Autore: Redazione Centrale

  • Referendum: domenica si vota dalle 7 alle 23

    Referendum: domenica si vota dalle 7 alle 23

    ROMA. 3 DIC. La campagna per il referendum è finita ed ora, domani, domenica, gli italiani sono chiamati a decidere se approvare o respingere la riforma costituzionale.

    Urne aperte in tutta Italia dalle 7 alle 23. Ci sono solo due possibilità sulla scheda: sì o no. Se vince il Sì la riforma entra in vigore, se vince il No viene cestinata.

    A differenza del referendum abrogativo non esiste il quorum: anche se andasse a votare una percentuale piccolissima degli aventi diritto, l’esito sarebbe comunque valido.

    Chi può votare. Possono votare tutti i cittadini in possesso dei requisiti politici che hanno compiuto 18 anni entro il 3 dicembre.

    Il corpo elettorale è pari a circa 50,7 milioni di cittadini, di cui circa 46,7 milioni di persone in Italia (precisamente 46.714.950, di cui 22.465.280 maschi e 24.249.670 femmine) ai quali vanno aggiunti italiani all’estero, poco più di 4 milioni (2.077.455 maschi e 1.917.587 femmine). Si tratta del terzo referendum costituzionale nella storia dell’Italia repubblicana: nel 2001 vinse il Sì (affluenza al 34%), nel 2006 prevalse il No (affluenza al 52,5%).

    Il quesito sulla scheda, è il seguente: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.

    Per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risultano iscritti, gli elettori dovranno esibire, oltre ad un documento di identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente.

    Qualora non si possegga la propria tessera elettorale o si rilevi che gli spazi per l’apposizione del timbro sono esauriti, si potrà chiedere una nuova tessera agli uffici comunali che, a tal fine, assicureranno l’apertura al pubblico nelle giornate di venerdì 2 e sabato 3 dicembre, dalle 9 alle 18, mentre domenica, giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto (dalle 7 alle 23).

    Lo scrutinio dei voti inizierà nella stessa giornata di domenica, subito dopo la chiusura delle votazioni ed appena ultimate le operazioni preliminari allo scrutinio stesso.

    Contemporaneamente, si svolgerà anche lo scrutinio delle schede votate per posta all’estero. I risultati degli scrutini saranno pubblicati sul sito internet del Ministero dell’Interno.

    Approfondimento sul sito del Ministero

  • Check Point, violato un milione di account Google

    Check Point, violato un milione di account Google

    TEL AVIV. 3 DIC. E’ stato individuato un nuovo attacco hacker che ha colpito gli utenti che utilizzano i dispositivi Android e ha compromesso finora la sicurezza di oltre un milione di account di diversi servizi Google.
    Il nuovo attacco denominato con il nome di “Gooligan”, è stato individuato dalla società israeliana di sicurezza informatica Check Point che afferma di essere al lavoro con Google per individuarne la fonte.

    Si tratta, secondo i ricercatori, di una campagna che ogni giorno colpisce 13 mila dispositivi.
    L’obiettivo non è quello di rubare dati ma di installare del software dannoso sui dispositivi che porta a scaricare applicazioni che sono parte di uno schema pubblicitario fraudolento.

    Un meccanismo, riporta il sito di Forbes, che frutterebbe ai criminali 320 mila dollari al mese.

    Gooligan, spiega Check Point sul suo sito, riguarda principalmente Android 4, ovvero Jelly Bean e KitKat e 5, Lollipop.

    Il grosso degli attacchi, circa il 57%, riguarda utenti in Asia, mentre solo il 9% a utenti europei.

    Approfondimento

  • Il Nano Morgante – L’imprevedibilità dei tiri mancini

    Il Nano Morgante – L’imprevedibilità dei tiri mancini

    GENOVA. 3 DIC. Si può facilmente rilevare che in evenienze drammatiche, in impreviste situazione di comune pericolo, le persone tendono a confortarsi reciprocamente, a stringere più facilmente legame. Tendono a recuperare una dimensione sociale ed affettiva impraticata e sconsigliata in condizioni ordinarie.

    E’ infatti usuale notare una indomita irrequietezza, una disarmonia irriconosciuta o disconosciuta, che spesso frappone tra gli individui un alto ed invalicabile muro.

    Tale contrastante aspetto merita una riflessione.

    Partiamo dal presupposto che costituisce certa individuale condizione di disagio e chiusura costituisce di per sé un problema. E che limitarsi a non riconoscere la condizione non elimina il problema né i drammatici effetti. Né tantomeno elabora eventuali rimedi.

    Consideriamo inoltre che, con più o meno consapevolezza, questo problema tende a permanere inalterato nel tempo. Ci segue come l’ombra in una giornata di sole, camminando all’aperto.

    Il preambolo è doveroso per meglio inquadrare l’ossessiva indole umana della paura del futuro, che, invece che unirci, pare alienarci l’un l’altro ed immeschinire i rapporti, ispirati ormai ad un criterio sospettoso ed escludente.

    Utile chiedersi come sia possibile essere inconsapevoli di tal triste condizione e perché, da subito, non si tenti il tutto per tutto per mutarla.

    Certamente, la “paura” si esprime in un calibro estensibile ed ostensibile, trovando esito e scadimento nella vacuità e brevità delle relazioni sociali, dove l’interlocutore di turno è, spesso, il primo sospetto immaginario di cui evitare il “tiro mancino”.

    In un ambito mentale così radicato e radicale, pretendere dall’individuo l’auto-confutazione del proprio sé ha le stesse possibilità, grossomodo, riprendendo Wittgenstein, del “gettar via la scala dopo esserci saliti”.

    Interiorizzando il concetto e traendone le debite conseguenze, resta ora da stabilire, vista l’idea di sbarazzarsene, se, su questa scala, valga la pena salire.

    Massimiliano Barbin Bertorelli

  • Football Leaks, da L’Espresso documenti scottanti sul mondo del calcio

    Football Leaks, da L’Espresso documenti scottanti sul mondo del calcio

    ROMA. 2 DIC. L’Espresso sul suo sito internet, con un’anticipazione, annuncia che domenica prossima pubblicherà dei documenti estremamente scottanti per il mondo del calcio in uno speciale definito “Football Leaks, tutti i nomi e i campioni dell’inchiesta su calcio e paradisi fiscali”.

    Nell’anticipazione sul sito anticipa che tra i personaggi coinvolti nell’inchiesta giornalistica vi sono Cristiano Ronaldo, Mourinho oltre a sei club italiani: Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli e Torino.

    Nella anticipazioni fornite sul sito del settimanale, si parla del fuoriclasse del Real Madrid, Cristiano Ronaldo, che tra il 2009 e il 2014, avrebbe trasferito oltre 70 milioni di euro nei conti di una società registrata alla British Virgin Islands, paradiso fiscale nei Caraibi.

    Altri 74 milioni, sempre secondo L’Espresso, sarebbero stati incassati negli ultimi giorni del 2014, quando Cr7 ha ceduto i diritti sulla propria immagine a un uomo d’affari di Singapore, Peter Lim.

    Su questi redditi Ronaldo ha pagato ben poche tasse. Tutta la documentazione sarebbe presente su alcuni file proposti al settimanale tedesco Der Spiegel da una fonte anonima, e condivisi con le altre testate riunite nel network EIC, European Investigative Collaborations.

    Così per sette mesi, i cronisti di 12 giornali europei, tra cui l’Espresso, hanno portato avanti un’inchiesta che verrà esposta a partire da domenica prossima.

    L’inchiesta riguarderebbe anche noti club italiani che avrebbero effettuato operazioni di decine di milioni che sarebbero finiti in paradisi fiscali, in una girandola di prestanome e fatture.

    Dalle anticipazioni fatte da L’Espresso sembra che questa volta ci si debba aspettare proprio di tutto in quella che già in tanti hanno definito un terremoto del calcio, un Football Leaks.

    Le anticipazioni sul sito de L’Espresso

  • Madama Butterfly inaugura la stagione della Scala

    Madama Butterfly inaugura la stagione della Scala

    MILANO. 2 DIC. Milano si prepara a festeggiare il 7 dicembre ed il Teatro alla Scala ha scelto di inaugurare la Stagione 2016/2017 con Madama Butterfly, l’opera che Giacomo Puccini scrisse nel 1904 proprio per la Scala e che torna quest’anno nella sua versione originale con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Alvis Hermanis.

    Puccini scelse il soggetto della sua sesta opera dopo aver assistito al Duke of York’s Theatre di Londra, nel luglio 1900, all’omonima tragedia (Madame Butterfly) in un atto di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly, apparso nel 1898. Iniziata nel 1901, la composizione procedette con numerose interruzioni: l’orchestrazione venne avviata nel novembre del 1902 e portata a termine nel settembre dell’anno seguente e soltanto nel dicembre 1903 l’opera poté dirsi completa in ogni sua parte. Per la realizzazione del dramma Puccini si documentò senza sosta e minuziosamente sui vari elementi orientali che ritenne necessario inserirvi. Lo aiutarono particolarmente una nota attrice giapponese, Sada Yacco, e la moglie dell’ambasciatore nipponico con la quale parlò in Italia facendosi descrivere usi e costumi dell’affascinante popolo orientale. La sera del 17 febbraio 1904, la Madama Butterfly debuttò  al Teatro alla Scala ma purtroppo fu accolta da « Grugniti, boati, muggiti, risa, barriti, sghignazzate, i soliti gridi solitari di bis fatti apposta per eccitare ancor di più gli spettatori” come scrisse Giulio Ricordi, ma era evidente che la contestazione era stata preparata a tavolino.

    L’opera e il suo autore saranno al centro di una serie di eventi organizzati da Prima diffusa, il progetto promosso dal Comune di Milano che porterà la magia della Butterfly in giro per la città attraverso concerti, spettacoli, conferenze e laboratori dedicati e quasi tutti gratuiti.

    La Prima verrà trasmessa in diretta televisiva da Rai 1, dal canale Arte (Francia e altri paesi di lingua francese), ZDF (Germania, Austria e altri paesi di lingua tedesca), RTP (Portogallo), CESKA TELEVIZA (Repubblica Ceca), TMVA (Ungheria) e RSI (Svizzera). Verrà trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio3 in Italia e all’estero attraverso il Circuito Euroradio.

    Verrà inoltre proiettata in diretta a Milano nell’Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele, gratuitamente in numerosi musei, teatri e auditorium di quartiere a Milano e fuori Milano, nella case circondariali di San Vittore e Bollate e all’istituto penitenziario Cesare Beccaria. L’opera sarà trasmessa in diretta anche nelle sale cinematografiche di Germania, Spagna, Regno Unito e Russia.

    Come da sei anni a questa parte ci sarà la diretta Twitter #PrimaScala sul canale @teatroallascala, con immagini e video dello spettacolo e degli artisti nel backstage: un’occasione unica per vivere in diretta momento per momento l’emozionedi un grande spettacolo.

    FRANCESCA CAMPONERO

  • Formula 1 – Addio shock di Nico Rosberg: ritiro da Campione

    Formula 1 – Addio shock di Nico Rosberg: ritiro da Campione

    SPORT. 2 NOV. Nico Rosberg è diventato ufficialmente Campione del Mondo di Formula 1 vincendo il suo primo Mondiale domenica scorsa, 27 novembre 2016. E appena 5 giorni dopo, oggi venerdì 2 dicembre, ha annunciato ufficialmente, prima su tutti i suoi social network e poi al Gala della Fia in corso in queste ore a Vienna, il suo ritiro definitivo dallo sport, chiudendo una brillante carriera iniziata all’età di 11 anni, quando esordì nel karting.

    A soli 31 anni, compiuti lo scorso 27 giugno, il pilota tedesco della Mercedes, che fino all’ultima gara in calendario, disputata domenica scorsa ad Abu Dhabi, ha lottato fino all’ultimo chilometro contro il suo compagno e rivale di scuderia Lewis Hamilton, per aggiudicarsi il primo titolo iridato della sua carriera, ha detto così addio per sempre alla sua carriera in F1 da Campione, con la C maiuscola.

    Nico infatti, ha deciso di lasciare la Formula 1 all’apice della sua carriera, al raggiunguimento del massimo successo, da numero 1. Non ha voluto rischiare di poter affrontare, magari, una parabola ‘discendente’, per poi ritrovarsi, tra un po’ di anni, superato da nuovi campioni più giovani e più veloci, come è successo ad esempio, al povero Michael Schumacher e all’ancora grandissimo Valentino Rossi (il quale però, purtroppo, nelle ultime stagioni non è più riuscito a laurearsi iridato).

    Nico Rosberg, invece, ce lo ricorderemo tutti per sempre così: pazzo di gioia sul podio del circuito di Abu Dhabi, neo Campione del Mondo, con gli spruzzi di champagne che si mischiano alle lacrime di gioia, stretto nell’abbraccio del suo team, dei suoi tifosi, ma anche di tutti gli appassionati di sport e di automobilismo del mondo, che non possono non avere apprezzato la bravura, ma anche la simpatia, la semplicità e la sportività di questo ragazzo tedesco, grande amante dell’Italia (parla l’italiano correntemente), sempre positivo, disponibile e sorridente.

    Rosberg era giunto all’appuntamento finale ad Abu Dhabi con 12 punti di vantaggio su Hamilton, quindi, nonostante sia arrivato secondo, ha vinto il suo primo (e a questo punto unico) titolo iridato con 385 punti e 9 successi, 34 anni dopo il padre Keke Rosberg, campione del mondo di Formula 1 nel 1982 con la Williams. E come suo padre resterà per sempre nella storia della Formula 1, oltre che della Germania, visto che è stato il primo pilota tedesco a conquistare il titolo mondiale su una vettura tedesca.

    M.F.

  • Dieselgate, in Italia si va verso una class action con l’APDEF

    Dieselgate, in Italia si va verso una class action con l’APDEF

    GENOVA. 1 DIC. Ieri sera all’Hotel Savoia si è tenuto un incontro ad opera di APDEF, l’Associazione Europea per la Difesa dei Diritti dei Consumatori finalizzato ad informare ed aiutare le vittime del “dieselgate”, lo scandalo delle emissioni truccate, che coinvolge oltre 700.000 proprietari di auto in tutta Italia.

    Mentre negli Stati Uniti la querelle avanza spedita dopo l’accordo da 14,7 miliardi di dollari con le autorità governative, in Europa si procede a rilento. Infatti su un totale di circa 8,5 milioni di vetture solo il 10% è stato richiamato per la riparazione e in Italia le cose non vanno di certo meglio. L’Antitrust ha sanzionato il costruttore tedesco per soli 5 milioni di euro, mentre il primo rapporto del Ministero delle Infrastrutture non ha chiarito definitivamente la presenza o meno dei dispositivi illegali sulle auto analizzate.

    Durante l’incontro, il Presidente e fondatore di APDEF , l’avv. Francesc G. Rafanell, l’avv. Irena Saba, responsabile APDEF Italia e l’avv. Valentina Lugarà referente APDEF Genova hanno spiegato ai consumatori genovesi quali siano le “armi” in loro possesso per potersi rivalere sul costruttore tedesco in sede civile e penale, illustrando oltre alle azioni singole attuabili, l’adozione della class action:

    “Le possibilità concrete di poter ottenere un risarcimento non mancano – commenta Francesc Garcia Rafanell, presidente e fondatore di APDEF – infatti, abbiamo ottenuto, lo scorso ottobre, una vittoria storica a Valladolid, in Spagna: il giudice ha condannato VW a pagare, a un nostro assistito, un risarcimento pari al 10% del valore del veicolo al momento dell’acquisto, per la precisione 5.006 euro, più le spese giudiziarie. Questa è una sentenza storica che apre un precedente molto importante anche per l’Italia”.

    “Ovviamente oltre alla domanda di risarcimento danni – continua Rafanell – si può scegliere di sostituire il veicolo o si può richiedere l’annullamento e/o la risoluzione dell’acquisto dell’auto, questo comporta la restituzione della stessa da parte del proprietario, che riceverà in cambio l’importo in denaro corrispondente, ma sarà risarcito anche del valore affettivo, nonché degli interessi legali.”

    “In aggiunta alle possibilità di indennizzo con azioni singole stiamo valutando – spiega Francesc Garcia Rafanell, presidente e fondatore di APDEF – un’ulteriore soluzione che tenga in considerazione la class action. Infatti, riunendo un grande numero di iscritti, si riescono ad abbassare i costi i istruttoria fino a soli 100 euro e, come è avvenuto in Spagna e Francia, la stessa Volkswagen è più propensa ad ascoltarci. Chiediamo per questo la massima partecipazione alle nostre riunioni, così da essere sempre di più e sempre più forti nei confronti dell’azienda”.

    “In ultimo raccomandiamo a tutti i proprietari dei veicoli coinvolti di non portare assolutamente l’auto a far riparare, la sostituzione del software, infatti – conclude l’avv. Rafanell – potrebbe portare a un malfunzionamento della vettura.”

    Maggiori informazioni si possono avere contattando il numero unico nazionale + 39 3917547650 o scrivendo all’indirizzo email: [email protected].

  • Pavia, esplosione in una raffineria Eni

    Pavia, esplosione in una raffineria Eni

    Pavia, esplosione in una raffineria Eni

    PAVIA. 1 DIC. Alle 15.40 si è verificata nella raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, una delle più grandi d’Italia, un’esplosione.

    Dalle prime informazioni non si sarebbero feriti. Sul posto sono presenti i vigili del fuoco in aiuto alle squadre interne ed altri mezzi stanno giungendo da tutta la provincia.

    L’incidente sarebbe avvenuto nella zona denominata Cantiere Est 2 della raffineria, una parte dell’impianto di recente realizzazione.

    Secondo quanto riferito da testimoni, si è generata una palla di fuoco alta decine di metri con fumo scuro visibile anche a decine di chilometri di distanza.

    E’ stato attivato il piano d’emergenza interno che prevede un’evacuazione dell’impianto, mentre gli operai sarebbero scesi nei bunker della struttura.

    E se il Comune avverte che non ci sarebbero pericoli per la popolazione, allo stesso tempo ai cittadini viene consigliato di rimanere nelle proprie abitazioni o di cercare riparo in qualche locale chiuso e nel contempo di attender enotizie sull’evolversi della situazione.

    I carabinieri hanno bloccato e presidiano le strade provinciali di accesso.

    AGGIORNAMENTO. Con una nota, l’azienda spiega che l’incendio nella raffineria “è in fase di spegnimento” e “non si registrano danni alle person”, mentre le cause “sono in corso di accertamento”.

    “La situazione – ha spiegato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Galleraè al momento sotto controllo, l’ATS Pavia si è immediatamente mobilitata e gli operatori si trovano sul posto per verificare lo stato di salute dei dipendenti, dei quali solo uno risulta intossicato e preso in cura dal soccorso sanitario”.

    Al momento non vi sono riscontri di stato di intossicazione tra i civili. Il sindaco ha comunque dato ordinanza di rimanere nelle abitazioni in via precauzionale a seguito dell’esplosione di un combustore di gasolio.

     

  • Google e il 184° della nascita di Louisa May Alcott

    Google e il 184° della nascita di Louisa May Alcott

    ROMA. 29 NOV. Il doodle odierno di Google è per il Louisa May Alcott che in questo modo celebra il 184° della sua nascita riprendendo i personaggi principali di Piccole Donne, che a loro volta erano stati ricalcati sui familiari di May Alcott.

    Louisa May Alcott è una famosa scrittrice e poetessa americana, che nacque il 29 novembre del 1832.

    E’ l’autrice di un pilastro della letteratura per l’infanzia, Piccole Donne, pubblicato per la prima volta nel 1868 in due volumi, ma è nota anche per le sue battaglie per il femminismo, sostenitrice della soppressione della schiavitù e dell diritto di voto per le donne.

    Il libro Piccole Donne ebbe subito un successo notevolissimo, che spinse May Alcott a scrivere due seguiti alla storia negli anni successivi.

    La caratteristica principale del libro è che i quattro personaggi più importanti sono quattro amiche, quattro personaggi femminili che costituiscono l’inizio della rappresentazione delle donne nei libri, a prescindere da personaggi maschili.

    May Alcott morì nel 1888 a causa probabilmente di un avvelenamento da mercurio.

  • Cassazione respinge come inammissibile ricorso Codacons contro referendum

    Cassazione respinge come inammissibile ricorso Codacons contro referendum

    ROMA. 28 NOV. Le Sezioni unite della Cassazione hanno respinto come inammissibile il ricorso del Codacons contro il quesito referendario e l’ordinanza dell’Ufficio centrale per il referendum.

    Tale ordinanza – hanno stabilito le Sezioni unite – non ha natura di atto giurisdizionale e quindi non può essere impugnata per via giurisdizionale, “men che mai dinanzi alla corte di Cassazione” di cui l’Ufficio per il referendum “costituisce un’articolazione interna”, si legge nella sentenza.

    La Corte costituzionale ha convocato una camera di consiglio straordinaria per esaminare un’istanza proveniente sempre dal Codacons e relativa al referendum.

    Il Codacons chiede di sollevare un conflitto d’attribuzione di fronte alla Consulta tra l’Ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione e i cittadini elettori rappresentati dal Codacons.

    La Consulta deve ora verificare in via urgente se il conflitto sia ammissibile.