Autore: Redazione Centrale

  • Isole Salomone, terremoto 7.8 con allarme tsunami

    Isole Salomone, terremoto 7.8 con allarme tsunami

    HONIARA. 9 DIC. Un terremoto di magnitudo 7.8 si è verificato al largo delle Isole Salomone, in Oceania, alle 8:38:45, ore italiana con ipocentro con coordinate geografiche 10.64 di latitudine e 161.34 di longitudine ad una profondità di 35 km.

    Il terremoto ha provocato un’allerta tsunami nelle prossime tre ore lungo le coste delle Salomone, Vanuatu, Papua Nuova Guinea, Nauru, Nuova Caledonia, Tuvalu e Kosrae.

    Il Centro di allerta tsunami per il Pacifico ha messo in preallarme anche le Hawaii.

  • Il 134° anniversario della determinazione della velocità della luce

    Il 134° anniversario della determinazione della velocità della luce

    ROMA. 7 DIC. Nuovo affascinante doodle di Google per il 134° anniversario della determinazione della velocità della luce. Nel doodle, il disegno di Google, mostra lo scienziato Olaf Roemer, discepolo di Galileo che osserva il moto di “Io”, la più interna delle lune di Giove intorno al sole.

    Proprio il 7 dicembre del 1882, 134 anni fa, Edison illumina la Prima della Scala con le sue storiche centrali.

    Ma facciamo un passo indietro.

    Fin dalla più remota antichità ci si è domandati quanto fosse veloce la luce, ma solo in epoche più moderne risalgono i primi tentativi di misurarla.

    Le prime rilevazioni furono in ambito astronomico a opera di Olaf Roemer (rappresentato dal doodle), discepolo di Galileo Galilei.
    Il primo esperimento per misurare la velocità della luce fu proposto proprio da Galileo. Il suo progetto prevedeva l’aiuto di un suo allievo e di due lanterne. Galileo e il suo discepolo si sarebbero dovuti porre su due collinette, a una distanza di circa un miglio, con le due lanterne schermate.

    Le prime misure sulla velocità della luce furono effettuate, mediante osservazioni dei satelliti di Giove, dal discepolo di Galileo, Olaf Roemer nel 1676. Osservò che il moto di “Io”, la più interna delle lune di Giove, non si ripeteva regolarmente nel tempo, ma si notava una variazione nel periodo delle sue eclissi. Dopo sei mesi di osservazione,  quando la Terra si trovava dall’altra parte della sua orbita, rispetto alla prima osservazione, fu riscontrato un ritardo complessivo dell’ordine di 20 minuti. Questo valore è circa il tempo impiegato dalla luce per attraversare l’orbita terrestre.

    Si è dovuto attendere, però, fino a metà dell’Ottocento per spostarsi da osservazioni di fenomeni celesti a quelli osservabili sulla Terra, attraverso gli esperimenti di Fizeau e Facoult.

    Poi a seguito dell’introduzione delle equazioni di Maxwell, si scoprì come la luce fosse anche un fenomeno ondulatorio.

    In analogia con le onde sonore anche le onde elettromagnetiche necessitavano di un mezzo per potersi propagare, venne così ipotizzata l’esistenza dell’etere.

    Allo scopo di dimostrare la presenza di questo ipotetico mezzo materiale, successivamente, Michelson e Morely idearono un esperimento che non solo mostrò l’assenza dell’etere, ma mise in crisi la Relatività Galileiana: constatarono che la velocità della luce si propagava sempre alla stessa velocità, indipendentemente dall’osservatore, non rispettando il principio di additività delle velocità di Galileo Galilei.

    Una spiegazione teorica di quest’ultimi risultati fu data da Albert Einstein nel 1905 con la pubblicazione della Teoria della Relatività Ristretta.

    Nel vuoto la velocità della luce ha un valore di 299 792 458 m/s ovvero circa 3 × 108 m/s.

    Il doodle in questione per il 134° anniversario

  • Istat, in Italia 1 abitante su 4 a rischio povertà

    Istat, in Italia 1 abitante su 4 a rischio povertà

    Istat, in Italia 1 abitante su 4 a rischio povertà

    ROMA. 6 DIC. Oltre un italiano su quattro, il 28,7% delle persone residenti in Italia, è “a rischio di povertà o esclusione sociale”.  Lo stima l’Istat secondo un’analisi del 2015.

    Si tratta di una quota, secondo l’Istat, “sostanzialmente stabile rispetto al 2014”.

    Il risultato è sintesi di “un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 12,1% a 11,7%)”.

    Nel 2015 l’Istat stima in 17 milioni 469 mila le persone a rischio povertà o esclusione sociale. Numeri che, scrive l’Istituto, vedono gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europea 2020 ancora lontan”.

    Entro il 2020, infatti, l’Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila. Oggi la popolazione esposta è invece “superiore di 4 milioni 587 mila unità rispetto al target previsto”.

    Sempre secondo le stime dell’Istat, quasi 1 su 2 ovvero quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno risulta a rischio povertà o esclusione sociale posizionando la percentuale di esposizione nell’Italia meridionale al 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%) e notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%).

    In particolare in Sicilia sarebbe del 55,4%, Puglia del 47,8% e Campania del 46,1%.

    Al Centro la soglia si ferma al 24% e al Nord al 17,4%.

    In Italia inoltre la metà delle famiglie residenti può contare su un reddito netto non superiore a 24.190 euro, ovvero a 2.016 euro al mese.

  • DeseatMe, dalla Svezia il pulsante per sparire dal web

    DeseatMe, dalla Svezia il pulsante per sparire dal web

    ROMA. 6 DIC. E’ arrivato un ‘pulsante’ per cancellare ogni traccia di sé sulla rete, dagli account dei social, per arrivare alla disiscrizione dalle mailing list od altri servizi online non più utilizzati.

    Si chiama Deseat.me ed è stato creato da due sviluppatori svedesi, Willie Dahlbo e Linus Unneback, con lo scopo di aiutare chi vuole fare pulizia della propria identità online.

    Accedendo con il proprio account Google, ‘deseat.me’ fa una scansione delle piattaforme e dei servizi web cui gli utenti sono iscritti e fornisce un elenco dei vari account aperti.

    Il sistema dà la possibilità di scegliere se tenere un servizio attivo o se cancellarlo, dando la possibilità di visualizzare gli account di cui si vuole fare a meno e le pagine che si vuole cancellare.

    Il sistema per cancellare ogni traccia di sé sulla rete

     

  • Al cinema Strike a Pose, la vera storia dei ballerini di Madonna

    Al cinema Strike a Pose, la vera storia dei ballerini di Madonna

    ROMA. 5 DIC. Nella primavera del 1990 Madonna pubblicava Vogue, il primo singolo estratto dall’album I’m Breathless. Il successo fu planetario con più di 6 milioni di copie vendute in tutto il mondo e con lo storico ritornello della canzone, “Strike a Pose”, che cominciò a diffondersi a macchia d’olio, trasformandosi in un fenomeno di costume che avrebbe segnato un’epoca. Il “vogueing”, il ballo portato alla ribalta da Madonna, invitava infatti il pubblico a imitare le pose plastiche delle modelle e dei modelli di Vogue, mettendosi in posa, liberando la propria personalità, abbattendo barriere, preconcetti e conformismi.

    Per queste ragioni in quei mesi poter condividere il palcoscenico con Madonna si trasformò nel sogno proibito di molti artisti. Un sogno che divenne realtà per i sette giovani ballerini americani scritturati per accompagnare la pop star nel controverso ma ormai mitico Blond Ambition Tour del 1990, che fece scandalo con il suo mix di sesso e religione.

    Strike a Pose di Ester Gould e Reijer Zwaan, distribuito da Nexo Digital, I Wonder Pictures e Fil Rouge Media, è la storia di quei sette ballerini e di come l’esperienza di quel tour cambiò la loro vita e quella di chi li amava. Questi sette ragazzi, semplicemente ballando, insegnarono al mondo intero la più importante delle lezioni: “non preoccuparti di essere giudicato, non preoccuparti di quel che pensano gli altri. Sii sempre te stesso”. Presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Berlino e quindi a Biografilm Festival | International Celebration of Lives di Bologna, il docu-film racconta così l’emozionante e incredibile esperienza di Luis Camacho, Oliver Crumes III, Salim Gauwloos, Jose Gutierrez, Kevin Stea, Carlton Wilborn e Sue Trupin che, 25 anni dopo, in una reunion voluta da tempo, raccontano come sono cambiate le loro vite e i retroscena di quel periodo epico.

    La vera intenzione del film è infatti quella di scoprire come questi ballerini hanno reinventato le loro vite una volta che le luci del successo si sono spente. Truth or Dare, il documentario del 1991 con incassi record tratto dal Blond Ambition Tour, fu infatti un punto di svolta per la cultura gay, un film mainstream, un successo al box office che includeva una scena con un bacio tra due uomini.

    Madonna lo utilizzò per prendere posizione sui diritti degli omosessuali, sulla libertà di espressione e sulla lotta contro l’AIDS, facendo del suo corpo di ballo l’icona stessa della libertà sessuale e spronando i suoi fan in tutto il mondo ad essere quello che erano, in totale libertà. In seguito, però, tre dei suoi ballerini fecero causa alla cantante accusando il film di aver invaso la loro privacy.

    Questo fatto evidenzia il paradosso che Strike a pose cerca di svelare, tra libertà e diritto alla privacy, intimità e diritto alla libera espressione.

    Strike a pose di Ester Gould e Reijer Zwaan è distribuito nei cinema italiani solo il 5 e 6 dicembre da Nexo Digital, I Wonder Pictures e Fil Rouge Media con i media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it.

  • Renzi in Tv poco dopo mezzanotte: ha vinto il NO, mi dimetto

    Renzi in Tv poco dopo mezzanotte: ha vinto il NO, mi dimetto

    Il premier Matteo Renzi a Palazzo Ducale di Genova

    ROMA. 5 DIC. Il premier Matteo Renzi in diretta Tv poco dopo mezzanotte ha ammesso la sconfitta: “Ha vinto il NO. Domani porto le dimissioni a Mattarella. Viva l’Italia”.

    Tuttavia, i dati reali forniti dal ministero dell’Interno sono ancora parziali.

    Nel momento in cui Renzi ha appena finito di parlare sul piccolo schermo, risultano scrutinate 25.536 sezioni su 61.551. Il risultato parziale è il seguente: 40,47% per il SI’ e 59,53% per il NO.

    In Liguria 1.481 sezioni pervenute su 1.790, il risultato è 39,92% per il SI’ e 60,08% per il NO.

    I sondaggisti gongolano, stavolta ci stanno (quasi) azzeccando.

     

  • Alle 23 affluenza al 68,5%, exit poll: vince il NO

    Alle 23 affluenza al 68,5%, exit poll: vince il NO

    ROMA. 4 DIC. E’ da record. L’affluenza alle ore 23, ossia alla chiusura dei seggi, supera nettamente quelle delle precedenti consultazioni elettorali e referendarie. Il ministero dell’Interno ha comunicato che ora è al 68,57%. I dati si riferiscono a 7.883 Comuni su 7.998. Sono andati a votare di più al Nord e di meno al Sud.

    Gli exit poll (definitivi) dei sondaggisti stanno dando in netto vantaggio la vittoria del NO a Renzi. La media della percentuale si attesta tra il 55 e il 59%.

    Non si tratta di dati reali parziali, che al momento sono questi: nelle prime 7.034 sezioni pervenute su 61.551, il NO è in testa col 59,25%.

    Tuttavia, da alcune informazioni da noi ricevute sul campo, con i primi dati reali, sembra che a Genova e in Liguria stia vincendo il NO.

    Anche l’affluenza ligure è in linea con quella nazionale, ossia 69,98%. In provincia di Genova affluenza praticamente definitiva al 70,74%, a Imperia 65,39%, a Savona 71,56%, a La Spezia 71,42%.

  • Fidel sepolto a Santiago de Cuba

    Fidel sepolto a Santiago de Cuba

    SANTIAGO DE CUBA. 4 DIC. Le ceneri di Fidel Castro sono state seppellite nel cimitero di Santa Ifigenia, a Santiago de Cuba.

    La cerimonia si è svolta in forma privata e chiusa al pubblico. Il corteo funebre ha percorso due chilometri da plaza de la Revolucion, dove le ceneri sono state depositate in nottata, per giungere al cimitero sulla avenida Patria, mentre sul ciglio della strada migliaia di persone sono tornate a salutare il comandante en Jefe.

    “Giuriamo di difendere la patria e il socialismo. Fidel, hasta la victoria siempre”. A dirlo Raul Castro rivolgendosi ai cubani. E la risposta delle migliaia di persone, riunite in Plaza de la Revolucion a Santiago de Cuba per l’ultimo omaggio pubblico al Comandante en Jefe, è stata: “lo giuriamo”.

    Raul ha parlatp al suo popolo e citando Fidel dice: “Ci ha mostrato quello che potevamo fare, quello che possiamo fare. E ora quello che potremmo fare. Si’ se puede”, con la folla che ha risposto “si, se puede”.

    Il discorso di Raul Castro al popolo cubano dal periodico Granma

  • SI’ o NO a Renzi, ore 12 affluenza al 20%: più del doppio delle trivelle

    SI’ o NO a Renzi, ore 12 affluenza al 20%: più del doppio delle trivelle

    ROMA. 4 DIC. E’ più del doppio rispetto a quella dello scorso referendum sulle trivellazioni in mare, quando alle 12 di domenica 17 aprile era stata solo dell’8,35%. Secondo la pagina ufficiale del Ministero degli Interni, la percentuale dei votanti che alle 12 di oggi si sono già recati alle urne per dire SI’ o NO alla riforma costituzionale Renzi-Boschi, si attesta al 20,05% degli aventi diritto al voto (circa 46,7 milioni di italiani). I dati sono pervenuti al ministero da 6.848 Comuni su 7.998.

    I prossimi dati sull’affluenza alle urne saranno resi noti alle 19 e alle 23. Poi gli exit poll e gli scrutini, che si dovrebbero concludere abbastanza velocemente.

    http://elezioni.interno.it/referendum/votanti/20161204/index.html

     

  • A 36 anni “stupra” fidanzatino figlia 14enne: condannata

    A 36 anni “stupra” fidanzatino figlia 14enne: condannata

    ALESSANDRIA. 3 DIC. A 36 anni ha costretto a fare sesso con lei un ragazzo appena maggiorenne, che era il fidanzatino della figlia poco più che 14enne. La donna è stata condannata dai giudici del Tribunale di Alessandria a 3 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale. La brutta storia, accaduta nel tortonese, risale al 2008, ma la sentenza è arrivata solo ieri, dopo varie perizie e una lunga istruttoria.

    Secondo l’accusa, la mamma, all’epoca 36enne, aveva sorpreso la figlia 14enne in intimità col fidanzatino appena 18enne. Li aveva sgridati, ma poi si era messa a cercare il ragazzo, rendendogli la vita un inferno, minacciandolo e costringendolo ad andare a letto con lei. Tra le altre cose, se non avesse ceduto alle sue avances, lo avrebbe detto ai genitori e non gli avrebbe più permesso di vedere la fidanzatina. Lui si era trovato in una situazione di costrizione e forte sudditanza, alla quale non sarebbe stato in grado di ribellarsi.

    La donna ha sempre respinto le accuse, ma i giudici non le hanno creduto. Il pm Silvia Saracino aveva chiesto due mesi di reclusione in più.