di stabilità, andranno incrociate le banche dati dell’Anagrafe tributaria, dell’Authority per l’energia, Acquirente Unico, Ministero dell’Interno, Comuni e quant’altro, senza contare chi ha fatto l’abbonamento ad altri gestori di energia o utilizzza altri canali televisivi.

    Il rischio di errori è elevato, in particolare quando l’intestatario della bolletta elettrica è diverso da chi ha pagato fino ad oggi il canone Rai. Un classico è per quanto riguarda i conviventi che magari hanno l’intestazione ad utenze differenti o quando il marito paga la bolletta della luce, mentre la moglie l’abbonamento alla tv.

    In questo modo può succedere che alla moglie venga richiesto il pagamento del canone già pagato dal marito, oppure che la moglie paghi, ed il marito, vecchio abbonato, venga considerato un evasore.

    O anche per chi paga la tariffa D3, che viene applicata sia ai residenti con impegno di potenza superiore a 3 kW sia ai non residenti, che il canone, invece, non devono pagarlo.

    Ecco alcuni consigli e chiarimenti.

    Il pagamento del canone Rai avviene mediante addebito nella fattura per i titolari di utenza di fornitura di energia elettrica. Paga chi possiede la tv. Il canone deve pagarlo chiunque detiene un apparecchio atto od adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive, computer ed altro compresi.

    Nel 2016 il canone annuo ordinario è stato ridotto a 100 euro, dai 113,50 del 2015. Canone ritenuto troppo elevato dall’ Unione Nazionale Consumatori in quanto per mantenere il gettito invariato l’abbonamento avrebbe dovuto essere di 77 euro, 83 se restasse un’evasione del 7%.

    Limitatamente al 2016, il primo addebito del canone avverrà nella prima fattura elettrica successiva al 1° luglio 2016 e comprenderà le rate scadute, ossia da gennaio a luglio.

    Non si può più chiedere il suggellamento del televisore, la manovra di stabilità ha eliminato questa possibilità, mentre il limite di reddito per il diritto all’esenzione per gli over 75 è stato elevato a 8.000 euro annui.

    Per quanto riguarda le seconde case se si è in possesso di una seconda abitazione dove vi è un televisore, non si deve pagare un secondo abbonamento, stessa cosa se si ha più di un televisore.

    La novità oltre al pagamento in bolletta è che viene presunta la detenzione dell’apparecchio nel caso in cui esiste “un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica”. In caso contrario sarà necessario presentare, ogni anno, un’autocertificazione all’Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino.

    L’ Unione Nazionale Consumatori consiglia di non fare autocertificazioni anticipate, ossia prima che arrivi la richiesta indebita del pagamento del canone. La dichiarazione di non detenere apparecchi, infatti, deve essere resa nelle forme previste dalla legge, con modalità da definirsi con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate.

    Per quanto riguarda le disdette e le variazioni, come nel passato, devono essere comunicate le variazioni intervenute, come il cambio di residenza.

    Stessa cosa se un televisore viene ceduto a terzi permane l’obbligo di inviare la disdetta, dando “esatta comunicazione delle generalità e indirizzo del nuovo possessore”.

    Se il televisore è stato dismesso, eliminato e portato in discarica, è bene allegare la ricevuta di rottamazione o nel caso di un furto, la denuncia.

    Infine, in caso di morte del titolare, l’erede già abbonato deve richiedere l’annullamento dell’abbonamento intestato al defunto comunicando la data ed il luogo del decesso.

    Il canone Rai: www.canone.rai.it

    L’ Unione Nazionale Consumatori sul canone Rai: http://www.consumatori.it/articolo/canone-rai/#.Voune4TCXMU

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  • È morto Lemmy Kilmister, leader dei Motörhead

    Lemmy Kilmister

    LOS ANGELES. 29 DIC. Lemmy Kilmister, fondatore e leader dei Motörhead non c’è più, se n’è andato all’ età di 70 anni. Lemmy Kilmister, leader dei britannici Motörhead, gruppo cult del rock pesante, è morto a Los Angeles dopo “una breve battaglia contro una forma aggressiva di cancro”.

    Lo comunica la stessa band su Facebook: “Non esiste un modo semplice per dire questo … il nostro poderoso, nobile amico Lemmy è morto oggi dopo una breve battaglia con un cancro estremamente aggressivo. Aveva saputo della malattia il 26 dicembre, ed era a casa, seduto davanti al suo videogioco preferito con la sua famiglia”…  “Non ci sono parole per esprimere il nostro shock e la nostra tristezza, ne parleremo nei prossimi giorni, ma per favore suona ascolta la musica di Motörhead a tutto volume, ascolta Hawkwind forte, riproduci la musica di Lemmy LOUD. Gusta un drink, condividi le storie, celebra la vita di questo uomo meraviglioso … lui vorrebbe esattamente questo. Ian ‘Lemmy’ Kilmister, 1945 -2015… Born to lose, lived to win.”.

    Poi l’invito: “Non esitate a postare le vostre condoglianze sulla nostra pagina ufficiale” per il tributo a Lemmy.

    Facebook: Lemmy Kilmisterhttps://www.facebook.com/lemmykilmisterforlife

    Facebook Motörheadhttps://www.facebook.com/OfficialMotorhead/?fref=ts

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