Categoria: Consumatori

  • Terremoto. Slow Food: “Un futuro per Amatrice”, 2 Euro dagli spaghetti all’amatriciana

    ROMA 27 AGO. Solidarietà per i terremotati, anche Slow Food lancia una iniziativa incentrata sul cibo, la pasta all’amatriciana. “In tutto il mondo, attraverso questo piatto simbolo della storia gastronomica di Amatrice, speriamo di poter diffondere anche i valori di solidarietà e condivisione propri della cultura contadina da cui nasce” Carlo Petrini, presidente di Terra Madre e Slow Food, avvia una campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto e pensare già da oggi al loro futuro.

     

    “Aderiamo alle iniziative spontanee nate in queste ore in Italia e rilanciamo – continua Petrini – chiamando in causa i ristoratori di tutto il mondo per un anno intero. Speriamo in questo modo che l’attenzione non svanisca e vada oltre l’onda emotiva del momento: superiamo l’emergenza e iniziamo già da oggi la ricostruzione. Chi ha vissuto questo dramma deve poter ritrovare la normalità il prima possibile, i fondi destinati devono essere durevoli e la raccolta costante.

     

    Con “Un futuro per Amatrice” (#unfuturoperamatrice) chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice”.

     

    Intanto, nell’immediato, l’invito è di scegliere i prodotti alimentari e agricoli che arrivano dalle aree colpite per sostenere l’economia locale. La rete internazionale di Slow Food si è già messa all’opera per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere quante più adesioni possibili.

     

    L’iban del Comune di Amatrice per il versamento è: IT 28 M 08327 73470 000000006000

    Causale: Un futuro per Amatrice

    Adesioni ristoratori: [email protected]

    L’elenco dei ristoratori aderenti su www.slowfood.it 

    #unfuturoperamatrice.

    Marcello Di Meglio

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  • Unioni civili: solo 26 Comuni su 230 pronti

    LIGURIA. 22 AGO. Indagine di Arcigay Liguria, solo 26 Comuni hanno predisposto una lista di prenotazione, su 230 Amministrazioni contattate, per le Unioni Civili.

    Le Unioni Civili tra persone dello stesso sesso sono legge: l’ultimo tassello è stata l’approvazione, da parte del Consiglio di Stato, del cosiddetto decreto ponte, che fornisce ai Comuni italiani tutte le indicazioni pratiche per celebrare le unioni.

    Dal 26 luglio Arcigay Liguria ha quindi avviato un’indagine contattando tutti i Comuni del territorio regionale e chiedendo loro se era già stata predisposta una lista di prenotazioni da parte di coppie dello stesso sesso.

    Ad oggi su circa 230 Comuni interpellati, 26 hanno risposto.

    Il Comune di Genova ha curato da subito un lista d’attesa che a metà agosto era già ad una ventina di prenotazioni e ha quindi creato una pagina internet dedicata, confermando quindi la sua piena disponibilità (link: Unioni civili tra persone dello stesso sesso). La prima unione genovese sarà a fine agosto in data che non è possibile specificare, perché sarà un evento privato; dalla successiva Unione saranno ammessi la stampa e le associazioni e sarà celebrata dal Sindaco Marco Doria.
    Il Comune della Spezia ha ricevuto una decina di richieste e ha confermato la sua disponibilità e il suo appoggio.
    Genova e La Spezia sono i due Comuni liguri che hanno aderito alla Rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) e, insieme ad altri, si erano già precedentemente impegnati istituendo i Registri delle Unioni Civili.

    Il Comune di Savona ha pubblicamente dichiarato il 18 agosto che quattro coppie celebreranno l’Unione Civile tra settembre e ottobre (tre coppie di uomini e una di donne) e che la prima coppia sarà “sposata” dalla Sindaco Ilaria Caprioglio.

    Il Comune di Sanremo ha ricevuto alcune richieste, ma soprattutto celebrerà la prima Unione Civile della Liguria venerdì 26 agosto. Sanremo è stata già ospite della prima manifestazione gay italiana il 5 aprile 1972, raggiungerà quindi almeno in Liguria quest’altro primato per i Diritti LGBT.
    Il Comune di Rossiglione celebrerà la prima unione fra due donne sabato 24 settembre.
    Il Comune di Albisola Superiore ha ricevuto alcune richieste; viene segnalato che fra queste ci sono due genovesi che stanno chiedendo di unirsi nei luoghi conosciuti per i matrimoni. Il Sindaco Franco Orsi dichiara che il Comune è stato “interessato a promuovere la celebrazione dei Matrimoni civili sul proprio territorio nel passato ed è parimenti interessato oggi ad analoga promozione per le Unioni”.
    Anche il Comune di Sori, che esprime soddisfazione per la Legge attraverso l’Ass. Ilaria Bozzo, promuoverà l’uso della sua spiaggia per le Unioni Civili.

    Gli altri Comuni hanno risposto confermando di non aver ricevuto richieste (almeno al momento della risposta) e di non aver quindi organizzato una lista di prenotazioni. Fra questi è interessante sottolinearne alcuni.
    Il Comune di Vessalico ha una Giunta composta da sole donne e la Sindaco Paola Giliberti si è dichiarata “ben lieta e orgogliosa di celebrare un’unione civile”. Il Sindaco del Comune di Andora Mauro Demichelis sottolinea che “Andora non ha alcun problema a effettuare unioni civili”.

    Oltre a Genova e La Spezia nessun altro Comune ci risulta abbia aderito alla Rete RE.A.DY, ma grazie a questa sollecitazione, alcuni Comuni hanno iniziato ad informarsi presso i nostri Comitati Arcigay di Imperia, Savona e Genova.

    Ricordiamo che, come previsto dal Decreto Ponte, nessun Sindaco/a o funzionario/a comunale può rifiutare di celebrare un’unione civile facendo appello all’obiezione di coscienza.

    Si ringraziano per la preziosa collaborazione i Comuni che hanno risposto all’indagine:

    Albisola Superiore (SV)
    Andora (SV)
    Calice Ligure (SV)
    Carpasio (IM)
    Chiusavecchia (IM)
    Cogoleto (GE)
    Diano Marina (IM)
    Dolcedo (IM)
    Genova (GE)
    La Spezia (SP)
    Levanto (SP)
    Millesimo (SV)
    Montebruno (GE)
    Ortonovo (SP)
    Pontedassio (IM)
    Quiliano (SV)
    Rialto (SV)
    Ronco Scrivia (GE)
    Rossiglione (GE)
    San Bartolomeo al Mare (IM)
    Sanremo (IM)
    Santo Stefano al Mare (IM)
    Soldano (IM)
    Sori (GE)
    Vallecrosia (IM)
    Vessalico (IM)

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  • Terra Madre 2016. No agli shopper in plastica, si al riciclabile per compost

    TORINO 19 AGO. Nell’ambito di “Seminiamo la biodiversità” di Slow Food, raccontiamo un passo alla volta il percorso ideato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dedicato alla sostenibilità ambientale argomento di cui si discuterà al “Salone del Gusto Terra Madre 2016” in programma a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi. Si può così scoprire il progetto SEeD, seme, appunto, acronimo di “Systemic Event Design”. Oggi parliamo di riciclo.

    Si sa che 100 kg di stoviglie monouso compostabili, avviati al trattamento, permettono di non immettere nell’atmosfera 60 Kg di CO2? Un risparmio equivalente a sei auto che percorrono 50 Km o all’energia consumata da 385 lampadine da 50 watt accese tutto il giorno.

    Quest’oggi in “Seminiamo Sostenibilità” si parla proprio dei materiali utilizzati per la fruizione del cibo durante “Terra Madre Salone del Gusto”. L’obiettivo primario del progetto, vale a dire la riduzione progressiva dell’impatto ambientale in tutte le edizioni dell’evento, ha condotto anche a un’attenta e consapevole selezione di materiali per la tavola il più possibile sostenibili.

    Che senso avrebbe infatti godere delle gioie di un cibo buono, pulito e giusto servendosi di posate e piatti realizzati con materiali non valorizzabili che generano rifiuti?

    La necessità di realizzare un evento il più possibile sostenibile ha convinto così gli organizzatori a proporre ai vari espositori l’utilizzo di materiali per la fruizione del cibo biodegradabili e compostabili. Tali materiali, che sono il “Mater-Bi®” dell’azienda partner Novamont e la polpa di cellulosa, nascono dalla Terra, ossia da materie prime rinnovabili di origine naturale (l’amido di mais), e lì tornano alla fine del loro ciclo di vita. Attraverso la raccolta differenziata nell’organico e grazie al compostaggio infatti questi materiali vengono trasformati in terriccio fertile o compost da utilizzare nell’agricoltura.

    Slow Food ha scelto di applicare lo stesso ragionamento agli shopper e ai sacchetti per la spesa che verranno utilizzati durante l’evento: per questo nell’edizione 2008 di “Terra Madre Salone del Gusto” l’associazione è stata la prima ad utilizzare esclusivamente shopper biodegradabili e compostabili, eliminando così i sacchetti di plastica già due anni prima che fossero dichiarati illegali.

    Oggi la legge italiana vieta l’utilizzo di buste per la spesa di plastica, altamente inquinanti, ma purtroppo ancora molti commercianti ne fanno utilizzo (1 sacchetto su 2 in circolazione è infatti illegale) alimentando un mercato nero che è controllato in gran parte dalla criminalità organizzata con un giro d’affari pari a 160 milioni di Euro, di cui 30 milioni solo per evasione fiscale (Dati 2016, Legambiente, campagna “Un Sacco Giusto”). Per rispondere a questa criticità si è quindi deciso di commercializzare unicamente buste per la spesa e shopper biodegradabili e compostabili durante “Terra Madre Salone del Gusto 2016”.

    Ma che cosa vuol dire esattamente “biodegradabile” e “compostabile” e perché sono proprietà così importanti?

    Partendo dalla biodegradabilità, questa è la capacità di sostanze e materiali organici di essere ridotti in sostanze più semplici mediante l’attività enzimatica di microorganismi e si configura come uno dei fenomeni sui quali si basa il ciclo naturale della vita sulla Terra. La compostabilità, invece, è la capacità di un materiale organico di trasformarsi in terriccio o compost fertile mediante il compostaggio, ossia un processo biologico controllato dall’uomo, ma reso possibile dall’azione di batteri e funghi. Quindi così come in natura le sostanze organiche vengono “degradate” in molecole inorganiche di acqua, anidride carbonica e metano, allo stesso modo i materiali biodegradabili e compostabili possono ritornare alla Terra.

    A casa utilizziamo sacchetti biodegradabili e compostabili per la raccolta dei rifiuti organici? E se si organizza una festa con molti invitati, quali stoviglie si usano? Bisogna ricordare che quando si acquistano e utilizzano materiali biodegradabili e compostabili nella vita di tutti i giorni è un po’ come se si facesse il compost a casa: adottando questi materiali non si producono infatti rifiuti che inquinano la Terra, ma risorse in grado di nutrirla. Non acquistiamo rifiuti, ma generiamo compost e dimostriamo di voler bene alla Terra.

    Marcello Di Meglio

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  • Pokemon, stop negli aeroporti tedeschi per sicurezza

    Stop ai Pokemon negli aeroporti tedeschi per sicurezza

    BERLINO. 16 AGO. La Nintendo ha ricevuto direttamente dalle autorità germaniche la richiesta di togliere i Pokemon, i mostriciattoli del gioco virtuale negli scali aeroportuali sia per evitare di creare malumori con altri passeggeri sia per evitare che si creino inutili confronti con la polizia.

    A causa di vari episodi negli aeroporti, infatti, alcune persone sono state sorprese alla ricerca dei mostriciattoli del gioco virtuale quando non hanno rispettato controlli di sicurezza e hanno pure aperto porte di emergenza.

    Qualcuno che si ferma improvvisamente in un corridoio affollato in un aeroporto per prendere una creatura immaginaria corre il rischio di intralciare il passaggio di altri viaggiatori.
    I passeggeri dovrebbero anche evitare di giocare in linee di sicurezza, vicino a porte che danno l’accesso ad aree riservate o in zone che potrebbero dare sospetto alla polizia aeroportuale.

    Le aree riservate degli scali saranno dunque “Pokemon Go free” per impedire che la gente si metta nei guai o faccia scattare allarmi andando dove non dovrebbe pur di conquistare punti al gioco.

    Altri casi diversi, ma altrettanto preoccupanti, si sono verificati nella città di Osnabrück, dove un 22enne ubriaco si era spinto fin sui binari della ferrovia all’inseguimento di un Pokemon. Il 22enne è stato salvato dagli agenti e il traffico ferroviario ha subito ritardi per alcune ore.

    L’altro riguarda alcuni giocatori di Pokemon Go che erano stati invitati a smettere di usare lo smarthphone quando si erano avvicinati ad una base militare nei pressi di Honolulu e sui binari della metropolitana di Toronto e di New York City.

    Purtroppo, osserva Giovanni D’Agata,dello “Sportello dei Diritti”, la tentazione di giocare a Pokemon Go non risparmia neppure i luoghi di sepoltura dei defunti come ad esempio il Cimitero Nazionale di Arlington, fuori Washington.

    Sarebbe intenzione da parte dei creatori del gioco di rimuovere le posizioni che non vogliono dichiaratamente essere parte del gioco come gli aeroporti anche i cimiteri.

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  • Terra Madre 2016. La nuova vita dei pallet ecosostenibili

    TORINO 12 AGO. Nell’ambito di “Seminiamo Sostenibilità” si vuole ragionare sul tema della tracciabilità dei prodotti alimentari e non. Per farlo, Slow Food allestisce con i Greenpallet® la maggior parte dei suoi spazi espositivi collocati nel Parco del Valentino, nelle vie e nelle piazze di Torino in occasione di “Terra Madre Salone del Gusto 2016” dal 22 al 26 settembre prossimi nel capoluogo piemontese. “Seminiamo Sostenibilità” rientra nel percorso ideato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dedicato alla sostenibilità ambientale dell’evento. Scopriamo oggi il progetto SEeD, seme, appunto, acronimo di Systemic Event Design. Parliamo di tracciabilità e pallet.

    Come forse si sa già i pallet o bancali nascono come basi per gli imballaggi nella movimentazione delle merci. Alla fine del loro ciclo di vita, quando iniziano ad essere usurati, se non vengono sottoposti a pratiche di riciclo diventano un rifiuto e ciò ovviamente comporta un costo di smaltimento.

    Nel 2015 sono stati immessi solo nel mercato italiano più di 2 milioni di tonnellate di imballaggi in legno, di cui il 64% è stato recuperato e destinato al riciclo. Purtroppo però il sistema legislativo italiano non obbliga la tracciabilità di questo imballaggio terziario e ciò comporta il rischio concreto che i pallet utilizzati per la movimentazione di prodotti chimici e dannosi per la salute vengano utilizzati anche per il trasporto di prodotti agroalimentari.

    Come valorizzare quindi tale materiale anche durante l’evento torinese, contribuendo così alla buona pratica del suo riciclo e riutilizzo? Slow Food ha risposto a questa domanda impiegando i pallet per la realizzazione degli allestimenti: in questo modo si è allungato il loro ciclo di vita, reinventato la loro funzionalità e li si è fatti tornare imballaggi a fine evento.

    In particolare il ritorno dei pallet alla loro funzione originaria di imballaggi è stato reso possibile grazie alla partnership con l’azienda LURISIA, che si impegnerà ad acquistarne una parte alla fine del Salone. Gli oltre 5000 pallet impiegati durante “Terra Madre Salone del Gusto 2016” per la realizzazione degli stand verranno forniti dall’azienda partner del progetto sistemico PALM. I Greenpallet® vengono realizzati con legno di pioppo certificato PEFC e FSC interamente riciclabile, coltivato e lavorato nella zona del mantovano e sono trasparenti in termini di tracciabilità. PALM ha infatti realizzato il progetto RFID (acronimo di Radio-Frequency IDentification) che appone su ogni bancale un’etichetta con tag RFID e QR code che permette di conoscere la storia del pallet, risalendo all’origine della materia prima, definendo che cosa ha trasportato, localizzandolo e controllando anche la data di scadenza dei prodotti movimentati. La tracciabilità e il controllo della filiera produttiva permettono anche di arginare il mercato nero dei pallet, controllato dalla criminalità organizzata, che produce solo in Italia una frode fiscale di circa 396 milioni di Euro (Dati 2009, Camera dei Deputati).

    Perché, dunque, è importante che ognuno di noi si informi su questi imballaggi? Perché questi costi ricadono su di noi, e nel giro di un anno è come se ogni italiano ne acquistasse 4. In quanto proprietari di questi bancali non avremmo il diritto di sapere da dove arrivano, che cosa hanno trasportato, chi li ha prodotti e in che modo?

    Attraverso allestimenti con pallet Slow Food vuole far crescere dentro ognuno di noi la consapevolezza dell’importanza della tracciabilità e dell’origine dei prodotti che acquistiamo. Una consapevolezza che deve maturare attraverso una sempre più attenta lettura dell’etichetta.Tali comportamenti virtuosi devono essere stimolati soprattutto nei bambini e proprio per questo Slow Food Educazione ha distribuito cassette della frutta da utilizzare come piccoli spazi per coltivare gli ortaggi in 25 scuole torinesi. Gli orto pallet” verranno poi esposti presso il Borgo Medioevale del Valentino durante il Salone, a ulteriore testimonianza che anche un imballaggio a fine vita non è uno scarto ma una risorsa per educare.

    Marcello Di Meglio

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  • Australia, iPhone esplode in tasca ad un ciclista

    Gareth Clear, il ciclista rimasto ustionato con l’esplosione de l’iPhone

    SYDNEY. 3 AGO. Brutta disavventura ad un ciclista australiano che aveva in tasca un iPhone. È successo domenica nelle vicinanze di Sydney.

    Gareth Clear 36 anni era fermo sulla sua mountain bike durante una escursione: ripartendo il piede ha mancato il pedale provocando così una piccola caduta sul posto.

    Subito rialzatosi e rimesso in sella Gareth avverte pochi istanti dopo un dolore lancinante provenire dal retro della coscia destra. Voltatosi nota una coltre di fumo provenire dalla tasca dove è riposto iPhone ma toccare lo smartphone è impossibile a causa della temperatura elevata.
    Per rimuovere il terminale che rapidamente ha bruciato i vestiti e la pelle, Gareth ricorre a un pugno deciso. Il ciclista racconta di aver poi atteso per 20 minuti circa perché iPhone si raffreddasse, per poterlo recuperare e di aver camminato per mezzora per rientrare a Manly, meno di 20 km di distanza da Sydney.

    La gravità delle scottature riportate hanno richiesto il trasferimento di Gareth presso l’unità ustioni del Royal North Shore. Qui è stato effettuato un innesto di pelle per una degenza di circa una settimana.

    Non è la prima volta che un iPhone esplode e anche se si tratta di incidenti sporadici, lo stesso Gareth consiglia agli sportivi di allenarsi evitando di portare con sé il terminale.

    Apple si è già messa in contatto con Gareth e sta indagando sull’incidente. Per il momento non emergono ulteriori dettagli che possano spiegare le cause dell’incidente. Infatti la stragrande maggioranza dei casi di smartphone che bruciano o esplodono emersi fino a oggi sono legati all’impiego di alimentatori non ufficiali.

    Si tratta del primo caso rilevato in Australia che interessa l’ultima generazione di smartphone della casa di Cupertino.

    Il servizio su Sky news: http://news.sky.com/story/briton-burned-after-iphone-explodes-in-pocket-10519902

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  • Richiamo lotti Acqua di Sirmione di Takeda Italia

    L’ Acqua di Sirmione della Takeda Italia

    ROMA. 30 LUG. La Società Takeda Italia, in qualità di distributore esclusivo del prodotto Acqua di Sirmione, comunica che è stato disposto il richiamo in regime autotutela da parte del produttore, Terme di Sirmione Spa, del prodotto: Acqua di Sirmione MIN NAT 15ML 6F – cod. paraf. 909089031 lotti dal n. M177 a M296.

    Tale richiamo è stato disposto a causa della perdita del caratteristico odore sulfureo collegata ad una riduzione del volume all’interno del flacone dovuta a problemi produttivi, oggi risolti.

    Nel chiarire che l’anomalia non compromette la sicurezza del prodotto e non comporta rischi per la salute dei consumatori, la Takeda invita a porre in area sicura i lotti eventualmente presenti in farmacia e a comunicare, solo in caso di acquisto diretto il numero di pezzi in giacenza e il documento di trasporto, all’indirizzo mail: [email protected].

    Qualora le farmacie avessero eventuali campioni gratuiti dei suddetti lotti, conclude la nota, sono invitate a comunicare all’apposito indirizzo mail [email protected] il numero di campioni in giacenza e i numeri di lotto compresi tra M177 e M296.

    Acqua di Sirmione è un’acqua minerale naturale che può avere proprietà coadiuvanti di tipo anticatarrale e fludificante. Può essere utilizzata per la detersione quotidiana del naso e della gola dalle secrezioni catarrali negli adulti e nei bambini.

    Il prodotto è venduto in tutte le farmacie italiane dal partner Takeda.

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  • Investire soldi sul web: come evitare truffe

    Investire soldi sul web: come evitare truffe

    Investire soldi sul web: come evitare truffe
    Investire soldi sul web: come evitare truffe

    NUORO. 27 LUG. Tutti ci abbiamo fatto, almeno una volta, un pensierino. Soprattutto quando, navigando sul web, ci è capitato di imbatterci in qualche sito che presenta il ricco mondo del trading online come una porta di accesso verso la ricchezza e il guadagno.

    Concetti che hanno una presa indubbia sulla psiche umana, da sempre; e che per questo attirano migliaia di utenti vogliosi di sperimentare.
    Investire nel trading online è facile e immediato; primo aspetto che contribuisce ad attirare su di sé le attenzioni degli utenti. Chiunque può, oggi, collegarsi alla rete, accedere al sito di uno dei tanti broker online che offre i propri servizi, e iniziare a investire.

    E l’aspetto più importante da valutare è proprio quello legato alla scelta della piattaforma di trading da utilizzare. Scegliere un intermediario serio e affidabile è un punto sul quale non si può prescindere.
    Spesso i trader, soprattutto quelli alle prime armi, reputano questo aspetto come marginale e finiscono per affidarsi al primo broker che trovano. Magari invogliati dal messaggio promozionale che questo è in grado di diffondere.

    Quante volte capita di leggere messaggi di broker che promettono di far diventare ricco l’utente in soli 7 giorni? E magari il più delle volte si tratta di piattaforme non autorizzate e regolamentate dall’autorità competente.

    Ecco, questo è il primo rischio di truffa nel quale si può incorrere; cadere in questi messaggi promozionali (ovviamente non veritieri) e dar credito a intermediari che non hanno nemmeno le autorizzazioni per poter operare.

    Una piattaforma di trading online deve essere regolamentata dall’autorità competente del paese nel quale si trova (ad esempio in Italia spetta alla Consob questa operazione): oltre che rispettare rigorosamente le normative europee per la trasparenza e la protezione dei clienti (Mifid).

    Questo è il minimo sindacale da richiedere a una piattaforma; senza questi requisiti, il pericolo truffa è dietro l’angolo. Poi vi sono altri aspetti soggettivi da tenere in debita considerazione, come la possibilità di utilizzare la piattaforma in modo gratuito; ricevimento di vari bonus; poter utilizzare inizialmente un conto demo, quindi con soldi non reali, per prendere confidenza con questo mondo; fruire di corsi e formazione direttamente sulla piattaforma stessa.

    Tanti aspetti, alcuni imprescindibili altri soggettivi, che ci aiutano a scegliere con oculatezza l’intermediario cui affidare i nostri soldi.

  • “La Formula 1 mette l’alcol al volante”. Protestano le associazioni europee per la salute

    BRUXELLES 7 LUG. 40 organizzazioni schierate sul fronte della Salute Pubblica ed espressione della società civile di tutto il mondo chiedono di interrompere la sponsorizzazione delle bevande alcoliche alla F1.

    Heineken recentemente ha inaugurato un nuovo accordo di sponsorizzazione alla F1, un accordo della durata di 5 anni e stimato ammontare a 150 milioni di dollari. Con questo accordo, Heineken si piazza fra i principali sponsor dello sport motoristico per eccellenza, potendo dispiegare cartelloni pubblicitari a bordo pista, potendo dare il proprio nome agli eventi ed altre attività promozionali collegate. Le bevande alcoliche ormai dominano fra gli sponsor della F1, collegando uno sport così popolare ad una sostanza che causa danni fisici, mentali e sociali (ancorchè evitabili), ed in particolare che si pone come uno dei principali killer sulle nostre strade.

    Mariann Skar, Segretario Generale dell’Alleanza Europea per le Politiche sul’Alcol, ha dichiarato:  “La F1 si dovrebbe chiedere se vuole rimanere uno sport motoristico o se vuole diventare un evento alcolico.  Chi ha osservato il GP di Monaco 2015, ha trovato 11 riferimenti a marche di alcolici ogni minuto, uno ogni cinque secondi. Cosa succederà adesso che Heineken entra con tutto il suo peso fra gli sponsor, in aggiunta agli altri? Tanto la F1 come l’industria dell’alcol vogliono essere visti come imprese responsabili, ma allora devono interrompere questo legame e l’alcol deve allontanarsi da uno sport come la F1.”

    L’alcol alla  guida è uno dei principali killer sulle nostre strade, insieme alla velocità. Il programma “Obiettivi per uno sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite ha posto come target il dimezzamento dei morti e dei feriti causati da incidenti stradali (target 3.6). Il principio basilare di non mescolare alcol e guida è chiaramente espresso sia nella legislazione europea (Direttiva sui servizi mediatici audio-visuali) sia nel codice di autoregolamentazione della stessa industria dell’alcol. Sorprende quindi vedere come sia la F1 sia la Heineken possano considerare la pratica della sponsorizzazione come una cosa diversa dalla pubblicità.

    “Noi siamo, di conseguenza, – continua Mariann Skar – a favore di una legislazione più severa, sia da parte della Commissione Europea, sia dai singoli Stati Membri, i quali tutti dovrebbero seguire l’esempio della Francia, che ha da molti anni bandito la sponsorizzazione delle bevande alcoliche dagli eventi sportivi”.

    Una lettera dai contenuti analoghi è stata inviata da Eurocare – Associazione Europea per la Salvaguardia della Salute – direttamente a Jean Todt, Presidente della FIA.

    Marcello Di Meglio

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  • Slow Food: Glifosato, l’Europa ignora la voce dei cittadini. Si da Commissione Europea

    BRUXELLES 1 LUG. La Commissione Europea ha esteso ieri l’altro in via provvisoria l’autorizzazione all’uso del glifosato in campo agricolo. Entro la fine del 2017 si attende il parere dell’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA) sugli effetti della sostanza, utilizzata come principio attivo in molti erbicidi, per la salute umana e l’ambiente. Al centro del confronto scientifico, in particolare, sono la possibile cancerogenicità del glifosato e il suo impatto sul sistema endocrino.

    La decisione arriva dopo alcuni fallimentari tentativi di raggiungere una maggioranza qualificata all’interno dello Standing Committee e poi dell’Appeal Committee convocata lo scorso 24 giugno. Entrambi i comitati rappresentano gli Stati membri dell’Unione Europea.

    “La Commissione sta ignorando il parere della comunità scientifica, nonché la voce dei cittadini” – è il commento di Gaetano Pascale (in foto), presidente di Slow Food Italia: da ricordare infatti come più di 2 milioni di cittadini  abbiano sottoscritto la petizione per chiedere la messa al bando del glifosato. Pascale denuncia in merito “serie lacune nel rispondere all’esigenza di trasparenza sulla valutazione scientifica del glifosato, necessaria per esprimersi sul rinnovo o meno dell’autorizzazione”.

    “Ora – continua il presidente – occorre quantomeno porre chiare restrizioni all’uso del glifosato, così da ridurre al minimo l’esposizione umana e tutelare i cittadini. Vanno banditi tutti gli utilizzi che comportino un alto rischio di esposizione sia per la popolazione che per gli operatori, come l’impiego di glifosato nei giardini e nelle abitazioni private, così come lo spargimento nei parchi pubblici, sulle strade e lungo le linee ferroviarie”.

    Ancora più importante è “proibire l’irrorazione sulle colture alimentari prima del raccolto, in modo da evitare che rimangano quantità eccessive di residui negli alimenti”. Oltre ad avviare un’azione immediata per contenere i danni, conclude Pascale, è necessario che l’Europa apra un dibattito onesto sui possibili percorsi di transizione verso un’agricoltura e un sistema alimentare più sostenibili, basati su una scienza indipendente e completamente trasparente.

    Nell’accordare la proroga temporanea, la Commissione ha proposto agli Stati membri di restringere le condizioni di utilizzo del glifosato sul territorio europeo. Tra le misure proposte figurano l’eliminazione dell’ammina di sego etossilata (un tensioattivo contenuto nei prodotti a base di glifosato), l’obbligo di rinforzare i controlli sull’impiego del glifosato nella fase che precede il raccolto, nonché la riduzione al minimo dell’irrorazione in aree come i parchi pubblici e i campi da gioco. Alcune discussioni con gli Stati membri hanno già avuto luogo questa settimana, ma non hanno portato a nessuna conclusione.

    Marcello Di Meglio

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