Categoria: Consumatori Italia

  • Terra Madre 2016. No agli shopper in plastica, si al riciclabile per compost

    TORINO 19 AGO. Nell’ambito di “Seminiamo la biodiversità” di Slow Food, raccontiamo un passo alla volta il percorso ideato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dedicato alla sostenibilità ambientale argomento di cui si discuterà al “Salone del Gusto Terra Madre 2016” in programma a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi. Si può così scoprire il progetto SEeD, seme, appunto, acronimo di “Systemic Event Design”. Oggi parliamo di riciclo.

    Si sa che 100 kg di stoviglie monouso compostabili, avviati al trattamento, permettono di non immettere nell’atmosfera 60 Kg di CO2? Un risparmio equivalente a sei auto che percorrono 50 Km o all’energia consumata da 385 lampadine da 50 watt accese tutto il giorno.

    Quest’oggi in “Seminiamo Sostenibilità” si parla proprio dei materiali utilizzati per la fruizione del cibo durante “Terra Madre Salone del Gusto”. L’obiettivo primario del progetto, vale a dire la riduzione progressiva dell’impatto ambientale in tutte le edizioni dell’evento, ha condotto anche a un’attenta e consapevole selezione di materiali per la tavola il più possibile sostenibili.

    Che senso avrebbe infatti godere delle gioie di un cibo buono, pulito e giusto servendosi di posate e piatti realizzati con materiali non valorizzabili che generano rifiuti?

    La necessità di realizzare un evento il più possibile sostenibile ha convinto così gli organizzatori a proporre ai vari espositori l’utilizzo di materiali per la fruizione del cibo biodegradabili e compostabili. Tali materiali, che sono il “Mater-Bi®” dell’azienda partner Novamont e la polpa di cellulosa, nascono dalla Terra, ossia da materie prime rinnovabili di origine naturale (l’amido di mais), e lì tornano alla fine del loro ciclo di vita. Attraverso la raccolta differenziata nell’organico e grazie al compostaggio infatti questi materiali vengono trasformati in terriccio fertile o compost da utilizzare nell’agricoltura.

    Slow Food ha scelto di applicare lo stesso ragionamento agli shopper e ai sacchetti per la spesa che verranno utilizzati durante l’evento: per questo nell’edizione 2008 di “Terra Madre Salone del Gusto” l’associazione è stata la prima ad utilizzare esclusivamente shopper biodegradabili e compostabili, eliminando così i sacchetti di plastica già due anni prima che fossero dichiarati illegali.

    Oggi la legge italiana vieta l’utilizzo di buste per la spesa di plastica, altamente inquinanti, ma purtroppo ancora molti commercianti ne fanno utilizzo (1 sacchetto su 2 in circolazione è infatti illegale) alimentando un mercato nero che è controllato in gran parte dalla criminalità organizzata con un giro d’affari pari a 160 milioni di Euro, di cui 30 milioni solo per evasione fiscale (Dati 2016, Legambiente, campagna “Un Sacco Giusto”). Per rispondere a questa criticità si è quindi deciso di commercializzare unicamente buste per la spesa e shopper biodegradabili e compostabili durante “Terra Madre Salone del Gusto 2016”.

    Ma che cosa vuol dire esattamente “biodegradabile” e “compostabile” e perché sono proprietà così importanti?

    Partendo dalla biodegradabilità, questa è la capacità di sostanze e materiali organici di essere ridotti in sostanze più semplici mediante l’attività enzimatica di microorganismi e si configura come uno dei fenomeni sui quali si basa il ciclo naturale della vita sulla Terra. La compostabilità, invece, è la capacità di un materiale organico di trasformarsi in terriccio o compost fertile mediante il compostaggio, ossia un processo biologico controllato dall’uomo, ma reso possibile dall’azione di batteri e funghi. Quindi così come in natura le sostanze organiche vengono “degradate” in molecole inorganiche di acqua, anidride carbonica e metano, allo stesso modo i materiali biodegradabili e compostabili possono ritornare alla Terra.

    A casa utilizziamo sacchetti biodegradabili e compostabili per la raccolta dei rifiuti organici? E se si organizza una festa con molti invitati, quali stoviglie si usano? Bisogna ricordare che quando si acquistano e utilizzano materiali biodegradabili e compostabili nella vita di tutti i giorni è un po’ come se si facesse il compost a casa: adottando questi materiali non si producono infatti rifiuti che inquinano la Terra, ma risorse in grado di nutrirla. Non acquistiamo rifiuti, ma generiamo compost e dimostriamo di voler bene alla Terra.

    Marcello Di Meglio

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  • Pokemon, stop negli aeroporti tedeschi per sicurezza

    Stop ai Pokemon negli aeroporti tedeschi per sicurezza

    BERLINO. 16 AGO. La Nintendo ha ricevuto direttamente dalle autorità germaniche la richiesta di togliere i Pokemon, i mostriciattoli del gioco virtuale negli scali aeroportuali sia per evitare di creare malumori con altri passeggeri sia per evitare che si creino inutili confronti con la polizia.

    A causa di vari episodi negli aeroporti, infatti, alcune persone sono state sorprese alla ricerca dei mostriciattoli del gioco virtuale quando non hanno rispettato controlli di sicurezza e hanno pure aperto porte di emergenza.

    Qualcuno che si ferma improvvisamente in un corridoio affollato in un aeroporto per prendere una creatura immaginaria corre il rischio di intralciare il passaggio di altri viaggiatori.
    I passeggeri dovrebbero anche evitare di giocare in linee di sicurezza, vicino a porte che danno l’accesso ad aree riservate o in zone che potrebbero dare sospetto alla polizia aeroportuale.

    Le aree riservate degli scali saranno dunque “Pokemon Go free” per impedire che la gente si metta nei guai o faccia scattare allarmi andando dove non dovrebbe pur di conquistare punti al gioco.

    Altri casi diversi, ma altrettanto preoccupanti, si sono verificati nella città di Osnabrück, dove un 22enne ubriaco si era spinto fin sui binari della ferrovia all’inseguimento di un Pokemon. Il 22enne è stato salvato dagli agenti e il traffico ferroviario ha subito ritardi per alcune ore.

    L’altro riguarda alcuni giocatori di Pokemon Go che erano stati invitati a smettere di usare lo smarthphone quando si erano avvicinati ad una base militare nei pressi di Honolulu e sui binari della metropolitana di Toronto e di New York City.

    Purtroppo, osserva Giovanni D’Agata,dello “Sportello dei Diritti”, la tentazione di giocare a Pokemon Go non risparmia neppure i luoghi di sepoltura dei defunti come ad esempio il Cimitero Nazionale di Arlington, fuori Washington.

    Sarebbe intenzione da parte dei creatori del gioco di rimuovere le posizioni che non vogliono dichiaratamente essere parte del gioco come gli aeroporti anche i cimiteri.

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  • Terra Madre 2016. La nuova vita dei pallet ecosostenibili

    TORINO 12 AGO. Nell’ambito di “Seminiamo Sostenibilità” si vuole ragionare sul tema della tracciabilità dei prodotti alimentari e non. Per farlo, Slow Food allestisce con i Greenpallet® la maggior parte dei suoi spazi espositivi collocati nel Parco del Valentino, nelle vie e nelle piazze di Torino in occasione di “Terra Madre Salone del Gusto 2016” dal 22 al 26 settembre prossimi nel capoluogo piemontese. “Seminiamo Sostenibilità” rientra nel percorso ideato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dedicato alla sostenibilità ambientale dell’evento. Scopriamo oggi il progetto SEeD, seme, appunto, acronimo di Systemic Event Design. Parliamo di tracciabilità e pallet.

    Come forse si sa già i pallet o bancali nascono come basi per gli imballaggi nella movimentazione delle merci. Alla fine del loro ciclo di vita, quando iniziano ad essere usurati, se non vengono sottoposti a pratiche di riciclo diventano un rifiuto e ciò ovviamente comporta un costo di smaltimento.

    Nel 2015 sono stati immessi solo nel mercato italiano più di 2 milioni di tonnellate di imballaggi in legno, di cui il 64% è stato recuperato e destinato al riciclo. Purtroppo però il sistema legislativo italiano non obbliga la tracciabilità di questo imballaggio terziario e ciò comporta il rischio concreto che i pallet utilizzati per la movimentazione di prodotti chimici e dannosi per la salute vengano utilizzati anche per il trasporto di prodotti agroalimentari.

    Come valorizzare quindi tale materiale anche durante l’evento torinese, contribuendo così alla buona pratica del suo riciclo e riutilizzo? Slow Food ha risposto a questa domanda impiegando i pallet per la realizzazione degli allestimenti: in questo modo si è allungato il loro ciclo di vita, reinventato la loro funzionalità e li si è fatti tornare imballaggi a fine evento.

    In particolare il ritorno dei pallet alla loro funzione originaria di imballaggi è stato reso possibile grazie alla partnership con l’azienda LURISIA, che si impegnerà ad acquistarne una parte alla fine del Salone. Gli oltre 5000 pallet impiegati durante “Terra Madre Salone del Gusto 2016” per la realizzazione degli stand verranno forniti dall’azienda partner del progetto sistemico PALM. I Greenpallet® vengono realizzati con legno di pioppo certificato PEFC e FSC interamente riciclabile, coltivato e lavorato nella zona del mantovano e sono trasparenti in termini di tracciabilità. PALM ha infatti realizzato il progetto RFID (acronimo di Radio-Frequency IDentification) che appone su ogni bancale un’etichetta con tag RFID e QR code che permette di conoscere la storia del pallet, risalendo all’origine della materia prima, definendo che cosa ha trasportato, localizzandolo e controllando anche la data di scadenza dei prodotti movimentati. La tracciabilità e il controllo della filiera produttiva permettono anche di arginare il mercato nero dei pallet, controllato dalla criminalità organizzata, che produce solo in Italia una frode fiscale di circa 396 milioni di Euro (Dati 2009, Camera dei Deputati).

    Perché, dunque, è importante che ognuno di noi si informi su questi imballaggi? Perché questi costi ricadono su di noi, e nel giro di un anno è come se ogni italiano ne acquistasse 4. In quanto proprietari di questi bancali non avremmo il diritto di sapere da dove arrivano, che cosa hanno trasportato, chi li ha prodotti e in che modo?

    Attraverso allestimenti con pallet Slow Food vuole far crescere dentro ognuno di noi la consapevolezza dell’importanza della tracciabilità e dell’origine dei prodotti che acquistiamo. Una consapevolezza che deve maturare attraverso una sempre più attenta lettura dell’etichetta.Tali comportamenti virtuosi devono essere stimolati soprattutto nei bambini e proprio per questo Slow Food Educazione ha distribuito cassette della frutta da utilizzare come piccoli spazi per coltivare gli ortaggi in 25 scuole torinesi. Gli orto pallet” verranno poi esposti presso il Borgo Medioevale del Valentino durante il Salone, a ulteriore testimonianza che anche un imballaggio a fine vita non è uno scarto ma una risorsa per educare.

    Marcello Di Meglio

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  • Richiamo lotti Acqua di Sirmione di Takeda Italia

    L’ Acqua di Sirmione della Takeda Italia

    ROMA. 30 LUG. La Società Takeda Italia, in qualità di distributore esclusivo del prodotto Acqua di Sirmione, comunica che è stato disposto il richiamo in regime autotutela da parte del produttore, Terme di Sirmione Spa, del prodotto: Acqua di Sirmione MIN NAT 15ML 6F – cod. paraf. 909089031 lotti dal n. M177 a M296.

    Tale richiamo è stato disposto a causa della perdita del caratteristico odore sulfureo collegata ad una riduzione del volume all’interno del flacone dovuta a problemi produttivi, oggi risolti.

    Nel chiarire che l’anomalia non compromette la sicurezza del prodotto e non comporta rischi per la salute dei consumatori, la Takeda invita a porre in area sicura i lotti eventualmente presenti in farmacia e a comunicare, solo in caso di acquisto diretto il numero di pezzi in giacenza e il documento di trasporto, all’indirizzo mail: [email protected].

    Qualora le farmacie avessero eventuali campioni gratuiti dei suddetti lotti, conclude la nota, sono invitate a comunicare all’apposito indirizzo mail [email protected] il numero di campioni in giacenza e i numeri di lotto compresi tra M177 e M296.

    Acqua di Sirmione è un’acqua minerale naturale che può avere proprietà coadiuvanti di tipo anticatarrale e fludificante. Può essere utilizzata per la detersione quotidiana del naso e della gola dalle secrezioni catarrali negli adulti e nei bambini.

    Il prodotto è venduto in tutte le farmacie italiane dal partner Takeda.

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  • Slow Food: Glifosato, l’Europa ignora la voce dei cittadini. Si da Commissione Europea

    BRUXELLES 1 LUG. La Commissione Europea ha esteso ieri l’altro in via provvisoria l’autorizzazione all’uso del glifosato in campo agricolo. Entro la fine del 2017 si attende il parere dell’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA) sugli effetti della sostanza, utilizzata come principio attivo in molti erbicidi, per la salute umana e l’ambiente. Al centro del confronto scientifico, in particolare, sono la possibile cancerogenicità del glifosato e il suo impatto sul sistema endocrino.

    La decisione arriva dopo alcuni fallimentari tentativi di raggiungere una maggioranza qualificata all’interno dello Standing Committee e poi dell’Appeal Committee convocata lo scorso 24 giugno. Entrambi i comitati rappresentano gli Stati membri dell’Unione Europea.

    “La Commissione sta ignorando il parere della comunità scientifica, nonché la voce dei cittadini” – è il commento di Gaetano Pascale (in foto), presidente di Slow Food Italia: da ricordare infatti come più di 2 milioni di cittadini  abbiano sottoscritto la petizione per chiedere la messa al bando del glifosato. Pascale denuncia in merito “serie lacune nel rispondere all’esigenza di trasparenza sulla valutazione scientifica del glifosato, necessaria per esprimersi sul rinnovo o meno dell’autorizzazione”.

    “Ora – continua il presidente – occorre quantomeno porre chiare restrizioni all’uso del glifosato, così da ridurre al minimo l’esposizione umana e tutelare i cittadini. Vanno banditi tutti gli utilizzi che comportino un alto rischio di esposizione sia per la popolazione che per gli operatori, come l’impiego di glifosato nei giardini e nelle abitazioni private, così come lo spargimento nei parchi pubblici, sulle strade e lungo le linee ferroviarie”.

    Ancora più importante è “proibire l’irrorazione sulle colture alimentari prima del raccolto, in modo da evitare che rimangano quantità eccessive di residui negli alimenti”. Oltre ad avviare un’azione immediata per contenere i danni, conclude Pascale, è necessario che l’Europa apra un dibattito onesto sui possibili percorsi di transizione verso un’agricoltura e un sistema alimentare più sostenibili, basati su una scienza indipendente e completamente trasparente.

    Nell’accordare la proroga temporanea, la Commissione ha proposto agli Stati membri di restringere le condizioni di utilizzo del glifosato sul territorio europeo. Tra le misure proposte figurano l’eliminazione dell’ammina di sego etossilata (un tensioattivo contenuto nei prodotti a base di glifosato), l’obbligo di rinforzare i controlli sull’impiego del glifosato nella fase che precede il raccolto, nonché la riduzione al minimo dell’irrorazione in aree come i parchi pubblici e i campi da gioco. Alcune discussioni con gli Stati membri hanno già avuto luogo questa settimana, ma non hanno portato a nessuna conclusione.

    Marcello Di Meglio

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  • Richiamo FCA per FIAT 500 con problema alla frizione

    Fiat 500 richiamate da Fca per problemi alla frizione

    TORINO. 18 GIU. Fca richiama diverse Fiat 500 per un problema alla frizione. Il richiamo comunicato da FCA riguarda 16.193 unità Fiat 500 dei modelli prodotti dal 2012 al 2016 con cambio manuale ed è a livello volontario, dato che non sono stati segnalati feriti o incidenti correlati al difetto.

    Il richiamo si riferisce al sistema di rilascio della frizione: FCA comunica che una sua inchiesta interna ha accertato che la corsa della frizione può “superare i parametri di progettazione” al punto che i particolari interessati possono danneggiarsi, con conseguente difficoltà nel cambio di marcia e anche l’interruzione della propulsione, con conseguente arresto non voluto della vettura.

    Le vetture con il motore turbocompresso, ossia la versione 500 Turbo e le Abarth, non sarebbero interessate al richiamo.

    Sarà necessario prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari FCA Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

    L’intervento, consiste in un sistema di rilascio modificato, che include un “limitatore” di corsa, e un diverso interruttore collegato al pedale della frizione, usato per disinserire il cruise control qualora si agisca sul pedale stesso.

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  • Email truffa questa volta dal Procuratore, come difendersi

    L’ email truffa giunta in redazione da un fantomatico Procuratore della Repubblica

    GENOVA. 4 GIU. Una nuova, subdola, truffa è stata avviata da ignoti, ma che poi tanto ignoti non sono, come vedremo ai danni degli internauti.

    L’obiettivo è quello di attivare uno script che probabilmente mira a carpire i vostri dati personali o a criptare il vostro pc inserendo ed attivando un un virus, un trojan o un maleware.

    In pratica, ed è stata inviata anche a noi, si riceve un’email a nome della ‘Procura della Repubblica’ con in bella vista il logo della Repubblica italiana intestata al ‘Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario’ nel quale si informa che la persona interessata dall’email è ‘sottoposta ad indagini’.

    Poi la dicitura con due ‘bei’ link “La presente per comunicarLe che il Suo patrimonio immobiliare, così come il Suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro, ad effetto della causa “75374792”. L’arresto entra in vigore dal 2.06.16. Lei potrà prendere visione della causa 75374792 “cliccando sul link

    In questo documento Lei ha la possibilità di trovare informazioni su come ricorrere in appello, il nominativo del giudice inquirente per la causa che La riguarda, la data e il luogo del dibattimento. Nel caso in cui Lei non si presentasse al dibattimento, lo stesso avrà luogo anche in Sua assenza.  In caso di sentenza di condanna, Le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione”…

    I due link sono assolutamente da NON cliccare, pena l’attivazione del virus in questione.

    Si tratta di una mail truffa con una dicitura contraffatta e lo si può capire già dall’intestazione: “Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario”. Semmai dovrebbe esserci scritto “Procura della Repubblica” e poi di quale tribunale si parla? di Genova, Torino, Palermo, Milano?!

    Se ciò, però non bastasse, il sistema più seplice è quello di verificare il destinatario. Ma come si fa? Dipende cosa si usa come sistema di posta elettronica. Il metodo più comune è quello di ‘esportare il messaggio’ in‘sorgente’ (MIME).

    In bella vista comparirà una dicitura che ai più sembrerà di difficile comprensione, ma che, agli addetti al settore, quali informatici, polizia postale ed altri, permette l’identificazione dell’email del vero mittente, il suo IP Address, il server di posta elettronica utilizzato e molto altro.

    Ecco, parzialmente, quanto si può leggere con la versione sorgente dell’email truffa:

    “Return-Path: <[email protected]>

    Delivered-To: [email protected]

    Received: (qmail 25213 invoked by uid 89); 4 Jun 2016 04:32:43 -0000

    Received: from unknown (HELO mxcmd06.ad.aruba.it) (10.10.10.74)

    by mxavas2.ad.aruba.it with SMTP; 4 Jun 2016 04:32:43 -0000

    Received: from mail-in-05.arcor-online.net ([151.189.21.45])… This is a multi-part message in MIME format”.

    Il consiglio è sempre lo stesso NON aprite MAI mail sospette utilizzate validi antivirus e teneteli sempre aggiornati.

    Se avete dei dubbi chiedete a persone serie che si occupano d’informatica ed avvisate la polizia postale. Prima si arriva alla fonte di partenza dell’email, prima cesserà l’attività di questi cyber criminali. (nella foto: l’email truffa giunta in redazione).

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  • Dalla Cassazione un freno ad Equitalia per l’iscrizione di ipoteca

    Equitalia

    ROMA. 16 MAG. Con un’importate e recente sentenza, n. 9797 del 12 maggio 2016, la Corte di Cassazione ha stabilito due importanti principi di diritto in tema di iscrizione ipotecaria che bacchettano Equitalia ricordandole i diritti del contribuente. Ad evidenziarlo è lo Sportello dei Diritti.

    Il primo principio è che “L’iscrizione ipotecaria  prevista dall’art. 77 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 non costituisce atto dell’espropriazione forzata, ma va riferita ad una procedura alternativa all’esecuzione forzata vera e propria, sicchè può essere esercitata anche senza la necessità di procedere alla notifica dell’intimazione di cui all’art. 50, secondo comma, del D.P.R. n. 602 cit., la quale è prescritta per l’ipotesi in cui l’espropriazione forzata non sia iniziata entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento”.

    Il secondo principio: “In tema di riscossione coattiva delle imposte, l’Amministrazione finanziaria prima di iscrivere l’ipoteca su beni immobili ai sensi dell’art. 77 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 (nella formulazione vigente “ratione temporis”), deve comunicare al contribuente che procederà alla suddetta iscrizione, concedendo al medesimo un termine – che può essere determinato, in coerenza con analoghe previsioni normative (da ultimo, quello previsto dall’art. 77, comma 2 bis, del medesimo D.P.R., come introdotto dal d.l. 14 maggio 2011, n. 70, conv. con modif. dalla legge 12 luglio 2011, n. 106), in trenta giorni – per presentare osservazioni od effettuare il pagamento, dovendosi ritenere che l’omessa attivazione di tale contraddittorio endoprocedimentale comporti la nullità dell’iscrizione ipotecaria per violazione del diritto alla partecipazione al procedimento, garantito anche dagli artt. 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali della Unione europea, fermo restando che, attesa la natura reale dell’ipoteca l’iscrizione mantiene la sua efficacia fino alla sua declaratoria giudiziale d’illegittimità”.

    Secondo il tributarista avvocato Maurizio Villani, l’applicazione di questo secondo principio è del resto coerente con l’orientamento delle Sezioni Unite, avendo annullato l’iscrizione ipotecaria perché non accompagnata da comunicazione al contribuente/soggetto debitore laddove, addirittura, l’adempimento richiesto avrebbe dovuto essere, secondo le Sezioni Unite, quello di una comunicazione preventiva. Se il mancato invio di questa comporta la nullità dell’iscrizione ipotecaria di Equitalia, è corretta in diritto la sentenza che l’ha dichiarata, dando conto della mancanza sia di comunicazione preventiva che di comunicazione successiva.

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  • Cassazione, multe valide anche senza ordinanza su cartello

    Dalla Cassazione una sentenza che rivoluziona i ricorsi per le multe per i cartelli anche senza ordinanza

    ROMA. 9 MAG. La sentenza 7709 del 2016 della Corte di Cassazione rivoluziona un po’ i ricorsi. Infatti se si pensava di farla franca e di non pagare le multe impugnando una sanzione per assenza dell’indicazione dell’autorizzazione sul retro del cartello stradale che imponeva il limite, ora non è più possibile.

    La Seconda Sezione della Cassazione ha emesso sentenza che mette un freno al proliferare dei ricorsi basati sull’assenza di tale indicazione, pronunciandosi al riguardo con estrema chiarezza.

    Si legge, infatti: “L’eventuale mancata apposizione sul retro della segnaletica stradale della indicazione della relativo provvedimento amministrativo regolante la circolazione stradale non determina di per sé l’illegittimità del segnale’”.

    Ed ancora: “In tema di segnaletica stradale, la mancata indicazione, sul retro del segnale verticale di prescrizione, degli estremi della ordinanza di apposizione – come invece imposto dall’art. 77, comma 7, del Regolamento di esecuzione del codice della strada (…) – non determina la illegittimità del segnale e, quindi, non esime l’utente della strada dall’obbligo di rispettarne la prescrizione, con l’ulteriore conseguenza che detta omissione non comporta l’illegittimità del verbale di contestazione dell’infrazione alla condotta da osservare”.

    Per contestare la legittimità dell’apposizione di un cartello, è necessario ricorrere al TAR e non al Giudice di Pace.

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  • Cioccolato fondente, un adorato sconosciuto?

    Il libro dell’ enogastronomo Umberto Curti sul cioccolatoA scuola di cacao

    GENOVA. 16 APR. Premesso che quanto segue non è in alcun modo un punto di vista medico ma solo un contenuto puramente divulgativo, e che soltanto i medici (o altri operatori legalmente abilitati alle professioni sanitarie) possono trattare, prevenire, diagnosticare e curare “ad personam” le diverse patologie…

    Più di 5, e meno di 5, in estrema sintesi mi pare uno slogan che molti dietologi e nutrizionisti, in via generale, sposerebbero. Più di 5, nel senso di consumare più di 5 volte al giorno frutta e verdure fresche, una mission tutto sommato possible, specialmente lungo le sponde del Mediterraneo. Meno di 5, nel senso che quando un prodotto svela in etichetta più di 5 ingredienti e magari un’interminabile sfilza di additivi e conservanti, che a quella ricetta sembrerebbero lontani, beh allora forse è opportuno capire bene il contenuto della confezione…

    Il cioccolato fondente – basta una rapida traversata on line per vederlo celebrato centinaia di volte in tal senso – figura tra gli alimenti che in questi anni la scienza ha maggiormente rivalutato e “apprezzato”, talora anche rimuovendo una serie di pregiudizi e stereotipi che lo riguardavano, fra cui che facesse particolarmente ingrassare, con accumuli d’adipe, ciò che contrasterebbe con le virtù tipiche del cacao, o che provocasse l’acne, la quale viceversa è un’infezione del bulbo pilifero indotta da un batterio (Propionibacterium acnes), o che guastasse i denti, là dove al contrario risulterebbe, in quanto antibatterico, nemico delle carie dentali grazie ai tannini che rallentano la placca. Come sempre, occorre consumarlo con moderazione e buon senso, del resto le persone ragionevoli si attengono, anche nell’alimentarsi, a criteri di misura che sono l’opposto degli eccessi.

    Ma le parole magiche, nel percorso di “riconoscimento” del cacao e cioccolato, paiono in primis caffeina e teobromina.

    La caffeina rientra in una categoria di alcaloidi stimolanti, noti come metilxantine. Nel cacao essa si combina al composto chimico correlato, chiamato teobromina, e ciò produce l’effetto “energizzante”, cui peraltro si può esser più o meno sensibili. La caffeina, si noti bene, presenzia vari alimenti (caffè, thé, guaranà, mate, noci di cola…), ma la teobromina l’ha solo il cacao.

    Secondo approfondimenti svolti presso la “John Hopkins University” di Baltimora (Maryland), a metà degli anni ’90 del secolo scorso, e poi ripresi in moltissime altre sedi, caffeina e teobromina rivelano profili e proprietà farmacologiche simili. Agiscono come energizzanti, ma in modalità diversificate, e sinergicamente realizzano un’azione che motiva il successo, in tutti i sensi e non solo gustativo, del cioccolato (il fondente sta lentamente sorpassando i consumi di quello al latte).

    La caffeina è 30-50 volte più potente della teobromina, ma nel cacao la teobromina è 10 volte la caffeina (la polvere di cacao contiene circa il 2% di teobromina e lo 0,2% di caffeina). Cosicché non è dato precisare quale composto prevalga. Ma di certo il cacao (e il cioccolato che ne è ricco) si presenta come un toccasana psicofisico: molte fonti infatti affermano che, contemporaneamente, favorisca il rilascio di serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore; aiuti la concentrazione ed i riflessi; prevenga o rallenti, grazie al molto fosforo, la senilità mnemonica; inoltre avvantaggi le prestazioni muscolari e sportive, favorendo i recuperi di glicogeno; “scaldi” il tono corporeo contro i rigori dell’inverno, grazie al peculiare profilo nutrizionale ed al magnesio, eccetera eccetera.

    Siamo ciò che mangiamo, nel bene e nel male… Come ormai noto, poi, anche a tavola si possono contrastare quei radicali liberi che provocano l’invecchiamento cellulare. Le ricerche hanno quindi indagato i potenziali effetti benefici del cioccolato fondente in virtù del suo alto tenore di flavonoidi, che come spazzini prevengono i “tappi” nelle arterie, e risultano quindi tra i più famosi alleati nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, del colesterolo, del diabete e dei rischi connessi a stress ossidativo.

    Ma le liete scoperte non si sono fermate qui. Il cacao sembra di gran lunga superare in ferro gli spinaci, innalzare le difese immunitarie, avere effetti curativi contro la tosse migliori (grazie alla teobromina) rispetto alla codeina, esser ottimamente tollerato durante la gestazione e in alcuni casi fungere persino da normalizzatore della pressione arteriosa delle gestanti, facilitare la circolazione degli arti inferiori anche in caso di arteriopatie periferiche, idratare e tonificare la pelle (con speciale riferimenti ad alcune parti del corpo), ravvivare i capelli…

    In definitiva (ma per ogni dubbio ed ogni consiglio personalizzato è bene rivolgersi sempre e solo al proprio medico curante e/ o ad un medico dietologo), un bicchiere di buon vino rosso, altro forziere di flavonoidi e di resveratrolo, e un “quadrettone” di cioccolato fondente al giorno parrebbero due preziosi partner del benessere e della salute.

    Se poi si tratta di cioccolato artigianale, e comunque realizzato con burro di cacao, ovvero senza materie grasse sostitutive, e con vaniglia, ovvero senza vanillina chimica, beh…

    Umberto Curti, enogastronomo, www.ligucibario.com

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