ROMA. 29 SET. Ecco il 117° anniversario della nascita di Ladislao José Biro, il giornalista-inventore della penna a sfera e Google lo celebra con un con un bellissimo doodle.
Ladislao José Biro (László József Biro), giornalista ungherese naturalizzato argentino fu l’inventore della penna a sfera che porta il nome in suo onore e Google lo festeggia con un doodle animato dove è presente una penna che ha appena scritto la parola “Google” e uno ‘spaccato’ animato che spiega come funziona la biro, il tutto con estrema semplicità.
László József Biro, questo il suo vero nome, nacque il 29 settembre 1899 a Budapest, e morì a Buenos Aires il 24 ottobre 1985. Era di origine ebraica e per questo, per evitare persecuzioni, dovette fuggire in Sud America con tutta la sua famiglia.
Brevettò la sua invenzione nel 1943, e fu soltanto una delle sue invenzioni. In Argentina il 29 settembre si festeggia proprio “il giorno degli inventori” in suo onore.
GENOVA. 29 SET. Giornata di disagi per chi utilizza il treno. A partire dalle 21 di questa sera fino alle 21 di domani, venerdì 30 settembre, scatta lo sciopero nazionale indetto da quattro sigle sindacali – Cub, Sgb e Cat.
A fermarsi saranno soprattutto i treni regionali, ma lo sciopero interessa anche gli intercity.
Restano assicurati i servizi essenziali nelle consuete fasce protette, dalle 6 alle 9 al mattino e in serata dalle 18 alle 21.
Per conosce quali treni circoleranno o meno basterà controllare i tabelloni nelle stazioni, dove sono indicate le corse garantite per legge.
A rischio anche i collegamenti da una regione all’altra. Molti Intercity ed Eurocity tra la Liguria e Milano, Torino, Grosseto e Roma verranno soppressi.
Nessun problema, per le Frecce per le quali Trenitalia garantisce il funzionamento.
Al centro della vertenza c’è il rinnovo del contratto nazionale. I tre sindacati di base prendono le distanze dalle sigle confederali per una trattativa che, come sostengono, “apre alla privatizzazione e peggiora le condizioni già difficili del settore. Tutto nasce dal comparto delle merci, con la costituzione di una newco per la Cargo Emilia Romagna, ma i lavoratori temono che la procedura possa estendersi a tutta la categoria”.
Ecco alcuni treni Intercity che verranno soppressi nelle 24 ore che interessano la Liguria:
EC 139/140 VENTIMIGLIA 09:01 MILANO CENTRALE 12:50
EC 141/142 MILANO CENTRALE 07:05 VENTIMIGLIA 11:01
IC 500 GENOVA BRIGNOLE 06:57 TORINO PORTA NUOVA 08:55
IC 521 TORINO PORTA NUOVA 18:40 GENOVA BRIGNOLE 20:43
IC 657 MILANO CENTRALE 08:10 GROSSETO 14:33
IC 659/660 MILANO CENTRALE 09:10 VENTIMIGLIA 13:10
IC 665 MILANO CENTRALE 12:10 LA SPEZIA CENTRALE 15:21
IC 670 LIVORNO CENTRALE 11:24 MILANO CENTRALE 15:50
IC 673 MILANO CENTRALE 16:05 LIVORNO CENTRALE 20:35
IC 680 LA SPEZIA CENTRALE 16:40 MILANO CENTRALE 19:50
IC 681/682 VENTIMIGLIA 16:50 MILANO CENTRALE 20:50
IC 684 GROSSETO 16:10 MILANO CENTRALE 21:50
Approfondimento regione per regione sul sito di Trenitalia
TEL AVIV. 28 SET. E’ morto a 93 anni l’ex presidente israeliano Shimon Peres. La morte dello statista e premio Nobel per la pace nel 1994 è stata riferita dalla radio militare, che ha interrotto la normale programmazione.
Peres era stato colpito due settimane fa da un ictus che lo aveva costretto al ricovero in ospedale.
Dopo le prime cure i medici avevano parlato di una condizione critica ma stabile. Ieri, poi, c’era stato un improvviso il peggioramento delle condizioni di salute, seguite dall’arrivo in ospedale dei familiari e stanotte dalla morte.
Il decesso è avvenuto alle 2:15 ora locale (l’1:15 in Italia) presso l’ospedale Tel Ha-Shomer di Tel Aviv.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato per stamane una seduta di lutto del governo israeliano.
In un comunicato, Netanyahu e la moglie esprimono ‘”profondo dolore per la morte di una persona cara alla Nazione intera, ed ex capo di Stato di Israele’”.
ROMA. 27 SET. Interessante puntata questa mattina della trasmissione Mi Manda Rai 3, condotta dal bravo Salvo Sottile.
Questa mattina si è parlato di costi di riparazione degli elettrodomestici, di pensioni e, fra l’altro, del miracoloso Renumax, il prodotto che, in barba ai carrozzieri, dovrebbe togliere i graffi dall’auto.
A proposito del del miracoloso Renumax durante la trasmissione è stata effettuata in diretta una prova su una parte di carrozzeria di un’auto, un parafango, che presentava alcuni graffi. Purtroppo il prodotto però non ha funzionato.
Così in trasmissione si è scatenato il putiferio con telefonate di utenti arrabbiatissimi e delusi in quanto avevano acquistato il prodotto ma non era servito a nulla. Per tutti lo stesso comune denominatore, da piccole auto fino ad arrivare alla Jaguar grigio metallizzata: il prodotto non funziona.
In studio vari ospiti e testimoni.
Rosario Trefiletti di Federconsumatori, come al solito, è stato il più agguerrito e parla di una vera e propria televendita truffa.
A parlare è poi L’avvocato Laura Cecchini di ADUC. Che spiega come “al di là dei giorni di legge per il recesso di un prodotto, se il prodotto non funziona può essere restituito indietro” ed aggiunge che quando ci si trova davanti a “Televendite e pratiche commerciali scorrette bisogna denunciare all’Antitrust: al cittadino non costa nulla”.
Un ospite, Giustino, replica proprio all’avvocato Cecchini che spiega come ottenere il rimborso del prodotto: “Io non voglio essere rimborsato, io sono venuto qui per denunciare e fermare la vendita del Renumax”
Nel frattempo anche sui social l’opinione risultava comune: il miracoloso Renumax non funziona e c’è chi sostiene che tale ‘truffa’ prosegue dal 2011.
MOUNTAIN VIEW. 27 SET. Google oggi diventa maggiorenne e lo fa festeggianodo con un simpatico doodle animato. In verità, come ogni anno dal 2005, torna un po’ di perplessità sulla vera data di nascita.
La fondazione vera e propria di Google, ad opera di Larry Page e Sergey Brin, sarebbe stata il 4 settembre 1998, ma c’è un motivo se da undici anni a questa parte si festeggia il 27 settembre. Il 27 settembre Google superò il record di numero pagine indicizzate, superando quelle degli altri motori di ricerca che all’epoca spopolavano.
ROMA 26 SET. Il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, e Arcivescovo di Genova, ha aperto oggi a Roma i lavori del Consiglio Permanente dell’organo di cui è a capo. Sua Eminenza ha affrontato a tutto tondo i temi più “caldi” di questi mesi.
“C’è bisogno di un di più di Europa” – ha delineato Bagnasco al Consiglio, parlando di un’Italia “in prima linea ma ancora troppo sola nell’affrontare il dramma dei migranti”. Nella lunga prolusione a cui ha affidato le linee guida del consesso vescovile di più alto livello, Bagnasco si è soffermato sulla crisi del lavoro, il disagio della flessibilità e il rischio che i giovani se ne vadano dal nostro Paese: “Siamo fortemente preoccupati – ha detto l’alto prelato – che il patrimonio di capacità e di ingegno del nostro popolo sia costretto a emigrare”.
La prolusione del Cardinale Angelo Bagnasco, al Consiglio Permanente della Cei, come di consueto ruota intorno ai temi di maggiore attualità. Compresa la vicenda della discussa e discutibile satira francese sul dramma di Amatrice: “Come non ribellarsi davanti alla mancanza di sensibilità e di rispetto espressa dalle vignette di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto?” Noi – anche a nome del nostro popolo – chiediamo: è questa la società che vogliamo, dove pensiamo di sentirci bene, insieme, solidali, a casa? È questo che intendiamo per libertà? Non esiste dunque nulla di talmente profondo e sacro – anche umanamente – che non debba essere sbeffeggiato da alcuni “illuminati”? La coscienza collettiva è chiamata a reagire in maniera chiara, alta e indignata”.
Ma è il Vecchio Continente al centro dell’ampia riflessione di Bagnasco. “Più che di tanta povera gente disperata che bussa alle porte del Continente, l’Europa dovrebbe temere il cambiamento del modo di pensare che si vuole imporre dall’esterno. Il Papa molte volte ha messo in guardia dalle “colonizzazioni” in atto, che chiama “pensiero unico”: esso vuole costringere a pensare nello stesso modo, con gli stessi criteri di giudizio al di sopra del bene e del male”.
“Propagandare in modo ossessivo certi stili di vita, inculcare il principio del piacere a qualunque costo, esaltare la “dea fortuna” e il gioco anziché il gusto del dovere, del lavoro, della onestà; insinuare il fastidio dei legami, se questi non appagano sempre e comunque, far sognare una perenne giovinezza, spingere alla ricerca di evasioni continue dalla vita reale, non sostenere la fedeltà agli impegni di coppia, di famiglia, di lavoro…tutto questo connota una mutazione culturale che aliena la persona da se stessa e dalla realtà, la appiattisce sul tutto e subito, la imprigiona in un individualismo esasperato, propagato come libertà”.
La panoramica del Congresso Peramente della Cei
“Nei secoli, nonostante conflitti e guerre, un comune sentire europeo si è affermato, ha ispirato storia e civiltà”. Così Bagnasco ha concluso: “La volontà di omologare le visioni profonde della vita e dei comportamenti non è il cammino rispettoso di un’Unione Europea armonica e solidale, ma piuttosto un’arrogante rifondazione continentale che i popoli male sopportano, dove il cristianesimo è considerato “divisivo” perché non canta nel coro prestabilito. Emarginare dalla sfera pubblica il cristianesimo non è intelligente; è non comprendere che la società non può che averne del bene”.
Passando alla situazione socioeconomica italiana e del “lavoro che non c’è”, l’analisi del Presidente Cei è categorica e non priva di toni austeri e incisivi: “Le nostre parrocchie sono testimoni di come la povera gente continui a tribolare per mantenere sé e la propria famiglia. Vediamo aumentare la distanza fra ricchi e poveri; lo stesso ceto medio è sempre più risucchiato dalla penuria dei beni primari, il lavoro, la casa, gli alimenti, la possibilità di cura. Con speranza sentiamo le dichiarazioni rassicuranti e i provvedimenti allo studio o in atto; ma le persone non possono attendere, perché la vita concreta corre ogni giorno, dilania la carne e lo spirito. La fiducia nel domani diminuisce, gli adulti che hanno perso il lavoro sono avviliti o disperati, molti giovani – che mostrano spesso genio e capacità sorprendenti – si stanno rassegnando e si aggrappano ai genitori o ai nonni, impossibilitati a farsi una vita propria”.
Non manca una battuta sferzante sulla cosiddetta parola chiave del XXI secolo: la flessibilità: “Nessuno può illudersi circa lo stato di disagio o di disperazione legato alla disoccupazione o alla incertezza: la teoria della flessibilità – che può avere le sue ragioni – getta la persona in uno clima fluido e inaffidabile. Ci chiediamo: coloro che teorizzano non sono forse i primi ad essere ben sicuri sul piano del proprio lavoro e, forse, del proprio patrimonio?”.
A proposito degli attentati terroristici, Bagnasco richiama la linea di Papa Francesco: “Tali abomini si mascherano di un manto religioso per accreditare una “guerra di religione”, ma – come ci ricorda il Santo Padre – non bisogna cadere in questa trappola che mira a scatenare un conflitto globale. Il terrorismo si serve non solo del fanatismo di gruppi, ma anche del disagio sociale, e soprattutto del vuoto spirituale e culturale di non pochi giovani occidentali che – paradossalmente – spesso cercano un motivo per vivere in una perversa ragione per morire. Come sempre, i mercanti di armi, di petrolio o di potere, speculano nell’oscurità di affari e posizioni d’oro”.
MONACO 25 SET. Al Congresso Europeo di Diabetologia (EASD), che ha chiuso i battenti il 16 settembre scorso a Monaco per lasciare il passo alla tradizionale Oktoberfest, la ricerca italiana si è fatta grande onore, anche in versione “young”.
“E‘ molto importante – afferma il Professor Giorgio Sesti, Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) – che studi di rilevanza internazionale siano condotti da giovani ricercatori supportati dalla SID, l‘unica società scientifica italiana nel campo del diabete che ha lanciato un programma di “scouting” per giovani ricercatori.
Tante le ricerche presentate al congresso da giovani ricercatori arrivati a Monaco grazie ad un “travel grant” della Società Italiana di Diabetologia. Eccone alcune.
L‘infiammazione del tessuto adiposo predispone a malattie cardiovascolari e diabete.
Nei pazienti con diabete tipo 2, un tessuto adiposo “mal funzionante” porta ad accumulare grasso in sedi diverse da quelle previste come depositi di energia (il grasso sottocutaneo), come ad esempio il fegato. Questa alterazione consente di individuare soggetti con un profilo di rischio metabolico particolarmente sfavorevole. Lo studio presentato a Monaco dalla SID è stato condotto su 65 pazienti obesi o in sovrappeso affetti da diabete tipo 2; tutti sono stati sottoposti ad esami per stimare il livello di secrezione insulinica, il grado di resistenza insulinica a livello sistemico e nel tessuto adiposo (indice ADIPO-IR) è stato inoltre quantificato il volume del grasso sottocutaneo, viscerale, di quello nel fegato e nel pancreas attraverso la risonanza magnetica.
“La forza e l‘originalità di questo studio – afferma la Dottoressa Ilaria Barchetta dell‘Università “La Sapienza” di Roma – consistono nell‘aver evidenziato che la presenza di infiammazione del tessuto adiposo, stimabile in maniera indiretta e non invasiva attraverso il dosaggio dell‘insulina e degli acidi grassi nel sangue, permette di identificare condizioni particolarmente a rischio nelle persone con diabete tipo 2. La disfunzione del tessuto adiposo si associa a steatosi epatica, fattore di rischio cardiovascolare indipendente, ad un esordio più precoce del diabete, ad un grado più marcato di insulina-resistenza e infiammazione sistemica. Oltre a rappresentare uno strumento semplice e non invasivo di stratificazione del rischio nelle persone con diabete, la disfunzione del tessuto adiposo potrebbe costituire un punto di partenza per nuovi approcci terapeutici del diabete”.
La dieta mediterranea oltre a proteggere i vasi, potrebbe facilitarne anche la riparazione.
La dieta mediterranea oltre a proteggere i vasi, potrebbe forse avere anche un‘azione riparatrice, visto che aumenta il numero di cellule progenitrici endoteliali circolanti. Finora di questa dieta, patrimonio mondiale dell‘UNESCO, si conosceva il ruolo di contenimento e correzione di una serie di fattori di rischio cardiovascolari (livelli di colesterolo e di glicemia, ipertensione, peso corporeo) ma la ricerca presentata all‘EASD rivela un inedito meccanismo attraverso il quale la dieta mediterranea potrebbe proteggere i vasi delle persone con diabete tipo 2. Lo studio dimostra infatti che questa dieta aumenta i livelli circolanti delle cellule progenitrici endoteliali.
Lo studio è stato condotto su 215 soggetti con diabete tipo 2 di nuova diagnosi, randomizzati in due gruppi: al primo veniva consigliata una dieta di tipo mediterraneo, al secondo gruppo una dieta a basso contenuto di grassi. Sono stati misurati in tutti i partecipanti, all‘inizio dello studio e a distanza di un anno, i livelli di cellule progenitrici endoteliali nel sangue. Al termine dello studio, i soggetti che avevano seguito la dieta mediterranea presentavano un numero di cellule progenitrici endoteliali significativamente maggiore rispetto al gruppo a dieta a basso contenuto di grassi. Si tratta del primo studio di intervento basato su una dieta ad aver dimostrato un effetto benefico della dieta mediterranea sulla capacità rigenerativa dell‘endotelio in una popolazione di pazienti con diabete tipo 2 appena diagnosticato.
“Il nostro studio – spiega la Dottoressa Maria Ida Maiorino, UOC di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Seconda Università degli Studi di Napoli – condotto in una popolazione di individui affetti da diabete tipo 2, dimostra per la prima volta che seguire una dieta di tipo mediterraneo con una modica restrizione di carboidrati (pari al 50% dell’introito calorico giornaliero) e ricca di acidi grassi monoinsaturi, si associa all‘aumento dei livelli circolanti dei progenitori delle cellule endoteliali, le cellule staminali di origine midollare preposte alla riparazione dei vasi sanguigni, quando interessati da danno ischemico.
Sono risultati – prosegue la Dottoressa Maiorino – importanti soprattutto per i pazienti con diabete tipo 2 di nuova diagnosi ai quali consigliamo di modificare il proprio stile di vita con dieta ed attività fisica strutturata, prima ancora di intraprendere una terapia medica. In questa categoria di pazienti, la dieta mediterranea offre protezione nei confronti di uno dei mediatori dell‘aterosclerosi vascolare, migliorando la capacità rigenerativa dell‘endotelio e proteggendo, nel lungo termine, i vasi sanguigni dal danno endoteliale. La dieta mediterranea grazie alla ricchezza in vegetali e olio extravergine di oliva si conferma come un regime alimentare dalle proprietà cardio-metaboliche favorevoli, soprattutto per le persone con diabete, soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
ROMA 24 SET. Il Teatro Akropolis di Genova, con sede in Via Boeddu 10 a Sestri Ponente, in trasferta questa sera a Roma in occasione del “Festival Teatri di Vetro 10” presso le “Carrozzerie n.o.t.” in Via Panfilo Castaldi 28/a, con la messa in scena alle ore 21 di “Morte di Zarathustra”.
Lo spettacolo è parte di un percorso di ricerca sulla nascita della tragedia, ispirato a Nietzsche e alle sue scoperte sul coro ditirambico. Le figure in scena non fanno appello alla memoria personale del pubblico ma alla sua memoria mitica, al fondo condiviso della coscienza di ognuno. E la sentenza di Nietzsche è ciò che rimane di questo oscuro sogno, non un pensiero ma un’immagine del mondo.
Il lavoro condotto su questi materiali da Teatro Akropolis ha dato vita a diversi ambiti di studio realizzando un ampio progetto che comprende diverse pubblicazioni e l’attività di un gruppo di ricerca per attori. “Morte di Zarathustra” rappresenta invece, di questa indagine, l’esito sulla scena.
Alle ore 18:30 si terrà la presentazione del libro “Morte di Zarathustra” di Clemente Tafuri e David Beronio (AkropolisLibri, 2016), che raccoglie le riflessioni sull’origine della tragedia e su una delle possibili vie per fare teatro oggi. Gli autori, direttori di Teatro Akropolis e registi, hanno affrontato il tema del tragico ideando e realizzando una nuova e originale prospettiva di lavoro.
Il logo di Teatro Akropolis
Critiche
“Un’esplorazione condotta con vitalità, inventiva e senso sulla dis-misura delle capacità attorali in quella galassia conoscitiva che è Teatro Akropolis”. Matteo Brighenti, “Doppiozero”
“Restando in equilibrio su un filo più sottile di quello che stese Philippe Petit tra le Torri Gemelle, Clemente Tafuri e David Beronio intessono un teatro dove il corpo dell’attore si fa massa che genera discorsi prima ancora che concettuali […] , epidermici ed emozionali”. Simona Maria Frigerio, “Teatro.Persinsala”.
“Dal buio si emerge per un viaggio sensoriale dove la parola è assente. […] le emozioni suscitate nel pubblico si susseguono senza soluzione di continuità: disperazione, compartecipazione, la gestazione vissuta come momento finalmente condiviso dall’intera comunità. Luciano Uggè, “Artalks”.
“Tafuri e Beronio ci scuotono, dunque, dal torpore passivo dell’intrattenimento, sollecitando la domanda: perché vado a teatro? Cosa osservo? Come osservo? E pertanto, chi sono io che vedo?
Giulio Sonno, “Paper Street”.
Altre info al link http://www.teatroakropolis.com/produzioni-morte-zarathustra/
Info e prenotazioni: “Festival Teatri di Vetro”, web www.teatridivetro.it, mail [email protected].
GENOVA. 24 SET. Capita talvolta, nel naturale disporsi ed evolversi delle vicende, che la nostra condizione non sia perfettamente allineata con taluni nostri desideri.
Capita anche talvolta che la nostra volontà sia direttamente od indirettamente ostacolata o quantomeno influenzata da circostanze, eventi, abitudini. E che soggiaccia ad una beante, insanabile fenditura, tra opportuno & inopportuno, tra bene & male, tra sé & altro da sé.
Progressivamente gravoso è l’incedere umano: come una piccola palla di neve che, rotolando verso il basso, s’inspessisce fino a diventare un enorme e pesante macigno.
L’atto di riflettere non sempre ci agevola. Spesso è solo un tributo ad esigenze precostituite, ad una prassi per cui l’agire istintuale e la spontaneità divengono la principale causa di errori, categorie arcane da mettere al bando.
A tal proposito, é prevedibile che taluni riservino faziosa critica alla sola idea che dall’avventatezza, dalla libera esternazione del pensiero, possa sortirne alcunché di positivo.
Non ho difficoltà nel credere, tuttavia, che ogni circostanza in cui abbiamo dato prova di accogliere i suggerimenti altrui o di scegliere secondo dettami precostituiti, in realtà abbiamo contribuito, nel tempo, più a “conquistarci un posto in cielo” che al nostro concreto bene.
Nella credibile ipotesi che ciascuno di noi, a proprio inconsapevole nocumento, crei col tempo convinzioni e suggestioni di comodo, adottiamo un’opzione alternativa ad una rassicurante e pseudo-domestica, cui siamo rimediabilmente assuefatti.
Il fiabesco epilogo “felici e contenti” è ormai un drappeggio applicabile a comoda discrezione: degna conclusione al “tutti vissero” del tempo antico ed altrettanto al “tutti finsero” del tempo presente.
Sia come sia, per premunire la nostra favola quotidiana di una legittima e giusta dose di verità, non resta che attingerla dalla nostra infanzia, nella considerazione che “avere un cuore da bambino non è una vergogna, è un onore” (cit. E. Hemingway).
SUNNYVALE. 23 SET. I dati di 500 milioni di utenti Yahoo! sono stati rubati nel 2014. A confermarlo è lo stesso Yahoo!, precisando che le informazioni rubate includono nomi, indirizzi email, numeri di telefono, data di nascita e password.
La conferma del furto dei dati è un nuovo colpo per la società che sta per essere comprata da Verizon; infatti l’acquisizione deve essere approvata dalle autorità di regolamentazione e dagli azionisti di Yahoo!.
La società ha registrato un calo in Borsa dopo le indiscrezioni sull’attacco hacker con i titoli Yahoo! che perdevano l’1%.
L’attacco hacker a Yahoo! sarebbe trapelato per la prima volta nei mesi scorsi quando l’hacker chiamato ‘Peace’ avrebbe annunciato la vendita dei dati di 200 milioni di utenti Yahoo! per 1.800 dollari.
Yahoo! a suo tempo aveva detto di essersene resa conto e che avrebbe indagato non ha mai chiesto ai suoi utenti di cambiare la password.